Visualizzazione post con etichetta francesco zappalà. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta francesco zappalà. Mostra tutti i post

domenica 31 luglio 2011

Classifica dei portali turistici regionali (agosto 2011)

Continua con il mese di agosto la (personale) classifica dei portali regionali sul turismo, realizzata con l’aiuto di Alexa che notoriamente si occupa di statistiche sul traffico di internet.
Ovviamente resto sempre in attesa di consigli per migliorare l’ambaradan poiché ho intenzione di continuare a stilarla anche per fare una critica … costruttiva però.

ASPETTANDO CONSIGLI
Ritengo che migliorarla (con il vostro aiuto), questa possa anche servire per la destagionalizzazione che è importante per i due milioni e passa di persone che in Italia ci lavorano (ma non solo), ma più avanti nel tempo vi spiegherò il perché.
Ma bando alla ciance e passo subito ai dati dei click.

RANK INTERNAZIONALE E NAZIONALE
Nel rank internazionale migliorano i portali turistici di Marche , Liguria, Trentino Alto Adige, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lazio e Calabria, mentre in quello nazionale, ossia il numero dei contatti che avvengono entro i confini, in salita sono quelli del Piemonte, della Calabria, dell Veneto (molto bene al pari del Friuli Venezia Giulia) e quelli dell’Abruzzo.
E anche l’Emilia Romagna sta aumentando i contatti.
Mentre la Basilicata perde parte dell’incremento che aveva ottenuto il mese scorso.
Le altre Regioni rimangono pressoché stabili mentre peggiorano Sicilia, Sardegna e molto più sensibilmente il Lazio.
Un “complimentone” alla Regione capitanata dalla Polverini e in particolar modo al suo assessore, tal Stefano Zappalà, che dalla 26.246esima posizione in Italia, è riuscito a retrocedere in poco tempo alla 42.330esima.

PERCENTUALE CONTATTI ESTERI
Continua la debacle delle Marche per quanto riguarda la percentuale dei contatti dall’estero, che dal 14%, in due mesi ottiene adesso solo il 4,5% (nel periodo annuale di maggior concentramento turistico).
Perdono anche il Veneto e la Toscana, però quest’ultima rimane il portale più seguito d’Italia, mentre la Calabria vede svanire molti dei contatti che aveva incrementato il mese scorso.
Particolare discorso è per quanto riguarda il Molise, il Lazio e l’Abruzzo, che ottengono lo 0 (zero) in questa specifica ricerca dei contatti stranieri (attraverso i dati Alexa aggiornati giornalmente).

PAESI ESTERI CHE CLICCANO SU …
Per l’Umbria c’è notare i buoni click provenienti dall’Inghilterra e quelli tedeschi sul portale del Friuli Venezia Giulia.
Stati Uniti per la Puglia; Spagna e Germania per la Sardegna; Francia per la Valle d’Aosta e la Sicilia, mentre per quest’ultima arriva una buona percentuale di click inglesi.
Inghilterra, Spagna, Svizzera, Germania e Polonia aumentano sensibilmente il rank estero del Trentino Alto Adige.
E per quanto concerne la Toscana (il miglior portale sotto molti punti di vista), sono Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Spagna, Francia, Canada, India e Slovenia a cliccare sul sito turistico.

P.S.: Da notare che recentemente è finito (finalmente) il commissariamento dell’Enit e nel CDA è stato inserito l’assessore regionale dell’Abruzzo, Mauro Di Dalmazio in rappresentanza appunto delle Regioni.
E fin qui niente di male, per carità; solo che quell’ente (Agenzia Nazionale del Turismo) che dovrebbe promuovere l’immagine unitaria dell’offerta turistica nazionale e favorirne quindi la commercializzazione all’estero, ha scelto proprio quello che sta riportando un bel 0 (zero) di contatti esteri sul proprio portale (Abruzzo) da circa due mesi (data da cui ho cominciato questa, diciamo personale classifica), e sempre che i dati di Alexa (che sono meglio di niente) siano autorevoli.
Mauro Di Dalmazio n’è stato “addirittura” nominato vice presidente a conferma che … vabbè dai, lasciamo perdere.
E avanti col merito e la meritocrazia!





domenica 17 luglio 2011

Classifiche dei portali del turismo delle Regioni (Luglio 2011)

Gli stipendi dei Parlamentari europei l'ho messi perchè è sempre bene sapere come la và a 'sti signori, però passo subito al tema che mi sta a cuore: il turismo.
Come ebbi modo di dire tempo addietro, i parametri che può dare Alexa, non sono infallibili, ma una cosa è certa; sono meglio che una ditata nell’occhio.
E forse anche qualcosa di più di un semplice “rank” dato con gli AUTO VOTI; cosa che per altro è molto presente nel web in molti siti che danno le varie classifiche nazionali.
Comunque sia, questi sono i dati dei portali turistici delle Regioni italiane in merito ai contatti ricevuti (mese per mese).
Lo scopo primario è quello di conoscere il come spendono i nostri soldi (e sono assai) per “costruire” dei portali che molte volte non raggiungono il fine per cui sono stati ideati, per vedere l’efficienza del piano di marketing che eventualmente viene usato da ogni singola Regione per migliorare il proprio rank, e tante altre belle cosine che si possono evincere da questi risultati.
Chiaro è che molto importante sia l’ultima colonna dello schemino sottostante, anche perché contempla i contatti che avvengono da eventuali turisti di Paesi stranieri che notoriamente effettuano le prime ricerche proprio in quelli che dovrebbe dare le maggiori informazioni.
Gli italiani hanno invece molte più chances conoscendo meglio l’idioma, e quindi possono spaziare a piacimento nel web andando a cercare sui molti siti che descrivono e danno dei parametri sulla stessa cosa.
Dell’importanza di un sito turistico regionale in merito ad un buon rank, non ne voglio più parlare essendo talmente evidente la cosa; quindi se qualcuno non l’ha ancora capito, consiglio di terminare qui la lettura di questo post e passare a sfogliare Topolino (almeno per guardare le figure), Tex Willer o qualcosa del genere.
Da un primo esame tra le due “classifiche” (giugno - luglio) si nota che il rank internazionale è rimasto praticamente invariato quasi per tutte le Regioni; solo il Lazio, il Trentino Alto Adige, Veneto e l’Abruzzo hanno avuto un “buon” incremento del rank, ma non certamente nel come ci s’aspettava, dato che questi sono i mesi di maggior ricerca per quanto riguarda le vacanze o le ferie.
La Basilicata ottiene un miglioramento in quello nazionale e così pure Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Abruzzo e Veneto.
Peggiora invece la sola Liguria che però aumenta notevolmente i contatti dall’estero.
In quest’ultimi sono in aumento quelli dell’Emilia Romagna che praticamente raddoppiano (da 4,50% a 8,20%), della Puglia che addirittura triplicano (da 3,70% a 10,20%), dell’Umbria (da 5,00% a 10,90%), del Piemonte (da 17,00% a 26,00%), della Calabria (da 3,50% a 8,50%) e come ho già detto della Liguria che passa dal 5,10% al 17,80% dei contatti ricevuti da altre nazioni.
Spariscono completamente i contatti esteri dal sito del Molise mentre la Basilicata passa dal 13,70% al solo 2,80%, in notevole calo anche quelli delle Marche (da 14,00% a 9,10%) nonostante l’enorme quantità di soldini spesi per reclamizzare la Regione con Dustin Hoffman. Scendono anche la Campania e il Veneto, ma la debacle maggiore l’hanno il Lazio (da 20,20% a 3,90%) e l’Abruzzo (da 19,90 a 3,20%).
A conferma del pienone che lo Zappalà (assessore turismo Lazio), come ha affermato con le sue auto lodi di aumento smisurato delle presenze turistiche in quella Regione, ma ch’era dovuto essenzialmente alla Beatificazione di Papa Wojtyla (ben oltre un milione di presenze in tre giorni per l’intera Regione), non c’ha azzeccato poi molto.
Ma non avevo dubbi.
Probabilmente quando ci si loda si “dimenticano” certe cosine (vedi esempio di Fiuggi che non fa propriamente parte della Provincia di Roma).
In fondo allo schema, come potete notare, ho inserito (e rimarrà per sempre nel tempo) il rank di questo blog (e non è assolutamente dell’auto gloria, chissenefrega), ma è per far capire a ‘sti signori che con quattro “palanche”, anzi niente (zero lire o euro), si può far meglio di molti di loro che con tutti quei soldi che c’hanno speso … e che oltre a costarmi del tempo “rubato” al lavoro e fatica, non è il mio mestiere.
Aspetto consigli, grazie.

REGIONE
RANK Internazionale
RANK Nazionale
Percentuale contatti esteri

giugno 2011
luglio 2011
giugno
luglio
giugno
luglio
33,652
32,656
1,133
1,060
35,00%
32,80%
48,207
50,355
1,212
1,180
2,80%
3,30%
53,352
54,650
1,228
1,450
6,60%
7,50%
63,239
59,416
1,570
1,429
5,70%
7,70%
77,247
63,394
2,046
1,609
25,20%
29,90%
170,491
159,450
5,116
4,409
4,50%
8,20%
170,570
166,590
4,390
4,410
17,70%
16,10%
232,450
236,575
7,667
7,618
3,70%
10,20%
304,259
255,098
9,233
5,598
14,30%
12,20%
352,733
339,169
14,536
14,863
5,00%
10,90%
357,625
379,241
13,806
14,252
8,00%
2,90%
437,788
444,199
13,596
14,103
5,10%
0%
463,905
438,646
15,540
15,202
14,00%
9,10%
476,807
461,537
11,816
14,229
5,10%
17,80%
546,648
517,396
30,703
17,855
13,70%
2,80%
663,852
509,806
31,147
13,088
19,90%
3,20%
678,047
710,661
26,841
28,788
17,00%
26,00%
999,121
849,201
50,038
27,452
11,80%
6,80%
1,034,532
845,327
30,938
26,246
20,20%
3,90%
1,066,474
853,899
23,011
25,760
3,50%
8,50%
 
103,851
105,942
4,305
3,286
31,20%
28,90%
119,181
112,433
6,292
5,902
60,20%
63,00%

P.S.: Del "portalone" www.italia.it ... lasciamo perdere ch'è meglio ...

mercoledì 23 febbraio 2011

Lo fa Remo

Quando in Italia si ciancia di turismo il copy and paste va per la maggiore, quindi di novità se ne vedono ben poche.
Merce rara dei tempi ahimè, ormai strapassati, e generale fautrice del mio forzato e non voluto assenteismo.
E per farvi l’ennesimo esempio di cotanta innovazione (però e forse, di quella mancata), eccovi l’ultima dichiarazione vista sul web, che, ma guarda un po’, è del …

“Investiremo sei milioni di euro nella promozione del Lazio. Useremo canali tradizionali quali tv, stampa, radio, manifesti; ma, soprattutto, cercheremo nuovi modi per intercettare i flussi turistici”. Così l’assessore regionale al Turismo e Made in Lazio, Stefano Zappalà, all’indomani del parere favorevole della commissione consiliare sul piano annuale di settore, illustra le azioni concrete che caratterizzeranno i prossimi mesi. “Il Lazio è un tesoro che ancora in tanti devono scoprire – spiega l’assessore – e questo straordinario territorio sarà raccontato dentro gli aeroporti, dove solo a Roma transitano ogni anno oltre 40 milioni di passeggeri; sugli aerei, con accordi che investono i principali vettori europei; nel sistema delle crociere. Dobbiamo essere capaci di andarci a prendere i turisti – continua Zappalà – dobbiamo far diventare il Lazio una scelta turistica ambita, di qualità, capace di affascinare. Cultura, religione, storia, ambiente, mare, terme, qualità della vita: tutto questo è il Lazio e lo promuoveremo attraverso messaggi mirati a chi già oggi vede in Roma e nel Lazio una meta turistica: turisti europei, del nord America e del Giappone, ma anche chi si affaccia oggi in questo mercato, cioè brasiliani, cinesi, indiani, russi. Con la nostra azione di promozione – aggiunge – andremo a proporci a chi fa oggi una domanda forte di turismo. Integrando la comunicazione con gli interventi strutturali di settore, in una strategia complessiva che riporti Roma ed il Lazio ad essere riferimento internazionale per il turismo. L’obiettivo è competere alla pari con Parigi – conclude Zappalà – oggi loro hanno 30 milioni di arrivi, noi dieci. Non è possibile restare fermi”.

A parte il fatto che il Lazio è una Regione mentre Parigi è una città, e quindi il paragone non c’azzecca granché; qualcuno della zona laziale lo informi di ciò.
Infatti Parigi appartiene all'Île-de-France (Isola di Francia) che è una regione della Francia settentrionale ed è composta da otto dipartimenti.
Le altre città importanti, oltre a Parigi, sono Boulogne-Billancourt, Saint-Denis, Argenteuil e Versailles.
Ma andando avanti nella “novella” dichiarazione del Frappalà, personalmente non trovo niente di nuovo o di non mai detto.
Il suo nuovo modo d’intercettare i flussi turistici è ancora al CERCHEREMO (chissà cos’altro ha cercato da quando è assessore?), e così pure il DOBBIAMO ESSERE CAPACI di andare a prendere i turisti.
Segue poi (a mo’), il DOBBIAMO far diventare il Lazio una meta turistica ambita e bla bla bla, senza per altro dire o particolareggiarne il come.
In poche parole … s’ha da fare e niente di già fatto, mentre i suoi “messaggi mirati” sono rivolti a chi già oggi vede in Roma e nel Lazio una meta turistica.
Beh, non è forse meglio prendere la “mira” su quei turisti che ancora non vedono Roma e il Lazio come meta per le loro vacanze o escursioni che andare a cercare chi già ci vuole venire?
Stessa “storia” la si evince anche nello spendere.
Eh si, i 6 milioni di euro per la promozione del Lazio, che, da quello che leggo nell’intervista, non hanno ancora trovato un “precedente” studio o “antecedente” indagine.
Nel segno di FA-REMO FA-REMO FA-REMO, e poi chissà se lo farà ROMOLO.
Ma di  “I N N O V A Z I O N E”  ne vogliamo parlare … o tira a campà?

domenica 22 agosto 2010

Il turismo, un film dell'orrore senza lieto fine





Si, sembra ieri ma sono passati 30anni da quando l’industria “frufru” del turismo nazionale ha cominciato il suo lento declino.
Troppo intelligenti gli altri Paesi o troppo “citrulli” noi?
Qualche sparuta ripresina, un po’ qui e un po’ là e per brevi periodi, permettono ai “citrulli” di raccontarcela ancora per un po’, di dirci che loro sono bravi e che probabilmente tutto va bene.
In verità alcune Regioni mantengono meglio, ma altre decadono sempre di più.
E per industria turistica intendo tutto "l’ambaradan" che intorno ad essa coinvolge le istituzioni, università, sindacati, enti, associazioni di varia specie e chi più ne ha più ne metta.
Un casino completo di nullità e tante, solo tante parole.
Anche quest’anno si parte in tromba, squilli e rintocchi di campane; dati e statistiche futuriste che sembrano prese più dall’estrazioni del Lotto o dalle previsioni del tempo, che per merito di logiche disamine, e dove invece alla fine il battaglio suona sempre a "morte" per noi; i "trombati".
Altro che trombe e campane!
Numeri messi lì un tanto al caso, un due per tre.
Poi, come sempre, arriva la verità, sempre che la Brambilla non ci metta del suo per “camuffare” anche queste con l’apporto “involontariamente compiacente” di qualche importante “esaminatore” dei dati turistici.
Signori, sveglia, basta con questi pseudo conoscitori della materia turismo, dobbiamo darci da fare, una mano sul cuore e l’altra sulla testa.
Basta con gli ingranaggi da “oliare” ben bene, con i favoritismi partitocratici, con l’inserimento nelle stanze dei bottoni di nulla facenti e nulla sapienti, basta basta basta.
Comunque basta o non basta (più facile quest'ultima ipotesi), ecco che arrivano i primi dati da parte del sindacato italiano balneari (SIB) che così dice: “I dati, parlano di un calo a due cifre nella settimana di ferragosto, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per alcune delle principali località di mare. La contrazione era gia' stata pesante a giugno, con punte del 20-30% in alcune località, mentre il mese successivo aveva dato segnati di timida ripresa. Versilia, Liguria, Veneto, e Friuli hanno fatto registrare un calo fino al 10% nella settimana di ferragosto che tradizionalmente segna il clou dell'estate.
E Marche!
Si, quella Regione che "maldestramente" aveva impegnato circa due milioni di euro per farsi pubblicizzare nientemeno che da Dustin Hoffman in uno spot che ancora grida vendetta.
Il fautore, a suo tempo di questa denuncia, l’amico e regista Andrea Lodovichetti, m’informa che lì, la settimana di ferragosto, si è avuto un calo del ben 15%.
Che dire; abbiamo già tanto detto e scritto sulle responsabilità dell’allora assessore al turismo della Regione Marche Vittoriano Solazzi e del Direttore Artistico dello Stabile delle Marche, Gianpiero Solari, che avevano programmato questa bella trovata; quindi aggiungere altro è solo una gran perdita di tempo.
Prima si migliora il prodotto, poi…, e chissà se dopo questo eclatante escamotage non vengano anche promossi.
Come “quelli” che della cosa ne parlarono anche a favore.
Ma per piacere, forse è tempo che torniate a scuola, ma non in quelle italiane preposte al turismo.
E così nella Sicilia dell’assessore al turismo Nino Strano che fino a ieri pronunciava parole di “benessere” a lode dei suoi meriti a tutto spiano; chissà se ancora lo fa o lo farà?
E via col Lazio del giovin (71 anni) Francesco Zappalà che vuole istituire l’elite delle scuole alberghiere, la quasi “centesima” in quella Regione, ma per il resto …, boh, si vedrà.
Niente, proprio un bel niente d’innovazione … sempre gli stessi a dettare le regole, mentre quelli nuovi sono lì, per non si capisce quali meriti o “premio”, o forse si capisce benissimo.
E il tutto sembra un film dell’orrore che ci costa molto più di un biglietto del cinema, dove i predestinati a subire le angherie degli “zombi” siamo noi, e porca miseria, non s’intravvede minimamente un lieto fine a questo schifo di pellicola.

lunedì 2 agosto 2010

All’anno prossimo, Zappalà

Non ci credo, ma se così fosse, mi accontenterei che l’assessore al turismo Francesco Zappalà mantenesse, in un anno, il solo 20% delle innovazioni che vuole portare alla Regione Lazio.
Diciamo fino al 1° agosto del 2011.
Non è poco il 20% e non sarà facile, ma quello che conta è il primo periodo che notoriamente dev’essere affrontato a velocità doppia.
In verità, da quando pochi mesi fa è stato nominato dalla Polverini, ho letto cose rilasciate da lui che forse è meglio non ridire.
Non amo spargere sale sulle "ferite" altrui o "infierire" (Brambilla a parte ?), e l’ultima intervista concessa dall’assessore alla Giulia Tossici mi trova “quasi” pienamente in accordo.
Non che la mia opinione sia importante, per carità, ma credo sia bene “controllare”, nell’ambito che uno conosce meglio, il lavoro di chi dovrebbe produrre benessere e non solo parole.
Comunque e infatti:
Quali saranno le linee-guida che l’Assessorato seguirà per il turismo nei prossimi mesi?
Mi sono reso conto subito che c’è bisogno di dati sui flussi turistici nella Regione: c’è qualcosa su presenze, arrivi e tasso di occupazione camere ma mancano dati precisi sulle aree di provenienza dei turisti. È un vuoto da colmare per avviare una seria politica che miri a portare nel Lazio turisti fuori-regione. Tra i segmenti da rilanciare c’è il turismo scolastico, per la terza età e il termale: abbiamo realtà come Fiuggi, Sutri e Viterbo da far ripartire. Così l’offerta del Terminillo o i 362 km di spiagge sul litorale laziale, con alcune Bandiere Blu. E ancora un serie di realtà di eccellenza certificate “Bandiere Arancioni”. Tutto questo deve essere promosso: dopo l’Omaggio a Roma di Zeffirelli, abbiamo investito 200.000 euro per un altro filmato, stavolta sul Lazio, a cura di Folco Quilici. Sono materiali promozionali che verranno diffusi in tutto il mondo tramite le ambasciate d’Italia, gli istituti di cultura, il web e sui canali televisivi dei mercati turistici emergenti o ancora nei circuiti crocieristici e sulle principali rotte aeree internazionali.
E’ recente l’annuncio della prossima chiusura delle APT, in forza della legge quadro n°13/2007 di riassetto del settore. Prevarrà la linea della continuità?
L’approvazione della legge 13 stato un fatto molto importante. Dopo tre anni è fisiologica una sua revisione: l’impostazione resterà ma la parte applicativa andrà rivista. E’ da conservare l’idea del trasferimento di competenze dalle APT alle province, migliorandole e definendole meglio. Così anche per il varo di un piano triennale del turismo, che la legge prevede ma non è mai stato fatto. Cosa modificheremo? Parecchio: la classificazione delle strutture ricettive, alberghiere e non, l’impostazione dei rapporti con le associazioni di categoria e con quelle prive di valenza istituzionale. E l’esternalizzazione dei servizi, in cui credo molto se fatta bene: molte cose nell’ATL, ad esempio, andranno ripensate profondamente. E poi: basta coi finanziamenti a pioggia dalla Regione perché sono gli enti territoriali che conoscono più da vicino le situazioni specifiche.
La semplificazione burocratica è un vostro obiettivo strategico?
Senza dubbio lo è. Vorrei introdurre anche nel Lazio il principio del silenzio/assenso per semplificare i rapporti tra Pubbliche Amministrazione e imprese, che hanno diritto a risposte immediate. Basta trasferire a livello regionale una normativa nazionale che esiste, anche se è un po’ vaga: se entro trenta giorni dalla richiesta di un’autorizzazione non si riceve una risposta dalla PA competente, significa che è stata concessa. C’è poi la classificazione delle strutture ricettive da rivedere interamente, puntando all’omogeneità: dalle APT diverrà materia di competenza delle province, ma i principi verranno stabiliti dalla Regione e saranno uguali per tutti. Poi alle attribuzioni penseranno gli enti territoriali.
State mettendo in campo molte misure per lo sviluppo del litorale del Lazio. Come volete impostare il discorso?
Noi punteremo al rilancio del Litorale. Ci sarà la Banca Dati sulle Spiagge, per monitorare strettamente gli eventuali abusi e è al via il progetto “Estate Sicura 2010” con baywatchers a garanzia dei turisti. In cima alla lista, però, ci sono anche la classificazione di qualità e la lotta contro il depauperamento dei nostri lidi: fino a oggi sono stati fatti solo provvedimenti-tampone, con la semplice aggiunta di sabbia. Invece bisogna studiare approfonditamente il problema, con il supporto di esperti internazionali, per pensare a interventi più efficaci. C’è poi il tema del demanio statale che sta passando agli enti territoriali: come Regione abbiamo già dato le deleghe. Sulle concessioni però bisogna che sia fatta chiarezza e un riordino di tutto il sistema perché il mare è una risorsa importantissima per il Lazio.

E’ noto però, che nei nuovi insediamenti e per qualsiasi settore, chi ci si trova, si metta subito a informarsi delle “pecche”, e che quindi poi segua una definizione del da farsi, come nel caso di questa intervista.
Il problema sta che subito dopo non cambia nulla, e niente negli anni a venire; i preposti pensano solo ad arrangiare qualche “amico” o parente di qui e di là; a parlar male delle altre gestioni e qualcos’altro che non sto qui a dire …. eccetera eccetera.
Come detto, mi ci trovo “quasi” in accordo ed è facile evincere che l’inesperienza del Zappalà nel turismo, l’abbia portato a dare delle disamine non certo pertinenti con la logica professionale dell’assessorato.
Una tra queste è la classificazione alberghiera che secondo lui andrebbe rivista (ma come?) … ma questa è un’altra storia, e soprattutto ci vuole troppo tempo per spiegarla.
Concludo augurandomi del raggiungimento di quel 20% del dichiarato dal Zappalà, altrimenti avrò molto altro da scrivere. Sempre per dare una mano, per carità.

P.S.: Personalmente non ritengo che in Italia ci sia qualcuno che possa gestire una scuola di alta formazione sul turismo sullo stile dell’EHL di Losanna, tanto per fare un nome, e se proprio la si vuole, mi farebbe piacere sapere il nome di chi la dirigerà, nonché quello dei futuri docenti.
E che non abbiano tutti lo stesso cognome, o di quelli che … per piacere!

Visualizzazioni totali