Traghettare l'Enit in ente pubblico
economico, secondo quanto scritto sul recente DDL per il Turismo
(ved. qui all'art. 16), non parrebbe per niente facile a meno che
altri non ne abbiamo già programmato da tempo gli usi e i costumi ... secchiello paletta e la ciambella per stare a galla a mo di paperetta.
In poche parole che il “gioco” è
bello che fatto.
D'altronde è difficile solo quello che
non si sa o che non si conosce.
Se poi pensiamo che nel frattempo verrà
“aggiustato” il Titolo V che dovrebbe dare tutte le spettanze (palanche) allo Stato per quanto riguarda il marketing, ecco che diventa ancor più incomprensibile un eventuale spachettamento territoriale delle medesime.
Debora Serracchiani docet?
Ma di questa mia ipotesi ne parlerò
prossimamente poiché parrebbe che il marketing turistico nell'Europa
venga mantenuto appunto dalle Regioni mentre sarebbe di spettanza
dell'Enit quello al di fuori di questi confini.
E così, sempre senza confini, sarebbe
ancora una volta un bel pastrocchio tutto italiano.
Ma ne parliamo prossimamente.
Ciò di cui vorrei oggi parlare
(scrivere) è del commissariamento dell'Agenzia Nazionale del Turismo
(Enit) e del nominativo inserito in questa posizione, nonché delle
modalità.
Diciamo che vorremmo capirci meglio,
va.
Il nuovo commissario dell'Enit risponde al nome di Cristiano Radaelli che nel digitale ha un'esperienza pari a pochi nel Bel Paese ma che di turismo, presumo, non disponga del
medesimo pregresso.
Neanche un po' (imho)?
E se due più due fa sempre quattro
anche in questa nazione, parrebbe appunto che i “giochi” siano
già stati decisi a monte.
Altra cosa inspiegabile è che il 16giugno 2014 appare il Decreto di nomina del CdM dove Cristiano
Radaelli viene nominato commissario straordinario dell'Enit ma non
appare niente in merito alla retribuzione che percepirà.
Che lavori a gratis anche per questo?
Scrivo le parole “anche per questo”
poiché è di poco antecedente alla data del 16 giugno un'altra
eventuale nomina “a gratis”, e vale a dire quella di responsabile
del TDLAB (Laboratorio del Turismo Digitale) fortemente voluto dal
Ministro Franceschini.
Quindi Radaelli dovrà lavorare per
l'Enit, per il TDLAB e per l'Anitec di cui è presidente.
Ci sarebbero poi altre cosette di non
poco conto, come la vice-presidenza della Confindustria digitale
(filiera dell'ICT) ed è membro dell'Executive Board del
Digitaleurope.
E bla bla bla …
Portandomi a pensare il come possa
avere tutti 'sti gravosi impegni e farli contemporaneamente nel modo
migliore.
Vabbeh, fatti suoi … però anche
nostri, considerato che tra questi ci sono quelli istituzionali, che
se sono ben fatti producono, altrimenti … carote a gogò per noi
laddove …
Ora la cosa strana è che sarà
necessario un altro Decreto e quindi un'altra approvazione del CdM
per conoscere la “paga” a dimostrazione che siamo sempre alle
solite.
Se dal punto A si deve andare al punto
B, ecco che passano da tutte le altre lettere dell'alfabeto,
elencando addirittura quelle di altri idiomi per farla più lunga e
complicata.
Ma non potevano inserire nello stesso
Decreto l'eventuale stipendio che Radaelli percepirà come
commissario dell'Enit, e darci così un taglio?
Di ciò che penso sul "Debora
Serracchiani docet (?)" soprascritto, ne parlerò (scriverò) presto,
ora ho altro da fare poiché non appartenendo a quella “coorte” di
gente che riesce a fare un sacco di cose contemporaneamente e il tutto nel miglior modo possibile (a gratis?), beh; mi assenterò
un po'.
Ma poi torno, neh!
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