martedì 16 agosto 2011

La falegnameria di Geppetto si chiamava Turismo?

I BUGIARDI
Finalmente s'è aperto uno spiraglio capace di farci capire cosa sta avvenendo nel nostro Paese a causa di episodi di corruzione e malaffare portati avanti da bugiardi di prima categoria.
Corruzione e malaffare che non c’entrano niente in quello che andrò a dire e cercar di chiarire.
L'ha spiegato una ricerca dell'Università di Toronto che è arrivata alla conclusione, oserei dire scientifica, che gli uomini di successo di oggi sono coloro che erano in grado di inventare più bugie da bambini.
Questi ultimi, infatti, imparando rapidamente a mentire, creano le basi per un più rapido sviluppo del loro cervello: come riporta il quotidiano britannico The Daily Telegraph, più la bugia è plausibile più negli anni successivi il bambino dimostrerà la capacità di pensare rapidamente ed improvvisare. 

I BUGIARDI “FORSE”
Il problema è che probabilmente le bugie che da piccoli dicevano l’Angelo Berlangieri, l’assessore al turismo ligure e il suo dirimpettaio comunale Giovanni Vassallo, non fossero poi così verosimili poiché nel tempo sono rimaste tali: “forse” inattendibili.
Consiglio loro uno stage all'interno delle nostre Camere parlamentari, a contatto con i tanti che da piccoli dicevano piccole bugie e adesso le sparano, con estrema naturalezza, grandi come una casa, ma di grosse dimensioni.
Voglio aggiungere per concludere questa prefazione, che se i ricercatori dell'Università di Toronto meritano  tutto il mio rispetto, non bisogna per questo trascurare il buon senso di cui è dotato ognuno di noi.
Ne "La coscienza di Zeno" Svevo afferma: "Il mentitore dovrebbe tener presente che per essere creduto non bisogna dire che le menzogne necessarie".
Il fatto strano è che sia il Berlangieri che il Vassallo “forse” le esagerano, e nel dilatamento delle loro “forse” bugie non riescono neanche “forse” a metterci una giusta logica.
Infatti è da mo’ che vanno sostenendo che i turisti stranieri stanno aumentando a dismisura sia nel litorale ligure (levante, centro e ponente) che in città; e senza “forse”.
Solo che “forse” non è vero per niente!

LA VERITA’
Infatti ecco i dati della Banca d’Italia in merito alla Liguria (primi cinque mesi) e anni addietro, che neanche a farlo apposta dicono l’opposto (scusate il gioco di parole ma è voluto).



I PONTI FESTIVI
Ultimamente poi il Berlangieri (ma ce ne sono degli altri che dicono la stessa cosa e che invero, dato che sono nelle commissioni regionali sul turismo, un qualcosina in più dovrebbero anche saperla, ma …) ha sparato ad alzo zero sul decreto salta “Ponti festivi”, gridando allo scandalo, alla follia e via cantando.
A parte il fatto che in quasi tutta l'Europa è da mo' che le festività sono state accorpate e non ho mai visto gente che si lacerava gli abiti, e correndo nuda per la città, imprecava contro questo o quell'altro per il motivo che gli avevano tagliato i ponti.
Eppure in Italia i turisti stranieri ci vengono per tutto l'anno, o no?
Comunque sia il taglio però, non è automatico, ma dovrà essere valutato di volta in volta dal Presidente del Consiglio dei Ministri per decreto e dopo una delibera del Governo, entro il 30 novembre dell'anno precedente.
E sono già diversi anni che quelle festività di cui parlano gli "addetti ai lavori" capitano proprio di sabato, domenica e lunedì, mentre il risultato delle presenze non è per niente cambiato con gli anni addietro.
E quando cambia in negativo, la colpa è da attribuire al loro non saperci fare e non certo per ‘sta stupidaggine qui.
Altra importante considerazione, ma nessuno la pensa perché probabilmente più preso a strapparsi per la disperazione i calzini coi denti, è che in caso di taglio dei "ponti festivi" per forza di cose s'allungherebbero i giorni di presenza scolastica per i nostri ragazzi, quindi si supererebbe la soglia di ciò che richiede l'Europa (200 giorni), e di conseguenza, o s'andrebbe a terminare prima la
scuola o cominciarla dopo.
In questo caso le vacanze scolastiche più lunghe ben ammortizzerebbero il taglio d'eventuali "ponticelli".
E poi il "ponte" si traduceva per tutti, sia per coloro che partivano, sia per gli altri, in un obbligatorio giorno di ferie predeterminato a priori dalle aziende e/o dal datore di lavoro e/o dalle scuole.
Ora invece si avrà la libertà individuale di attaccare un giorno di ferie prima, dopo, o prima e dopo ai vari 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, ecc. ecc.
O a qualsiasi altro week end dell'anno.
Oppure di non farlo.
E quindi nella sostanza non cambia una benemerita mazza, anzi aumenta la libertà individuale di fare come ci pare.
E siccome le ferie sono un diritto irrinunciabile (vanno fatte per forza e non sono più pagabili da diversi anni) non si capisce davvero dove stia il problema.
Finiranno gli esodi?
Meglio.
Non dovevamo destagionalizzare?
Pensassero invece ad essere più competitivi in rapporto agli stipendi medi e/o ad aumentare la qualità dei servizi, a studiare soggiorni e pacchetti convenienti collegati a mostre, feste tradizionali, eventi, ecc. ecc.
Cioè pensassero a LAVORARE perché a piangere ci penso già io con ‘sta gente che dirige il turismo.

Oppure fanno così per poter “campare” qualche scusa quando la gente scoprirà le loro “forse” bugie?

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