venerdì 1 agosto 2014

A A A Cercasi veri professionisti del turismo per il TDLAB ... astenersi (censura)

Bene, oggi parliamo del TDLAB, il Laboratorio del Turismo Digitale che ha lo scopo di migliorare l'interoperabilità, lo sviluppo digitale nonché la promozione e la commercializzazione.

E da adesso, considerato lo scarso successo (praticamente nullo) ottenuto cercando di dare dei suggerimenti sulla formazione del medesimo per via della mancanza di alcuni professionisti al suo interno, nel mio piccolissimo cercherò di sopperire a questa mancanza convogliando più gente possibile nei loro gruppi di lavoro.

Ovvio è che la stessa cosa la chiedo a chi finora, che come me, ha criticato seppur “costruttivamente” al progetto, poiché nel continuare a farlo non ci guadagna di certo nessuno.

Né loro e né noi, ma soprattutto non ci guadagna l'Italia.

Pertanto se avete qualcosa di intelligente e di veramente innovativo, e non solo per poter dire al mondo intero “io c'ero” o per chissà quale vana gloria, beh; fatevi sotto.
Che per quanto mi riguarda, qui sul blog s'incomincia da adesso.

Olè!

In questo link troverete tutto per iscrivervi a quei gruppi e … poche balle e camminare, neh! 


P. S.: Perchè anche qui (ved. immagine a lato) c'è la soluzione affinché non capiti più con questa esasperante frequenza come invece accade.







6 commenti:

  1. @Luciano

    Che cosa c'è sotto?

    Non ci credo nemmeno se lo vedo

    RispondiElimina
  2. Ricevuto richiesta simile l'altro giorno. Ho guardato i 'partecipanti' (non le persone fisiche) diciamo le 'realtà' aziendali e non. Mi spiace Luciano ho avuto modo di toccare con mano alcuni di quei soggetti direttamente anni fa. Inoltre sto approfondendo artbonus, non ultima la chicca di oggi sui limiti legati allo sviluppo web. Mancano le basi del buon senso.

    RispondiElimina
  3. Scommetto che l'assenza di link... in questo link... è una lieve dimenticanza... voluta. ;-)
    Personalmente non ho cambiato opinione su 'sto TDLAB e resto tutt'ora convinto che si tratti di una sonora presa in giro volta a gettare fumo negli occhi a vari operatori del comparto.
    Quelli più seri mi pare che non abbiano abboccato.
    Il tempo dirà chi aveva torto e chi ragione.

    Sul sito di TDLAB, dal menu Gruppi di lavoro:

    a) la Scheda progetto del gruppo di lavoro di Interoperabilità dice in due righe cosa dovrebbe fare il gruppo, ovvero “ricerca sugli standard di interoperabilità, di integrazione dei dati e dei processi digitali nel settore turistico.”.
    Il tutto a gratis, naturalmente. E poi... stop.

    b) la Scheda progetto del gruppo di lavoro di Sviluppo Digitale non dice cosa dovrebbe fare il gruppo, ma delinea invece 4 diversi macro-obiettivi, doopodichè anche un profano come me legge e si chiede cosa c’entri lo sviluppo digitale con quanto è indicato ai punti:
    CREDITO AGEVOLATO
    FORMAZIONE ATTORI PUBBLICI E PRIVATI
    ITALY TOURIST CARD
    DEFINIZIONE DELLE INFRASTRUTTURE CRITICHE

    c) la Scheda progetto del gruppo di lavoro Promozione e commercializzazione (Cagol-Milano), che sul sito del MIBACT viene però ribattezzata “scheda introduttiva”, ci mette 4 pagine (di cui una di premessa e altra mezza di “stato dell’arte”) per dire cosa dovrebbe fare il gruppo.

    Il paragrafo Metodologia non offre nessuna reale metodologia (a meno di voler sostenere che definire banalmente delle priorità sia di per sè una “metodologia” di lavoro… ).
    Il paragrafo Soluzioni non offre alcuna vera soluzione, ma elenca piuttosto in modo del tutto generico cosa dovrebbe/vorrebbe fare il gruppo: a casa mia, veramente, si chiamerebbero “Compiti”.

    Tre documenti di uno stesso “laboratorio digitale” totalmente incoerenti tra loro, sia nella forma che nella sostanza, che peraltro avrebbero potuto/dovuto chiamarsi semplicemente “Cosa facciamo” (o “Cosa faremo”), a giudicare dal contenuto.

    Secondo la mia modestissima opinione, come dice il proverbio, il buon giorno si vede dall’alba.

    Perché poi si dovrebbe partecipare, a proprie spese, a "eventi" romani e napoletani di revisione, discussione e presentazione delle “schede di progetto”… (… ma sarebbero queste qui le bozze delle schede? Mah...), per "dare un contributo" alla nuova ENIT rimane francamente un bel mistero.

    Mi pare si voglia seguire il medesimo criterio adottato dal MIBACT con il bando per la “valorizzazione” delle notti museali.

    E chiamare professionisti seri e pagarli il giusto per fare qualcosa di concreto no, eh?
    Il modo di procedere del MIBACT (e del ministro) si capisce e si commenta da sé, imho.

    RispondiElimina
  4. @Frap

    Sei ... sei ... sei ... sei sette volte più avanti di moltissima gente.


    :)

    RispondiElimina

Visualizzazioni totali