lunedì 1 agosto 2011

E' mai possibile che "quasi" tutti ce l'abbiano sempre con la Brambilla? Si, e un buon motivo ci deve pur essere!

SEMPRE LA STESSA STORIA
Ogni giorno una richiesta di spiegazioni.
Ogni giorno, o un qualsivoglia politico di tutti le bande e di tutti i colori, oppure uno o più responsabili di associazioni di ogni specie, o un presidente di questo o quell’altro, o, o, o, “sparano” sulle “scelte” turistiche della Michela Brambilla.
Per non parlare poi del web, dei quotidiani o dei blog che nell’andazzo di quel dicastero ci sguazzano a più non posso; noi compresi.
Ma è possibile che ch’abbiano tutti torto o tutti ragione?
Beh, se solo la colpa fosse divisa sul fifty-fifty, il cinquanta che rimane è di certo una cifra alquanto enorme.
E’ anche vero che accontentarli tutti non si può, ma che diamine, è anche vero che scontentare quella massa di gente (l’altro 50% ad essere bravi, perché in verità sono molto di più gli “incazzati”) vuol dire che qualche problema in fondo c’è!

IL PROBLEMA
Per conto mio il problema è sempre lo stesso, lei, la signora che dichiara di voler ascoltare la gente dal basso; questa "persona" che parla di merito e di meritocrazia alla moda del due per tre come se niente fosse, e per poi invece non prestare (forse) la minima attenzione neanche a quelli che contano nel panorama turistico (B. Bocca a parte con cui si diletta in un organizzato (forse) tenzone diurno).
Diurno perché dopo, alla sera e di notte … (vedi quelli di Pisa) … amiconi indefessi, forse.
Inde?
E la gente (pochi) se la bevono come Coca Cola al Vinitaly (vedi Brambilla).
Dicevo, ogni giorno un assalto alla “rossa” su tutti i piani.
E come in una macumba cresce d'intensità e fre­quenza il ritmo della “mattanza”, con l'incitazione delle belve a mezzo stam­pa o qui sui blog, mentre oggi tocca al Ricci, al quale va tutto il mio cordiale sostegno.

IL PRESIDENTE DEI BENI ITALIANI UNESCO
Sono 34 i riconoscimenti “Patrimonio d’Italia”, assegnati ad altrettante manifestazioni italiane, stilati e promossi dal ministero del turismo guidato da Michela Vittoria Brambilla. Fra questi, per l’Umbria, il ministero si scorda Calendimaggio e Quintana. Ricci, in qualità di presidente dei beni italiani Unesco, esprime il suo profondo disappunto.
La festa del Calendimaggio è senza dubbio l’avvenimento più importante dell’anno per gli abitanti di Assisi. L'origine della festa è assai antica, ma il modo in cui viene celebrata in Assisi è del tutto nuovo e originale. La festa si è svolta per la prima volta nel 1927: cantori delle diverse "cappelle" cittadine si riunivano sotto la direzione dei maestri della banda per cantare serenate ispirandosi a consuetudini dei tempi andati.
Mentre, come altri tornei cavallereschi, la giostra della Quintana è un appuntamento immancabile per la città di Foligno e per coloro che si trovano a visitare l’Umbria. La giostra della Quintana è forse la manifestazione più importante del territorio proprio perché con essa si apre la stagione estiva, per l’Umbria la stagione delle feste  e delle sagre: il mercato delle Gaite a Bevagna, la fuga del bove a Montefalco etc.
Ebbene …: «L’iniziativa del ministero del turismo - afferma Ricci -, tesa ad individuare i patrimoni d’Italia ai fini della promozione turistica del nostro Paese, pur presentando elementi di notevole intesse, necessita di ulteriori approfondimenti anche per le implicazioni, in termini di marketing, che ne derivano e per le difficoltà di selezionare i luoghi e gli eventi.

I SITI UNESCO ITALIANI
A livello internazionale, dal 1972 (e dal 2003 per gli aspetti immateriali e legati alle tradizioni) esiste la lista del patrimonio mondiale Unesco (a cui aderiscono 187 Paesi del mondo con i loro governi) che, attraverso severe e lunghe procedure tecniche, individua i patrimoni che appartengono, per il loro valore universale, a tutta l’umanità (sono, al mondo, 936 per i beni materiali e 232 per quelli immateriali).

L’Italia, primo Paese al mondo nella lista dell’Unesco, include ben 47 siti nei beni materiali (altri 39 sono i candidati) e 3 in quelli immateriali (altri 11 sono i candidati).

Se il ministero del turismo, come condivisibile, vuole fare una promozione all’estero dell’Italia attraverso i suoi migliori valori dovrebbe farlo, ovviamente, a partire da ciò che 187 stati (tra cui l’Italia) hanno dichiarato patrimonio mondiale o per cui hanno attivato le procedure di candidatura: non seguire questo metodo (come apparirebbe da questa prima indicazione del ministero del turismo) porterebbe a situazione complesse nel quadro delle relazioni internazionali (un bene indicato patrimonio mondiale Unesco per lo Stato italiano è, necessariamente, anche un patrimonio italiano).

IL SUO AUGURIO
Mi auguro, e come presidenza dei siti Unesco italiani siamo a totale disposizione, che ci sia un approfondimento a livello nazionale e nelle diverse regioni anche per evitare che questo possa provocare indotti negativi a realtà tradizionali di straordinaria eccellenza auspicando che eventi quali il Palio di Siena (pur nel rispetto di tutte le opinioni), una delle immagini italiane più note all’estero, entrino nel patrimonio italiano e, quindi, nel patrimonio mondiale Unesco.»

IL MIO AUGURIO
Tutti a casa, lei e molti di quelli!

11 commenti:

  1. La posa brambillesca, sullo scosciato un po' andante, non mi sembra molto ministeriale, eh.
    Nel frattempo l'improvviso rialzo delle temperature d'agosto dà in testa a qualche ministro.

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  2. Bah, penso che quel signore li il caldo alla testa l'avrebbe anche al Polo.
    Però chissà se il freddo di quei luoghi gli potrebbe gelare la lingua per il bene comune ... quello di Ravenna.

    ;-)

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  3. Ma non era così importante per Berlusconi e la Brambilla l'Unesco e quel loro famoso percento del patrimonio italiano, che poi a Parigi non c'era nessuno oltre a Ricci e all'architetto?

    "Intanto, il presidente dell’Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio UNESCO e sindaco di Assisi Claudio Ricci ha partecipato insieme all’architetto Paola Falini, unici rappresentanti per l’Italia, al convegno Internazionale sul tema del “Paesaggio Urbano Storico e le novità Unesco in riferimento ai Siti riconosciuti Patrimonio Mondiale”, che si è svolto il 16 giugno a Parigi."

    http://www.penisolabella.it/wordpress/2011/08/01/ad-assisi-a-settembre-salone-mondiale-del-turismo-citta-e-siti-unesco/

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  4. Tutti bravi a riempirsi la bocca ma pochi a fare quello che serve.

    La MVB parla sempre [primi i quadrupedi] di siti Unesco ma poi a Parigi non ci va.

    Sic!
    Avrà avuto altro da fare.

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  5. ma al di là delle preferenze, ma perchè non fanno la Carfagna ministro del turismo? è forse il ministro italiano più famoso nel mondo, grazie ai suoi calendari...sarebbe anche un testimonial della bellezza italica a costo zero.
    alle pari opportunità potrebbe invece andare qualcun altro, magari che sponsorizzi la pari opportunità di tutti gli esseri viventi, non solo umani, o no?

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  6. @anonimo

    Si per quanto riguarda le Pari opportunità alla Brambilla ma il turismo alla Carfagna ... no.
    E che diamine!
    Il fatto brutto è che al turismo non so chi metterci.

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  7. come diceva il grande Indro Montanelli, turandosi il naso, dovendosi scegliere tra le due, suvvia, la scelta è facile...

    a parte gli scherzi (ma fino ad un certo punto, a me la Carfagna piace, come anche la Minetti...), ricordiamoci che si potrebbe tranquillamente fare a meno del Ministro del turismo....negli altri Paesi, quelli evoluti e che ci surclassano nelle classifiche di incoming, non esiste proprio la figura...solitamente è un sottosegretario con varie deleghe, tra le quali anche il turismo....

    suvvia, stiamo parlando di "turismo", materia che non richiede grandi scienziati ed alchimie, ma solo, oltre all'onestà morale, intellettuale e di legge...., una buona dose di "buon senso" e "simpatia" o "empatia"....qualità quest'ultima che mi sembra alquanto carente nei vari esponenti pubblici e privati del momento....

    quindi, vinc, non ti crucciare...se la Carfagna non piace....possiamo proprio fare a meno....ciò che manca è una valida cabina di regia (che significa max 5 persone) che elaborino velocemente, anche alla luce di analisi di benchmarking, su quali interventi normativi proporre al legislativo per ridare forza concorrenziale all'industria turistica in generale....

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  8. @Vincenzo

    Capisco che la parola "BENCHMARKING" possa metterti in subbuglio, quindi ti mando un suggerimento: Come analizzare le prassi delle aziende migliori per diventare i primi, Robert Camp Editore Itaca, 1991)

    Dai che scherzo e sono sicuro che lo sapevi già ... forse!

    ;-)

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  9. @Luciano

    sai che faccio gran sapientone [?], esco e vado a mangiarmi un bel gelato con mia moglie e per questa sera non ti parlo più.
    Però domani si.
    A trovare Benchmarking su wikipedia ci riuscivo anch'io!!!

    ;-)

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  10. caro vinc, Lei mi sta davvero molto simpatico....
    il benchmarking a me lo ha insegnato la mia povera nonna....che però non sapeva, per fortuna sua, che si chiama così.....
    tra benchmark e ice-cream, io senza turarmi il naso, voto per il secondo...mi raccomando, però, non si faccia prendere come la maggior parte dai "nuovi" gusti...io, almeno, preferisco i classici...sempre grazie alla mia povera nonna (questa volta materna)
    cordialità

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