Non ci sto.
Dicono che per legge l’auto blu non mi spetta, ma quelli prima di me ce l’avevano l’auto blu e io che sono un personaggio ugualmente importante, direttore generale dell’Ente del turismo, devo essere da meno?
Al telefono con il Fatto Quotidiano ragiona così Paolo Rubini, direttore dell’Enit, considerato un manager molto vicino all’ex ministro del turismo, Michela Vittoria Brambilla.
Nonostante la direttiva governativa numero 6 del 2010 e l’articolo 2 del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 3 agosto dell’anno passato abbiano individuato nel dettaglio quali sono gli alti dignitari pubblici ad aver diritto a un “auto di servizio” e in questa schiera di eletti lui non ci sia.
Rubini non ha voluto sentir ragioni.
E tutti i giorni gira su un’auto blu con autista, noleggiata da un’azienda privata, la Nazionale società cooperativa.
A spese dell’Enit, naturalmente, cioè a spese dello Stato, cioè a spese di chi paga le tasse.
IL FATTO è entrato in possesso delle fatture per il noleggio, cifre salate: 5.470 euro il 22 dicembre 2011, per esempio; 4.081,20 un mese prima; altri 4.574,60 il 21 ottobre.
Rubini non molla: “Quell’auto non è a mia esclusiva disposizione”.
Gli facciamo presente che dalle fatture risulta che la usa tutti i giorni.
Lui ribatte: “C’è una bella differenza tra uso esclusivo e uso quotidiano”.
Mah?
Questa dell’auto blu, costi quel che costi, non è l’unica stramberia che sta uscendo dal mazzo di carte della gestione Enit.
Da un paio di mesi negli uffici dell’ente, nella palazzina liberty di via Marghera, a un passo da Termini a Roma, è in corso un’ispezione ordinata dal Ministero del Tesoro.
E ne stanno venendo fuori di tutti i colori.
Dal rifiuto di pagare il contributo di solidarietà stabilito dalla legge per quei manager pubblici che guadagnano più di 90 mila euro all’anno, alla decisione di affittare una lussuosa sede senza gara, come fosse un’eredità di famiglia e non un bene dello Stato, alle bollette mozzafiato dei telefonini dei dirigenti.
Sta emergendo, insomma, come all’Enit di Rubini si considerino una specie di realtà a sé stante, la Repubblica autonoma del turismo.
Anche la storia dei telefonini è probabilmente figlia di questa bizzarra visione uotonomista.
Per stipulare contratti di telefonia, gli uffici pubblici passano in genere per la Consip, società pubblica che indice le gare e sceglie i fornitori.
Anche all’Enit avevano un contratto del genere con Tim, con un codice per distinguere le telefonate di servizio da quelle private.
Ma l’hanno disdetto per far posto a Vodafone.
“Costa di meno”, precisa Rubini.
Ma a leggere le bollette vengono i dubbi.
Ce n’è una relativa al bimestre 24 luglio/23 settembre 2011 davvero esagerata: 54.195,40 euro per un numero di chiamate e sms che occupano la bellezza di 10 pagine di allegati.
“Colpa di un virus, Vodafone ha riconosciuto l’anomalia e stornato le somme”, incalza Rubini.
Ma anche le altre bollette “normali” presentano totali ragguardevoli.
Pure le vicende dell’affitto della dependance in via Magenta a Roma è assai curiosa.
Anche in questo caso c’è una legge precisa che regola la materia, una norma vecchia, ma tutt’ora in vigore: il Regio decreto del 18 novembre 1923.
Ancora una volta all’Enit, però, hanno fatto a modo loro.
Rubini ha ignorato le valutazione dell’Agenzia del Territorio e incaricato della faccenda un privato, l’ufficio Roma Centro di Stima Casa a cui ha pagato una parcella di 21.780 euro.
Poi senza gara ha affittato l’immobile come fosse roba sua.
Il contratto è stato firmato il 3 gennaio e la scelta è caduta sulla Federazione russa presso l’Onu (presso la Fao) a Roma.
Importo del canone, 30 mila euro al mese per 1.200 metri quadrati, più cortile di 415 metri quadrati, più dependance di altri 75 metri quadrati.
Soddisfatto forse di questo risultato, Rubini l’ha preso come uno sgarbo personale che lo Stato gli chiedesse il contributo di solidarietà previsto dal decreto Salva Italia di Monti, il 5 per cento sulle somme eccedenti i 90 mila euro l’anno e il 10% su quelle oltre i 150 mila.
Applicando la legge, il direttore del personale, Marco Montini, gli aveva trattenuto 4.492,36 euro sulla tredicesima e 1.307 euro sullo stipendio di dicembre.
Non l’avesse mai fatto: Rubini l’ha fulminato con un richiamo disciplinare.
Ovviamente Montini ha reagito facendo ricorso e allora Rubini si è rivolto alla Ragioneria generale dello Stato per avere un parere definitivo.
Arrivato il 9 febbraio a firma del del Ragioniere generale, Mario Canzio, che ha dato totalmente torto a Rubini ribadendo che il contributo i dirigenti pubblici lo devono pagare.
In più ha ricordato al direttore generale dell’Enit che per gli interim che si è auto assegnato (le sedi del Giappone, di Francoforte e la direzione Organizzazione) non può pretendere un euro di più.
Lo stipendio che prende basta e avanza.
Di Daniele Martini (Il Fatto Quotidiano) pagina 12
Incredibile che esistano ancora delle persone così. Eppure sono in tanti.
RispondiEliminaMarta, Carlotta, Andrea: sono i tre giovani di «Luiss on the road», primo viaggio «ecosostenibile» alla scoperta dell'Italia migliore.
RispondiEliminaA salutarli al binario 1 di Termini Mauro Moretti, ad Fs, e Pier Luigi Celli, direttore generale Luiss. «Crediamo nel futuro dell'Italia, e questo futuro sono i giovani, che rappresentano i nostri nuovi Ulisse - ha spiegato - Le grandi imprese devono mandare i giovani messaggeri a scoprire l'Italia migliore, che è buona, bella, sostenibile e fatta di un potenziale che noi dobbiamo aiutare a esprimere. Il viaggio attraverserà 13 regioni, con 35 tappe e più di 6 mila km da percorrere con mezzi diversi dal Frecciarossa all'auto elettrica.
Celli rantola bene ma razzola male.
Le precisazioni dell'Enit sulle sue attività
RispondiEliminaRiceviamo e pubblichiamo la nota in cui sono riportate le precisazioni dell'Enit sulle sue attività. "In relazione a notizie apparse sulla stampa in riferimento all’Enit, ai fini di una corretta informazione al pubblico, si rende noto che:
1) Contrariamente a quanto riportato dalla stampa, il Progetto “Italia Comes to You – The Excellence of Tourism, Art and Made in Italy”, nelle tappe russe (Mosca, San Pietroburgo ed Ekaterinburgo) e cinesi (Canton, Pechino e successivamente Shanghai), è stato un grande successo, come riconosciuto dagli operatori, le strutture diplomatiche italiane ed i media, ed ha fatto registrare complessivamente oltre 200.000 visitatori, con addirittura la visita privata della first lady cinese, la signora Liu Yongqing. Grande partecipazione di pubblico è stata registrata anche per le altre tappe brasiliane a Porto Alegre e Rio de Janerio, a riprova che il progetto ha avuto un ritorno incredibile per l’immagine Italia in questi grandi mercati e, nel 2012, anche commerciale.
2) L’ing. Salvatore Costanzo è il direttore dell’Enit per l’area Sud America che comprende sia il Brasile che l’Argentina. E’ quindi normale si sposti da una sede all’altra per svolgere l’incarico affidatogli, come per tutti i direttori Enit competenti su più aree geografiche.
3) La Società McKinsey è stata coinvolta nel Progetto del Bric in Cina a seguito della improvvisa malattia del direttore Enit di Beijing e della contestuale richiesta di quiescenza, proprio nel pieno delle attività di realizzazione del progetto, al fine di garantire comunque la migliore esecuzione dello stesso, come poi effettivamente fatto.
4) I costi generali Enit (personale, affitti, consumi) nel periodo 2009 – 2011 si sono ridotti del 24%, passando da 23.385.651 euro a 17.766.896, pur in presenza di un numero in forte aumento di attività promozionali. Parallelamente, i costi per telefonia mobile sono passati da 57.877 euro del 2010 a 52.083 del 2011, con una riduzione del 10%. Il conto telefonico del direttore generale riportato dalla stampa è errato in quanto dovuto a traffico anomalo che il gestore stesso ha riconosciuto e poi stornato. Si evidenzia, quindi, che l’importo medio del conto telefonico del direttore generale è stato pari a 972 euro nel 2010 e 530 nel 2011.
5) Il direttore generale, Paolo Rubini, ha assunto l’incarico nel gruppo Boscolo quale amministratore indipendente, previa informativa al precedente ministro del Turismo Michela Brambilla ed autorizzazione, come previsto dalla normativa in vigore, da parte del presidente/commissario straordinario Marzotto. Considerate le attività svolte dell’Enit, non vi è alcuna possibilità soggettiva, oggettiva e sostanziale di conflitto di interessi del direttore generale quale amministratore indipendente del Gruppo Boscolo, soprattutto dopo l’emanazione della Carta dei Servizi che, in modo trasparente ed alle medesime condizioni, rende disponibili i servizi di Enit a tutti gli operatori del mercato.
6) L’Enit in attuazione delle direttive dell’ex ministro del Turismo, Brambilla, ha passato alla Società Promuovi Italia S.p.A. 7 milioni di euro (non 6 milioni) per avvio e start up del Convention Bureau Italia, che però attualmente non sono stati ancora trasferiti alla medesima società.
continua ...
...
RispondiElimina7) Promuovi Italia S.p.A. è una società posseduta al 100% da Enit ma l’Agenzia è estranea ad ogni attività della stessa, come previsto dall’art. 4, comma 2 dello Statuto, che attribuisce i poteri dell’azionista al Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, il cui responsabile consigliere, Caterina Cittadino, è anche componente del consiglio di amministrazione della società.
8) Il Convention of Bureau, costituito nel febbraio 2011, ha già organizzato la presenza degli operatori del settore alle maggiori fiere internazionali e nazionali, quali Aibtm Baltimora, Imex Francoforte e Las Vegas, Eibtm Barcellona, Btc e Tti di Rimini e realizzato un importante workshop a Parigi. L’attività di promo-commercializzazione si sta sviluppando grazie anche al supporto del network delle sedi estere dell’Enit, all’interno delle quali è stato individuato un referente per ciascun mercato già operativo e interamente dedicato all’incontro tra domanda e offerta a livello internazionale, in una ottica di efficaci sinergie ed eliminazione di duplicazioni di costi. Questo ha determinato che in soli sei mesi di piena attività sono già pervenute 14 richieste per l’organizzazione di eventi corporate e congressi in Italia, che in assenza di tali attività non avrebbero interessato il mercato congressuale italiano.
9) Per quanto riguarda la diminuzione del numero di pernottamenti in Italia registrata dall’Istat (pari al 15% dal 2010 al 2011), questa si riferisce ai viaggi effettuati dai turisti residenti in Italia e non ai turisti residenti all’estero, di cui l’Enit si occupa. Il turismo italiano, inteso come ricettività estera, non risulta boccheggiante, né appare che gli stranieri preferiscano altre destinazioni”. (fonte: http://www.istat.it/it/archivio/53486)
Fonte http://www.guidaviaggi.it/notizie/142173/le-precisazioni-enit-sulle-sue-attivit/
è in corso un’ispezione ordinata dal Ministero del Tesoro
RispondiEliminaE' cominciata la moral suasion da un po'...
Però di risultati ancora ben pochi.
RispondiElimina:(