Occorre rieducare il settore del
turismo per permettere a chi di noi non è stato granché fortunato
con la propria salute, almeno di non essere anche “mazziato” in
conseguenza della sua disabilità.
Non è possibile che un direttore, un
proprietario o di chi ne fa nell'occasione le veci, non sappia
nemmeno cosa sia un tetraplegico e un paraplegico, per non usare
parole ancora più incomprensibili a questa gente.
Per fortuna io non lo sono ma credo che
sia nell'indole di qualsiasi essere umano prestare attenzione a chi
non lo è, e avendo diretto catene alberghiere ho sempre fatto in
modo che i miei collaboratori superassero in fretta questa
“ignoranza” per poter affrontare nel miglior modo qualsiasi
eventuale evenienza.
E' mai possibile che lo si faccia per un idioma e non per una cosa così importante ?
Non e forse anche questa la "qualità".
Non e forse anche questa la "qualità".
Poi, girando il mondo mi sono chiesto
molteplici volte il perché questa materia, la disabilità, non sia
inclusa nelle scuole alberghiere almeno per dare quelle nozioni
principali a chi poi prenderà questo indirizzo.
Infatti in tutte le nazioni dove ho
lavorato non ho mai visto questa possibilità e … non si potrebbe
partire per una volta dall'Italia ?
Poi che i 100 alberghi contattati abbiano
risposto in questa maniera nonostante le Leggi … vabbeh, si sa.
Il video che comprova questa
“ignoranza” è qua sotto.
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