martedì 1 luglio 2014

Con tutto quello che c'è da chiudere in Italia e definitivamente, proprio le sedi all'estero dell'Enit?

Dare ragione a Bernabò Bocca non m'è proprio d'uso ma quando ce vò, ce vò … giusto per la precisione.

Infatti, deciso no di Federalberghi alla destrutturazione della rete estera dell’Enit e quel suo bellissimo: Siamo favorevoli a una razionalizzazione ma non allo smantellamento”.

E poi quell'ultima frase che mi fa impazzire non poco di gioia: “Il mio sogno sarebbe quello di vedere all’estero un Palazzo Italia, che contenga il meglio della moda, dell’enogastronomia e delle eccellenze del nostro Paese”.
Beh, in merito a questa cosa è molto che ci penso fin dai tempi che lavoravo in una data città estera nei primi anni '80, per poi immaginare la stessa cosa anche in altri luoghi che mi hanno visto per non brevi periodi lavorativi, poiché nessuno al mondo ha ciò che abbiamo noi in merito alle eccellenze sopra citate
Vabbeh, passiamo oltre e stavolta uno “speriamo” lo scrivo ben volentieri anche se chi vive sperando …

Per quello che può contare la mia opinione sono d'accordo con Bernabò Bocca per quanto riguarda l'ipotesi “maldestra”delle chiusure delle sedi estere dell'Enit (ah, il nome non va cambiato ed Enit deve rimanere) e che è stato scritto nell'ultimo DDL per il turismo.


Per l'occasione faccio solo due esempi di altre nazioni che reputo i più pertinenti poiché sono proprio quelle con noi maggiormente concorrenziali; Spagna e Francia.

Seggitur, l'ente di promozione turistica spagnola dispone di 33 sedi sparse per il mondo, mentre l'Atout francese è presente in 31 nazioni.


Quindi non riesco proprio a comprendere da chi e da dove provenga questa “sparata” senza alcun senso.
L'unica ipotesi possibile è che, in previsione futura, qualcuno ha impropriamente pensato che convenga chiuderle tutte per poi riaprirle a giochi fatti e vale a dire all'atto dell'approvazione del Titolo V che toglierebbe di fatto, tra l'altro, la responsabilità delle Regioni in questo comparto.
Titolo V che approvo quasi totalmente.
E non completamente perché ritengo che due o tre cose debbano essere lasciate alle Regioni.

Attualmente l'Enit comprende 23 sedi all'estero che credo debbano essere addirittura aumentate per portarle a numeri simili ai competitors … altro che chiuderle.
Chiaro è che una razionalizzazione non ci starebbe mica male, neh!






2 commenti:

  1. Chiudere le nostre Sedi all'estero, mentre i nostri competitors sono presenti più che mai, significherebbe ignorare una delle più elementari strategie di influenza del mercato turistico. Ma forse, carissimo Luciano, "i nostri" sono talmente delle brave persone che non vogliono "rubare" la loro quota di mercato...

    ^_^

    RispondiElimina
  2. @Jennaro

    Non lo faranno ... non lo possono fare se non vogliono che tutto il mondo rida di loro.

    RispondiElimina

Visualizzazioni totali