Sono anni, ma forse è meglio dire secoli poiché corrisponde di più alla verità, che si sente dire dal “professorone” di turno (e nello Stivale ce ne sono molti) che se vuoi essere un buon direttore d’albergo ti devi obbligatoriamente rinnovare.
Ma va?
Vorrei proprio sapere se esiste un solo altro mestiere che non lo si deve fare.
Ed è per questo che se ti capita di leggere o sentire le loro narrative, immancabilmente ascolti o vedi le medesime cose dette e viste, ridette e riviste, stradette e straviste, che ormai hanno fatto la muffa anche sui sassi.
E in una maniera così logorroica che dopo due o tre righe hai già capito che è meglio passare a dell’altro.
Stamani però c’ho provato di nuovo per l’ennesima volta, e questa volta sono voluto arrivare alla fine che poi vi riassumerò.
Inutile dire che mi sono fatto un’auto violenza da fantascienza ma che mi ha permesso poi di scrivere ‘ste quattro righe.
L’intervistato di una nota ma giovane associazione di albergatori di cui eviterò il nome e cognome (di loro ho già detto e non mi sembra il caso di … ) ci narra che il vero protagonista dell’impresa ricettiva è il direttore che ha precisi compiti e responsabilità.
Roba da stentare a crederlo, tanto per fare dell’ironia, e se questo è l’inizio, apriti o cielo.
Vabbè "frustiamoci" e andiamo avanti.
Lui racconta l’evoluzione più “recente” di questa importante figura, e che i “compiti” variano dal rapporto con la clientela alla gestione del personale, fino all’efficienza del sistema alberghiero.
Recente (?), si vabbè, ma perché prima cos’era?
Comunque … continua arzigogolando che in questi ultimi anni siamo chiamati a combattere anche con la diminuzione di personale, che purtroppo viene a mancare persino in ruoli determinanti.
Il direttore perciò è impegnato in prima persona a cercare di sopperire alla carenza di risorse.
Non manca poi la dichiarazione che il direttore d’albergo debba avere una visione a 360° (quanti di voi non l’hanno almeno sentita due o tre milioni di volte?) accompagnata da una grande attenzione ai risultati e, naturalmente, a una cura altrettanto meticolosa dei costi di gestione.
Incredibile ma vero, neh?
Anche perché, continua il narratore, le più recenti trasformazioni globali stanno imponendo a tutto il mondo produttivo nuove modalità di relazione con i clienti, poiché gli ospiti sono sempre più attenti al rapporto qualità/prezzo e ai più recenti trend della domanda di mercato.
Segue la motivazione che la nascita di quella associazione d’albergatori è dovuta per permettere lo scambio di sinergie professionali tra gli aderenti e per dare voce e vigore a questo nuovo modo di intendere la professione, sviluppando cultura, sapere e competenze.
Dulcis in fundo … l’accrescimento professionale e la pratica della solidarietà tra gli iscritti.
Quindi, dopo essermi simil praticamente flagellato a mo di tipo frusta del gatto a nove code, mi domando e chiedo: “Ma a che “razzo” serve narrare ‘ste cose qua che oltretutto sono apparse su di una rivista del settore?”.
“Forse per riempire una paginetta in mancanza di meglio e dare un po’ di lavoro a quel dato giornalista?”.
Abbè, in questo caso approvo, ma se colui (il professorone) avesse magari raccontato delle cose meno scontate, e presumendo (bontà sua) che quelle parole le leggono principalmente degli altri che quel dato lavoro lo seguono dal tempo che fu, ma anche coloro che lo fanno da pochi giorni …
E poi: " ... ma quante “razzo” di associazioni di direttori d’albergo ci sono in questo Paese qua", e quindi: " ... ma non si può farne una sola e, volesse il cielo, evitare quelle ponderazioni di cui non se ne può più?
@Luciano
RispondiEliminahai buttato la lenza?
Ma lo capiranno che lo fai per aiutarli?
;-)
E poi dicono .............
RispondiElimina:)
Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, Piero Fassino, primo cittadino di Torino, e Matteo Renzi, borgomastro di Firenze, sono i tre sindaci delle aree metropolitane più apprezzati in Italia. A rilevarlo è lo studio Monitorcittà Aree Metropolitane di Datamonitor. In crescita Virginio Merola (Bologna), mentre il neo-sindaco di Genova, Marco Doria, debutta in ultima posizione.
RispondiEliminaAh questa poi
RispondiEliminaTra luglio e settembre 27,5 milioni di italiani, quasi 2 milioni in più del 2011, trascorreranno un periodo di vacanza in Italia o all'estero. Nel complesso, però, il numero di periodi di vacanza si riduce del 10% rispetto al 2011 ed aumenta la quota di nostri connazionali che scelgono l'estero per la vacanza estiva. E' quanto emerge da uno studio di Unioncamere secondo la quale «crisi o non crisi, gli italiani alle vacanze estive non rinunciano». A breve terminerà il rientro di quei 10 milioni di nostri connazionali che hanno preferito partire a luglio. Ulteriori 16,2 milioni partiranno ad agosto e 5,2 milioni a settembre. «La voglia di andare in vacanza manifestata dagli italiani interpellati dall'Osservatorio nazionale sul turismo di Unioncamere e Isnart evidenzia una ripresa rispetto al primo semestre di quest'anno, quando sono state effettuate 10 milioni di vacanze in meno rispetto al 2011».
Il World Travel & Tourism Council (Wttc) sta sollecitando i ministri dell'economia europei a riconoscere il ruolo chiave del settore turistico nello stimolare la crescita e creare nuovi posti di lavoro. Michael Frenzel, presidente di Wttc e del cda di Tui Ag e il chief executive di Wttc, David Scowsill, hanno scritto a tutti i 27 ministri dell'economia dell'Unione europea ricordando loro che il turismo e i viaggi generano direttamente 10 milioni di posti di lavoro in tutta Europa e che pertanto occorre alleggerire la tassazione che grava sul settore. Secondo una ricerca del Wttc, la tassa Air Passenger Duty ha provocato nel Regno Unito la perdita di 91 mila posti di lavoro, mentre ad esempio la decisione della Germania di ridurre l'Iva sulle strutture ricettive nel 2010 ha generato una crescita dell'occupazione nel settore alberghiero di circa il 20%.
RispondiEliminaE per non smentirsi
RispondiEliminaPer l'80% del campione di operatori turistici intervistato dall'Isnart, l'istituto nazionale di ricerche turistiche di Unioncamere, la crisi è alla base della diminuzione della domanda. Solo il 7% degli oltre 1500 titolari di strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere coinvolti prevede un incremento di turisti di provenienza nazionale e quasi i due terzi del campione, invece, si aspetta una diminuzione rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda gli stranieri prevale la tendenza alla stabilità dei flussi, ma è in aumento la quota dei pessimisti che segnalano un calo di prenotazioni da parte di turisti provenienti dai paesi europei. Secondo il 60% tra albergatori, titolari di agenzie di viaggio, esercenti di pubblici esercizi, alla fine dell'estate ci sarà una contrazione sensibile di turisti e di fatturato.
Prosegue verso le aule giudiziarie la vicenda Todomondo.
RispondiEliminaMancano, infatti, poco più di due mesi alla prima udienza del processo, fissato per il prossimo 2 ottobre al Tribunale di Gallarate, nei confronti degli amministratori della società.
Per la richiesta di risarcimento danni è possibile costituirsi parte civile. "Potranno chiedere i danni - precisa una nota online della Casa del Consumatore - coloro che avevano acquistato un pacchetto turistico e che hanno già avuto il rimborso dal fondo di garanzia, o coloro che avevano acquistato soltanto il volo aereo".
L’associazione ha pertanto iniziato la raccolta delle firme.
Nel giugno scorso, intanto, il Governo aveva sbloccato una cifra pari a 25 milioni di euro destinata ai beneficiari delle polizze dormienti e al Fondo di garanzia per gli acquirenti di pacchetti turistici.
In riferimento alla vicenda Todomondo, il documento governativo legato al Fondo di garanzia evidenzia che a maggio di quest'anno sono salite a 5.888 in totale le domande di rimborso legate al fallimento della società; di queste, circa 4.700 sono state già processate, mentre 710 sono state liquidate per un importo totale di 1,37 milioni di euro.
@Gianni
RispondiElimina:)
L'ultima dall'Enit
RispondiEliminaCircolano due ipotesi per la carica di direttore generale dell’Enit. La prima sosterrebbe la candidatura di una figura interna all’Agenzia, mentre la seconda punterebbe ad una nomina esterna. Nel primo caso il nome emerso da indiscrezioni sarebbe quello di Marco Bruschini, attuale sostituto del direttore generale e direttore della direzione centrale promozione, supporto alla commercializzazione e Club di prodotto. Per la seconda ipotesi il toto scommesse attribuirebbe con molta probabilità il ruolo di direttore generale ad Andrea Babbi, attuale a.d. dell'Apt Servizi dell'Emilia Romagna. La procedura per l'incarico di direttore generale dell’Enit è partita dieci giorni fa. Nell’ultimo cda sono state tra l’altro apportate alcune modifiche al testo del regolamento relativo all'assetto interno dell'Agenzia, introducendo - senza oneri aggiuntivi a carico - la figura di un vice direttore generale per il coordinamento della rete estera. Queste proposte sono state inviate all'approvazione delle autorità vigilanti.