Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896 – 1957) autore de Il Gattopardo, scrisse parole profetiche sul fatto che tanto, nulla cambia, se non in peggio.
L'Italia di oggi, non è diversa da quella di 2000 anni fa.
C’ERA UNA VOLTA UN POSTO DOVE:
- il povero rimaneva povero…
- il ricco diventava sempre più ricco
- i patrizi avevano tutti gli onori e tutti i benefici
- i senatori erano una casta chiusa, ereditaria
- il potere si tramandava di padre in figlio
- il sapere, era in mano a pochi eletti
- la rabbia e la disperazione dei poveracci veniva mitigata con i giochi nelle arene
- la libertà di parola e di pensiero era proprietà dei senatori.
- l’imposizione delle tasse non era un momento di democrazia ma di sopruso ingiustificato per l’agio di pochi
- gli uomini liberi erano pochi e la cittadinanza era un privilegio
- i privilegi erano più dei doveri
- la guerra civile era un fatto normale
- pochi uomini, senza vincoli morali, governavano su tutti
- L’impero prese il posto della Repubblica
- L’imperatore si autoproclamava tale grazie a guerre, intrighi e sotterfugi.
- Nessun imperatore è moriva di vecchiaia. Nessun “governo” finiva “a naturale scadenza”.
- Chi non era “cittadino” era “barbaro”
- La corruzione era un’usanza politica
- La raccomandazione era un fatto sociale
- La meritocrazia esisteva, forse, solo nell’esercito.
- La donna era un oggetto da possedere e mostrare in pubblico ad ogni evenienza.
- Napoli era già in declino
- La penisola italica era divisa in Regioni e in ogni Regione si parlava una lingua diversa
- L’eloquio era un esercizio linguistico premiato, non necessariamente pieno di contenuti
- Le casse dello Stato erano sempre vuote
- L’imperatore era una divinità da contemplare e ammirare, a prescindere da tutto
- Al di là del “limes” erano tutti ignoranti
- Le guerre le facevano combattere agli altri
- Accordi e trattati erano sempre e solo temporanei
- La gente moriva sul lavoro
- I salari “regolari” erano un miraggio e si viveva di occasioni
- Le persone erano bestie
- I giovani plebei potevano solo sperare di sopravvivere da plebei
- La capitale dell’impero era Roma
- La capitale era il centro della corruzione, degli intrighi di potere, degli intrallazzi di pochi, arraffoni, malfattori, zecche e prostitute di Stato. Era la città più corrotta d’Europa.
- La capitale era il centro religioso per milioni di fedeli dove si vendevano indulgenze e si corrompeva in nome di un Dio o una Divinità.
Questo posto esiste ancora e non è l’Impero Romano. Si chiama Repubblica Italiana.
P.S.: Però durante l'Impero Romano la Michela Brambilla non c'era ed ora invece si.
Che abbiamo avuto una botta di culo?
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