Non esiste
politico, di maggioranza o di opposizione, che non invochi, ogni giorno, il
lavoro.
Hei, un momento,
non quello suo (lavoro) di cui non ha il minimo problema, no, ma quello degli altri che
tanta consapevolezza dà nella scelta del dove la popolazione deve mettere la
ics (elezioni) la prossima volta.
Ed è
completamente inutile raccontare la situazione che stiamo attualmente vivendo;
chi non la conosce?
Ma dove,
verosimilmente, ci sono spazi per dare lavoro ai precari e ai tanti
disoccupati?
All’interno del terziario
svettano due settori: turismo e cultura.
È dunque lì che
si possono trovare le nuove opportunità di lavoro, anche perché se tutto il
mondo lo fa, sarebbe anche tosto l’ora che lo "facessimo" anche noi … ma seriamente
però.
È lì che esistono le potenzialità
per invertire la tendenza recessiva di questi ultimi anni.
Oltretutto sono
settori in grado di attrarre notevoli risorse dall’estero per la grande
‘appetibilità’ del nostro territorio nazionale sotto il profilo turistico e
culturale.
Ma se si vuole
realmente rilanciare questi ‘mondi’, spesso sottostimati nella loro accezione
economica, bisogna cominciare una coraggiosa opera di demolizione della
situazione attuale.
In Italia le
realtà istituzionali e private che ‘fanno’ turismo e cultura sono un numero
infinito: governo centrale con un quantitativo industriale di Agenzie, Strutture
e chi più ne ha più ne metta, dei quali benefici esse producano è meglio
sorvolare.
E poi Enit,
aziende di promozione turistica del territorio, assessorati regionali,
provinciali e comunali, camere di commercio, fondazioni bancarie, associazioni
di categoria … fino alle pro loco e alle comunità montane.
Migliaia di
soggetti che quasi sempre ignorano ciò che fa il loro vicino.
Strutture guidate
da personale dotato per lo più di amicizie e conoscenze in alto loco e in larga
misura di disconoscenza di questo settore.
Nonché privo di
una veduta d’insieme, che forse è il male peggiore.
In sostanza, è
come se fossimo seduti su una Ferrari in una competizione di biciclette, che ha
però il motore ingolfato per via dell’insipienza dei preposti nel saperla
guidare, arrivando di conseguenza al traguardo sempre per ultimi .
Bisogna, allora,
partire da una severa ottimizzazione di questi due settori, decisivi per il
rilancio economico del nostro Paese.
Serve una sola
cabina di regia (una macro Regione?), per eliminare le tante sovrapposizioni e
gli sprechi, e soprattutto senza amici degli amici, parenti dei parenti e
affini degli affini.
Per poi investire
i grandi risparmi che ne deriverebbero in nuovi e sinergici obiettivi e valorizzando
al meglio i vari soggetti in campo … onestamente però.
E se ho detto una
stronzata … beh; allora parliamone!
Fosse così
RispondiEliminaMigliaia di problemi risolti e tantissimi euro
:-DDDDDDD
Ti ricordo chi diceva queste cose 5 anni fa... ;-))
RispondiEliminaSappiamo com'è andata, no?
@Frap
RispondiEliminaSì, mi ricordavo e quasi quasi fu l'unica cosa che condivisi.
Però, dai, non è mica male l'idea, neh!
:)
@Luciano
RispondiEliminaLe stronzate le dicono e le fanno chi ci amministra e non certo te che ti stai facendo un mazzo tanto (uso il tuo eufemismo) per il turismo.
Se solo ce ne fossero di più Luciano e frap 1964 e pochi altri ...............