Caro Gesù bambino, ormai sono 2012 le volte che tutti gli
anni rinasci a Betlemme e dei quali, gli ultimi 60, li ho vissuti in prima
persona.
Inutile dirti che ti voglio un bene della Madonna (scusami
il paragone ma m’è venuto di botto) che neanche t’immagini (no, veramente penso
tu lo sappia), ma anche quest’anno, di turismo, sotto l’albero non ce n’è manco
l’ombra.
E ovviamente sai a cosa mi riferisco, vero?
Innovazione ma soprattutto facce nuove, e che non ce la
stiano a raccontare pari pari come tutte l’altre volte, quelle stesse che non
producono null’altro che il perenne e logorroico bla bla bla improduttivo.
Si vabbeh, oggi bisogna esser tutti più buoni e lo sarò anche
perché tu vuoi che sia fatto così … però, possibile che sotto ‘sto belin di
albero non ci si possa mai trovare niente?
In verità qualcosa ciò (c'ho) trovato, ed è l’Agenda di Mario Monti,
ma porcaccia la miseria (pardon, scusa), non ti sembra che siano le stesse cose lette e
sentite dal tempo che fu?
E se non ci credi, beh; eccotele qua a pagina 13 del medesimo.
Il patrimonio
culturale del nostro Paese non ha eguali al mondo, per vastità nello spazio
(dai monumenti alla gastronomia, dai teatri alle chiese) e nel tempo (dalle
incisioni rupestri alle avanguardie).
E’ una ricchezza non de
localizzabile, non riproducibile altrove.
Per il nostro Paese è
dunque una scelta strategica “naturale” puntare sulla cultura, integrando arte
e paesaggio, turismo e ambiente, agricoltura e artigianato, all’insegna della
sostenibilità e della valorizzazione delle nostre eccellenze.
I progetti promossi
recentemente per il sito archeologico di Pompei, l’Accademia di Brera, la
Galleria dell’Accademia di Venezia, il Museo di Capodimonte dimostrano che
anche in periodi difficili è possibile trovare le risorse per tutelare il
nostro patrimonio.
Intese con le
fondazioni di origine non bancaria o forme calibrate di partnership pubblico-privato
potrebbero consentire un allargamento dello spettro delle iniziative
finanziabili.
Musei, aree archeologiche,
archivi, biblioteche devono essere accessibili ai cittadini e ai turisti in
modo più agevole e la qualità dell’offerta deve migliorare, anche sperimentando
forme di sinergia e collaborazione tra il privato sociale e le istituzioni
statali.
Investire nella
cultura significa anche lavorare per rafforzare il potenziale del nostro
turismo, poiché già oggi cultura, bellezze naturali ed enogastronomia sono i
pilastri della nostra attrattività, anche rispetto a Paesi che presentano il
maggior potenziale di sviluppo turistico (Russia, Brasile, Cina, India, Golfo).
La macchina turistica
va però governata meglio: oggi ci sono troppi centri decisionali, poco
coordinati e con insufficiente massa
critica per affrontare con successo la competizione globale.
Per questo è
necessario rafforzare il coordinamento centrale e incidere sul sistema
ricettivo, fieristico, infrastrutturale, formativo, normativo e fiscale per
renderli coerenti con un’offerta turistica che intercetti nuovi bisogni e
migliori la qualità complessiva.
In questi mesi è stato
preparato e sottoposto a consultazione un Piano strategico per il turismo, che
non è stato ancora adottato per la chiusura della legislatura.
Occorre riprenderlo e
lanciare un programma di azioni concrete a breve e a lungo termine.
E per quanto riguarda l’insufficiente
massa critica di cui il Mario Monti accenna, beh; noi di tutto sbagliato
tutto da rifare la nostra piccola parte l’abbiamo sempre fatta e la facciamo
anche oggi, neh?
Happy Xmas soprattutto a te!
@Luciano
RispondiEliminaNeanche a Natale, né
:-D
Augurissimi