Ma no, non detesto nessuno e men che più o più che meno, ho questa forma di disprezzo per Piero Gnudi, ci mancherebbe anche d’altro.
Oltretutto il suo modo di parlare mi procura dell’ilarità sfrenata.
E così sia anche per quell’altri, che pur stravaccati sulle poltrone che contano nel panorama del turismo italiano, ne dettano gli altrui accomodamenti.
Anche se ad onor del vero ci andai ben ben vicino con la Michela Brambilla durante il suo “dominio”.
Poi il buon Dio (credo) ci mise una mano e la rossa di chioma riprese mestamente ad occuparsi di cose a lei più competenti (credo); cani, gatti e affini.
Mantengo solo ed unicamente una logica disapprovazione per quello che non fanno o che dovrebbero fare, mentre per quel poco che fanno … se non lo facessero sarebbe anche meglio.
Ebbene oggi, per la prima volta, scriverò positivamente di Piero Gnudi … ma non credo che la cosa durerà per molto.
Comunque non molto tempo fa venni a sapere che il ministro del turismo rifiutò a priori d’avvalersi delle varie commissioni e dei comitati creati a suo tempo dalla predecessora, ritenendoli inutili.
E di questo gliene siamo grati.
Infatti l’utilità prodotta da i grandi “esperti” monotematici appartenenti a quei team, si possono tranquillamente assemblare nelle prossime due parentesi tonde (ved. qui).
Se nonché pochi giorni fa apparve questo: “Turismo: insediato il comitato per lo sviluppo di quello accessibile”.
A farla in breve, durante la riunione, sono seguite le solite considerazioni sull’art. 30 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dal nostro paese con la legge n. 18 del 24/02/2009; del numero dei disabili italiani e di quelli europei e il bla bla bla che ha sempre contornato poi il “nulla”.
Però in questo caso c’è un però.
Chiaro che non fidandomi dell’esternazioni gnudiane o gnudiche, abbia cercato di prendere immediatamente delle piccole informazioni.
Ebbene, la cosa è veramente seria, e la conferma m’è arrivata dalla persona che più di ogni altra in Italia segue lo sviluppo del turismo accessibile, quel Roberto Vitali di cui non posso che esternare una sola cosa … ce ne fossero!
Da altra fonte, non meno autorevole, m’arriva l’informativa che la Dott.ssa Flavia Coccia abbia già da tempo preso molto a cuore la cosa e questo non fa che aumentarne la fattibilità in considerazione delle cariche che ricopre ... almeno si spera.
Bene, resta solo l’attuazione dell’altro mio sogno, quello che da trent’anni cerco inutilmente di portare avanti.
Vale a dire che venga immesso nelle scuole alberghiere lo studio delle prime nozioni nei confronti dei disabili … almeno un’ora settimanale (tanto per cominciare) che male non fa, anzi, potrebbe portare ad insegnare alle nuove leve una migliore considerazione dei disabili sotto l’ottica che un problema non è e che tantomeno lo sono.
Poiché ancor oggi sembra che questi diano fastidio (non a tutti, per carità).
E permetterebbe ai prossimi impiegati nel turismo di conoscerne le modalità d’accoglienza necessarie (giusto per la qualità, quella vera) … e magari un occhio di riguardo nei confronti di chi … vabbè avete capito!
Ma a quanto sembra il buon Roberto ha già cominciato anche quest’altra avventura … ma starà a lui dire il come!