Di Frap1964 (Magic Italy)
Probably one of the biggest jokes in the Italian tourism industry is Italia.it, the country’s official travel web site, commissioned by the Italian Tourism Board along with several other public bodies with acronyms that most of us never knew existed.
Probably one of the biggest jokes in the Italian tourism industry is Italia.it, the country’s official travel web site, commissioned by the Italian Tourism Board along with several other public bodies with acronyms that most of us never knew existed.
…
Cantforget.it{aly} is my answer to Italia.it.
It is (in)tangible proof of what can be done with great ideas, amazing people and lot of passion for what we do. And, clichés aside, that doesn’t mean it has to cost a fortune.
La sfida al portalone nazionale arriva da un luogo che non immagineresti mai: Matera, la città dei Sassi.
E, cosa ancor più curiosa, da una sudafricana d’origine trapiantata in Italia – per amore – più o meno vent’anni fa.
E, cosa ancor più curiosa, da una sudafricana d’origine trapiantata in Italia – per amore – più o meno vent’anni fa.
Lei si chiama Mikaela Bandini, stesso nome e iniziali dell’ex ministro del turismo, non rossa di capelli, svariati centimetri più alta (pare), accento vagamente “british“, girovaga per il mondo e si presenta così:
After completing my BA in industrial psychology in Cape Town, getting my simultaneous interpreting diploma in Cambridge, doing an interior design course in Florence, perfecting four languages around Europe and completing a Master’s in digital marketing in Bari, I had a pretty hard time finding the career of my life in a sleepy town of 55 000 souls way down in southern Italy…
So I invented it.
Ultimamente dicono di averla intravista a Scanzano Jonico accanto a His Holiness Tenzin Gyatso, il quattordicesimo Dalai Lama.
Dopo viaggidiarchitettura e sassiweb, circa un anno fa si è “inventata” cantforget.it{aly} .
L’ispirazione è nata da un intervento al BTO 2010 di Roberta Milano, guru săvØÖnÄse del web marketing 2.0 nel turismo (panel: “il cecchino miope“).
L’ispirazione è nata da un intervento al BTO 2010 di Roberta Milano, guru săvØÖnÄse del web marketing 2.0 nel turismo (panel: “il cecchino miope“).
L’idea è semplice ma a suo modo originale: individuare via web, nel mondo, un gruppo di giovani video-maker (under 35) ed invitarli per sette giorni a vivere un’esperienza di viaggio in un territorio prescelto; farsi poi consegnare un video, un diario digitale delle sensazioni ed emozioni provate. Lingua del sito solo inglese e grafica anche inconsueta.
7 Artists. 7 Days. 7 Videos.
We’ve imported some of the most creative minds around to work on our Digital Diary of Italy .
We’ve got young photographers, video makers, animators on the project to give us their impression of Italy .
Totally subjective. Undemocratic. Creative.
L’esperimento è partito con la regione Basilicata e si è segnalato anche per l’originalità del bando, che prevedeva un compenso fisso lordo di 1500 euro (oltre spese di viaggio e soggiorno in Basilicata) ed un premio variabile correlato al raggiungimento minimo di un numero di visite sul canale YouTube. L’esperimento pilota è piaciuto, ha avuto una certa eco sul web (e non solo), è stato anche premiato in occasione del Forum PA 2012 per ‘La PA che si vede‘.
Dopo la Basilicata, anche il Friuli, pur se in un format leggermente modificato (in due tempi), ha creduto e provato ad investire in questa forma di “marketing virale turistico“. Venerdì scorso, ad Udine, c’è stata la presentazione “ufficiale” dei sette nuovi video e del destination blog golivefvg (per il momento solo in lingua italiana).
Ho guardato i sette filmati una prima volta, per coglierne l’aspetto emozionale d’impatto e sono poi tornato a vederli più e più volte, per studiarli più nel dettaglio, da vero inesperto di tecniche video (e di marketing).
E ne ho tratto una conclusione, del tutto personale ovviamente: i teaser “funzionano” anche, i video in concorso purtroppo deludono.
Con i dovuti distinguo e differenze: alcuni frammenti del video di Caspar Diederik (olandese trapiantato a Matera: ma è un virus lucano?) ad es. hanno un loro perché, ma il video nel terzo minuto “si perde“. Altri filmati sono un po’ troppo lunghi: io metterei di regola un limite a 2 min., massimo 2 min. e 30.
E ne ho tratto una conclusione, del tutto personale ovviamente: i teaser “funzionano” anche, i video in concorso purtroppo deludono.
Con i dovuti distinguo e differenze: alcuni frammenti del video di Caspar Diederik (olandese trapiantato a Matera: ma è un virus lucano?) ad es. hanno un loro perché, ma il video nel terzo minuto “si perde“. Altri filmati sono un po’ troppo lunghi: io metterei di regola un limite a 2 min., massimo 2 min. e 30.
—
In tutti sembra esserci la ricerca quasi ossessiva del dettaglio, dell’effetto video, del punto di vista inconsueto: ma non c’è l’emozione, non c’è l’alchimia necessaria tra colonna sonora ed il fluire delle immagini, non c’è evocazione, non c’è “una storia”, un itinerario riconoscibile, un filo conduttore originale da cogliere.
In tutti sembra esserci la ricerca quasi ossessiva del dettaglio, dell’effetto video, del punto di vista inconsueto: ma non c’è l’emozione, non c’è l’alchimia necessaria tra colonna sonora ed il fluire delle immagini, non c’è evocazione, non c’è “una storia”, un itinerario riconoscibile, un filo conduttore originale da cogliere.
Sorprendono invece positivamente e trascinano anche, ma fuori concorso, i gatti della Carnia (Carnicats) con il brano inedito Paisàn (paesano) contaminando inusualmente il carnico con l’anima rap ed il violino folk diGiulio Venier.
cantforget.it{aly} è un’idea ed un laboratorio di sperimentazione interessante, ma credo debba trovare una propria declinazione ed un linguaggio più convincente e completo.
Rimane il dubbio se il “cecchino miope” qui riconquisti la vista e colpisca davvero il bersaglio.
A chi parlano questi filmati, a quale tipologia di turista?
Trasmettono l’essenza unica di un territorio, la rendono riconoscibile e decodificabile? La raccontano?
O sono una via di mezzo, ancorché dal basso, tra l’archetipo della cartolina animata e della diversità presunta?
Trasmettono l’essenza unica di un territorio, la rendono riconoscibile e decodificabile? La raccontano?
O sono una via di mezzo, ancorché dal basso, tra l’archetipo della cartolina animata e della diversità presunta?
Non ci sono budget milionari e video “istituzionali” scontati e banali, ma c’è di sicuro la voglia di sperimentare e rischiare con passione e la si può riconoscere ed intuire: in fondo è la stessa che per un incontro casuale in aereoporto ti catapulta da Cape Town-Sudafrica a Matera.
Scommetto che è di Frap1964
RispondiElimina;-)
@Vincenzo
RispondiEliminaLa tua perspicacia non ha limiti
;-)
@Vinc
RispondiEliminaEcco perché sono contento di esserti amico e mi lodo con la stessa causale.
Tu sei un genio, un pozzo d'acume!
:-)
@Sergio
RispondiEliminaNoto che finalmente te ne sei accorto nonostante la tua proverbiale trallallerollerollà, e esagera pure con i complimenti.
Tutto vero.
:-D
Beh, mi consolo.
RispondiEliminaNon devo aver scritto delle gran fesserie se nel frattempo la regione Basilicata ha deciso che i prossimi 7 video (2012) debbano essere a tema. (avviso pubblicato il 29/06)