venerdì 5 agosto 2011

La Pizza di Pontecagnano è nel Patrimonio d'Italia, quella di Napoli no

E già che ci siamo perché non festeggiare i bucatini all’amatriciana in quel di Udine; il Genepy a Catania, oppure i Trulli (che non si mangiano, per carità), chessò a Bolzano?

BISOGNA CAMBIARE I PARAGRAFI NELLE ENCICLOPEDIE DI TUTTI GLI IDIOMI?
Infatti, mò chi glielo va a dire alla gente di lingua anglo-sassone, a quelli che parlano e quindi anche scrivono in francese, agli spagnoli, ai cinesi e così via, che la vera pizza non è più napoletana, bensì il maggior premio per questa prelibatezza lo riceve Pontecagnano, e pertanto devono cambiare i loro testi storici, quelli culinari, i loro (ma anche i nostri) paragrafi nelle enciclopedie dov’è riportata la cosa, eccetera eccetera.
O per lo meno, rimane si un succulento piatto di Napoli, forse il più famoso del mondo e che lì ha i suoi natali, ma la sua festa la si fa in provincia di Salerno.

CHI L’HA DECISO E PERCHE’?
L’ha deciso la Brambilla per il brand Patrimonio d’Italia che prevede quattro categorie (arte, cultura, stile e creatività per l’incanto dei luoghi e per la tradizione) e ha elencato 34 eventi tradizionali che fanno bella l’Italia è attraggono turisti.
E’ un po’ come se il pesto genovese che nasce in un quartiere della Superba a nome Prà, fosse internazionalmente abbinato, diciamo a Savona va.
Quindi adesso nei depliant alla voce Pizza, non trovi più Napoli, le sue pizzerie, una delle sue manifestazioni, i 120 anni della pizza Margherita festeggiati nel 2009, l’STG … ma una semi sconosciuta (checché arrivata alla 14ma edizione) Festa della Pizza di Salerno che si svolge a Pontecagnano.
Al Ministro Brambilla piace provocare (l’anno scorso giusto di questi tempi fece incavolare un po’ di gente con il suo elogiare la dedizione di Silvio Berlusconi per lo spot di Magic Italia mentre se ne stava in Provenza…), mettere fuorigioco eventi come il Palio di Siena, per i (presunti) maltrattamenti dei cavalli, o benedire il Palio di Lodi – Cursa dei cavai, “l’unico Palio dove i cavalli non si azzoppano” (e molti Italiani che non la conoscono penso sarebbero curiosi di conoscere quanti turisti siano attratti). A questo giro le è sembrato ideale promuovere la città del sindaco Ernesto Sica che gongola per la benedizione che lo mette alla pari con la Festa dei Gigli di Nola e il Carnevale di Putignano, il Festival Paleariza – Musica nel mondo della Calabria Greca e la Parata Storica dei Turchi di Potenza (per restare al sud) nella classifica di attrattori di flussi turistici che possono beneficiare del nuovo brand (non molto originale, a dire il vero e con qualche lacuna) cui sono destinati 1,5 milioni di euro per iniziare la promozione.
E questa della pizza salernitana potrebbe essere un bel boomerang per l’evidente “scippo” di una tradizione che salernitana certo non è (considerato che non l’hanno presa benissimo molte altre manifestazioni tradizionali come la Quintana di Foligno o l’Infiorata di Spello, mentre si sono salvate Genzano e Ventimiglia con la sua battaglia) (toh guarda che strano, quest’ultima è la città natale dell’Eugenio Magnani, un resp. del ministero del turismo).
Sarà un caso!

COSA DICONO A NAPOLI
“Ha voluto fare un piacere alla collega Mara Carfagna che è di Salerno e a un sindaco espressione del Pdl”, taglia corto Gino Sorbillo. “Ma che senso ha promuovere una manifestazione della pizza che è napoletana non a Napoli? Allora Pizzafest che si tiene alla Mostra d’Oltremare cosa ha di meno con i suoi 100 mila visitatori?”




COSA DICONO A PONTECAGNANO
Lo ha spiegato Maurizio Falcone, ideatore della festa di Pontecagnano al Corriere del Mezzogiorno intervistato da Gabriele Bojano: “Noi abbiamo espresso una professionalità diversa, non ci siamo fermati al solo evento che pure abbiamo espletato attraverso molteplici iniziative collaterali e momenti musicali di alto richiamo con i beniamini del momento ma abbiamo realmente esportato la pizza in quanto tale da Strasburgo a Salonicco fino al Festival di Sanremo. La ricaduta sul turismo è stata proprio quella, ecco perchè abbiamo ottenuto il riconoscimento ministeriale. Riconoscimento, che va detto, ci è stato prima conferito dai visitatori che hanno sempre affollato la nostra iniziativa e dalle stesse aziende (leggasi pizzerie, ndr) che hanno sempre collaborato volentieri con noi”.
Si vabbè, perché a Napoli no?

OPINIONE PERSONALE
Accussì  hadda ji, a galline fa ll ove e o galle cia abbruce o cule


Di Vincenzo Pagano e un po’ mio
.

5 commenti:

  1. Un motivo ci sarà se ha deciso così.
    Cari amici è lei che comanda e quindi prendetela bene.

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  2. Noooooooooooo

    Un altro anonimo!
    Non se ne può più.

    Sic!

    :-(

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  3. E' la punizione per i napoletani perché hanno votato De Magistris?


    Meditate gente meditate.

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  4. No, è la punizione per noi che abbiamo un ministro del turismo così ... e adepti.

    ;-)

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