domenica 16 giugno 2013

Perché la gente così la mettono lì?

Andrea Babbi, direttore generale Enit (Agenzia Nazionale del Turismo):
“I segnali dall’estero sono positivi anche per la prossima stagione estiva. C’è grande attesa per le città d’arte, Roma è in crescita, così come ci sono attese per il turismo straniero in Italia”. “Ma non è detto che compensino quelli negativi interni. La ricognizione delle regioni mostra segni negativi a due cifre, con i consumi interni che non sono ripresi”.

Beh, una gran bella speranza per chi lavora in questo settore, e il sentirlo dire dal vicecapo dell’ente (il capo è Pier Luigi Celli) che pubblicizza l’Italia nel mondo …
… solo che se la città di Roma aumenta, non credo proprio sia per merito loro, poiché l’elezione di Papa Francesco è avvenuta anche questa volta attraverso il Conclave dei Vescovi.

Ma vediamo se poi accadono veramente le sue felici previsioni, e dopo un mese …

Ciset (Centro internazionale studi sull'economia turistica) … che solitamente ci azzecca:   

Meno 1,6% arrivi stranieri e meno 1,8% le loro presenze, mentre per gli italiani meno 7,6%.

Sono queste le previsioni degli operatori, emerse da un'indagine del Centro internazionale studi sull'economia turistica (Ciset) dalla quale emerge che gli arrivi stranieri dovrebbero calare del -1,6% rispetto allo stesso semestre del 2012, mentre le presenze del -1,8%.

Banca d’Italia (Turismo Internazionale dell’Italia):
La bilancia dei pagamenti turistica ha presentato nel mese di MARZO 2013 un saldo netto positivo di 513 milioni di euro, a fronte di uno di 561 milioni nello stesso mese dell'anno precedente. Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per 1.859 milioni, sono diminuite del 5,4 per cento; quelle dei viaggiatori italiani all'estero, per 1.346 milioni, si sono ridotte del 4,2 per cento.
Nel periodo GENNAIO-MARZO 2013 si è registrato un avanzo di 1.057 milioni di euro, a fronte di uno di 1.011 milioni nello stesso periodo dell'anno precedente. Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per 5.006 milioni, sono diminuite del 3,2 per cento; quelle dei viaggiatori italiani all'estero, per 3.949 milioni, si sono ridotte del 5,1 per cento.
Nel primo trimestre 2013 la spesa degli stranieri provenienti dall'Unione europea si è ridotta dell'8,2 per cento, mentre è cresciuta del 3,2 per cento quella dei viaggiatori provenienti dai paesi esterni all'Unione. Nello stesso periodo le spese degli italiani che si sono recati nei paesi UE ed extra UE si sono ridotte, rispettivamente, del 9,0 e dell'1,9 per cento.

Non c’è che dire proprio una bella previsione, ma soprattutto un gran risultato, neh.
Resta da capire se il DG dell’Enit avesse lavorato per un’azienda privata e se portando questi risultati, sarebbe ancora al suo posto.

Firmato: Non professionalmente frustrato

Definizione (professionalmente frustrato) che l’Andrea Babbi mi avrebbe omaggiato (?), ed estrapolata da delle sciocche considerazioni da parte di uno sciocco che si ritiene più furbo (gente che probabilmente non fa nemmeno ombra) di altri  e che come una pera cotta ... infatti, s’è capita subito.

Resta però da capire il come possa essere professionalmente frustrata una persona che cominciando da lavapiatti dall’età di diciassette anni e con poca istruzione (dopo un mazzo tanto e senza calci nel deretano), abbia potuto dirigere delle notevoli catene alberghiere, collaborare con i ministeri del turismo estero alla stesura delle loro Leggi sul turismo, e con ottimi risultati (lo dicono e lo scrivono loro) in entrambe le cose.

Che il frustrato professionalmente sia invero chi chiede continuamente aiuto all'altra gente volendo anche fare il piacione a qualsiasi costo?
Oppure quelli che se le cose non gli vanno bene, ecco che la colpa è sempre di probabili avversità, magari delle costellazioni che non si sono unite o dei canguri che forse non saltano più?

Tutto ciò a chiara dimostrazione che non mi sono affatto sbagliato (col volontario aiuto di alcuni amici) nel rifiutarmi di aiutare ancora una persona così.
Ma di questo avrò molto da dire a partire da oggi in considerazione che chi semina vento ... 

Vergognarsi?
Fallo e sallo!














13 commenti:

  1. Complimentoni a Babbi.
    Quando e come l'hai saputo o capito?

    :-(


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  2. @Luciano

    Vado al mare con la famiglia, venite?


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  3. @Vincenzo

    Verrà l'Antonella con il più piccolo.
    Io devo aspettare la Renata e George che sono arrivati dal Canada.

    :)

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  4. @Luciano

    Siamo in viaggio e alle 17 siamo da te.

    Ho letto il post e l'ho tradotto anche a George, che si è messo a ridere di gusto non appena gli ho detto che tu saresti frustrato professionalmente.
    Non ti scrivo come abbia giudicato quella persona. Te lo dirà lui.
    Io non ho parole e mi spiace molto che devi trattare con quella gente.
    Non puoi toglierti da fb?

    Renata

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  5. @Luciano

    Sono anch'io senza parole.
    Se penso che lo hai anche aiutato e non faceva che chiedertelo.

    Amen e così sia.

    Lascia correre e non te la prendere, quella gente sta a galla e prima poi sul fiume ci passa e riesci a vederlo anche bene.

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  6. Chi è quel pollo che te lo ha fatto capire?

    Rileggendo i commenti su fb credo di averlo capito anch'io.




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  7. @Anonimo

    Meglio tardi... lscnp??????

    Perché cifrate sempre????

    ?????

    Luciano, tu hai capito?

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  8. Ha ha ha
    tu professionalmente frustrato è da Guinnes World Records.


    :-DDDDD

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  9. Meglio tardi che mai... forse anche Luciano si era sbagliato dando fiducia ad una persona che non la merita per niente. Non fa altro che parlare... Io l' ho incontrato tempo fa: tante belle parole... Che continuano ad essere sempre le stesse. Fatti: ZERO! LSCNP

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  10. @LSNCP

    Eh sì, fino a quando non ho avuto modo di parlargli (ha parlato solo lui e così m'è stato anche più facile capirlo) c'ho creduto.
    Capita!

    :)

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  11. «Exception culturelle»: già dal nome capisci che è qualcosa di alto e nobile. Spiegata dalla élite al volgo, poi, sembra ancora più bella: ti dicono che la cultura non è un prodotto come gli altri, non è equiparabile a un fanale per automobili; la cultura è l’anima di un popolo e i popoli si colonizzano cambiando la loro cultura. Il problema, come sempre con le idee, è quando scendono dall’empireo per farsi concrete. E la exception culturelle e i suoi sostenitori sanno essere concretissimi: puntano dritti ai soldi. Quelli dei contribuenti e dei consumatori. In cambio promettono di limitare la libertà di scelta: l’allocazione delle risorse non è decisa dal botteghino, simbolo del gretto capitalismo e metafora dei gusti plebei del pubblico, ma in base a criteri autarchici, gestiti dalla classe politica. La casta dei cinematografari (pardon, dei baluardi della cultura nazionale), gratificata, sentitamente ringrazia. (...)

    Come spiega il vicedirettore di Libero, Fausto Carioti, sul quotidiano in edicola sabato 15 giugno, piovono altri soldi per i film italiani. Obiettivo? Salvare i registi rossi. Il governo infatti vuole introdurre il modello francese dell'eccezione culturale: cinema e spettacoli fuori dagli accordi di libero scambio con gli Stati Uniti. Il ministro Bray ha parlato in modo lusinghiero della fattispecie, sottolineando che "la nostra creatività va difesa". A spese nostre.

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