lunedì 12 novembre 2012

Turismo: Visti e flussi verso l'Italia (2006 - 2011)


Premessa

I viaggiatori provenienti dai paesi cosiddetti BRIC - Brasile, Russia, India e Cina - sebbene rappresentino una quota ancora contenuta del turismo straniero in Italia - sono tra i clienti potenziali più interessanti per il nostro Paese vista anche la crescita esponenziale dei flussi turistici verso l’Italia, registrata negli ultimi anni. I dati della Banca d’Italia sul turismo internazionale hanno infatti rilevato, nel biennio 2010-2011, incrementi a doppia cifra quasi in tutti i paesi BRIC, sia nel numero dei viaggiatori che nei pernottamenti ma, soprattutto, nella spesa per turismo destinata al nostro Paese. Come previsto dagli accordi internazionali, in tre dei quattro paesi cd. emergenti è necessario il rilascio del visto turistico per l’ingresso in Italia. I turisti provenienti da Russia, India e Cina sono tenuti a presentare alla Rappresentanza diplomatico - consolare italiana del luogo di residenza abituale o di origine tutta la documentazione necessaria per l’ingresso nel nostro Paese. Si tratta di una procedura piuttosto complessa perché, fra le altre cose, il visto è rilasciato a seguito della valutazione di requisiti e condizioni, in alcuni casi stabiliti direttamente dalle norme. Per questo motivo, allo scopo di favorire l’incremento dei flussi di viaggiatori provenienti dai citati paesi, recentemente il Ministero degli Affari Esteri e l’ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo hanno stipulato un accordo volto all’attivazione di procedure di accelerazione per il rilascio dei visti turistici. In base a tale accordo, l’Enit assicurerà, presso alcune rappresentanze diplomatico – consolari in Russia, Cina e India, servizi connessi al disbrigo di pratiche amministrative volte a snellire l’iter burocratico previsto.



Il 2009, anno della crisi, ha visto calare vertiginosamente il flusso di cinesi in Italia sia nel numero di viaggiatori che nei pernottamenti e, soprattutto, nella spesa. Dopo un 2010 pressoché stabile è seguito un 2011 in forte ascesa: i viaggiatori sono cresciuti di oltre il 50% rispetto al 2010 producendo anche un incremento del 10% nel numero dei pernottamenti che hanno così raggiunto quasi quota 2 milioni. Tassi di crescita altrettanto significativi si sono avuti nella spesa dei cinesi in Italia. L’andamento dei flussi turistici è ovviamente fortemente correlato al rilascio dei visti. Nel caso dei viaggiatori cinesi, la procedura di rilascio del visto è inserita nell’ambito dell’accordo ADS (approved destination status) siglato tra l’Unione Europea e la Repubblica popolare cinese nel 2003, volta alla regolamentazione dei flussi turistici dalla Cina. A seguito dell’accordo, l’Unione Europea ha ricevuto dall’Autorità cinese lo status di destinazione approvata, quindi il visto rilasciato da uno dei Paesi aderenti all’accordo è valido per tutti i Paesi dell’Unione. L’accordo per l’agevolazione delle procedure di rilascio dei visti turistici tra il Ministero degli affari esteri italiano e l’ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo ha, inoltre, influenzato positivamente la propensione dei cinesi a viaggiare oltre i confini nazionali: nel 2011 il numero di visti turistici si è incrementato di ben il 56% in confronto allo scorso anno e, con una quota del 41% del totale, il nostro Paese detiene il primato per numero di visti rilasciati ai cinesi rispetto ai paesi aderenti al programma ADS, seguito dalla Francia, con 101.437 visti e, più distante, dalla Svizzera con quasi 30.000 visti. Il balzo in avanti è notevole soprattutto se si confrontano gli oltre 150.000 visti rilasciati nel 2011 con i poco più di 5.000 visti rilasciati nel 2003. Nel 2008 e ancor di più nel 2009, la crisi economica ha prodotto un calo nel rilascio dei visti turistici, calo che ha riguardato tutti i paesi oggetto dell’analisi. In Cina, in particolare, la contrazione si è verificata anche in conseguenza delle direttive del governo cinese, volto a scoraggiare i viaggi all’estero anche a causa del pericolo rappresentato dal virus influenza A/H1N1.

































Nel 2011 sono stati 210.000 i viaggiatori indiani in viaggio in Italia, essi hanno generato oltre 3 milioni 300 
mila pernottamenti ed hanno speso 280 milioni di euro. Rispetto all’anno precedente, si rilevano incrementi sia nel numero dei viaggiatori che nella spesa, mentre i pernottamenti sono calati di oltre l’8%. Il biennio precedente - 2009/2010 - ha visto crescere notevolmente i flussi provenienti dall’India verso l’Italia a parziale recupero degli effetti della crisi economica del 2009 che ha scoraggiato un po’ ovunque i viaggi all’estero. Nel 2010 la crescita ha riguardato soprattutto i pernottamenti che, con una quota di 3.655.000, hanno superato di oltre il 65% il dato del 2009. Incrementi a doppia cifra si sono rilevati anche nei viaggiatori e nella spesa. I notevoli cali del 2009 soprattutto nel numero dei viaggiatori e nei pernottamenti degli indiani in Italia, rilevati dalla Banca d’Italia, sono una probabile conseguenza della diminuzione nel numero dei visti turistici rilasciati dalle rappresentanze diplomatico-consolari italiane in quell’anno, il 14,4% in meno rispetto al 2008. Tale calo è dovuto, oltre che agli effetti generali della crisi economica, anche, nello specifico, alla chiusura di uno dei più importati ufficio visti (Consolato di Kolkata). Nel 2010 i 40.579 visti rilasciati ai turisti indiani si sono incrementati del 36,5% in confronto al 2009, mentre lo scorso anno sono rimasti pressoché stabili.






















   


La Russia è l’unico paese, tra quelli analizzati, che non rileva, negli ultimi due anni, alcun calo. Nel 2011 i 793.000 viaggiatori russi diretti in Italia si sono incrementati del 22,2% in confronto al 2010 e già due anni fa erano cresciuti di oltre il 40% rispetto al 2009. Stesso discorso vale sia per il numero di pernottamenti incrementati di quasi il 50% nel 2011; la spesa, pari nel 2011 a 925 milioni di euro, è cresciuta dell’11% in confronto allo scorso anno. La Russia è inoltre il paese che presenta maggiori tassi di crescita negli ultimi 5 anni, soprattutto nella spesa (925 milioni di euro del 2011 contro i 263 milioni di euro nel 2006). La crisi del 2009 ha influito in misura minore sull’andamento dei flussi turistici provenienti dalla Russia verso l’Italia: un piccolo calo si è registrato solo nei pernottamenti, mentre, sia i viaggiatori che la spesa sono cresciuti, rispettivamente del 5,3% e del 9,9%. Nonostante ciò, nel 2009, il numero di visti rilasciati ai turisti russi per l’ingresso in Italia sono calati di oltre il 20%, anche a causa della generale contrazione dei consumi, prodotta dall’aumento dell’inflazione e dall’incremento dei tassi di disoccupazione. In ogni caso, nel 2010 e nel 2011 il numero di visti è tornato di nuovo ad aumentare a ritmi sostenuti.











Appendice

Il rilascio dei visti turistici è stato uno degli argomenti più trattati durante il vertice del T20, l’assise internazionale sul turismo, svoltosi a Merida – Messico lo scorso 19 maggio cui hanno preso parte tutti i Ministri del turismo delle maggiori economie mondiali e, fra gli altri, i rappresentanti dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, del WTTC e dell’OECD. Al termine dei lavori i Ministri hanno rilasciato una dichiarazione, accolta dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, che prevede l’impegno dei rappresentanti dei venti Paesi ad agire per ulteriormente agevolare e semplificare le procedure per il rilascio dei visti turistici, anche approfittando delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie, per far sì che il settore turistico divenga uno dei principali strumenti per stimolare la crescita economica e la creazione di nuovi posti di lavoro nel Mondo. Dalla dichiarazione rilasciata dai rappresentanti dei 20 Paesi partecipanti all’incontro, si legge che, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo e del WTTC (World Travel and Tourism Council), nonostante l’incertezza economica attuale, gli arrivi internazionali sono aumentati nel 2011 del 4,6% raggiungendo quota 982 milioni e le previsioni parlano di un miliardo di viaggiatori internazionali nel 2012 e 1,8 milioni nel 2030. Uno studio a cura dell’Organizzazione Mondiale del Turismo e del WTTC dichiara che nel 2011 sono stati 656 milioni i turisti che hanno visitato i Paesi del G20. Di questi 109 milioni da mercati che necessitano di visto, pari al 17% del totale. Lo studio evidenzia, inoltre, come una politica di maggiore flessibilità nel rilascio dei visti, possa generare una crescita di 112 milioni di turisti entro il 2015 e la conseguente creazione di 5,1 milioni di posti di lavoro nei prossimi 3 anni per i Paesi del G20.






11 commenti:

  1. "I francesi - spiega l'assessore del Turismo della Regione sarda, Luigi Crisponi - preferiscono destinazioni 'strutturate' con numerosi alberghi e la possibilita' di scelta, nel corso della vacanza, fra tanti prodotti turistici. La varieta' dell'offerta turistica sarda e' un fattore vincente nei confronti dei 'nostri cugini': arte, cultura, un'infinita scelta e tipicita' di luoghi e paesaggi ed enogastronomia sono gli elementi decisivi dell'attrazione della nostra terra nei loro confronti".

    Secondo gli studi della Trade Marketing Italia, ogni anno i francesi compiono oltre 30 milioni di viaggi l'anno e, oltre alla stessa Francia, hanno come mete preferite la Spagna (15,6%) e l'Italia (11,7%). Nel 2011 gli arrivi dalla Francia in Italia sono stati circa 3 milioni e mezzo per un totale di 10 milioni e 600 mila presenze. In Francia le vacanze restano un elemento essenziale della vita sociale, seppure negli ultimi anni i francesi hanno ridotto i tempi delle loro vacanze (media 3,1 giorni). I francesi puntano principalmente sul patrimonio artistico - culturale, ancor piu' che sull'offerta balneare. La tipologia di alloggio preferita e' nel 75% dei casi l'albergo full service, solo nel 25% dei casi negli esercizi complementari. Il mezzo di trasporto piu' usato, nel 55% dei casi, e' l'aereo, un altro dei motivi sulla scelta dell'Isola come meta dei loro viaggi.

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  2. Cala drasticamente il numero delle vacanze degli italiani ed i movimenti turistici nel nostro Paese. A ridurre il numero delle vacanze sono stati, nel 2012, i nostri connazionali: nel primo semestre dell’anno le loro vacanze sono scese di una percentuale a due cifre, pari addirittura al -22,2%. Sul fronte dei movimenti turistici, tra gennaio e luglio di quest’anno gli arrivi in Italia sono diminuiti del 6,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e le presenze hanno avuto un segno negativo pari al -7,5%. I numeri sono stati pubblicati dall’Osservatorio nazionale del turismo (Ontit) su dati di Unioncamere, Istat e dell’Organizzazione mondiale del turismo, ma si tratta ancora di stime provvisorie. Lo scorso anno, invece, rispetto al 2010, gli arrivi erano cresciuti del 5,4% e le presenze del 3,5%. Anche l’occupazione delle camere negli alberghi e negli esercizi ricettivi quest’anno è calata: solo a settembre è diminuita del 5,4% rispetto allo stesso mese del 2011. Gli arrivi internazionali in Italia, nei primi 8 mesi dell’anno, sono diminuiti dell’1,5% rispetto al 2011; i viaggiatori tuttavia hanno speso, tra gennaio e luglio, un +1,1%, di cui lo 0,7% per motivi di vacanza. I primi cinque Paesi stranieri per spesa in Italia sono Germania, Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Svizzera.

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  3. Non costa meno di 3mila euro un'infrazione in materia di tracciabilità. E la sanzione non colpisce solo chi riceve il pagamento (ad esempio, l'esercente o l'agenzia di viaggi), ma anche chi lo effettua.

    L'applicazione della legge che prevede pagamenti con mezzi tracciabili per cifre pari o superiori a 1.000 euro, entrata in vigore lo scorso 6 dicembre, ora ha i contorni più definiti, sia per quanto riguarda la casistica che sul fronte delle multe.

    Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, le transazioni oltre la soglia consentita vengono punite con una sanzione di importo compreso tra l'1 e il 40 per cento del valore del pagamento effettuato; ma con un tetto minimo di 3mila euro.

    Se l'importo supera i 50mila euro, invece, la percentuale è compresa tra il 5 e il 40 per cento. Per importi non superiori ai 250mila euro, c'è la possibilità di oblazione: in questo caso si può ottenere uno sconto sulle sanzioni e definire con la chiusura il procedimento.

    Per quanto riguarda gli accertamenti, il quotidiano finanziario precisa che la competenza spetta al Ministero dell'Economia e delle Finanze. Le violazioni, comunque, possono essere accertate anche dalla Guardia di Finanza.

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  4. Le variazioni peggiori sono proprio quelle del primo anno della Brambilla.
    Non aveva detto che erano invece aumentati a dismisura?

    ;-)

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  5. @Vincenzo

    Tanto per cambiare, né?

    E se ti ricordi che ci dicevano invece di tutto quando scrivevamo che i loro dati erano ...

    ;-)

    @B:C:

    Ottime informazioni

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  6. Luciano, io di turismo non ci capisco tanto, però penso che con la diminuzione dell'ingresso, il calo del soggiorno, qui va a finire che dobbiamo chiudere anche la... cucina ...

    :-)

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  7. @Jennaro

    E di conseguenza la cantina, oibò!

    ;-)

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  8. ...geni della lampada, ma lo sapete che il visto rilasciato da un Paese europeo è valido per visitare anche tutti gli altri? Pertanto, se un turista cinese arriva a Francoforte con un visto tedesco e poi viene in Italia, c'è un arrivo dalla Cina anche se non c'è un visto d'ingresso? Magari studiando un poco prima di aprire un blog, si fa più bella figura!

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  9. @anonimo

    Ma va?
    INCREDIBILE!!!

    Ma dove hai visto scritto l'opposto?


    P.S.: Poi se per caso l'hai visto nei dati del post ... beh; quelli sono dell'ONT, e non i miei.
    Quindi ... un bel paio d'occhiali con l'abbinamento di un po' di sale in zucca può evitarti di scrivere delle gran .... fai tu che sai e in queste cose sei certamente più esperto.

    :)


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  10. @anonimo

    Se poi non hai capito che il post è relativo alla possibilità numerica dei visti emessi dai vari governi europei ... auguri!

    :)

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