venerdì 7 dicembre 2012

Andrea Babbi: Enit, da carrozzone a macchina da guerra


Beh, detta così sarebbe almeno da metterci il casco, anche perché chissà mai che a quelle altre nazioni a noi concorrenti non vada poi per niente a genio questa definizione, e ci bombardino a loro volta.

Ma scherzi a parte non è che di “sghei” ne abbiamo poi molti per finanziare quell’eventuale cannoneggiamento, e che in verità andrebbe fatto alla velocità della luce … ma soprattutto possibilmente fare un po’ meglio di quello che accade da 40anni a questa parte per opera di quel dato "carrozzone", neh?

Sghei che altri, in questo settore, invero programmano in gran quantità.

Però se andiamo a far bene i conti, ecco che per reclamizzarci si spendono all’incirca gli stessi soldi degli altri Paesi che in questo comparto vanno per la maggiore, vedi Spagna, Francia e bla bla bla.
Ma la storia in Italia è sempre la stessa, dove ogni “caseggiato”, se non addirittura un solo pianerottolo spende i suoi, col brillante risultato che alla Mitt di Mosca o dove si preferisce, puoi anche trovare dei paeselli che non sapevi manco che esistessero … all’incirca o quasi!

L’Italia in questo (ma non solo) è come un fiume che va all’incontrario, e vale a dire che anziché raccogliere l’acqua dai suoi affluenti e raggiungere la foce tutto bello unito, ecco che alla fonte è pieno d’acqua (le palanche) mentre pian pianino questo “fiume di palanche” va a “foraggiare” i mille rivoli che gli si presentano lungo il percorso … e quegli improbabili affluenti s'usano di botto per spargere “gioia” a manca e a destra.
Siamo alle solite, neh?
Il risultato è che all’estuario o al delta non ci mandiamo mai un fico di niente.
Ettepareva!

Si vabbeh, in una nazione dove anche le casette del Presepe probabilmente pagheranno l’Imu, e dove mi giunge or ora la notizia che Giuseppe abbia presentato ricorso di sconto per la grotta di Betlemme ... forse se 'sti soldi fossero spesi almeno bene ...

E se per caso quella tassa di soggiorno che grida vendetta per il come è stata concepita ( … manco la mamma degli imbecilli avrebbe potuto fare di peggio), e dovesse diventare tassa di scopo per far quindi confluire queste palanche dei vari Comuni all’Enit, il quale sotto una direzione finalmente meno carrozzata ma armata di buone intenzioni, ecco che potrebbe invero fare un innovativo e brillante piano di marketing … beh, che cosa ne dite?

Hei, un momento, non è assolutamente farina del mio sacco (magari l’idea l’avessi avuta io) e per di più non posso neanche dirne la fonte.
Vabbeh, morta la, tanto non lo saprete mai.

Comunque sia o provenga l’idea, l’approvo alla massima potenza, e chissà che quei soldini/soldoni non vadano a finire proprio laddove e per lo scopo s’era creata ‘sta tassa qua.

E vale a dire nel marketing del turismo che fino a prova contraria è di spettanza di quell’ente lì: l’Enit!

P. S.: Che però "la propaganda" non sia limitata e neanche in particolare o maggior percentuale all’Emilia Romagna … in considerazione che quelli che comandano l’attuale turismo nazionale provengono tutti da quelli parti.

Capiamoci, che noi controlliamo, neh?





12 commenti:

  1. @sergio

    Primo a destra con quell'espressione molto intelligente.


    :)

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  2. Mi sa che voi vi siate persi questa: Se i genitori di Giuseppe avessero provato ad aiutare il figlio, ridotto in una grotta con il nipotino in arrivo, il nuovo redditometro non lo avrebbe consentito. Giuseppe e Maria avrebbero rischiato un accertamento induttivo sul bue e l'asinello. Per poter fare ricorso da Erode, Giuseppe è costretto a consegnare la mangiatoia come anticipo del 30% della sanzione presunta e sperare che Erode accetti il ricorso entro 120 giorni. Se non lo fa, Giuseppe perde la mangiatoia, il bue e l'asinello. Se invece gli va di culo, Erode gli restituisce la mangiatoia tre anni dopo ma a quel punto Giuseppe ha dovuto vendere l'asinello per pagare il ricorso tributario. Nel frattempo Pilato ha fondato una banca con Barabba e tramite lei ha portato 70 milioni di denari presso gli Elvezi svuotandola. La banca è praticamente fallita e Pilato ha chiesto a Roma di ripianare il debito altrimenti sarebbe costretto a licenziare i centurioni. Il duce di Roma, messo lì da Cesare Augusto, decide di ripianare il debito della banca di Pilato aumentando le tasse del popolo ma deve farlo senza farlo sapere. Si consulta con Pilato che ha una brillante idea: diamo la colpa a Giuseppe, che fa il falegname e sicuramente non fa gli scontrini. Quindi gli impone il pagamento con Bancomat. Purtroppo Giuda se ne dimentica e si fa pagare un servizio di consulenza professionale in contanti con 30 denari. Finisce impiccato, come giusto che sia. Giuseppe è sparito da tempo. Nel frattempo gli interessi maturati da Equiroma dall'accertamento a Giuseppe sono lievitati talmente tanto che Gesù viene crocifisso. Il suo telo venduto per pagare l'IMU sulla grotta. Cesare, intanto, è contento. Lo spread con gli alemanni è sceso. Buon Natale.


    Marco G Marchionni

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  3. I Comuni non daranno mai neanche un nichelino.

    L'Anci?

    Impensabile se non si fa una Legge ad Hoc

    :-(

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  4. @Anonimo

    Credo sia solo sufficiente metterli d'accordo.
    E il beneficio ritorna.

    :)

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  5. Mmmmmmhhh ho grossi dubbi questa volta


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  6. @Luciano
    Luciano, quella tassa è stata espressamente voluta dall'ANCI in una logica (assurda) di federalismo fiscale e con il preciso scopo di far fronte in qualche modo al taglio continuo dei trasferimenti dallo Stato centrale.
    Ovviamente senza rendersi minimamente conto del casino che così si andava a creare (ogni comune mette una tassa come gli pare, a capocchia) in termini di risultato finale verso il turista: che a questo punto ti saluta allegramente e se ne va dove i costi di viaggio e soggiorno sono definiti e certi. Idem per i vari TO, ovviamente.
    Ti pare credibile che ora i comuni (oltre 8000 in Italia) decidano improvvisamente e volontariamente di far confluire questi soldi in un fondo comune da restituire allo Stato che poi li destina finalmente all'ENIT? Ma siamo seri, dai...
    E' un'dea balzana.
    E' ovvio che quella norma va semplicemente abolita.
    Dopodiché la discussione sarà evidentemente spostata sull'opportunità o meno di istituire una tassa nazionale di soggiorno e farla diventare una tassa di scopo (un po' come negli USA, dove però la tassa non è di soggiorno, ma di fatto è di ingresso nel Paese).
    E chiunque sia dotato di un minimo di raziocinio capisce a questo punto che in una situazione nella quale noi costiamo già mediamente il 20% in più dei ns. competitors, istituire una tassa di soggiorno nazionale (+soggiorni +paghi) significa semplicemente suicidarsi, ovvero disincentivare il turista straniero a venire e rimanere in Italia e incentivare il turista italiano ad andare all'estero.

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  7. I soldi (così come la competenza sul turismo) vanno semplicemente tolti alle Regioni.

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  8. @Frap

    E' quello che intendevo anch'io.

    Da tassa di soggiorno a tassa di scopo ed il "gioco" è fatto.

    ;-)

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  9. @Luciano

    Ok tu quello di destra, ma noi?

    ;-)

    Non mi dispiace il secondo a sinistra per via dell'altezza.

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  10. @Luciano

    In tutta onestà? O tassa di soggiorno, o imposta di scopo, solo l'idea che devo pagare io la pubblicità dove mi si invita ad andare in quel dato Paese mi disorienta non poco... mi dà l'impressione di ricevere per posta una partecipazione di nozze... con tassa a carico del destinatario, più le spese della tipografia...

    :-)

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  11. @Jennaro

    Detto così non mi resta che condividere


    :)

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