Visualizzazione post con etichetta sicilia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sicilia. Mostra tutti i post

sabato 2 febbraio 2013

Come spende i soldi la Sicilia per promuovere il turismo?


Con il formidabile programma: “Mito in un isola di luce”!

Non lo finanzia l’Enel e neppure un produttore di energia eolica.
Intere pagine di giornali con la scultura di un Apollo davanti ad una vigna sul mare, per illustrare il sofisticato pensiero”che c’è una terra dove turismo e sapori vivono in armonia.
Dunque turismo e sapori.

Un accoppiamento inevitabile in qualunque luogo d’Italia e del mondo, senza dimenticare che i sapori ci sono anche senza il turismo, per chi decide di stare a casa sua e bere un buon vino.
Ma in Sicilia è diverso.

E così una didascalia senza precedenti e senza alcuna logica illustra il binomio perfetto.

Probabilmente è stata necessaria una gara di appalto per scegliere lo slogan più idiota.

Dunque: “Il mito ti dà il benvenuto in Sicilia, la terra in cui il piacere del gusto incontra la varietà e l’abbondanza di prelibatezze inebrianti, che solo un territorio fertile e ricco offre a chi lo esplora.
Percorrendo le Strade del Vino o l’antica Via del Sale, oppure semplicemente la bontà di pietanze preparate secondo le ricette tradizionali negli antichi mercati.
Qui i sapori diventano parte del tuo viaggio per coinvolgerti in una esperienza indimenticabile”.

Con quale logica sono distribuite le maiuscole?
Perche Strade, Vino, Via, Sale, e non terra, gusto, bontà, mercati?

Cosa significa che “il piacere del gusto incontra la varietà e l’abbondanza di prelibatezze inebrianti”; e in che modo le pietanze sono preparate “secondo le ricette tradizionali negli antichi mercati”?
E come possono i sapori diventare parte del viaggio per coinvolgerci “in una esperienza indimenticabile”?

Intendo: se il viaggio fosse nelle Marche, in Umbria, con altri sapori e altre ricette, e anche fuori dai mercati, sarebbe dimenticabile?
Mi chiedo: quanto sarà stato pagato il deficiente che ha scritto questo testo?
E quanto sarà costata l’inqualificabile pagina, con la brutta fotografia tagliata male, voluta dall’assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia, grazie ad un intervento finanziato dall’UE?

Ci sarà qualcuno che andrà in Sicilia chiamato da questa Sirena?
E il malcapitato assessore al Turismo, Franco Battiato, che tanta cura ha per le parole, ha letto queste?

Di Vittorio Sgarbi (Il Giornale venerdì 1 febbraio 2013)




martedì 11 dicembre 2012

Antonio Zichichi e Franco Battiato sono dei marziani?


Ognuno “lavora” e si “diverte” come può e come gli pare, ci mancherebbe, e fissare i confini della satira è pericoloso.

Personalmente poi che Franco Battiato faccia l’assessore al turismo della Regione Sicilia da Parigi, mentre Antonio Zichichi fa quello dei Beni Culturali (medesima Regione) da Ginevra, oltre alla triste ilarità che mi procura quest’insolita decisione, questo mi fa immediatamente ricordare che non c’è il due senza il tre.

Infatti a questo punto, al nuovo presidente della Sicilia Rosario Crocetta, potrebbe anche venire in mente di nominare qualcuno che si adoperi nell’assessorato alla viabilità e che risieda magari in quel di Hong Kong?
Dai, perché no?

Sai che esperienza potrebbe farsi l’eventuale “omaggiato” in quella città più che movimentata, e soprattutto sotto l’aspetto della percorribilità?
Eh si, e giusto quel tanto per non mettere dei limiti o dei confini alla commedia da due soldi bucati, e bucati anche male.

Ma dico, è mai possibile che a nessuno sia venuto in mente che la cosa può definirsi improponibile, e che il risultato non potrà mai rispecchiare neanche le aspettative più mediocri?

Poi se calcoliamo che entrambi hanno il loro rispettivo lavoro (e che lavoro) che li porta sempre a viaggiare … uno (Battiato) perché è periodicamente in tour a cantare, mentre l’altro l’è per replicare alla sua grande scienza.
Infatti Zichichi è divulgatore scientifico attivo nel campo della fisica delle particelle elementari, nonché professore emerito del dipartimento di Fisica superiore dell’Università di Bologna; presiede anche il centro Enrico Fermi di Roma e il Centro Ettore Majorana di Erice (Trapani), da lui fondato nel ’63.

Beh, non è certo poco per un signore ultra ottantenne.
E non sarebbe forse stato meglio mettercene qualcuno che di quello, e solo di quel settore si sarebbe potuto occupare?
Magari anche più giovane, neh!

Infine credo che questa stramberia (?) non sia per niente d’aiuto ai loro colleghi.
Primo perché ne minimizzano l’operato, come a dire che l’altrui presenza (gli altri assessori al turismo e ai Beni culturali delle altre Regioni, nonché quelli degli altri assessorati della Sicilia) nei vari consigli regionali e sul territorio non sia granché importante, e secondo perché chi diamine risponde alle interrogazioni sul settore che immancabilmente avvengono e anche sovente?
Poi ci sarebbe anche un terzo, un quarto, un quinto motivo e via così all’infinito.
E se va bene questi due dureranno sei mesi con grande danno per il tempo perso e il carattere non troppo istituzionali dei medesimi.

E proprio sulla cultura ed il turismo dovevano studiarsi ‘sta cosa qua?

Ma per piacere!

P. S.: Poi in merito (ved. commenti al post) m'arriva questa informazione su un'eventuale eclatante conflitto d'interessi e ... beh, che dire; meglio non dire, neh!




sabato 24 novembre 2012

Ora gli hotel chiudono per tasse


Chiuso per tasse!

È la scelta disperata degli albergatori di Cefalù, la perla normanna della Sicilia, dove da oggi le luci sono spente nelle hall di tutti gli hotel: una pugnalata nella schiena per una città che vive di turismo.

Già da tempo la crisi aveva eroso le presenze, ma a dare il colpo di grazia è stata l'ultima delibera, datata 30 ottobre, che ha portato l'aliquota Imu da 0,4% alla tariffa massima, 1,06 per cento. 
«Ci sono alberghi che pagheranno anche più di 200mila euro: gli conviene piuttosto chiudere - è la provocazione di Nicola Farruggio, presidente della Federalberghi di Palermo - Tanto sarebbero costretti a farlo comunque, prima o poi: così non si può reggere.
Negli ultimi tre anni abbiamo perso dal 30 al 40% del fatturato e nel resto della Sicilia la situazione non è diversa.
E l'Imu non è tutto: ci sono anche l'aumento della Tarsu e la tassa di soggiorno, un salasso continuo.
Qualcuno sta già pensando di abbandonare l'isola e investire piuttosto nella vicina, ma ben più conveniente, Malta».

Per questo, a Cefalù, dopo una notte passata a discutere, oggi gli albergatori, al di là delle associazioni di appartenenza, parlano con una voce sola, quella della protesta a oltranza. «Non siamo più imprenditori del turismo ma facchini del sistema tributario», dichiara Salvo Cimino, del Villa Gaia e Carlton Hotel. «Sacrifico oltre un mese l'anno togliendolo alla mia azienda per il disbrigo burocratico», sottolinea Giuseppe Neri del Costa Verde.
Rincara la dose Anna Scilla, dell'Hotel Il Pescatore: «Ogni anno sono costretta ad aprire un mutuo per pagare le imposte». 

«Da anni subisco le pressioni da parte dell'Agenzia delle entrate - lamenta Gerret Curcio, dell'Hotel Kalura - con sanzioni del 30% dell'imposta dovuta, perché non riesco a rispettare le scadenze ordinarie per cause di forza maggiore, legate alla crisi».
Difficili anche i rapporti con l'amministrazione comunale: «Mancano spiragli di dialogo», sottolinea Angelo Micchichè, de Gli Alberi del Paradiso.
Anche se il sindaco, Rosario Lapunzina, non ci sta a passare per il killer del turismo cittadino: «Ascoltiamo e comprendiamo il grido d'allarme degli albergatori - dice ancora Lapunzina - Non condividendo, però, la serrata: se qualcuno ha in mente di consegnare le chiavi delle attività, precisiamo che l'indirizzo giusto non è il Municipio di Cefalù, bensì quello di Palazzo Chigi».
E continua: «I pesanti tagli ai trasferimenti richiedono l'aumento di imposte come l'Imu, così come è accaduto nella stragrande maggioranza dei comuni. L'aumento all'1,06% per gli immobili oltre la prima abitazione, non è una peculiarità di Cefalù. Alla stessa stregua hanno operato città come Palermo, o centri turistici come Taormina».
E come altre città italiane: Sanremo, per esempio, dove gli albergatori esaperati hanno presentato un ricorso al Tar contro le delibere del Comune che ha alzato l'aliquota Imu al livello massimo. 
Dalla città dei fiori alle Eolie, dove gli albergatori sono sul piede di guerra per gli aumenti dell'Imu: un hotel medio-piccolo può pagare anche 40mila euro rispetto alle 17mila dell'Ici. «Importi che di fatto valgono doppio - sottolineano alla Federalberghi eoliana - considerato che qui le strutture ricettive rimangono aperte per circa sei mesi: così rischiamo di ridurli a cinque, con le immaginabili conseguenze sui posti di lavoro».

giovedì 8 novembre 2012

Clamoroso in Francia: Charles Aznavour è il nuovo ministro al turismo francese?


Di alcuni presidenti di Regione ho già una mia particolare e non granché felice opinione.

E questa è dovuta soprattutto, anzi unicamente, al fatto che per un motivo o per l’altro, neanche poi così difficili da immaginare, nell’assessorato al turismo ci mettono delle persone che di turismo non hanno quasi mai quell’esperienza pregressa che servirebbe e che tanto bene farebbe.

E la Sicilia ha da poco il suo nuovo presidente.
Lui è Rosario Crocetta, e fin qui niente di male, ma la prima cosa che ha fatto e che non condivido per niente, è stata la nomina di Franco Battiato all’assessorato regionale al turismo e allo spettacolo.
Invero s’era subito sentito che il buon Battiato sarebbe andato alla Cultura, ma poi un repentino dietrofront … ed è passato appunto al turismo.

Innanzi tutto vorrei capire in quale posto lo spettacolo non è cultura, quindi perché dividerli, dopodiché comprendere il perché, se non pochissime volte, ci si ostina a separare il turismo con la cultura, e già che ci siamo, anche lo sport.
Poi, personalmente, c’aggiungerei anche il commercio, poiché di questo sempre si tratta.
C’è invece la scrittrice Evelina Santangelo,che così dice e aggiunge: "Ho apprezzato una sua dichiarazione: "la cultura è una cosa, lo spettacolo un'altra. La cultura non ha bisogno di spettacolo. Lo spettacolo avrebbe bisogno di cultura". Dichiarazioni come queste, se non altro, mettono in circolo un'aria buona, libera da compromessi".

Eh?
Ma che “cippa” vuol dire?
E cosa c’entra Franco Battiato con il turismo?
Comunque sia un po’ di quella “storia” è scritta qui.

Lui, il grande cantautore italiano, pare abbia accettato di buon grado l’incarico e ha spiegato la volontà però di "essere libero" e che, per questo, ha deciso che non percepirà alcuno stipendio.
E gliene rendiamo merito.

Come però non gli darò alcuna azione lodevole sul fatto che quell’assessorato lo farà nei ritagli di tempo libero, poiché pensa giustamente di poter continuare la sua carriera di musicista, visto che a breve avrà un tour che lo porterà in tutte le parti del mondo.
E allora chi lo fa l’assessore al turismo quando non c’è?

Ma dai, ma che sciocchezza è?

Il turismo, con la giusta cultura, può dare il buon sostentamento a tantissima gente in quella Regione, e che a quanto pare ne ha oltretutto un grande bisogno sfrenato.
E questi si sognano di darlo a uno che lo farebbe a tempo perso e non se ne capisce una cippa?

Roba da matti ... e per piacere!



venerdì 2 marzo 2012

Strafalcioni e gaffe alla Camera. Gnudi è il nuovo idolo del web (ma non certo per me e per chi lavora nel turismo)

Titola così l'articolo giornalistico che appare oggi sul Il Giornale, solo che, pur essendo io l'autore dell'immane fatica per la "traduzione"  dell'audizione che dura 46 minuti e 51 secondi, questo testo (che fa ridere), per coloro che ambitano nel turismo, fa piangere
E sono state necessarie molte ore per avvolgere e riavvolgere l'audio (anche a velocità ridotta del 50%) di quello che Piero Gnudi è riuscito a dire in X Commissione alla Camera dei Deputati, per cercare di capirne e carpire la logica.
Che non c'è!

Comunque il "pezzo" apparso su Il Giornale è qui di seguito: (per vedere il testo completo dell'audizione, se ancora non l'avete capito, il link è sopra (dicitura in color arancione), ma per favorirvi lo inserisco anche qui (ved. qui il testo completo), si sa mai.

Fra la via Emilia e iluest, così la direbbe lui, ecco a voi Piero Gnudi, un presente da bi-ministro al Turismo e agli Affari regionali, un passato fra Cda, giunte direttive, comitati esecutivi e presidenze di tutto o quasi da Confindustria a Unicredit a Enel, un futuro assicurato nel mega studio da commercialista che mantiene nella sua Bologna, ma soprattutto sul web, professione «cult».
Poi dice che Radio Radicale non serve. Ascoltare, per ricredersi, la registrazione dell'intervento di Gnudi alla Camera, davanti alla X Commissione come davanti alla X Mas. C'è persino un blogger, Luciano Arduino (cavolo! ARDOINO e non ARDUINO ... vabbè), che quei 46 minuti e 51 secondi se li è sbobinati per trasmetterli ai naviganti e ai posteri, linkando a contorno il Walter Chiari di Vieni avanti cretino.

Con quella zeta a forma di esse, Gnudi pare un incrocio fra Vasco Rossi e Bersani. Quanto a strafalcioni e gaffe senza soluzione di continuità, riporta alla memoria le interviste impossibili di Mai dire gol a calciatori e allenatori. Ora in rete c'è chi si domanda se avesse il febbrone, in effetti ha tossito parecchio, oppure se l'algido dirigente d'azienda del governo degli imperturbabili (Fornero permettendo), si sia emozionato.

Per cominciare si mangia l'«in» e rigurgita un «nanzi tutto» che non fa ben sperare, visto che quella di deglutire la prima o l'ultima sillaba è un vizio che non perde mai: il braccio è «perativo», lo standard diventa standa, il mestiere si ferma a mestie. E poi il volume che non è d'affari ma «da fare», fino al rebus del cambio di sillaba, col capitale che diventa capitano, speriamo che nel cambio sia rimasto umano.

Lo sbobinato letterale somiglia a certe traduzioni automatiche dall'inglese all'italiano sul web: «Il ministro D'Urso ehm Urso che... Eh eh che color segrestata a Shanghai come na volta. Te lo ricordi?». Eh? Ma anche: «Cioè noi bisogna far si che l'Enit diventi il braccio perativo di tutte le regioni. Perch´ neh e e e in cui le regioni li si riconooscono ci mettono tramente anche delle risoorse ...e e riusciamo a fare anco una un una ... una stratte una tratteggia che vada bene per l'intero paese».
Pausa. «...effff»... «... l'ideale noi l'stiamo portando avanti e già e già cred cre già aaah in gi in giro per il parlamento n progetto in legge, per in alcune paarti in alcuni paaesi unificare e eh quello che non ovc chemava it coll'eeeenit».
Una deputata interrompe: «Scusi, non ho capito», ma nessuno ridacchia più da quando il presidente ha zittito il vociare: «Se dovete parlare d'altro uscite».
La deputata domanda se abbia capito bene, che il ministro pensa di accorpare Ice e Enit, ed ecco la risposta: «No, no no... lei sa che se è una proposta di legge per ricostruire ce metterlo assieme all'ambasciata, la proposta che ho fatto io che in in alcune sedi di ambasciaata dove c'è l'Iiice di mettere dentro acun dipendente di Enit che faccia promozione turistica».

Boh, vabbè.
Comunque il concetto chiave, circa-più-o-meno-quasi, è che il turismo mondiale cresce e quello italiano invece no, e sì che «tutti i paesi europei hanno calato», ma qui peggio.
Con l'aggravante che noi i turisti spesso li trattiamo male, senza pensare che «una volta se uno andava ristorante mangiava male lo diceva a quattro cinque persone ed era morta li.
Adesso col social network lo sanno tutti», e «ci vogliono sette giudizi positivi per bilanciare un giudizio negativo».

Quindi, urge campagna di «educazione», «per spiegare che quando vediamo un turista non lo dobbiamo trattare come a volte purtroppo facciamo come uno che magari che ti occupa il posto o ti infastidisce, ma come uno che ti sta portando del denaro».
E poi, signori, l'unità nazionale è importante: «Le stelle devono essere uguali dal Trentino alla Sicilia».
E basta promozioni regione per regione, è il prodotto Italia che va pubblicizzato: «La pubblicità del Metaponto in Cina: non so se i cinesi sanno dov'è il Metaponto».

Alla fine non c'è più tempo per le domande dei deputati, Gnudi ha appuntamento con Monti alle tre, «quindi alle tre meno 2 devo andare». A manca 5 lo liberano, ma lui promette di ritornare la settimana prossima. Coca cola e pop corn per godersi lo spettacolo. 

Di Paola Setti

P.S.: Beh, cara Paola Setti ... potevi anche scrivere per bene il mio cognome e magari metterre anche il titolo di questo blog, o no?
Comunque ... con infinita simpatia continuerò a leggerti; così impari!

sabato 17 settembre 2011

L'Italia è la prima meta per il Condé Nast Traveller (The Readers’ Travel Awards del 2011) sezione "Countries"


Pochi giorni orsono mi sono imbattuto in un articolo del The Nation, che altro non è che un quotidiano in lingua inglese fondato nel 1971 e pubblicato a Bangkok, in Thailandia.
Non lo seguo sovente ma l’ho scoprii a causa di una mia ricerca contro uno dei grandi mali del mondo, la pedofilia e dove ci trovai delle utili informazioni al caso.

Dopodiché ogni tanto, girovagando nel web in cerca di buone nuove (innovazione) sul turismo mondiale, riesco ad informarmi su cose che non conosco attraverso alcuni interessanti articoli.
Ah se solo avessi più tempo!
Infatti gli operatori della Thailandia conoscono molto bene la qualità del ricevimento, e pur non essendo mai stato da quelle parti, in qualche modo estrapolo il loro saperci fare in quello specifico settore turistico.
E ieri l’altro, sul The Nation, m’è apparso questo articolo dove veniva riportato un fondo del Condé Nast Traveller sul The Readers’ Travel Awards del 2011 e dove l’Italia era erroneamente classificata al terzo posto come miglior meta turistica (sezione Paesi) dietro la Nuova Zelanda e l’India per l’anno in corso (2011).
Credo che abbiano riportato per errore le classifiche del 2008.
Il Condé Nast Traveller è un’autorevole rivista mensile americana che ha come particolarità che ogni mese tratta un argomento sempre diverso con cadenza annuale.
Ad esempio a febbraio tratta di crociere mentre in aprile il soggetto sono le terme; in ottobre il top-rated degli alberghi d’affari, a dicembre le ovvie stazioni sciistiche … e via cantando.
Insomma l’è una cosa ben fatta.

Ora di seguito l’articolo completo (copincolla in lingua Inglese) del Condé Nast Traveller sul The Readers’ Travel Awards del 2011, dove l’Italia appare appunto come prima Nazione al mondo nelle scelte dei votanti, a dimostrazione che quel miglioramento di cui avevo già accennato da parte dell’Enit in verità c’è.
Poche balle!

Da notare le posizioni di Sicilia (11esima) e Sardegna (13esima) tra le isole migliori del mondo, e Roma (4a), Venezia (6a) e Firenze (9a) tra le città.

Earlier this year we asked you to vote for your favourite travel experiences - from hotels to tour operators, islands to spas. From your answers we have produced this, our 14th annual Readers' Travel Awards, your choice of the best the travel world has to offer.

DESTINATIONS

Islands
We asked you to rate your favourite islands on 10 criteria and while you thought exotic Zanzibar has the best beaches and lush Seychelles the most appealing scenery, the Greek Islands fended off the competition by scoring above on all 10 criteria. If you are looking for luxury-on-a-budget and a friendly welcome, head for Phuket (you scored it highly for value for money and for people/hospitality). Long-time favourite Balicame up trumps for variety of attractions and Caribbean stalwart Barbados continues to seduce you with its climate.

1 Greek Islands
2 Maldives
3 Bali
4 Barbados
5 Mauritius
6 Balearic Islands
7 Zanzibar
8 St Lucia
9 Seychelles
10 Phuket
11 Sicily
12 Antigua
13 Sardinia
14 Cuba
15 Fiji
16 Corsica
17 Madeira
18 Bahamas
19 Malta
20 Great Barrier Reef

Countries
You like everything about this year's winner, Italy, but are seriously in love with its culture and food/restaurants. Elsewhere, you are convinced South Africa has the most glorious scenery in the world and you are guaranteed the world's warmest welcome in India, while you decided that Turkey outdoes the competition for its value for money.

1 Italy
2 USA
3 Turkey
4 Thailand
5 France
6 India
7 Australia
8 South Africa
9 New Zealand
10 Greece
11 Spain
12 Canada
13 Malaysia
14 Brazil
15 Mexico
16 Argentina
17 Vietnam
18 Croatia
19 Cambodia
20 Portugal

Overseas cities
If it's value for money you are after (and who isn't these days?), head for Buenos Aires: you awarded it highly on that criterion. But money doesn't always make the world go round: this year's winner, New York, may be hard on your bank balance but it's easy to get around (top marks for user friendliness), offers a great range of accommodation and sure is fun . Elsewhere, Vancouver is your best bet for a peaceful holiday (with a high mark for safety), Sydney is well groomed (awarded for cleanliness) and Rome is the centre of civilisation (you liked its culture). And where will you find the best food/restaurants? Well, Cape Town, followed by San Francisco.

1 New York
2 Paris
3 Barcelona
4 Rome
5 Sydney
6 Venice
7 Cape Town
8 San Francisco
9 Florence
10 Istanbul
11 Buenos Aires
12 Berlin
13 Prague
14 Amsterdam
15 Vancouver
16 Marrakech
17 Rio de Janeiro
18 Shanghai
19 Copenhagen
20 Madrid  

 

venerdì 10 giugno 2011

Eh no, non ci cado più "cara" Brambilla

Quando tre anni fa la Michela Brambilla si accomodò sullo scranno più alto del turismo nazionale, ebbi modo di contestare chi contestava l’infelice scelta del Presidente del Consiglio.
Ero certo, e ancor lo sono, che questo settore così tanto depauperato per decadi, "abbisognasse" di una persona energica per poterlo risollevare, e che il turismo "meritasse" appieno un Ministero.

Beh, non mi ci volle poi molto per cambiare idea, e già dalle sue prime apparizioni (Riva del Garda eccetera eccetera) e i “racconti principeschi” (le favole) a cui c’ha abituato dal tempo che fu, contribuirono al raggiungimento della pessima opinione che ho nei confronti di ‘sta signora, che si regge a galla con dei dati e delle statistiche che manco li cani ci cadono più (vedi foto).
E poi tutte quelle "nomine strane" che per me gridano ancora vendetta, tremenda vendetta, ... ma non è compito mio andare ad indagare se era il caso oppure no; anche se ...
Non che il resto del suo prodotto sia stato molto meglio, per carità, e gli “incazzamenti” che si vedono e sentono nei suoi confronti, da parte di chi questo comparto lo mastica bene e da un po' (non due o tre anni), la dicono già lunga.
In poco tempo è riuscita a scontentare quasi tutti; naturalmente non quelli che ci “marciano”, ma questa è un’altra storia che qua non c’entra granché.
E come ogni anno, nell’approssimarsi del rincaro del petrolio e affini (chissà perché aspettano sempre che la gente vada in vacanza dove si sa che si usa a dismisura il prezioso oro nero), ecco che come d’incanto comincia la baldanzosa raccolta di dati dove c’è sempre scritto che tutto va bene.
Eh si, ‘na sega, va bene.
Ma Lei imperterrita “snocciola” dei segni più ma senza alcunché di “polpa” a mo’ di verità.
Mentre quello che segue è l’ultima in ordine di apparizione, ma non abbiate timore, non sarà di certo quella “a la derniere” perché presto ne leggeremo delle altre in grande quantità.
Infatti i tempi sono proprio quelli giusti, anche se durante tutto l’anno non è che ce n’ha mai fatto mancare di simili o affini.
A parte le percentuali (+) a due cifre della Basilicata e del Molise che lasciano il tempo che trovano in considerazione dei piccoli numeri che a tutt’oggi producono, e che in verità la Banca d’Italia non conferma per entrambe le Regioni (ettepareva strano!), infatti la variazione tra i primi tre mesi del 2010 con quelli del 2011 è di un “sonoro”
VIAGGIATORI STRANIERI
NUMERO DI PERNOTTAMENTI
PER REGIONE VISITATA E STRUTTURA RICETTIVA
* GENNAIO-MARZO 2010 / 2011 *
(IN MIGLIAIA)
REGIONE
VISITATA
ALBERGO, VILLAGGIO
CASA IN AFFITTO
OSPITE DI PARENTI, AMICI
ALTRO
TOTALE
2010
2011
2010
2011
2010
2011
2010
2011
2010
2011
-MOLISE
22
16
22
1
65
55
9
3
117
76
-BASILICATA
7
9
12
0
34
28
27
3
80
40

ma neanche quelli col segno meno sono veritieri, infatti la Brambilla ci “regala” la Sicilia al - 2,2%, mentre la B. d’I. dice che alla data di ieri (9 giugno 2011): “Si e' interrotta in Sicilia la dinamica negativa per il settore turistico. Il dato e' contenuto nel report "Economia della Sicilia", realizzato centro studi di Banca d'Italia di Palermo e presentato stamani nel capoluogo. Nell'Isola aumentano del 3,8% le presenze … eccetera eccetera.
E mentre la storia o le storielle della Brambilla continuano … noi pure!

giovedì 2 giugno 2011

Le Stelle degli alberghi non usano più e allora la Brambilla le vuole mettere anche per campeggi, villaggi, BB, agriturismi ...

E fu così che il problema venne risolto e vissero felici e contenti.
No, non è la conclusione di un film poliziesco o la fine di una bella fiaba, ma è solo l’inizio di una presa per i fondelli, o se preferite, i titoli di testo di una pellicola dell’orrore di cui noi siamo inconsapevolmente gli attori principali.
Ma andiamo per gradi.
Va innanzi tutto detto che nel nuovo Codice riforma del turismo della Brambilla e dove qualche decina di migliaia di persone che l’hanno redatto, esaminato e quindi approvato (tra cui tecnici del turismo, associazioni del turismo, politici che s’intendono di tutto e quindi anche di turismo, e chi più ne ha più ne metta) … insomma, quello che loro definiscono un documento ricco di nuove norme per la tutela del turista.
Beh, ognuno ha il diritto di pensarla come vuole, ma dal "dire" che questo va bene al "fatto" che poi lo sarà, per ce ne passa e ...
... tra le altre “panzane” che vi ho trovato e di cui ho già scritto, oggi vi parlo della norma che toccherà ai campeggi e ai villaggi turistici, BB, agriturismi eccetera eccetera, ossia la novità è l'introduzione di un sistema di classificazione secondo le stelle, che consentirà di valutare la qualità del servizio reso ai clienti.
C'è subito da dire che le stelle non usano più e sono comparse da tempo altre forme di valutazione che oltre ad essere migliori, sono anche attentamente seguite.
Ma prima facciamo un passo indietro e vale a dire alla fine del 2008, quando tra squilli di trombe e bandiere al vento il Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo (sottosegretario la Michela Brambilla), con il Decreto del 21 ottobre 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 febbraio 2009, ha stabilito che la classificazione degli alberghi non sarà più affidata a norme regionali, ma a nuovi parametri nazionali che determineranno il numero di stelle delle strutture ricettive italiane.
Il Bernabò Bocca e l’allegro “gruppo italiano” di grandi saccenti e “professoroni” ne furono felici e ne furono contenti, anche perché (secondo loro) non poteva più accadere che le stanze di un albergo a quattro stelle in Trentino Alto Adige e in Sicilia avessero metrature, comfort e servizi anche molto dissimili. Con l’unico risultato di generare confusione nel cliente.
Nacque così l’Italy stars & rating, il nuovo si­stema di classificazione alberghiera, valido su tutto il ter­ritorio nazionale e che tra parentesi (non cambiò una benemerita mazza), anche perché saranno soggetti a questa direttiva (art. 3) solamente quelli nuovi (quindi ci vorranno cent’anni e fors’anche più per cominciare a vedere qualcosa) e a tale sistema aderiscono (art. 6) i singoli alberghi “su base volontaria”.
Base volontaria che praticamente vuol dire … campa cavallo …
Insomma, solo una questione di metrature e ben poco o nulla sulla qualità dei servizi e via cantando.
E come ebbi modo di scrivere allora, fu un gran “pastrocchio” di cui “nessuno”, a parte noi di “Tutto sbagliato tutto da rifare”, lo rilevò.
Ma loro sò loro e noi non contiamo un razzo, vabbè; c’è poi da considerare il Titolo V della Costituzione che demanda la totale responsabilità alle Regioni e che quindi …
Tra l’altro, la grande differenziazione (per essi) è che nei 5 stelle saranno 15 i metri quadrati per la doppia, mentre 14 quelli per i 4 stelle … e ce li vedete i turisti (clienti) con il metro in mano che misurano la superficie della stanza per accertarsi che quel metro in più in effetti c’è?
Beh, a voi le considerazioni del caso.
Col risultato che dopo due anni le stanze, i comfort e i servizi di un albergo a quattro stelle in Trentino Alto Adige sono sempre differenti da quello in Sicilia … e nessuno ne parla (a parte noi).
Mentre adesso lo stesso o simile “pastrocchio” lo si vuole fare anche per i campeggi e i villaggi turistici, e la volete sapere la conclusione?
La mia è che ci stanno prendendo per scemi, e la vostra?

lunedì 9 maggio 2011

Per la Brambilla sono un capitolo chiuso i "recuperi" a Lampedusa . E se lo dice lei ...


La si può definire senza alcuna esagerazione come una vera e propria “indovina”.
La felice ed indovinata preveggenza avvenne nelle prime ore del 29 aprile 2011 e neanche un’ora dopo ripresero indefessamente, in quantità industriale gli sbarchi … pardon, i recuperi.
Mi chiedo se questi signori non abbiano altro d’importante da fare con tutto il bailamme che si è creato a seguito di questa cosa degli “sbarchi”, che soffermarsi su considerazioni che risultano, ad essere bravi per non dire di peggio, un po’ così così.
E’ per l’appunto abbastanza risaputo che quando una persona, ma anche le cose e gli animali, scende da una nave o natante e si deposita sulla terra ferma; questo dicesi SBARCO.
Lingua italiana docet.
Comunque a parte la lingua italiana e l’interpretazione che le si vuole dare per poter dire qualcosa che stupisca, se non il mondo intero almeno gli abitanti di un isolato oppure quelli che abitano in una sola cascina; gli SBARCHI, a seguito dell'infelice e "indovinata" previsione della Brambilla and co., si sono susseguiti ad un ritmo sfrenato; superando di gran lunga i già “pesanti” numeri che avvenivano precedentemente.
Infatti, se prima arrivavano dei barconi, ecco che all’improvviso sono apparse addirittura delle navi, fatiscenti, ma pur sempre delle navi che notoriamente trasportano più gente (sempre che il Busetta e il De Rubeis non contraddicano anche questo con qualche uscita inimmaginabile).
Ci saranno poi di sicuro gli abituè che non mancheranno di fornire la loro presenza nel periodo estivo, come le dozzine di subacquei che in quei meravigliosi posti trovano forse il meglio del Mediterraneo per le loro immersioni.
E tutto questo non certo per l’interessamento pubblicitario della Brambilla che ha già cominciato a farsi vanto per aver fatto inondare l’etere con degli spot turistici, che a mio modestissimo parere, “gridano vendetta” per la “banalità” esagerata della loro insipienza … e se poi paragonati ad altri nel mondo che potete vedere e confrontare qui … a voi la scelta.
E chissà i costi che non è dato sapere … almeno per quanto riguarda me che non li ho trovati nel web.
Come certo è il ritorno d’immagine che Lampedusa e i suoi abitanti riceveranno per merito del loro saperci fare e dalla pubblicità indiretta che l’occasione, seppure sgradita, maturerà nel tempo.
Alè!

giovedì 17 febbraio 2011

Nel 2010 crollano le vacanze degli italiani (Istat)

Crollano, crollano e crollano; le vacanze degli italiani crollano.
Nel mentre, durante tutto l’arco dell’anno appena passato, erano in molti a sostenere che aumentavano, aumentavano e aumentavano.
Ed è inutile dire chi lo diceva, lo si sa già molto bene.
L’Istat annuncia un drastico calo nel 2010 del numero dei viaggi per vacanza, soprattutto  quelle brevi; in frenata anche il numero dei pernottamenti.
Non è una rivincita, per carità, ma l’essere presi per i fondelli per 365 giorni all’anno da questi “professoroni” che ce l’hanno raccontata per benino, e l’aver sempre detto, o meglio scritto, che non era vero un bel fico di niente; beh, una soddisfazione m’arriva da di certo.
Sia ben inteso che dell’Istat non è che mi fidi poi tanto, ma questo è un motivo strettamente personale che probabilmente non frega niente a nessuno, né tantomeno sono un cartomante o uso il pendolino per avere quei dati che sono sempre disuguali dai loro.
No, uso solo quella poca ragione che il buon Dio m’ha regalato e con l’importante e indispensabile aiuto dei commenti che m’arrivano sul blog da parte di alcuni proprietari o direttori alberghieri, agenzie di viaggio, amici e eccetera eccetera, sparsi un po’ per tutta l’Italia; e il gioco è fatto.
E pensare che basterebbe veramente ben poco per ottenere dei dati “veri”, ma vai a dirglielo a questi “signori” che credono di sapere già tutto … o forse conviene così?
Comunque i viaggi per vacanza, che pesano per l'87,4% sul totale, mostrano una flessione dell'11,4% dovuta - informa l'istituto di statistica - alla consistente diminuzione delle vacanze brevi (-18,7%), confermando il trend critico gia' segnalato nel 2009.  I soggiorni d i vacanza lunga (di almeno 4 notti) e i pernottamenti per vacanza lunga, invece, si mantengono sostanzialmente stabili.

Anche i viaggi per motivi di lavoro, che rappresentano il 12,6% del totale, subiscono una forte diminuzione (-18,4%), accompagnata dal calo del relativo numero di pernottamenti (-29%). Nel complesso, nel 2010 i viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia sono stati 99 milioni e 997 mila, per un totale di 626 milioni e 947 mila notti. Rispetto al 2009 si e' registrata una diminuzione del numero dei viaggi (-12,4%) e del numero dei pernottamenti (-7,8%).

Giu' le mete italiane nel 2010.  Il numero di coloro che si sono potuti permettere una vacanza, informa l'Istat, e' passato, in un trimestre, dal 28% del 2009 al 27%, soprattutto tra i residenti nelle regioni del Centro, passate dal 32% del 2009 al 30,4 del 2010. Sotto il profilo delle destinazioni, informa ancora l'Istituto di statistica, nel 2010 hanno fatto segnare una contrazione del 13,4% gli spostamenti con mete italiane, che rappresentano l'81,7% del complesso dei viaggi. A evidenziare piu' di tutti il segno meno, i viaggi diretti verso le regioni del Centro (-18,7%), verso cui diminuiscono sia i viaggi di vacanza (-16,2%) sia i viaggi effettuati per motivi di lavoro (-30,7%). Gli spostamenti verso l'estero sono stabili nel loro complesso, ma si riducono quelli effettuati per motivi di lavoro (-17,4%). In flessione anche le vacanze per far visita a parenti o amici (-17,2%), cosi' come quelle trascorse in alloggi a titolo gratuito (-18%). Si osserva un incremento delle vacanze prenotate utilizzando internet (+11,5%), mentre diminuiscono i viaggi senza prenotazione (-24,6%).
Le regioni del Sud anche nel 2010 sono state le mete preferite per le vacanze estive degli italiani.  Secondo l'Istat, tra le destinazioni estere nello scorso anno la Francia ha ceduto per la prima volta il gradino piu' alto alla Spagna. Nella graduatoria delle mete preferite per vacanze lunghe tra luglio e settembre svetta la Calabria (8,7%), seguita dalla Puglia (8,6%), dalla Sicilia (7,2%) e la Sardegna (7%). Nello stesso trimestre le regioni piu' visitate per vacanza lunga, tra quelle del Centro e del Nord, sono state l 'Emilia-Romagna (13,8%), la Toscana (9,1%) e il Trentino Alto-Adige (8,3%). L'80% dei viaggi effettuati all'estero ha avuto come destinazione una meta europea, quota che scende al 73% nel caso delle vacanze lunghe, lasciando spazio alle mete extra-europee nel restante 27,1% dei casi.

Tra le mete estere, nel 2010, per la prima volta, la Francia non e' stato il paese piu' visitato (14,1% dei viaggi all'estero) e ha ceduto il primo posto alla Spagna (15,1%). Tra le mete turistiche estere preferite si segnalano anche il Regno unito (7,8%), la Croazia (6,7%) e la Germania (6%). Spagna e Francia si confermano in ogni caso mete principali per le vacanze (rispettivamente con il 15,6% e il 14,3%), seguite dalla Croazia (7,7%), dal Regno Unito (7,5%) e dall'Austria (5,5%).

Per le v acanze brevi la graduatoria vede al primo posto la Francia (19,8%), seguita dalla Spagna quasi a pari merito (19,4%), dall'Austria (11,6%), dal Regno Unito (10,5%) e dalla Svizzera (9,4%). Fuori dall'Europa, l'Egitto (5,2% dei viaggi all'estero) e i paesi del Maghreb (Tunisia-Marocco-Algeria, con il 3,9%) sono state le mete piu' frequentate.
Allegria, brava gente.

domenica 22 agosto 2010

Il turismo, un film dell'orrore senza lieto fine





Si, sembra ieri ma sono passati 30anni da quando l’industria “frufru” del turismo nazionale ha cominciato il suo lento declino.
Troppo intelligenti gli altri Paesi o troppo “citrulli” noi?
Qualche sparuta ripresina, un po’ qui e un po’ là e per brevi periodi, permettono ai “citrulli” di raccontarcela ancora per un po’, di dirci che loro sono bravi e che probabilmente tutto va bene.
In verità alcune Regioni mantengono meglio, ma altre decadono sempre di più.
E per industria turistica intendo tutto "l’ambaradan" che intorno ad essa coinvolge le istituzioni, università, sindacati, enti, associazioni di varia specie e chi più ne ha più ne metta.
Un casino completo di nullità e tante, solo tante parole.
Anche quest’anno si parte in tromba, squilli e rintocchi di campane; dati e statistiche futuriste che sembrano prese più dall’estrazioni del Lotto o dalle previsioni del tempo, che per merito di logiche disamine, e dove invece alla fine il battaglio suona sempre a "morte" per noi; i "trombati".
Altro che trombe e campane!
Numeri messi lì un tanto al caso, un due per tre.
Poi, come sempre, arriva la verità, sempre che la Brambilla non ci metta del suo per “camuffare” anche queste con l’apporto “involontariamente compiacente” di qualche importante “esaminatore” dei dati turistici.
Signori, sveglia, basta con questi pseudo conoscitori della materia turismo, dobbiamo darci da fare, una mano sul cuore e l’altra sulla testa.
Basta con gli ingranaggi da “oliare” ben bene, con i favoritismi partitocratici, con l’inserimento nelle stanze dei bottoni di nulla facenti e nulla sapienti, basta basta basta.
Comunque basta o non basta (più facile quest'ultima ipotesi), ecco che arrivano i primi dati da parte del sindacato italiano balneari (SIB) che così dice: “I dati, parlano di un calo a due cifre nella settimana di ferragosto, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per alcune delle principali località di mare. La contrazione era gia' stata pesante a giugno, con punte del 20-30% in alcune località, mentre il mese successivo aveva dato segnati di timida ripresa. Versilia, Liguria, Veneto, e Friuli hanno fatto registrare un calo fino al 10% nella settimana di ferragosto che tradizionalmente segna il clou dell'estate.
E Marche!
Si, quella Regione che "maldestramente" aveva impegnato circa due milioni di euro per farsi pubblicizzare nientemeno che da Dustin Hoffman in uno spot che ancora grida vendetta.
Il fautore, a suo tempo di questa denuncia, l’amico e regista Andrea Lodovichetti, m’informa che lì, la settimana di ferragosto, si è avuto un calo del ben 15%.
Che dire; abbiamo già tanto detto e scritto sulle responsabilità dell’allora assessore al turismo della Regione Marche Vittoriano Solazzi e del Direttore Artistico dello Stabile delle Marche, Gianpiero Solari, che avevano programmato questa bella trovata; quindi aggiungere altro è solo una gran perdita di tempo.
Prima si migliora il prodotto, poi…, e chissà se dopo questo eclatante escamotage non vengano anche promossi.
Come “quelli” che della cosa ne parlarono anche a favore.
Ma per piacere, forse è tempo che torniate a scuola, ma non in quelle italiane preposte al turismo.
E così nella Sicilia dell’assessore al turismo Nino Strano che fino a ieri pronunciava parole di “benessere” a lode dei suoi meriti a tutto spiano; chissà se ancora lo fa o lo farà?
E via col Lazio del giovin (71 anni) Francesco Zappalà che vuole istituire l’elite delle scuole alberghiere, la quasi “centesima” in quella Regione, ma per il resto …, boh, si vedrà.
Niente, proprio un bel niente d’innovazione … sempre gli stessi a dettare le regole, mentre quelli nuovi sono lì, per non si capisce quali meriti o “premio”, o forse si capisce benissimo.
E il tutto sembra un film dell’orrore che ci costa molto più di un biglietto del cinema, dove i predestinati a subire le angherie degli “zombi” siamo noi, e porca miseria, non s’intravvede minimamente un lieto fine a questo schifo di pellicola.

Visualizzazioni totali