Dalla prima lettera di san souci agli “italionzi”: e venne il maestro con al seguito una
pletora di pretendenti alle cariche più alte che c'è.
E nel mentre transitavano assorti (nel
senso di “che minkia ne so”) e assortiti (un po' di tutte le
razze ma anche branzini e in più qualche tonno) nella via principale
che conduceva alla sommità del monte quirinalizio, un povero
albergatore, vedendolo passare, si gettò ai suoi piedi.
“Matteus, Matteus aiutami, le Regioni
mi avevano promesso turisti in gran quantità ma non ho più clienti
e per questo ho dovuto licenziare anche tutti i dipendenti.
Beferus mi ha fatto un presuntivo di
reddito che nessuno mi aveva dato e Equitaliam mi chiede sempre più
tasse che non riesco più a pagare, le banche non mi aiutano e mi
stanno confiscando l'albergo.
A questo punto l'unica speranza è il
Titulus Quintus e che l'Enitorum, col nuovo Commissarium, si metta a
lavorare come si deve e come si fa negli altri imperi del mondo”.
Matteus lo guardò con compassione e
così pure fecero quei pretendenti in sovrabbondanza che nel cammino
lo seguivano a breve distanza (intendo quelli assortiti a mo di
razze, branzini e tonni, tanto per intenderci), e accarezzando il
groppone del poverello, così gli disse:
“Caro figliolo, il Titulus Quintus ... hem hem ...” e mentre cercava le parole da dire al povero viandante, la pletora di gente che lo seguiva gli fece l'occhiolino in cerca di approvazione.
Quel seguito di gente che si
moltiplicava come i pani e i pesci (più pesci che pani) e nelle cui
fila alloggiavano “ben pagati” i venti governatori che strizzando l'occhio di destra o di sinistra (poi vi spiego il perché), stavano pensando che se cambiava il Titulus Quintus loro avrebbero perso un gran quantitativo di buoni sesterzi.
E la scelta dell'occhio (ecco la spiegazione) avvenne in dipendenza dei
propri convincimenti politici.
Quelli che appartenevano al centro
furono fregati (Polifemo era momentaneamente assente, però con la
giustificazione di Ulisse che non è mica poco) ma si toccarono le balle.
Ognuno toccò le proprie e non quelle
altrui, a parte qualche eccezione ... si suppone siano stati i
governatori della Japigia e della Trinacria a palpare le altrui, ma
non sono state ancora trovate altre parabole che attestino ciò.
Quindi il tutto è campato in aria.
Matteus così continuò sempre
rivolto al povero albergatore: “Figliolo mio caro, da dieci giorni
circa abbiamo approvato un Turismorum Decretum Lex nel CDMum che però abbiamo
perso (non si trova più), ed è per questo che stiamo salendo al colle per sapere se
sono loro ad averlo preso. Mentre per l'Enitorum stiamo aspettando le
aste di compra – vendita che avvengono nella pletora dei
pretendenti, nonché per vedere se le promesse e i contratti, quelle
per spostare la gente da una parte all'altra, andranno a buon fine.
Invece per il Commissarium ci sono praticamente tutti nel volerlo
fare, incluso vecchi e bambini, le associazioni degli Orazi e dei
Curiazi, le lobby Assiro babilonesi, ma solo quelli che ci vanno in
bicicletta tra il Tigre e l'Eufrate (gli altri no), le industrie
cartaginesi a cui, se continuiamo così, si aggiungeranno presto
anche i Guelfi e i Ghibellini in poco tempo.
A questo punto il poverello, ormai
senza più speranze, ebbe solo la forza di chiedere se fosse giusto circondarsi di tutta quella gente che c'impiegava tutto 'sto tempo per arrivare ad una decisione, e se non fosse il caso di sfoltire un po' le varie associazioni, le lobby e bla bla bla ... ma questo ve lo dico la prossima volta attraverso la lettera di sanremo agli "stivalionzi" ... continua ...