E alla fine la montagna ha partorito, e chissà se sarà un topolino, una zecca (intesa come conio per palanche) o un che c’azzecca 'sto quì.
L’importante che adesso, cesareo o non cesareo, il “pupo” (CBN) è nato.
Il nome del presidente non sarà certo come il Cerutti Gino ma semplicemente il Mario Resca, di cui ben presto vedremo se diventerà come il famoso “drago e mago” del bar del Giambellino e del grandissimo, ahimè/ahinoi, trapassato Giorgio Gaber.
Mario Resca quindi sarà il nuovo (primo) Presidente del Convention Bureau Nazionale, la struttura nata su forte spinta del Ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla.
Una cosa che m'aspettavo da "secoli" ma non certo in quella maniera,e ancor meno in quest'altra che vi vado a raccontare.
Le motivazioni del repentino cambiamento credo siano facili da argomentare ma per una volta tanto me le tengo per me.
Di sicuro le ascolteremo dai diretti interessati magari un pò più avanti nel tempo, e vale a dire quando ci saranno quelle classiche contestazioni dove i più muoveranno instancabilmente la lingua ... a vanvera.
Quindi basta solo aspettare poichè quella gente, che solitamente tace con i "piccoli mortali", tra di loro parlano molto, eccome se parlano per mandarsi a quel paese con l'aiuto della stampa.
Una cosa che m'aspettavo da "secoli" ma non certo in quella maniera,e ancor meno in quest'altra che vi vado a raccontare.
Le motivazioni del repentino cambiamento credo siano facili da argomentare ma per una volta tanto me le tengo per me.
Di sicuro le ascolteremo dai diretti interessati magari un pò più avanti nel tempo, e vale a dire quando ci saranno quelle classiche contestazioni dove i più muoveranno instancabilmente la lingua ... a vanvera.
Quindi basta solo aspettare poichè quella gente, che solitamente tace con i "piccoli mortali", tra di loro parlano molto, eccome se parlano per mandarsi a quel paese con l'aiuto della stampa.
Comunque il Convention Bureau avrà il compito di promuovere e favorire lo sviluppo del turismo d'affari italiano nel settore congressuale, fieristico e legato ai grandi eventi, oltre a sostenere l'attività internazionale delle imprese del settore.
Mentre membri del Consiglio Direttivo saranno Paolo Rubini, già Direttore Generale di Enit-Agenzia, e Severino Lepore.
A breve, Resca sarà inoltre affiancato da un comitato consultivo di indirizzo, composto su indicazione del Ministro Brambilla, e tutto quello di cui hanno ragionato, esaminato, parlato e il gran bla bla bla della Brambilla dei tempi passati, va a farsi friggere.
Ettepareva!
Mario Resca ha un CV talmente lungo che ci si perde a leggerlo tutto e dispone di una marea di incarichi che mi portano, ancora una volta (la milionesima della mia vita), a ragionare così: “Ma come ca…spita fa a fare tutto per bene?”.
Mario Resca è di qui, di là, di giù e anche di su, ma faccio prima col copia/incolla ad elencarvi il che cosa ha fatto e quello che fa ... contemporaneamente.
Resca è laureato in Economia e Commercio all'Università Bocconi di Milano.
Nel 1974 è nominato direttore della Biondi Finanziaria (gruppo Fiat) e dal 1976 al ’91 è partner di Egon Zehnder..
Nel 2003 Resca era stato candidato alla direzione generale della Rai e nel maggio scorso è stato indicato come possibile amministratore delegato per Alitalia. Nel 2002 è stato nominato Cavaliere del lavoro e dal maggio di quell’anno è consigliere indipendente dell’Eni.
E' Presidente di Confimprese, Presidente di Italia Zuccheri, membro del Consiglio di Amministrazione dell'ENI, membro del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Mondadori. È stato presidente di Finance Leasing e di Arfin, membro dell'Advisory Bord of British Telecom Italia, Senior advisor di Oaktree Private Equity Fund e Presidente del Casinò Municipale di Campione d'Italia.
Negli anni passati ha ricoperto inoltre altri incarichi di rilievo, tra cui: Commissario straordinario del gruppo Cirio-Del Monte; Presidente della Camera di Commercio Americana in Italia; Membro di Aspen Italia; Presidente di Kenwood Electronics; Membro del Consiglio di Amministrazione di L'Oréal, Gianni Versace SpA, Rizzoli RCS.
Nel giugno 2002 Mario Resca ha ricevuto l'onorificenza di Cavaliere del Lavoro.
Nel 2008 è nominato consigliere per le politiche museali del ministro per i Beni e le attività culturali Sandro Bondi del governo Berlusconi IV.
Con la riorganizzazione degli uffici del ministero nel 2009, Resca è nominato Direttore generale per la valorizzazione del patrimonio culturale presso il Ministero dei Beni Culturali.
Il 18 novembre 2009 il consiglio superiore dei beni culturali ha bocciato all'unanimità il decreto di riforma del ministero. Secondo il presidente del consiglio superiore, Salvatore Settis, «dirigere una fabbrica importante o i musei italiani non è la stessa cosa». La nuova direzione creerebbe inoltre conflitti di competenze, in quanto tra i compiti della nuova direzione, oltre alla valorizzazione della rete museale, vi sono importanti compiti di tutela dei beni culturali, finora di stretta competenza dei dirigenti. Il dissidio si è concluso con le dimissioni di Settis nel febbraio 2009.
La nomina di Resca ha inoltre attirato numerose critiche di addetti al lavoro per il background aziendalistico di Resca e la mancanza di competenze culturali. Francesco Rutelli (il buon Dio ce ne scampi), ex ministro della cultura, ha definito Resca una "persona sommamente incompetente per gestire il patrimonio artistico italiano", sottolineando come "L’idea che il patrimonio culturale è una ricchezza e può produrre quattrini è artificiale. Il patrimonio non è petrolio, non deve essere estratto ma valorizzato".
A me però il fatto che Rutelli parli male di qualcuno mi fa apparire la persona "incriminata" molto più simpatica.
Manuela Ghizzoni (PD) ha commentato: "Cosa c’entrano gli hamburger con lo straordinario patrimonio culturale italiano?". Vincenzo Cerami, ministro ombra del PD per i Beni culturali, ha sottolineato la necessità di procedere per selezione internazionale, se non per concorso, ad una nomina di tale portata. L’associazione Bianchi Bandinelli, che ha raccolto settemila firme contrarie alla riforma del ministero portata avanti da Sandro Bondi, ha criticato Resca altrettanto aspramente. La polemica ebbe seguito anche all'estero, con articoli del New York Times e del Daily Telegraph, al quale Resca ha dichiarato "resti romani come Ercolano, Pompei e il Foro Romano sarebbero una scenario spettacolare per il lancio di nuovi prodotti" e che proprio dei “resti romani” non sono (essendo datati molti e molti secoli prima dell'apparizione di Roma) … anche per me che sono un ignorantone di ‘ste cose qui, ma che mai avrei detto.
A me però il fatto che Rutelli parli male di qualcuno mi fa apparire la persona "incriminata" molto più simpatica.
Manuela Ghizzoni (PD) ha commentato: "Cosa c’entrano gli hamburger con lo straordinario patrimonio culturale italiano?". Vincenzo Cerami, ministro ombra del PD per i Beni culturali, ha sottolineato la necessità di procedere per selezione internazionale, se non per concorso, ad una nomina di tale portata. L’associazione Bianchi Bandinelli, che ha raccolto settemila firme contrarie alla riforma del ministero portata avanti da Sandro Bondi, ha criticato Resca altrettanto aspramente. La polemica ebbe seguito anche all'estero, con articoli del New York Times e del Daily Telegraph, al quale Resca ha dichiarato "resti romani come Ercolano, Pompei e il Foro Romano sarebbero una scenario spettacolare per il lancio di nuovi prodotti" e che proprio dei “resti romani” non sono (essendo datati molti e molti secoli prima dell'apparizione di Roma) … anche per me che sono un ignorantone di ‘ste cose qui, ma che mai avrei detto.
Resca ha risposto alle critiche dichiarando: "Ammetto di non essere un esperto nel campo artistico però posso portare l’esperienza dell’organizzazione di aziende in difficoltà ... Devo attirare turismo culturale, lavorare sull’immagine, fare marketing. Dalla risorsa dei beni culturali bisogna generare ricavi”.
Parole sante, per carità, ma se magari l’incarico lo davano a chi non avesse molte altre cose da fare … o forse quelle che fa, le fa tanto per fare qualcosa?
Boh?
La retribuzione di Resca come direttore generale del ministero è di 160mila euro all'anno, mentre di quello che percepisce negli altri incarichi, personalmente non ne so nulla e poco mi frega.
Comunque tra anda, rianda e ririanda ancora, qual cosina (in palanche) credo che prenda.
E scusate se lo ripeto ma sempre per mia sola e personale supposizione, a me pare tutta ‘na str … anezza che una sola persona abbia tutti 'sti incarichi qui ... e che poi vengano fatti nella maniera migliore.
Machestannoadì!
Machestannoadì!
Ma non avevo il minimo dubbio che sarebbe andata a finire così, e per di più senza nessuno che provenga da questo settore (Convention) poichè il Paolo Zona (che almeno se ne capiva) è stato fatto fuori o se n'è andato di sua volontà.
Comunque buon lavoro al Mario Resca e ancor più “buon lavoro” a me.
Perché da adesso ne avrò un altro da controllare ... e anche bene.
Eccheccavolo (!), almeno mi dessero ‘na mano ‘sti blogger del turismo del “razzo”, anziché … vabbè, lasciamo perdere ch’è meglio.
Federcongressi&eventi prende le distanze dal nuovo organismo Convention Bureau, ente pubblico nato per volontà del ministro del Turismo, Michela Brambilla, e sorto per promuovere lo sviluppo del turismo d’affari italiano nel settore congressuale, fierisco e legato ai grandi eventi.
RispondiEliminaLa decisione è avvenuta dopo il provvedimento di estromissione del presidente di Federcongressi, Paolo Zona, dal consiglio di amministrazione del Convention Bureau: “Era il 12 maggio scorso - afferma amaramente Zona -. C’è stata una riunione straordinaria del cda con due punti all’ordine del giorno: la nomina dei nuovi amministratori e il cambiamento dello statuto. Alla fine ho scoperto quel giorno che non facevo più parte del Convention Bureau”.
Con lui non sono stati riconfermati i membri del precedente consiglio, tra cui Margherita Bozzano, Laura Colombo ed Eugenio Magnani. È rimasto invece Paolo Rubini, attuale direttore generale Enit, che sarà affiancato da Mario Resca, nuovo presidente Convention Bureau, e da Rino Lepore, titolare dell'Harry's Bar di Roma. “Sono tre persone rispettabili, ma prive di conoscenze specifiche nella meeting industry. Oltretutto adesso il cda non accoglie alcun rappresentante delle imprese del settore”, conclude Zona.
@anonimo
RispondiEliminagrazie!
:-)
Ma il paolo Zona non aveva sparso delle belle parole sulla MVB?
RispondiEliminaE allora perchè adesso:
«Federcongressi si dissocia, da oggi, da qualsiasi decisione che il Convention bureau vorrà assumere». Con questa frase lapidaria l'associazione prende le distanze dal nuovo Convention bureau. «Ci chiediamo - dichiara il presidente Paolo Zona, escluso dal nuovo cda del Convention bureau - quale e quanta strada possa fare un organismo così poco rappresentativo e ancora privo di un benché minimo piano industriale». In pratica nel nuovo consiglio di amministrazione non c'è neanche una personalità del mondo congressuale, la cui cosa non fa ben sperare per l'operatitività di un organismo fondamentale per il settore.
?
Rino Lepore?
RispondiEliminaMa non è il proprietario dell'Harrys Bar di Via Veneto a Roma?
E quello che (http://www.nerinagatti.com/?p=93).
Oh cacchio!
;-)
Condivido e stracondivido che senza un resp. della congressuale la -favola- non finirà col vissero felici e contenti.
RispondiEliminaE come al solito tutto tace, anche il Bocca.
Ma guarda un pò!
;-)
@Sergio
RispondiEliminaE chissà se il Paolo Zona la pensa ancora così?
http://www.travelquotidiano.com/parliamo_di/enti_istituzioni_e_territorio/federcongressi_una_vittoria_l_italia_ai_vertici_del_wto/%28tqid%29/21052
;-)
Perchè non hanno chiamato nel cda anche Giovanni che è il proprietario del bar LA TAVERNA?
RispondiElimina@anonimi
RispondiEliminaVISTO lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che dispone la nomina del Sig. Severino LEPORE, quale componente del Consiglio di Amministrazione dell’ENIT, in virtù dell’esperienza professionale acquisita dallo stesso nel settore del turismo, in sostituzione del dott. Guido Improta, trasmesso in data 22 gennaio 2009 dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo ed inviato in pari data con nota prot. CSR 274 P-2.17.4.12;
Vuoi vedere che tra un po' il dott. Resca non farà più il Direttore generale per la valorizzazione del patrimonio culturale?
RispondiEliminaGalan avrà "promesso" quel posto a qualche altro.
@frap
RispondiEliminaLa tua è una supposizione che condivido alla massima potenza.
Ma che c'azzecca?
E il Paolo Zona?
Sarà anche un "ventoso" ma il suo lavoro, per me, lo sa fare e anche molto bene. I risultati parlano e non solo a Torino.
Un cda senza nessuno che se ne capisca almeno un pochettino ... ma che è?
:-(
E' ancora una volta l'applicazione del metodo MVB:
RispondiElimina"E avanti con il merito e la meritocrazia!" ;-)
P.S. Dalle associazioni di categoria dovrebbero cominciare ad alzare la voce come si deve, imho.
Dopodiché attaccare a disertare i vari convegni di MVB, ecc. ecc.
@Frap
RispondiEliminanon pretendiamo troppo dalle varie "associazioni di categoria"..."...cominciare ad alzare la voce come si deve, dopodiché attaccare a disertare i vari convegni di MVB, ecc. ecc..."
ma quandomai agire in antitesi con la loro "mission"...
@sergio cusumano
Bernabò, infatti, non ci mette...Bocca. Al massimo lancia l'amo per vedere se qualcuno ab...Bocca...
In fondo, in certi casi, meglio essere di...Bocca buona :-)
Credo invece che faranno sentire la loro voce se e nel qualcaso la Brambilla s'allontanerà dal settore.
RispondiEliminaIn questo caso ... apriti cielo.
;-)
Ma prima penso proprio di no.
E se facciamo caso allo stesso Paolo Zona che ultimamente aveva criticato l'ambaradan e la fine che ha fatto nel Convention Bureau....
@Sabaudo
RispondiEliminaGrande la poesiola!
:-D