Diciamo che l'Italia ha dei problemi
ben più gravi da risolvere che il portare o no i Bronzi di Riace a
Milano per l'Expo 2015.
Ma è anche vero che se non sappiamo
risolvere quelli più piccoli, beh; figuriamoci quelli di maggiori
dimensioni.
E allora, ci devono andare si o no
quelle due meravigliose statue a far bella mostra di sé laddove
tutti le potrebbero vedere, e che a ragion mia ma non solo sarebbe
ottimo per il brand italiano, poiché originerebbero un indubbio
ritorno d'immagine per il luogo da dove provengono (Calabria) nonché
per l'Italia intera?
Vittorio Sgarbi, che per primo ha immediatamente sposato l'opportunità con la proposta di averli
almeno per due mesi all'Expo (cosa che personalmente boccio e mi fa
pure incazzare) in cambio di due dipinti del Caravaggio che potrebbe
cedere temporaneamente il Fec al museo di Reggio Calabria (ottima
idea), consiglia di farlo in tutta fretta.
Mentre Philippe Daverio, critico
d'arte, sostiene che se ne potrebbe portare a Milano almeno uno solo lanciando una monetina per aria (forse sarebbe meglio decidere su
quello che dei due ha meno problemi per l'eventuale trasloco) …
ottima idea pura quella.
Apriti cielo.
Infatti, dall'altra parte, quella che
non ne vuole nemmeno sapere dell'eventuale trasferimento provvisorio,
c'è innanzi tutto la sovrintendente del Museo nazionale archeologico
di Reggio Calabria,
Dott.ssa Simonetta Bonomi, che se dapprima non ne vuole sapere di aumentare le visite
giornaliere che attualmente procurano un incasso di circa 840 euro al
Museo che presiede per il motivo che avrebbe dei problemi con le
pulizie (?), ecco che ultimamente s'inerpica nel fatto che i due
bronzi di Riace hanno delle microfessurazioni che rendono la
struttura molto vulnerabile.
Dirlo
prima no?
Sarà
vero o sarà falso, non è dato di sapere la verità, ma il ministro
Dario Franceschini ha deciso salomonicamente che sarà una
commissione di tecnici interni ed esterni al MIBACT a valutarne la
fattibilità.
E
bene ha fatto.
Ci
sarebbe d'aggiungere che le due statue hanno già viaggiato nei tempi
addietro, e l'hanno fatto da Firenze nel 1980 che poi fu il luogo del
restauro, e poi a Roma.
Quindi
adesso sarà quella commissione a dire SI o NO, e se tanto mi tanto,
conoscendo la mentalità italiana nel sapersi prendere delle
responsabilità, sono quasi certo che i due bronzi di Riace se ne
staranno spaparanzati (ma in piedi) a Reggio Calabria, laddove se li
vai a visitare alla modica cifra di 5 euro, in dieci minuti hai bello
che finito poiché sei gentilmente invitato all'uscita.
Non sia mai detto che qualcuno potrebbe
sporcare più del dovuto, neh! … e fornire i visitatori di paletta,
scopetta, secchiello e già che ci siamo anche le formine, no?
@Luciano
RispondiEliminaCome Ponzio Pilato, da furbo "vecchio politico", Franceschini se ne lava le mani e passa la decisione agli altri... ma allora che lo paghiamo a fare?!
@Jennaro
RispondiEliminaIl fatto è che quella commissione non deciderà null'altro di quello che hanno già deciso a tavolino.
:)
C'è da sapere come funziona attualmente l'accesso alla sala dei Bronzi (in modo simile a quello della Cappella degli Scrovegni di Padova, per note questioni di microclima):
RispondiEliminaL'accesso alla Sala dei Bronzi di Riace è consentito solo a gruppi di massimo venti persone alla volta ed è soggetto a limitazioni di tempo, secondo il seguente programma:
- sosta di circa 20 minuti nella sala pre-filtro, durante i quali un video intratterrà il pubblico con aggiornamenti sullo stato della ricerca sui Bronzi di Riace;
- sosta di circa 3 minuti nella sala filtro;
- visita ai Bronzi di circa 20 minuti;
uscita.
Orari di entrata: dalle ore 9:10 ogni venti minuti, indicativamente ogni ora ai 10, ai 30 e ai 50 minuti.
Tali regole sono da rispettare tassativamente.
Questo significa che per le 11 ore di apertura giornaliere, l'accesso è consentito al più a 660 persone/giorno, che pagano 5 o 3 euro (dai 18 ai 25 anni). Sotto i 18 l'ingresso è gratuito.
Volendo rispettare questi standard anche all'Expo, standard che non si sono inventati a Reggio Calabria così, tanto per gradire, per i due mesi richiesti di permanenza, significherebbe comunque poter garantire l'accesso al più a 39.600 persone.
La domanda nasce spontanea: quanto costerebbe, per contro, l'allestimento delle sale di pre-filtro e filtro.
Perché mi sa che l'alternativa potrebbe essere solo quella di esporle sotto due campane di vetro opportunamente micro-climatizzate, sempre che la cosa sia tecnicamente possibile.
La domanda quindi è: ma la spesa vale l'impresa?
E soprattutto, se non ci sono problemi di micro-clima per la tutela delle statue, perchè a Reggio han messo su 'sto ambaradam, allora?
Il problema del trasporto mi pare il problema minore, ancorché non banale.
Ma Franceschini queste cose non le sa?
A che serve, in concreto, la "commissione di esperti" ?
E Sgarbi, così pronto ad indignarsi per l'abbattimento degli alberi a La Spezia, perché non dice, in questo caso, come stanno davvero le cose?
E Daverio non lo sa come funziona l'accesso?
E perché queste cose non le scrive nessuno?
Altro che milioni di potenziali visitatori all'Expo e/o problemi di pulizie...
Alla Cappella degli Scrovegni funziona in modo simile. Max 25 persone, ogni 15 minuti, con altri 15 minuti obbligatori in sala pre-filtro.
RispondiEliminaQuindi max. 100 persone/ora.
Tutto l'anno dalle 9.00 alle 19.00
Dal dal 27 al 29 dicembre 2013 e dal 2 al 6 gennaio 2014 in orario serale 19.00 - 22.00.
Dal 25 marzo 2014 al 31 ottobre 2014 in orario serale 19.00 - 22.00.
Ma l'ingresso intero costa 13 euro, non 5.
Poi ci sono svariate agevolazioni...
N.B. L'ambaradadam a Padova è attivo solo dall'anno 2000.
RispondiEliminaNegli anni precedenti non c'era la completa percezione del rischio da micro-clima, anche se già nei primi anni 80 c'era stata una prima serie di ricerche e di indagini preliminari sullo stato della Cappella.