giovedì 10 novembre 2011

Perchè tutta 'sta gente che sa (dice di sapere o non sa) di turismo ... invece non sa che all'Enit non si può fare il CDA senza la presidenza e perdono tempo a lamentarsi ?

... e se non si può, perchè lamentarsi con l'Enit se nel suo statuto ci sono cose che, i signori che poi vi dirò, dovrebbero ben sapere?
Nel mentre, loro due (vedi foto a lato) dalla finestrella, guardano se prima o poi qualcuno di quelli o quell'altri si sveglia!

Tempo fa con un caro amico che vive negli USA e che come me ama e lavora per il più bello dei settori (è “solo” la nostra opinione), e vale a dire il turismo; si ragionava sui fatti dell’Enit (Agenzia Nazionale del Turismo) degli ultimi trenta - quarant’anni.
Dapprima nell’anda e rianda di invii mail, poi vista l’esagerata frequenza di queste, ci siamo spostati su skype e c’abbiamo dato per oltre un’ora.
Molte cose le condividiamo nella stessa identica maniera, mentre per alcune altre … beh; ognuno ha la propria idea, ma il fine naturalmente è lo stesso.
Penso inoltre sia banale raccontarvi per filo e per segno le motivazioni delle grandi risate che ci siamo fatti; per lo più cose e situazioni a carattere commerciale (viste, sentite e lette negli anni), di cui l’eventuale narrazione mi farebbe correre il rischio di annoiarvi a morte.
Marco (nome inventato), è stato per tre anni con me come Operation Manager (forse il migliore che abbia mai avuto) ed ha avuto una carriera sfavillante e veloce così.

Poi, anche lui per lo stesso mio “vizio” di affrontare delle nuove “scommesse” in giro per il mondo, e per il motivo che altrimenti non avrebbe potuto salire … quel gradino, ci siamo divisi.
Ora fa l’AD per una grossa catena alberghiera e, anche lui, s’è messo in testa di dare una mano a tutti; infatti collabora con il “suo” governo di residenza per alcune cosette sul turismo locale, e i risultati si vedono eccome.

Un genio (!), ma soprattutto un vero e caro amico con lo stesso mio “vizio”: quello di migliorare il turismo.
A volte capita che la pensiamo in modo differente, però confrontandoci (e anche “bisticciando” … ma con grande rispetto reciproco) alla fine conveniamo entrambi in un’unica soluzione … forse quella più ovvia.
E così è stato anche ‘sta volta!
S’è convenuto, tra l’altre cosette, che i “grandi” (per modo di dire) del turismo italiano, tra non molto avrebbero cominciato all’unisono a lamentarsi che all’Enit non viene mai convocato il “Consiglio di Amministrazione”, senza per altro “sapere” che non si può senza il presidente poichè non è sufficiente farne richiesta al vice di lui.

Ma vaglielo a dire a 'sta gente!

Infatti, come prima più di prima (quando c’è da sparare delle str … anezze è il più lesto di tutti), è partito il Bernabò Bocca con il suo: … la vicenda è "scandalosa". "Le imprese - sottolinea - non sono più disponibili ad accettare che l'Enit abbia un cda nominato, già da luglio, ma mai insediato e che si continui a operare come se l'Agenzia italiana del turismo fosse ancora commissariata. A noi non interessa se ci sono problemi sulla nomina del presidente dell'Enit; non c'é alcun motivo per cui un cda nominato non possa insediarsi"…

Non è da meno il suo collega di Confesercenti e Confindustria, Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo-Confesercenti che lamenta che l’è disdicevole e giù una marea di altre “accuse”.
Anche per Renzo Iorio, presidente di Federturismo-Confindustria, "é paradossale e incomprensibile, mentre non mancano all’appello le categorie produttive e le Regioni che hanno comunque chiesto al vicepresidente dell'Enit, Mauro Di Dalmazio, che è anche assessore al Turismo in Abruzzo, di procedere alla convocazione del nuovo cda che dovrebbe avvenire, dunque, a breve. 
Dulcis in fundo, e di questo me ne dispiace molto poiché ritengo la persona qualche riga sopra i presunti “saggi” citati, arriva anche la denuncia di Roberto Corbella, Presidente di Astoi (Associazione dei tour operator italiani).

Ma dico, possibile che a nessuno di ‘sti “professoroni” non sia venuto in mente di dare uno sguardo allo statuto dell’Enit (e alcuni di questi ne fanno parte … vedi Bernabò Bocca che “forse” è distratto) per assodare se c'è o non c’è l’assoluto bisogno del presidente (in questo caso il commissario), per convocare il cda?
Infatti oltre a Maurizio Melucci, indicato in rappresentanza della Conferenza Stato-Regioni, fanno parte del nuovo Cda di Enit: Matteo Marzotto, in attesa di ...; Mauro Di Dalmazio, coordinatore degli assessori regionali in materia di turismo e vice presidente; Bernabò Bocca, presidente di Confturismo in rappresentanza delle associazioni di categoria e Flavia Coccia, in rappresentanza del Governo.
E lo statuto eccolo qua.
Quindi (?), perché tutto questo bailamme quando la soluzione è così facile ed evidente?
Chiamare i CDA non si può ... basta e camminare!
Forse che esistano degli altri fattori che non è dato “sapere” ma solo immaginare?
O forse si vuole aspettare che la X commissione parlamentare delle Attività produttive dia il suo parere favorevole alla nomina di Matteo Marzotto, e così col “casino” che gira da quelle parti (governi che vanno, governi che non si sa se vengono) la si debba indugiare ancora un po’ nell’attesa che abbiano realizzato dapprima i loro “porci” comodi?
Alè, forza … poche parole, pochi lamenti … e dateci ‘na botta!

E anche se la nomina di Marzotto è andata per la tangente per "colpa" o no dei malpancisti, o di chi vuole ostacolare senza il saggio uso del proprio buonsenso, qualsiasi cosa ... 
... e ciao Marco (nome inventato), come vedi abbiamo avuto facilmente ragione, perchè anche 'sta volta ... in Italia si fa (o fanno) così!

21 commenti:

  1. E poi c'è il Cirillo che se stesse zitto "forse" farebbe miglior figura, infatti ...

    Infine c’è l’ultimatum lanciato al ministro Brambilla da Armando Cirillo, responsabile turismo del Partito Democratico: «Prima di lasciare definitivamente via della Ferratella – scrive Cirillo – il ministro chiarisca le motivazioni che hanno portato il governo a rinunciare al parere della Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera sulla nomina del presidente Marzotto».



    Una vicenda che – afferma Cirillo – ha trascinato l’Agenzia nel caos, priva del cda, pur ufficialmente nominato con decreto del 13 luglio, che dovrebbe dettare le politiche di promozione. «Si vuole impedire al cda di funzionare – insiste Cirillo – e di programmare le politiche di promozione. Il ministro Brambilla trovi almeno il coraggio di spiegare agli operatori del settore le ragioni di questa scelta irresponsabile del governo che danneggia il turismo italiano, un settore che ha subìto misure sbagliate: dal federalismo fiscale municipale all’aumento dell’Iva al 21% al cosiddetto “Codice del turismo” che complica la vita delle imprese e le rende meno competitive».

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  2. Un giorno la Volpe e il Lupo e l’Orso e l’Opossum e tutti gli altri animali si riunirono. “Bisogna scavare un pozzo” dissero. Così tutti gli animali iniziarono a scavare insieme, e scavarono, scavarono, scavarono. Tutti tranne il Coniglio. Lui non aveva intenzione di scavare un pozzo! Correva su e giù, giocava tra i cespugli e si divertiva.

    “Coniglio, se non scavi il pozzo, cosa farai quando avrai bisogno di acqua?” dissero gli altri animali guardandolo. ”Oh, mi basterà andarla a prendere e bere”, rispose il Coniglio, e corse su e giù tra i cespugli continuando a giocare.

    Dopo un po’, quando il pozzo fu scavato, tutti gli animali si riunirono e dissero: “Bisogna arare il campo e piantare qualche pianta di grano.” Così la Volpe e il Lupo e l’Orso e l’Opossum e tutti gli altri animali cominciarono ad arare il campo e piantare grano. Tutti tranne il Coniglio. Lui non aveva intenzione di arare il campo! Lui non aveva intenzione di piantare il grano! Correva su e giù, giocava tra i cespugli e si divertiva.

    “Coniglio, se non ari il campo e non pianti il grano, cosa farai quando avrai bisogno di grano?” dissero gli altri animali guardandolo. “Oh, mi basterà andarlo a prendere e mangiare”, rispose il Coniglio, e corse su e giù tra i cespugli continuando a giocare.

    E così, quando la Volpe e il Lupo e l’Orso e l’Opossum e tutti gli altri animali ebbero scavato il pozzo, il Coniglio arrivo e prese dell’acqua. E quando la Volpe e il Lupo e l’Orso e l’Opossum e tutti gli altri animali ebbero arato il campo e piantato il grano, il Coniglio arrivò e prese il grano.

    Allora la Volpe e il Lupo e l’Orso e l’Opossum e tutti gli altri animali si riunirono e decisero di catturare il Coniglio, così che non potesse più rubare loro l’acqua e il grano. Ma il Coniglio era molto intelligente, e nessuno riusciva a prenderlo. Allora il Lupo disse: “Io lo prenderò!” Prese un po’ di paglia e ne fece un bambino con testa, braccia, gambe, corpo, e lo ricoprì di catrame nero e appiccicoso così che sembrava proprio un vero bambino umano. Poi mise il Piccolo Umano seduto proprio accanto al pozzo e se ne andò.........continua

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  3. Passò il tempo, e il Coniglio arrivò. Vide il Piccolo Umano e si fermò. Pensava che fosse una persona vera. Ma aveva bisogno dell’acqua, così disse più educatamente che poteva: “Buona sera, signore. Bel tempo oggi eh!” Ma il Piccolo Umano non rispose. Il Coniglio si avvicinò un poco e chiese cortesemente: “Come sta sua madre, signore? E sua nonna? E i suoi figli? E tutto il resto della sua famiglia?” Ma il Piccolo Umano non rispose. Il Coniglio si avvicinò di più, ma il Piccolo Umano non faceva nulla nè diceva nulla. Allora il Coniglio si sentì coraggioso, lasciò perdere le buone maniere e disse: “Ehi tu! Vattene dalla mia strada!” Ma il Piccolo Umano continuava a non rispondere.

    “Ehi tu!” disse di nuovo il Coniglio. “Se non ti togli dalla mia strada, ti colpirò con la mia zampa!” e alzò la zampa destra. Il Piccolo Umano non diceva nulla, non faceva nulla. Allora il Coniglio lo colpì forte sulla testa, e la zampa restò bloccata dal catrame! Il Coniglio iniziò a gridare “Lasciami andare, lasciami andare!” Ma il Piccolo Umano non lo lasciò andare. Allora il Coniglio lo colpì con la zampa sinistra, e con le zampe anteriori – e rimase tutto incastrato nel catrame! Ora il Coniglio era veramente arrabbiato, e colpì il Piccolo Umano con la testa – e anche la testa restò bloccata dal catrame.

    Il Coniglio urlava e urlava e tirava indietro, ma non riusciva a liberarsi. Restò lì fino al mattino, quando il Lupo venne a vedere cos’aveva catturato. “Buongiorno, Coniglio”, disse il Lupo. “Come stai questa mattina? Ti sembra di essere un po’ bloccato oggi!” rise il Lupo. Il Coniglio non rispose perché sapeva cosa stava per succedere. Il Lupo prese il Coniglio e disse: “Mi sembrava che volessi acqua. Allora lascia che ti getti nel pozzo.”

    “Sì Lupo, buttami nel pozzo, ma per favore non buttarmi su quel mucchio di rovi!” gridò il Coniglio. Il Lupo lo guardò sorpreso. Il Coniglio voleva essere gettato nel pozzo?

    “Bhè allora, accenderò un fuoco e ti mangerò arrosto”, disse il Lupo.

    “Sì Lupo, accendi un fuoco e mangiami arrosto, ma per favore non buttarmi su quel mucchio di rovi!”

    Il Lupo sembrava perplesso. “Il Coniglio non si preoccupa del pozzo, non si preoccupa del fuoco. Ma ha paura del mucchio di rovi!” E il Lupo staccò il Coniglio dal Piccolo Umano e lo lanciò dritto tra i rovi. “Ecco! I rovi lo graffieranno e pungeranno!” disse. Il Lupo aspettava di sentire le urla del Coniglio, quando invece lo sentì ridere. “Grazie Lupo, grazie di avermi mandato a casa”, esclamò il Coniglio. “Io e tutta la mia famiglia siamo cresciuti in questo mucchio di rovi!” E corse via attraverso i rovi.

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  4. Purtroppo c'è davvero bisogno del Presidente per convocare il CdA.
    Rientra tra le sue funzioni, vedi statuto ENIT, art. 7 punto 2 c).
    E' lui che convoca e presiede il CdA, formulando l'ordine del giorno.
    Le convocazioni sono fatte su sua iniziativa personale o se lo richiede almeno un terzo dei componenti del CdA (ma è lui che convoca, comunque).
    Per nominare il Presidente ci vuole (per legge) il parere parlamentare che viene dato dalla X Commissione (Camera e Senato), la quale ha la competenza nel merito.
    E' spiegato nel link (in attesa di...).
    E' il Presidente che ha la rappresentanza legale dell'agenzia (vedi art. 7 punto 2 lettera a) dello statuto di ENIT), per cui senza di lui atti non se ne compiono di sicuro.
    Per questo motivo ENIT è a tutt'oggi commissariato.
    E l'attuale commissario (M.Marzotto) è proprio colui che avrebbe dovuto divenire Presidente.
    Ma si sa come è andata in X Commissione alla Camera...

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  5. Quindi tutto quello che è riportato nello statuto che pubblica l'Enit sul suo sito non vale una benemerita mazza ...

    ... e vale a dire questo link (http://www.enit.it/images/otherdocs/statutoenit.pdf).

    Beh, se anche fosse così perchè il BB e gli altri reclamano alla vice presidenza la convocazione ?

    Sic!

    :-(

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  6. @frap

    Intendevo il susseguente articolo 8 al paragrafo 4 che dice:

    Le riunioni del consiglio di amministrazione presiedute dal Presidente o, in sua "assenza", dal vice presidente ed almeno la metà più uno dei componenti.

    Poi al paragrafo 7 c'è scritto che:

    Il consiglio si riunisce altresì ogni volta in cui il presidente lo convochi o ne faccia richiesta almeno un terzo dei componenti.

    E' mica cambiato lo statuto nel frattempo?
    Infatti si legge ancora la firma di Rutelli.
    Però se è ancora nel sito dell'enit è probabile che abbia del fondamento.

    Frap, sappimi dire perchè a questi punti quattrocchi vedono meglio di due ... e poi ci sono alcuni e-mail che mi sono arrivati privatamente (non sul blog) e che confermano questa tua tesi.

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  7. @Luciano

    So quanto -AMI- la famiglia Scajola e pertanto per farti contento, sempre che tu non l'abbia già letto, eccoti quello che scrive il Fatto Quotidiano sulle sue pagine riguardo al tuo -caro- concittadino.

    Archivio cartaceo | di Marco Lillo | 9 novembre 2011

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    93
    Più informazioni su: Berlusconi, Claudio Scajola, incontro, latitanza, Mario Ledda

    “Sì, grazie a Ledda, Scajola arrivò a Berlusconi”

    Mario Valducci, presidente della commissione trasporti della Camera, uno dei fondatori di Forza Italia dice: "Fu l'ex latitante a portarlo dentro Forza Italia". Il 'garante' era un pluricondannato (anche stupro) con il quale il premier parlava spesso: trovate 20 chiamate.

    Non aveva tutti i torti Mario Ledda quando, dagli arresti domiciliari, scriveva nel 2001 lettere piene di risentimento all’allora ministro dell’interno che si era dimenticato di lui. Il Fatto ha raccontato domenica scorsa la storia dell’estorsione subita da Claudio Scajola nel 2001, quando era al Viminale, da parte di un pregiudicato agli arresti per violenza carnale che aveva avuto un ruolo nel 1995-6 nell’ascesa di Scajola.

    LEDDA non mentiva quando diceva di conoscere Silvio Berlusconi. Questo sardo trapiantato a Milano nonostante il suo curriculum criminale di tutto rispetto ha chiamato i numeri riservati del Cavaliere una ventina di volte nell’arco di pochi mesi a cavallo tra il 1995 e il 1996. Scajola, nell’intervista al Fatto pubblicata domenica scorsa lo ha negato con tutte le sue forze, ma sono in tanti a ricordare il ruolo chiave li Ledda nell’ingresso trionfale dell’ex sindaco Dc di Imperia nel partito. Il Fatto ha sentito un testimone d’eccezione: Mario Valducci, 52 anni, presidente della commissione trasporti della Camera, uno dei fondatori di Forza Italia insieme a Silvio Berlusconi, al generale Luigi Caligaris e a pochi altri............

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  8. Alla fine del 1995 quando Scajola entra in Forza Italia, Valducci è vicecoordinatore nazionale di Fi. “Sì ricordo che la segnalazione per l’ingresso di Scajola in Forza Italia arrivò da Mario Ledda”, dice Valducci senza imbarazzo, “Berlusconi mi chiamò e mi presentò Ledda per segnalarmi la possibile di favorire tramite Ledda l’entrata di Scajola in Forza Italia. Sul territorio però c’era qualche difficoltà ad accettarlo e quindi”, continua Valducci, “andai a Imperia e lì incontrai Scajola con Ledda e con il suo amico Pietro Isnardi e con l’altro imprenditore della città, Carli”. Anche Pietro Isnardi, imprenditore dell’olio e amico fraterno di Scajola, ricorda il ruolo di Ledda: “il mio responsabile commerciale aveva conosciuto in montagna questo Ledda. Mi disse che voleva che gli presentassi Scajola per favorire il suo ingresso in Forza Italia. Era un tipo bizzarro, girava con un’Alfa Romeo 164 e aveva 5 telefonini, si dava molte arie. Ma poi abbiamo scoperto che raccontava un sacco di balle e l’ho fatto anche arrestare per un’estorsione in Francia”.

    IN REALTÀ, nei tabulati dei vecchi procedimenti siciliani sono depositate le tracce di una ventina di conversazioni tra Ledda e Berlusconi in quel periodo. Tra settembre del 1995 e il gennaio del 1996, risultano ben 15 telefonate dal telefono fisso milanese di Ledda alle utenze di Silvio Berlusconi a Roma nel palazzo di via dell’Anima. In un caso Ledda, il 25 novembre del 1995 contatta il Cavaliere sul suo numero personale di Macherio..............

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  9. Sono numerose anche le chiamate tra il cellulare di Ledda e i numeri delle ville del Cavaliere. Insomma non bisogna stupirsi se Ledda, quando in carcere legge sul libro di Bruno Vespa e sull’Espresso che sarebbe stato l’industriale Carli l’artefice dell’incontro Berlusconi-Scajola si infuria e prende carta e penna. Il 2 maggio del 2001 scrive a Scajola: “Claudio non dimenticare mai che Berlusconi – solo mio tramite e con molto sacrificio, tu e il presidente lo sapete bene, – ha trovato in te l’asso (…) non ho proprio gradito le falsità riportate nel libro di Bruno Vespa – Scontro Finale – e quelle sull’intervista apparsa su L’esrpesso n. 10 firmata Guido Quaranta… farò un chiarimento pubblico sulla verità reale di come è avvenuto il tuo ingresso in Forza Italia e chi ti ha portato sul piatto d’oro Berlusconi. Ciò per fare chiarezza una volta per sempre sui nostri rapporti. Se però vuoi darmi tu chiarimenti su queste false notizie, ma in tempi molto ragionevoli, si potranno evitare – lavando in casa i… (panni ndr) – azioni che per me non hanno lo scopo di creare disturbo”.

    NELLE LETTERE recapitate a Scajola e ai suoi collaboratori da Ledda, dalla compagna Maria Diliberto e dall’avvocato Giuseppe Arcadu (tutti morti) ci sono larvate minacce ben più gravi di quella di rivelare la verità sull’ingresso in Forza Italia. Si parla dell’aiuto dato da Scajola a Ledda durante la sua latitanza in Francia. Circostanze negate da Scajola, che al Fatto ha detto di ricordare a malapena il nome del pregiudicato “ma si chiamava Ledda o Leddu?”, ci ha risposto l’ex ministro. Talvolta è meglio rimuovere: Ledda (non Leddu) aveva un curriculum criminale negli archivi di polizia lungo due pagine. La condanna definitiva per violenza carnale gli costò il mandato di cattura nel giugno 1997, al quale sfuggì riparando in Francia. Ma la sua storia inizia nel 1969 con la prima condanna per ricorso abusivo al credito. Nel 1977 finisce in carcere e viene condannato per truffa. Nel 1982 è condannato per atti di libidine violenta ed è segnalato per appropriazione indebita, nel 1991 è arrestato ancora per violenza privata e per la violenza carnale. Nel marzo 1994 commette una truffa e un millantato credito che gli costano una condanna a 2 anni e nove mesi nel 2000. Nel frattempo parlava con Berlusconi e preparava l’ascesa di Scajola. Forza Italia.

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  11. Oh, ragazzi! Ma siamo pazzi? Siam mica qui a smacchiare i giaguari?

    ora ci penserà lui a sistemare tutte le cose...

    però una piccola precisazione la dovrei proprio fare...

    leggendo il decreto di nomina della consiglio, in calce è scritto che il commissario rimane in carica sino all'insediamento del nuovo consiglio.

    ora un organo collegiale per insediarsi deve essere prima di tutto perfettamente formato, cosa che non è ancora accaduta nel caso di specie, in quanto è stato indicato anche il nome e cognome del presidente, che in realtà è ormai scaduto...

    fra poco commissarieranno la presidenza dell'enit... e ci saranno due commissari, uno della presidenza ed un altro del consiglio.

    e tutti vissero felici e contenti

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  12. ora ci penserà lui a sistemare tutte le cose...

    Lui chi?

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  13. @Anonimo della famiglia Scajola

    Ma non potevi mettermi il link anzichè copiare tutto l'ambaradan?

    Vabbè e comunque grazie ... queste son cose che confermano che a "volte" c'azzecco!

    :-)

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  14. @Anonimo

    No, siamo qua a fare le righe bianche e nere alle api!

    e se poi vuoi che te la dica tutta ... e va bene.

    Se a MM sta bene (credo di si) ci mantengono lui ... e così pure il "buon" Paolino ... Sic!
    Ok, va bene tutto, l'importante è che tengano lontano il BB.

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  15. @vinc
    qui lui...è sufficiente la l minuscola... http://www.youtube.com/watch?v=gVbXhm04egQ

    @Luciano Ardoino

    MM deduco che sia Marzotto, BB Bocca, e Paolino chi cavolo è? Paolo Cirino Pomicino?

    questo mi manca, ma per essere tanto famoso da farsi conoscere per nome, sono io che sono un po' out....

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  16. Penso che la questione sia collegata proprio alla mera convocazione del CdA.
    E' comunque funzione del Presidente.
    Che poi magari potrà anche essere fisicamente assente alla riunione (e in tal caso sarà il Vice a presiedere).
    Ma temo che nessuno possa convocare il CdA al suo posto.
    Tra l'altro ha pure compiti di vigilanza sull'esecuzione delle delibere del CdA, per cui figuriamoci se il CdA può operare senza nomina del Presidente.
    Peraltro va però detto che (art. 8 comma 1) il CdA è costituito ed operativo con la nomina e la permanenza in carica della maggioranza assoluta dei suoi componenti.
    Ma se non c'è chi ne convoca le riunioni, di fatto, non opera.
    Tutta la trafila legislativa è spiegata in dettaglio in questa relazione della Corte dei Conti del 2011 (aprile) alle pagine 4 e 5.

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  17. Il "buon" Paolino, secondo la relazione della Corte dei Conti (pag. 5), Nel corso del 2009 è stato nominato (per tre anni)...
    Ergo, nel 2012, va a casa pure lui.

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  18. In effetti, in base all'art. 6 dello Statuto, sono organi dell'ente
    Il Presidente
    Il CdA
    Il Collegio dei Revisori dei Conti

    e durano tutti quanti in carica tre anni.

    Il Presidente (M.Marzotto) fu nominato nel 2008.
    Dopodiché l'ente fu commissariato e lui divenne commissario straordinario.
    Il Collegio dei Revisori dei Conti è stato nominato il 15/03/2010.
    Nel 2009 fu invece nominato il nuovo direttore generale (P.Rubini).

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  19. Ok, ho letto tutto il papiro della C. dei C. e il dunque è proprio come dicevi tu, caro frap.
    Però a questo punto, mi puoi spiegare il perchè tutta quella massa di "ipotetici" conoscitori del turismo nazionale e che ricoprono delle cariche di non poco conto (inteso anche monetariamente) ... perchè non sanno queste cose (e non le sanno!) e continuano a lamentarsi di fare un CDA, di voler informare il vice e altre cosette eccetera eccetera, se la C. dei C. ha già sentenziato che non si può?
    Senza il presidente ... nisba e tutti a casa.

    Beh, ora lo sanno ... sempre che riescano a capirlo!

    Oibò!

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  20. Tutto questo ambaradan, se ancora ce n'era bisogno, conferma ancora una volta l'assoluta inettitudine del DSCT e di chi sarebbe stato deputato a governarlo.
    L'ENIT, in questi tre anni, è stato palesemente messo in grado di non operare.
    Con commissariamenti, balletti di nomine di pura facciata e sistematico taglio dei fondi.
    Il tutto per spostare l'attività operativa verso la struttura di missione (inutile duplicato) e avere un controllo più diretto dei fondi e del loro impiego. Nonché per stipendiare amici e consulenti.
    Con brillanti risultati tipo il magico tour e i vari spot.
    Tre anni buttati al vento.
    Possiamo solo sperare che il prossimo ministro sia un po' meglio di questo (e non ci vuole molto).
    Soprattutto che si occupi davvero di turismo invece che di cani, gatti ed altre frescacce.

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