martedì 9 novembre 2010

Invitalia ... benfatto (in questa occasione)

Al cuor non si comanda e quindi qualche volta ci cado, porcaccia miseria; da alcuni giorni, pur non volendo, parlo delle mia città.
Infatti non sono pochi i casi in cui mi uso violenza e mi trattengo, perché so che poi ci sto male.
Mi riferisco a quando leggo o sento di Genova, della Liguria e del suo turismo; quello che non da mai i frutti sperati a causa del completo demerito e delle str…anezze dei vari “guru” locali; ebbene, mi c’incappello e non voglio più sentirne parlare.
Forse è sbagliato, ma a chi piace farsi del male (?), a me no, no di sicuro.
Tempo perso con chi qui l’amministra, e “questi” poi sanno già tutto; cos’altro potrebbero mai imparare da me ... forse dicono.
Quindi oggi, per togliermi la loro polvere dai calzari, ho cercato nel web qualche cosetta che mi potesse ridare la speranza che un domani ce la si possa fare; se non in Liguria, magari altrove, tanto per dare un bell’esempio.
Chissà mai che qualcuno qui, non li possa emulare.
Non è stato facile ma alla fine m’è apparso questo, e che non è per niente male:

“I sindaci siciliani della zona jonica firmeranno un memorandum d'intesa con Invitalia e la Regione Siciliana per creare un polo di sviluppo turistico con l'obiettivo di destagionalizzare il turismo, quindi non puntando più solo a quello di natura balneare".
E vai!
Va subito detto che Invitalia è l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, agisce su mandato del Governo per accrescere la competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno, e per sostenere i settori strategici per lo sviluppo.
I suoi obiettivi prioritari sono: favorire l'attrazione di investimenti esteri, sostenere l'innovazione e la crescita del sistema produttivo, valorizzare le potenzialità dei territori.
Comunque, nella remota speranza che le tasse per gli investimenti esteri prendano un andazzo un po’ meno virulento, questa “decisione” è frutto di un incontro tra il rappresentante dello Sviluppo Economico che ha incontrato ad Abu Dhabi lo sceicco Hamed Bin Ahmed Al Hamed, che è il principale investitore del rilancio del complesso turistico La Perla Jonica, centro congressuale alberghiero tra i più grandi del Sud Europa.
Sarà un polo che comprenderà la creazione di campi da golf (sperando che i contestatori per una volta non l’abbiano a male), strutture termali ed un porto turistico, e tutto questo attorno alla Perla Jonica, che a sua volta può essere un altro asset importante per la destagionalizzazione del turismo con il suo grande centro congressuale.
Nel progetto sono stati investiti oltre 90 milioni di euro tra la ristrutturazione e l'avvio dei lavori che potrebbero iniziare già entro fine anno.
Che a conti fatti vuol dire, dai 140 ai 170 “impiegati” per mantenere l’ambaradan … più l’indotto. Se poi aumenta l’investimento, di conseguenza ingrossa anche l’impiego e tutto quello che ci gira intorno.
Da parte sua lo sceicco Hamed Bin Ahmed Al Hamed ha riferito di voler proseguire nell'investimento, prioritario per la Sicilia e ha giudicato molto positivamente il piano Invitalia per attrarre investimenti nella zona orientale della Sicilia, dicendosi inoltre molto fiducioso dell'iniziativa del governo italiano.
Beh, meglio che niente, e chissà se in Liguria …

11 commenti:

  1. Dicono di aiutare le Imprese a CRESCERE/NASCERE.

    In molte situazioni le imprese non hanno avuto benefici ma solo complicazioni.

    Decine di testimonianze raccolte in rete di imprese in difficoltà.

    RispondiElimina
  2. Invitalia ti aiuta se sei uno sceicco ed hai già i soldi.

    Sono passati 6 mesi da quando ho presentato la domanda e ....... aspetto.

    Renzo

    RispondiElimina
  3. @Renzo

    La tua sembra più una lamentela portata dall'esasperazione.
    Non puoi essere più dettagliato?
    Ciao

    RispondiElimina
  4. @Luciano

    Quella di Invitalia credo sia una str...anezza.

    RispondiElimina
  5. @Vincenzo

    Forse non sono riuscito a spiegarmi bene, ma ho solo parlato di questa situazione che si è andata a creare con quello sceicco.
    Se questi signori impegnano dei capitali non indifferenti sul nostro suolo per fonti di turismo, beh, che cosa volete che dica; che fanno male?
    ;-)

    RispondiElimina
  6. @Luciano
    Mi sa che nessuno ha detto allo sceicco che Invitalia, sino ad un paio d'anni fa, si chiamava Sviluppo Italia ed era un carrozzone senza senso, con una marea di aziende partecipate, oltre ad una costola ad hoc per ogni singola regione (+ una "controllata" tutta dedicata al turismo).
    Tra le tante "controllate" c'era Innovazione Italia, che gestì (in modo disastroso) il progetto Italia.it per conto di Lucio Stanca e del DIT (PdC). La gara fu vinta da un consorzio d'impresa del quale faceva parte anche ITS (gruppo campano), la quale vantava una sostanziosa partecipazione (30%) nel capitale sociale proprio ad opera di... Sviluppo Italia.
    Nel CdA di ITS, al tempo della gara, sedeva tra gli altri colui che poi divenne ministro dell'innovazione del governo Prodi (L. Nicolais).
    Sotto il governo Prodi iniziò la "ristrutturazione" di Sviluppo Italia, con cessione di quasi tutte le partecipazioni. Se ne occupò, al tempo, anche Report di Milena Gabanelli; che nell'occasione si beccò una bella querela per qualche milione di euro.
    Ma non è l'unica ad essere in causa con SI, ora Invitalia.

    RispondiElimina
  7. Si frap, avevo letto tutti i commenti del link che mi hai inviato e questo post era per cercare di ri-mettere le cose di cui da tempo non sento più parlare.
    Chiamiamolo pretesto per "ricordare", e quale migliore occasione se non quella di Perla Jonica.
    Purtroppo non è andata come speravo e a parte qualche commento di logico lamento non sono riuscito a produrre un granchè e tu sei stato l'unico a porre il problema con una certa descrizione dei fatti (ma non avevo dubbi).
    Vabbeh, ci riproverò più avanti.
    ;-)

    RispondiElimina
  8. Bisognerebbe ad esempio sentire Rocco Forte ed il famoso golf resort che sarebbe dovuto nascere a Sciacca.

    RispondiElimina
  9. @frap

    http://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-g580230-d1391328-Reviews-Rocco_Forte_Verdura_Golf_Spa_Resort-Sciacca_Sicily.html

    RispondiElimina
  10. La fallimentare esperienza di Rocco Forte Verdura Golf & Spa Resort non ha insegnato niente ai normalmente furbissimi arabi?

    Emilio

    RispondiElimina
  11. Alcune parti dei campi da golf del Verdura Gol Resort della Rocco Forte a Sciacca sono stati incredibilmente realizzate su aree appartenenti al Demanio Fluviale dello Stato. Si tratta del reticolo dei canali di scolo presenti nella Piana del Verdura e delle aree in destra idraulica appartenenti al vecchio alveo del Fiume Verdura. Tutto cio’ emerge da una serie di accertamenti (catastali e sul campo) effettuati dall’ottobre del 2009 al luglio del 2010 dall’Ufficio del Genio Civile di Agrigento e dall’Agenzia del Demanio. Con provvedimento del 15 marzo 2010 l’Ufficio del Genio Civile di Agrigento ha applicato le sanzioni di legge e denunciato quanto accertato alla Procura della Repubblica di Sciacca, onerando il Comando dei Vigili Urbani di Sciacca di individuare i responsabili. Con più provvedimenti dell’aprile e del giugno 2010, l’Agenzia del Demanio ha chiesto alla Rocco Forte la corresponsione degli indennizzi per le occupazioni abusive. “Più si scava tra le carte delle procedure del Golf Resort Verdura – dichiara Angelo Dimarca, Responsabile Regionale del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia – più escono fuori fatti incredibili. C’è da chiedersi come siano state rilasciate autorizzazioni e concessioni edilizie e finanziamenti pubblici in favore della Rocco Forte su terreni appartenenti allo Stato e per questo inalienabili.

    Su tali fatti vigileremo perché a tutt’oggi non ci risulta che siano state emesse le ordinanze di sgombero dei terreni demaniali occupati senza titolo”.

    RispondiElimina

Visualizzazioni totali