sabato 17 luglio 2010

Stefano Zappalà ...e bibì e bibò

In piena facoltà, egregio nuovo Presidente della Regione …
Cominciavano così le lettere che alcuni avevano indirizzato, il 1° aprile scorso (che sia stato uno scherzo?), ai rispettivi nuovi Presidenti di Regione per richiedere come Assessore al turismo, una persona competente che abbia una strategia, idee per rilanciarlo, che snellisca la governance, che porti innovazione, che dialoghi con gli operatori … e bibì e bibò.
Inutile dire che questo slancio di passione non ha prodotto alcun risultato, e chi ha risposto (credo una/o solo), probabilmente l’ha fatto per accattivarsi qualche simpatia e il vecchio, inutile e sciocco “hai visto che mi ha risposto?”; in politica usa così.
Per il resto niente, nulla, nisba, perché queste cose vengono scelte con ben altre considerazioni che non sto qui a dire, tanto sono decrepite ed evidenti.
Comunque non è di queste signore/i che vi voglio parlare ma dell’Assessore scelto “meritocraticamente” dalla Polverini; si, quella del Lazio.
La scelta è caduta su Stefano Zappalà, nuovo 70enne di buona speranza, laureato in Scienze strategiche, Scienze matematiche e in Ingegneria civile, è stato in un recente passato il sindaco dimissionato del comune di Pomezia, a seguito di una discussa gestione poi commissariata.
Alcuni dati sul web riportano che si è congedato con il grado di Tenente Colonnello dell’Arma dei Carabinieri, mentre da parlamentare in Europa si è occupato della libertà civile, la giustizia e gli affari interni; membro della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori; della Delegazione per le relazioni con il Consiglio legislativo palestinese; della Delegazione alle commissioni di cooperazione parlamentare UE-Kazakistan, UE-Kirghizistan e UE-Uzbekistan e per le relazioni con il Tagikistan, il Turkmenistan e la Mongolia.
Si vabbè, ma di turismo?
Niet; nichts; rien; nothing; nada de nada … niente!
E infatti così dichiara su Quotidiano Travel (pag. 2): “Sono insediato da circa due mesi e ho solo da imparare”.
Verrebbe da dire se non fosse stato meglio metterci qualcuno che non avesse almeno dovuto perdere del tempo per l’apprendistato.
Comunque “l’esperto” Zappalà, nonostante le riconosciute disconoscenze del settore, ha già capito che serve una scuola d’elite alberghiera, a dispetto che nella “sua” Regione di “queste”, ne siano già presenti quasi una settantina.
La Ecole Hoteliere des excellente amélioration, naturalmente dovrà sorgere in un posto rinomato e di notevole impatto, quindi quale posto migliore dell’Hotel Sabaudia al Lago … ma guarda un po’, mica roba da poco, e che probabilmente avrà bisogno di un po’ di restauro, sempre che non ci si debba pagare anche l’affitto (salato). In seguito vengo informato che è quasi completamente ristrutturato ad eccezione delle cucine e delle aree adibite ad aule, e che si tratta di un immobile di proprietà regionale.

Dulcis in fundo, il “buon” Zappalà, s’è subito accorto (in questo caso non servono grandi professionalità nel turismo) che non ci sono soldi e che quindi la priorità sarà quella di mettere su un progetto per trovarli.
Ci risiamo, ce ne fosse uno che pensi ad innovare e produrre senza prima ....
Cari scriventi del 1° di aprile: è forse cambiato qualcosa in quest’Italia del terzo millennio con le vostre carine, saccenti ed efficaci lettere?
Massì, scrivete scrivete che vi passa; che a me è già passata.
Che cosa?
Ma che razza di domanda è?

3 commenti:

  1. L'apprendistato a 70 anni mi pare ottima cosa: d'altra parte non si finisce mai di imparare.
    Eh, comunque si vede che anche la Polverini, nel suo piccolo, vuole dare un chiaro segnale del fatto di considerare il turismo un settore strategico per la sua Regione.
    Deve aver fatto suo il celebre motto:
    "Basta con i privilegi!
    Basta con i privilegi e avanti con il merito e la meritocraziaaa..."

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  2. Hanno raggiunto il benessere, hanno occupato posizioni di notevole importanza, hanno settant'anni e vogliono incominciare un'attività di cui non sanno niente.
    E quelli che hanno 30/40 anni e che potrebbero dare invero qualche innovazione, sono alla porta ad aspettare.
    Che pena.
    Per fortuna c'è qualche blog che ne parla perchè per il resto è il silenzio più assoluto.
    Noi digeriamo questi bocconi amari e non facciamo niente.
    Ma che razza di gente siamo?

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  3. Le associazioni non dicono niente di questa scelta?

    O forse hanno qualche speranza o convienza?

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