lunedì 2 luglio 2012

Perché si parla da anni e anni dei Paesi del Bric(s), ma ben pochi (anche meno) nel turismo parlano questi idiomi?


Eh si, tutti danno fiato alle trombe, trombette e tromboni (fiato alle bocche, per farla in breve ... aria), non disdegnando assolutamente il rullo delle grancasse e dei tamburi nonché il battito delle campane, coll’unico risultato di rompere i timpani (rompere i marroni, per farla in breve).

Il Brasile, la Russia, l’India e la Cina rientrano in ogni dove si discuta e ci si accapigli (per modo di dire) per portare il maggior quantitativo degli abitanti di quelle nazioni emergenti a visitare il Bel Paese, ma nonostante la cosa sia oramai risaputa … 
… ebbene, quante persone che lavorano in questo settore in Italia sono in grado di effettuare un dialogo nelle rispettive lingue del Bric?

Lascio a voi la risposta.

Pochi giorni fa ho tentato di disquisire su questo problema (di qualità) con uno che ha un CV da far paura; presidente di qui, AD di là e una miriade di consigli d’amministrazione sparsi lungo tutto lo stivale … e naturalmente cattedrato!
E la risposta fu che: “ … sono tutte nazioni dove gli abitanti parlano l’inglese … che bisogno c’è”?
Eh?

“Ti sembrerà a te ho pensato, anzi a Lei, visto che non siamo in confidenza e a questi punti neanche lo vorrei”.
Inutile aggiungere che la questione finì non appena cominciata; salutai cortesemente e girando i tacchi in un battibaleno me ne allontanai il più in fretta possibile.

A parte che gli abitanti dell’India hanno già dalle scuole primarie lo studio dell’idioma anglo sassone, e questo è notoriamente risaputo, ma la stessa cosa non si può dire per quelli cinesi, brasiliani (portoghese) e i russi.
Quindi è presumibile che non proprio tutti potranno conoscere, anche se non a menadito ma almeno approssimativamente l’inglese, ma poi, vuoi mettere l’essere accolti da qualcuno che inaspettatamente ti parla nella tua stessa lingua?
E in lidi anche lontani?

Che effetto potrebbe fare a noi, che pur e magari conoscendo qualche altrui idioma, venissimo accolti in un qualsiasi Paese straniero con un semplicissimo: “buongiorno signora/e, in che cosa posso esserle utile?”.
Ovviamente seguita da un’accettabile possibilità di colloquio nella nostra lingua, e non confinata in quella sola piccola frase.

Beh, l’effetto che ci produrrebbe sarebbe di piacevole stupore e immediatamente commutabile al rapporto con la qualità di quel luogo.
Cosa che poi non dimenticheremo di certo nel famoso e importantissimo “passaparola” che va sempre più di moda sul web e anche tra amici a casa, al bar, in ufficio o dove diavolo si vuole.

Quella qualità che in Italia … non tutti, per amor del cielo, ma quasi!

Do you speak english?
Oh ies, its faiv o clock!

... e russo, portoghese, cinese o indiano?
… hem … cough ... cough … its faiv o clok?





11 commenti:

  1. Dai, chi non sa l'inglese al giorno d'oggi?



    ;-)

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  2. Vedi Luciano, tu non dai consigli, critichi solo.

    ;-)

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  3. @Vincenzo e Gianni

    Eh già, di noi dicono così!


    ;-)

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  4. @Luciano

    Dovresti spiegare il come si fa per apprendere le lingue straniere e anche dove.
    In questo caso CAPIREBBERO che dai dei consigli e non le solite tue/nostre critiche che non producono niente.

    ;-)

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  5. Negli alberghi di Modena si dovrà pagare la tassa di soggiorno. Giusto. E' inconcepibile lasciare i terremotati a fare vacanza negli hotel di Modena senza scucirgli qualche euro.

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  6. Tocca al tour operator risarcire i clienti in caso di disservizi causati dalla compagnia aerea.

    Lo sottolinea la sentenza 686/12 del Tribunale di Grosseto che, in base a quanto affermato in un comunicato stampa di Confconsumatori, ha stabilito un risarcimento per un gruppo di viaggiatori della città Toscana in seguito ai disagi subiti a causa del ritardo di un volo aereo.

    La vicenda risale al capodanno del 2008. Quattro famiglie di Grosseto avevano in programma di rientrare da un viaggio a Mauritius per festeggiare il primo dell'anno a Roma. Il programma si è scontrato però con un ritardo del volo, che ha posticipato il rientro in Italia al 2 luglio.

    Sempre in base a quanto riportato nella nota di Confconsumatori, i viaggiatori non hanno accettato come risarcimento il voucher offerto dal tour operator e si sono rivolti a Tribunale con l'assistenza della federazione di Grosseto dell'associazione dei consumatori. Dopo "un tentativo di conciliazione con esito negativo", precisa la nota, ora il Tribunale si è pronunciato a favore delle famiglie.

    "Il giudice ­ prosegue il comunicato Confconsumatori ­ ha condannato il tour operator a pagare 500 euro a persona per un totale di 6mila euro, più altri 475 euro per le spese sostenute in conseguenza del rientro ritardato, più altri 3.500 euro per le spese di giudizio". In sostanza, come precisato dalla nota, la sentenza ha statuito che "l'organizzatore del viaggio (tour operator) risponde per l'inadempimento del vettore aereo secondo le norme del Codice del Consumo, ora Codice del Turismo, e che il guasto dell'aeromobile non può essere solo lamentato ma deve essere provato per testimoni e documenti".

    Un pronunciamento che chiama in causa anche la Costituzione: "In aggiunta il Tribunale ha ritenuto che la lesione del diritto alla vacanza costituisce lesione di un diritto costituzionalmente garantito e conseguentemente che il danno da vacanza rovinata è inquadrabile al pari del danno esistenziale".

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  7. @Vinc


    its sics o clock!!!!!

    veri isi!!!!

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  8. Scommettiamo?

    Mercoledì 4 luglio alle ore 10.00 presso la Sala Parlamentino del Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo in via della Ferratella 51, a Roma, il Ministro per gli Affari regionali, il Turismo e lo Sport, Piero Gnudi e il Presidente dell’Istat Enrico Giovannini presentano i principali dati del conto satellite del turismo per l’Italia (CST).
    Il Conto satellite del turismo consente di valutare la dimensione economica complessiva dell’industria turistica e misurare il reddito interno originato dalla domanda di beni e servizi da parte dei visitatori italiani e stranieri. Nelle tavole statistiche vengono resi disponibili sei indicatori complementari per valutare la portata del turismo: spesa interna del turismo, consumo interno del turismo, valore aggiunto delle industrie turistiche, valore aggiunto lordo diretto del turismo e prodotto interno lordo diretto del turismo.
    La produzione del Conto satellite del turismo per l’Italia nasce dalla collaborazione fra più soggetti istituzionali: Istat, Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo, Banca d’Italia, Università di Messina, CISET e Osservatorio Nazionale del Turismo

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  9. @Luciano
    In effetti rimanere alle Mauritius dal 1 di gennaio al 2 di luglio (su TTG han scritto proprio così...;-) ) per un ritardo aereo può essere leggermente seccante (ma volendo, vista la destinazione, anche no).
    C'è da dire che questi signori già si eran presi ben 5 ore di ritardo all'andata. Poi avevano passato il capodanno tra aereoporto ed alberghi di fortuna. E infine si eran pure dovuti pagare due volte il transfer a Fiumicino vs Grosseto. Dalla sentenza si evince poi che sui moduli dell'agenzia non era stata riportata una benemerita cippa (tipico modo di lavorare di certe agenzie o TO). Per cui la "mazzata" da 500 euro/persona ci sta tutta quanta, imho.
    La richiesta era di riavere indietro i 6.615,80 euro pagati (forfait x il volo) + 10.800 euro da vacanza rovinata.
    I seimila e passa euro sono stati negati perché non è stato dimostrato il ritardo all'andata e perché il ritardo al ritorno (provato) non ha inciso sul pieno godimento di 8gg alle Mauritius (????).
    Il danno da vacanza rovinata per mancato rientro nei termini (impossibilità di festeggiare il capodanno con gli amici) è stato invece riconosciuto in ragione di 500 euro/persona, per un totale di 6.475 euro + interessi legali (+ i 475 euro di rimborso per il mancato transfer Fiumicino-Grosseto comunque pagato).
    Quindi secondo il tribunale di Grosseto, se rientri in ritardo da una vacanza, a causa di un ritardo aereo è tutto normale e non hai diritto a riduzione del prezzo. Mah...

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  10. @Frap

    Giusto per la precisione e per aumentare ancora la considerazione nel "la Legge è uguale per tutti".

    ;-)

    P.S.: Com'è che il WEF classificava l'Italia in merito all'efficienza e fiducia del quadro giuridico su 146 nazioni?
    Per quanto riguarda l'efficienza ricordo che siamo alla 133esima posizione, mentre per la fiducia non ricordo più. Ma su per giù ...

    ;-)

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