... mentre qui nel turismo, dopo l'infelice gestione della Michela Brambilla, c'è finito Piero Gnudi e adesso all'Enit ci vogliono mettere addirittura Pier Luigi Celli.
Ma basta, e per piacere, che la finiscano un pò.
Il turismo è una cosa troppo seria per continuare a fare dei tentativi.
Comunque leggete e incavolatevi pure, io da tempo, lo sono già ...
... poi per fortuna passa, ma subito dopo ne arriva un altro, e siamo d'accapo; comunque ...
Invece, con il 4,4% del prodotto nazionale lordo, al primo posto si trova il turismo, tra alberghi e ristoranti, rivela il sottosegretario liberale Ernst Burghacher, responsabile del turismo per il governo.
Un posto di lavoro su otto dipende dal turismo, quasi 3 milioni sono addetti al settore e altri 2 milioni svolgono attività collegate.
«Il turismo è un peso massimo», commenta Burghacher.
C'è una punta polemica nascosta. Il suo partito, l'Fdp, appena entrato nel governo di Frau Merkel nel 2009, chiese e ottenne di abbassare l'Iva per gli hotel dal 19 al 7%.
Poi venne alla luce che gli albergatori si erano sdebitati regalando al partito un milione di euro.
Tutto legale, ma i tedeschi non gradirono.
Lo sconto, tuttavia, servì a rilanciare gli alberghi, già in media più economici dei nostri.
La Germania, con opportune campagne pubblicitarie e iniziative locali, oltre alle fiere e ai congressi, riesce a attrarre visitatori stranieri.
Il trend è in crescita da dieci anni, e per la prima volta si sono superati i 60 milioni di pernottamenti, di cui il 76% è rappresentato da ospiti giunti dall'estero.
Si spera, entro dieci anni, di superare quota 80 milioni.
Una crescita superiore, in proporzione, a tutti gli altri paesi d'Europa.
Gli operatori tedeschi sanno di dover competere con una concorrenza più agguerrita, dalla Francia all'Italia alla Spagna, e quindi si danno da fare con energia, dice il sottosegretario.
Si cerca di calamitare i visitatori verso mete meno usuali: non solo Heidelberg, Monaco o Berlino.
Magari verso la Ruhr, il vecchio cuore del carbone e dell'acciaio, che è diventato un gigantesco parco di divertimenti, trasformando le acciaierie e le miniere in musei industriali, o aprendo teatri e centri commerciali nelle vecchie fabbriche.
Si organizzano tour sulle orme di Lutero o percorsi culinari nella Foresta Nera: anche in Germania, scoprono i turisti, si mangia bene, e si paga di meno.
I tedeschi sono stati i primi a intuire lo sviluppo del turismo dalla Cina e stanno aprendo i primi alberghi ideati per i turisti orientali, che hanno le loro esigenze.
Ora, alla vigilia dell'Itb, la gigantesca fiera del turismo, la più grande al mondo, che si aprirà il 5 marzo a Berlino, si cerca di convincere la Merkel a tornare sui suoi passi: la cancelliera ha voluto una tassa straordinaria sui voli, che penalizza le compagnie low cost e il turismo giovane.
Forse ci riusciranno, ormai la crisi è alle spalle. In rapporto con la Germania, l'Italia dovrebbe triplicare almeno il suo fatturato turistico.
Ma negli ultimi tre anni all'Itb non si è presentato nessuno dei nostri responsabili politici per il turismo, evidentemente occupati da cose più importanti. Vedremo se mancheranno anche il prossimo appuntamento.
Fonte
Ma basta, e per piacere, che la finiscano un pò.
Il turismo è una cosa troppo seria per continuare a fare dei tentativi.
Comunque leggete e incavolatevi pure, io da tempo, lo sono già ...
... poi per fortuna passa, ma subito dopo ne arriva un altro, e siamo d'accapo; comunque ...
Le auto, dalle Porsche alle Volkswagen (Xetra: 766400 - notizie) , dalle Mercedes (Xetra: 710000 - notizie) alle Audi (Xetra: 675700 - notizie) ?
Le macchine utensili, i trattori, le rotative?
O la chimica?
O l'alta finanza con i suoi prodotti, che opera a Francoforte, la Mainhattan di Germania, gioco di parole tra Meno e Manhattan (Xetra: A0X9G1 - notizie) ?
Sempre sbagliato.
È il turismo.
E pensare che nessun italiano sogna di andare in vacanza in Germania, tranne le settimane dell'Oktoberfest, a bere birra a Monaco che, in fondo, è a due passi da casa.
O a Berlino che, però, è soprattutto una meta di giovani squattrinati.
Un posto di lavoro su otto dipende dal turismo, quasi 3 milioni sono addetti al settore e altri 2 milioni svolgono attività collegate.
«Il turismo è un peso massimo», commenta Burghacher.
C'è una punta polemica nascosta. Il suo partito, l'Fdp, appena entrato nel governo di Frau Merkel nel 2009, chiese e ottenne di abbassare l'Iva per gli hotel dal 19 al 7%.
Poi venne alla luce che gli albergatori si erano sdebitati regalando al partito un milione di euro.
Tutto legale, ma i tedeschi non gradirono.
Lo sconto, tuttavia, servì a rilanciare gli alberghi, già in media più economici dei nostri.
La Germania, con opportune campagne pubblicitarie e iniziative locali, oltre alle fiere e ai congressi, riesce a attrarre visitatori stranieri.
Il trend è in crescita da dieci anni, e per la prima volta si sono superati i 60 milioni di pernottamenti, di cui il 76% è rappresentato da ospiti giunti dall'estero.
Si spera, entro dieci anni, di superare quota 80 milioni.
Una crescita superiore, in proporzione, a tutti gli altri paesi d'Europa.
Gli operatori tedeschi sanno di dover competere con una concorrenza più agguerrita, dalla Francia all'Italia alla Spagna, e quindi si danno da fare con energia, dice il sottosegretario.
Si cerca di calamitare i visitatori verso mete meno usuali: non solo Heidelberg, Monaco o Berlino.
Magari verso la Ruhr, il vecchio cuore del carbone e dell'acciaio, che è diventato un gigantesco parco di divertimenti, trasformando le acciaierie e le miniere in musei industriali, o aprendo teatri e centri commerciali nelle vecchie fabbriche.
Si organizzano tour sulle orme di Lutero o percorsi culinari nella Foresta Nera: anche in Germania, scoprono i turisti, si mangia bene, e si paga di meno.
I tedeschi sono stati i primi a intuire lo sviluppo del turismo dalla Cina e stanno aprendo i primi alberghi ideati per i turisti orientali, che hanno le loro esigenze.
Ora, alla vigilia dell'Itb, la gigantesca fiera del turismo, la più grande al mondo, che si aprirà il 5 marzo a Berlino, si cerca di convincere la Merkel a tornare sui suoi passi: la cancelliera ha voluto una tassa straordinaria sui voli, che penalizza le compagnie low cost e il turismo giovane.
Forse ci riusciranno, ormai la crisi è alle spalle. In rapporto con la Germania, l'Italia dovrebbe triplicare almeno il suo fatturato turistico.
Ma negli ultimi tre anni all'Itb non si è presentato nessuno dei nostri responsabili politici per il turismo, evidentemente occupati da cose più importanti. Vedremo se mancheranno anche il prossimo appuntamento.
Fonte
Roba da matti!
RispondiEliminaIn seguito all'incidente della Costa Concordia, la Cruise Lines International Association (Clia), l'European Cruise Council (Ecc) e la Passenger Shipping Association, con il sostegno delle compagnie crocieristiche associate, hanno concordato una revisione delle procedure d'emergenza. Le nuove norme prevedono per i passeggeri un'esercitazione prima che la nave lasci il porto, e non entro 24 ore dalla partenza come previsto dai regolamenti attuali.
RispondiEliminaMa non gli va il sangue al cervello a quei tre?
RispondiEliminaQuesto post lo ha scritto un tedesco?
RispondiEliminaSi parla solo di Berlino
@crauti
RispondiEliminaSolo di Berlino?
E Monaco, Foresta Nera, Heidelberg e Ruhr, secondo te dove sono?
In Cina?
O forse preferivi un post sulla geografia?
Ma per piacere, leggi prima di ...
Cordialmente
:(
Se dobbiamo anche arrancare dietro la Germania per il turismo, allora è meglio spararci da soli.
RispondiElimina@Anonimo
RispondiEliminaMa non gli va il sangue al cervello a quei tre?
Migliorando l'irrorazione potrebbero anche trarne dei benefici. E noi con loro.
@frap
RispondiElimina:)