giovedì 7 luglio 2011

Banca d'Italia sulla Liguria come ai tempi di Radio Londra

Quello che segue non è un bollettino di guerra o un qualcosa sul tipo di Radio Londra, ma il rapporto (sommario) che la Banca d’Italia fa della Liguria.
E non saranno delle cose sconosciute per uno che in questa Regione ci vive, ma il leggere le problematiche sull’economia di questo meraviglioso pezzo d’Italia, e messi in fila come se fossero dei soldatini in parata (uno dopo l’altro), di certo non fa un gradito effetto.
Comunque, dopo aver tagliato qualche pezzo qui e là per non rendere la lettura troppo noiosa …

… il peso dei servizi privati e pubblici, la ridotta propensione all'export, la rilevanza delle produzioni su commessa pluriennale e l'elevata anzianità media della popolazione hanno ritardato la sensibilità al ciclo dell'economia locale.
Nel 2010 questi stessi fattori hanno tuttavia ostacolato l'aggancio della regione alla ripresa economica, contribuendo a una crescita più modesta e incerta rispetto al paese; secondo le informazioni disponibili, tale andamento è proseguito nei primi mesi dell'anno in corso.
Nell'industria i livelli della produzione e degli ordinativi hanno proseguito nella lenta ripresa avviata dal secondo semestre del 2009, rimanendo comunque contenuti nel confronto storico.
Comparti quali la cantieristica e l'impiantistica hanno invece risentito dell'esaurirsi di diverse importanti commesse.
Ne è derivata altresì una sensibile decelerazione delle esportazioni, in controtendenza rispetto al paese.
Nel comparto delle costruzioni l'attività è rimasta debole … l’avvio delle maggiori opere infrastrutturali, finora solo parzialmente finanziate, continua tuttavia a soggiacere a ostacoli e incertezze.
Nel settore commerciale le vendite al dettaglio hanno continuato a diminuire, risentendo della contrazione del reddito disponibile delle famiglie; la flessione si è concentrata nella piccola distribuzione tradizionale e nel segmento dei beni durevoli.
Le giornate trascorse dai turisti presso le strutture ricettive liguri sono diminuite, in linea con il biennio precedente.
Anche sul mercato del lavoro gli effetti più intensi della crisi si sono manifestati con ritardo rispetto al paese.
Nel 2010 il numero degli occupati si è ridotto in misura più consistente rispetto all'anno precedente, e l'incremento delle persone in cerca di occupazione si è fatto più marcato.
 Come già nel 2009, la flessione occupazionale ha colpito in primo luogo la componente giovanile, che si è contratta sensibilmente, contribuendo quasi per intero alla diminuzione dei posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione è cresciuto, tornando a superare la media delle regioni nordoccidentali. Le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni sono ulteriormente aumentate, per effetto dell'incremento degli interventi in deroga che ha più che compensato la flessione di quelli ordinari e straordinari.
I finanziamenti bancari alle imprese sono tornati a crescere, in particolare nella componente a medio e a lungo termine e vi hanno contribuito l'esigenza di rimodulazione di posizioni debitorie e la necessità di finanziamento del circolante, anche a seguito del prolungarsi dei termini di pagamento commerciale.
I prestiti alle famiglie consumatrici hanno continuato ad aumentare, sospinti principalmente dalla domanda di mutui immobiliari.
Nel settore produttivo l'emersione di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti ha accelerato, pur rimanendo più contenuta rispetto alla media nazionale; le partite incagliate sono sensibilmente aumentate.
La raccolta di depositi effettuata dal sistema bancario nella regione si è ridotta, sia per le famiglie sia per le imprese …
… beh, credo che basti e c’avanzi, mentre il miglior commento sia … “SENZA PAROLE”.
Ma riprendo solamente questa frase: “Le giornate trascorse dai turisti presso le strutture ricettive liguri sono diminuite, in linea con il biennio precedente”.
E quindi sono tre anni che la va in questa maniera!
Tempo durante il quale la “banda” dei bravi cantanti, pardon, degli assessori al turismo (Comune/i, Province e Regione), strimpellano che tutto va bene e che siamo (anzi sono) i migliori d’Italia.
E se non ci credete leggete un po’ qui (Giovanni Vassallo) e se proprio non ne potete fare ameno, anche qua (Angelo Berlangieri).

3 commenti:

  1. Ultimamente parli spesso della Liguria perchè il prossimo anno ci saranno le comunali a Genova?

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  2. @Anonymus

    Beh, un piccolo contributo affinchè la gente si desti.
    Ma non vedo "sveglie" (ottimi candidati) da entrambe le parti politiche che sappiano farla suonare.
    Poi chi vince ... vince, ma che abbia almeno un programma dove non ci sia solo da spendere ma anche da guadagnarci ... guadagnarci per la popolazione naturalmente, e non per ...

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