Lago Superiore,
Wisconsin, Stati Uniti d'America, un anno e mezzo fa.
Hannah
Stonehouse Hudson, di professione fotografo naturalista, si affaccia sullo
specchio d'acqua e inquadra la scena che ha deciso di immortalare.
Un uomo, un suo
vecchio amico, galleggia nell'acqua, mentre un vecchio pastore tedesco si
appoggia addormentato sulla sua spalla.
Attraverso il
tele, Hannah si accorge delle sottili lacrime che solcano il viso della persona
e decide di attendere che emerga dall'acqua.
Una
volta uscito dal lago, con il cane in spalla, Hannah si avvicina a John Unger e
dolcemente gli chiede: «Che succede John, perché mi hai chiesto di fare queste
fotografie? Dimmi come posso esserti d'aiuto».
«È una lunga storia,
Hannah» risponde l'uomo. «Ho tutto il tempo che vuoi e facendo la fotografa
sono dotata d'infinita pazienza» ribatte lei.
Diciotto
anni prima John e la sua fidanzata avevano girato decine di canili alla ricerca
di un cane da adottare.
Lo trovano all'Ozaukee
Animal Shelter.
È un cucciolo di
pastore tedesco, nascosto nell'angolo di una gabbia.
È un colpo di
fulmine.
John e la sua
compagna decidono di portare a casa quel cucciolo che chiameranno Schoep, come
il nome di un famoso gelato venduto nel Wisconsin.
Passando
i giorni, la relazione con il cane si rafforza, mentre quella tra i due
fidanzati va a rotoli e, dopo una decina d'anni, la donna se ne va in Colorado.
Il colpo è
durissimo per l'uomo, che vede solo ponti da cui gettarsi e binari di treni sui
quali attendere il sollievo finale ala pena che lo divora.
Ma c'è lui che lo
aspetta sempre, ogni attimo, che non lo lascia mai solo ed è questa relazione
che gli dà la forza di andare avanti. «Lo dico apertamente Hannah. Se non ci
fosse stato Schoep, probabilmente oggi non sarei qui a raccontarti questa
storia».
Purtroppo,
giunto alla venerabile età di diciotto anni, le articolazioni di Schoep
subiscono i danni e il dolore di un'artrite cronica progressiva che pare
incurabile.
Le visite dal
veterinario terminano con la prescrizione di analgesici e antidolorifici e con
la sentenza che, quando non faranno più effetto, ci sarà un'unica giusta via da
perseguire.Solo galleggiare nell'acqua sembra dare sollievo al cane,
permettendogli di recuperare quelle ore di sonno perse durante notti agitate e
confuse tra l'intontimento degli antidolorifici e la ricomparsa del dolore.
Una volta
ricontrollate le immagini scattate, Hannah si accorge che c'è n'è una di
straordinario impatto emotivo, che commuove anche lei, che l'ha scattata, fino
alle lacrime.
È
l'immagine del rapporto tra il proprietario che vuole alleviare le pene al suo
cane, conscio che saranno gli ultimi suoi giorni di vita e una seconda
immedicabile perdita attanaglierà presto il suo cuore.
Ma John non sa
decidersi: «Adesso che lui ha un problema serio io gli devo restituire un
vecchio favore, costi quel che costi».
Hannah
decide di pubblicare la fotografia e, in pochi giorni, questa incendia
letteralmente la Rete. Quell'immagine di dolcezza infinita scuote chi naviga.
Milioni di click
sull'immagine, nasce la Schoep's Legacy Foundation e arrivano donazioni dal
Giappone come dall'Arabia Saudita. Schoep viene sottoposto a nuove e costose
tecniche di terapia che gli restituiscono la capacità di camminare e di dormire
la notte.
L'altro
ieri Schoep ha compiuto 20 anni e ha mangiato una torta fatta apposta per lui.
L'unico problema è stato spegnere le due candeline. Sono rimaste accese, per il
prossimo anno.
Tuttogiustotuttodarifare
RispondiElimina@Luciano
RispondiEliminaRicordo che anch'io allora scrissi qualcosa su questa bellissima immagine che sa trasmettere un senso di dolcezza e sicurezza rammentando i momenti in cui ci sentiamo al sicuro tra le braccia di chi ci vuole bene.
:-)
@Edocolombo
RispondiEliminaTutto sbagliato ma non c'è niente da fare
@Jennaro
RispondiEliminaUna bella storia che se vissuta dev'essere qualcosa di veramente fantastico.
:)
Vi avevamo raccontato del rapporto commovente tra John Unger e il suo cane Schoep in un articolo di qualche tempo fa, in occasione del 20° compleanno di questo splendido e amatissimo cane.
RispondiEliminaJohn, che cercava di alleviare il dolore di Schoep dovuto all’artrite con la terapia d'acqua, era una figura ispiratrice. Con l'aiuto della fotografa Hannah Stonehouse Hudson di Stonehouse, l'immagine di John che culla Shoep fra le sue braccia nella acque del Lago Superiore (Wisconsin, USA) per farlo addormentare, hanno toccato in modo profondo moltissime persone in tutto il mondo.
La loro storia è l’esempio dell’amore vero che un essere umano può provare e dimostrare al suo cane.
... Ecco perché ci rattrista profondamente la notizia che Shoep è morto e siamo vicini con il cuore a John Unger.
John ha scritto questa dichiarazione sulla loro pagina Facebook ieri pomeriggio:
"Io respiro, ma non riesco a riprendere fiato ... Schoep è morto ieri ... maggiori informazioni nei prossimi giorni."
John aveva adottato Schoep con la sua fidanzata in un canile. Avevano dovuto impegnarsi molto per conquistare la fiducia di questo cane perché Schoep aveva alle spalle delle bruttissime esperienze. Anni dopo John si è separato dalla sua compagna dopo una lunga relazione e ha attraversato un brutto momento di depressione, che è riuscito a superare solo grazie alla presenza di Schoep.
L'amore che li legava ha reso migliore la vita di entrambi.