Se fai
l’autostrada dei fiori deve uscire a Cervo e poi giri a sinistra, altrimenti se ci vai dall'Aurelia, devi giungere fino a San Bartolomeo al Mare, poi chiedi e arrangiati un po'.
Di cartelli stradali ce n’è in quantità e per arrivarci non devi far
altro che cercare quello che indica Deglio
Faraldi.
Però a volte se non c'è vento, ma non è che da queste parti ce ne sia di
quel tanto, t’è sufficiente seguire il profumo dell’antico, quello dei tempi
passati che qui staziona e c'abita ancora, mentre dopo sette chilometri di una
bellezza e della tranquillità eccezionalmente rara, ecco ci sei, sei arrivato
alla meta.
Deglio Faraldi,
come già detto, mantiene ancora i profumi di un tempo e le case sono le stesse
del secolo scorso.
Hei un momento,
non far correre la mente troppo velocemente; le case sono si quelle degli anni
passati, ma sono state completamente rinnovate mantenendo però lo stesso
paesaggio di ieri, mentre le pietre sono le stesse di prima, e vale a dire quelle
che mani sapienti hanno scalpellato con genuina maestria.
Niente è mutato,
manco la gente, che t’accoglie col sorriso migliore mentre con fare manuale ti
saluta e ti benedice.
In tutto sono
circa quaranta/cinquanta casette che messe a schiera fanno il contorno alla via
centrale del paese.
Non una strada
con anda e rianda veicolare, poiché quella passa all’esterno del bel paesino,
mentre quella posta al centro è un ciottolame tenuto alla moda che gli avi
facevano oltre e oltre cent’anni fa.
Il “caruggio”
lungo lungo non supera mai i tre metri di larghezza se non quando
all'improvviso l'anfratto s'allarga in dolci piazzuole con immagini da
mozzafiato.
E lì ci puoi trovare le vecchie fontanelle (ancora in uso e veramente perfette) che servivano per abbeverare i muli, le vacche e i viandanti che si volevano e si vogliono ancor dissetare.
E lì ci puoi trovare le vecchie fontanelle (ancora in uso e veramente perfette) che servivano per abbeverare i muli, le vacche e i viandanti che si volevano e si vogliono ancor dissetare.
L’acqua è fresca,
sa di buono ed è filtrata a caduta dal monte soprastante.
Al fine (in
cima) di Deglio Faraldi c’è la piazza della chiesa, dove i rintocchi che regala
il vecchio cappellano danno ancora il rumore che fu.
Un gran cavolo
di pace e ti sembra d’essere a due passi dal cielo, che se allunghi la mano
quasi quasi lo tocchi.
Due curve sopra,
una volta, finiva la strada, proprio davanti alla locanda “Ai Torki”, dove tra
melodie sopraffine di fisarmoniche antiche trovano spazio e sazietà anche gli
stomaci più ampi.
I cibi sono
pochi ma dettati dal fare dei nonni, e se qualcuno non ti desta dai sogni, ci
dai fino a strafogare in quell’unto squisito che sa d’aglio, rosmarino,
pomidoro e le olive locali più buone del mondo.
E se poi non ti basta (ma t’è sufficiente) c’è sempre qualcosa di più;
di quel più che solo agli angeli del cielo è dato o concesso d’avere.
Da alcuni anni
hanno ripristinato una strada che porta in su fino ad un prato, un’enorme prato
pianeggiante grande più di tre campi di calcio (u prou de Cuppetta), e al bordo
di questo hanno appena costruito un albergo con tutti i comodacci che si può
preferire o anche proferire.
Da lì puoi vedere il mare e il corollario che lo circonda da tre lati degli Appennini non permettono ai venti freddi nessuna dimora.
Ed è un posto che neanche t'immagini pur usando la fantasia migliore.
Da lì puoi vedere il mare e il corollario che lo circonda da tre lati degli Appennini non permettono ai venti freddi nessuna dimora.
Ed è un posto che neanche t'immagini pur usando la fantasia migliore.
D’inverno ci
vanno a svernare i “bauscia” o altra gente di tutte le razze, mentre d’estate
si riempie di famiglie in cerca di pace e di tranquillità.
100 stanze e
niente di più, ma costruite in perfetta simmetria con il paesaggio che quasi
non t’accorgi che l’albergo c’è, e il costruttore s’è fatto carico di
ripristinare la strada che ti porta in quel paradiso.
In fin dei conti
il Comune non c’ha speso ‘na grande cifra, e tutti in paese lavorano lassù … il
che non è poco.
Il proprietario è un professionista, e non di quelli da un tanto al chilo che dicono di sapere già tutto, no; lui ci sa veramente fare e tutti i giorni se ne studia una per migliorare l'intero ambaradan.
Il proprietario è un professionista, e non di quelli da un tanto al chilo che dicono di sapere già tutto, no; lui ci sa veramente fare e tutti i giorni se ne studia una per migliorare l'intero ambaradan.
Oramai è
diventato un business e se Deglio Faraldi che nei decenni era passata dai 100 e
più abitanti ai soli 30, adesso è ritornata ai fasti di un tempo, anzi …
L’albergo
dispone anche di una piccola infermeria e di un dottore della mutua, perché si
sa che d’inverno con la gente anziana che risiede lì, ce n’è di sempre bisogno.
E questo è stato
d’enorme aiuto anche ai paesi lì vicino.
Un dottore di
quelli all’antica che non trovi più se non in questa bella parte del mondo.
Un momento, non
è un ospizio, ci sono anche dei giovani di tutte l’età che dall’alba al
tramonto scorazzano felici sui prati.
E poi c’è l’animazione che li tiene contenti, mentre i bambini
raccolgono ancora le lucciole dentro dei barattoli di vetro.
Da qualche giorno ho sentito che dei benestanti stanno comprando dei
terreni lassù per poter costruire la casa dei sogni e per i tempi futuri, ma il
Comune sembra che … ma questa è un’altra storia che vi racconterò un'altra
volta.
Peccato però che
quello che v’ho narrato è verità fino alla locanda Ai Torki … poi da lì in su è
solo il mio sogno, ma l'è un desiderio che vorrei vedere in qualsiasi posto
dell'entroterra ligure.
E naturalmente non nella stessa maniera, ma con altre idee scaturite dai tre più grandi fattori attuali, e vale a dire; i giovani con le loro brillanti idee, l'industria che ci mette le palanche l'indubbio benessere attraverso l’indotto, ci fa pure uscire qualcosa per se stessa, e poi, dulcis o amaris in fundo, la politica, si ma solo quella politica che puoi definire corretta.
E naturalmente non nella stessa maniera, ma con altre idee scaturite dai tre più grandi fattori attuali, e vale a dire; i giovani con le loro brillanti idee, l'industria che ci mette le palanche l'indubbio benessere attraverso l’indotto, ci fa pure uscire qualcosa per se stessa, e poi, dulcis o amaris in fundo, la politica, si ma solo quella politica che puoi definire corretta.
E chissà a volte
i sogni s’avverano anche in questa vecchia Liguria ma fantastica come il più bel sogno del mondo.
Ci sei proprio affezionato, neh?
RispondiElimina;-)
@Gianni
RispondiEliminaCasa, telefono ... casa
;-)
Oddio, proprio benestante no, ma non mi lamento. Però anch'io ho comprato un terreno lassù dove ho intenzione di costruire la casa dei sogni per i tempi futuri (la vecchiaia). E per una strana combinazione si tratta proprio di "Cervo" ... una contrada sulle colline di Ariano Irpino ... Ma tu guarda un po'!! ...
RispondiElimina:-)
@Jennaro
RispondiEliminama dai
;-)