Il turismo straniero continua a essere una risorsa per l’Italia.
Anche in tempi di crisi e di accresciuta concorrenza, i
flussi provenienti dall’estero hanno permesso di garantire al settore turistico
la tenuta, nonostante il forte calo della domanda interna.
Un risultato importante, sebbene si registrino profonde
differenze territoriali: solo il 13% degli
stranieri, infatti, ha scelto una meta del sud dell’Italia.
E chi l’ha fatto, prevalentemente, è stato attratto dalla prospettiva di godere mare e paesaggi, malgrado il valore
del patrimonio artistico e culturale di una delle aeree dalla storia più
antica e rilevante d’Europa.
A rivelarlo è uno studio Confesercenti-Ref che fotografa lo stato
del turismo estero in Italia,
esaminandone aspettative
e valutazioni.
Nella percezione dei turisti stranieri – segnala lo studio –
il gradimento dell’Italia resta altissimo: il voto medio complessivo assegnato
al nostro Paese è 8,25.
Ma il Paese potrebbe reggere meglio alla competizione internazionale, sempre più
agguerrita, se si dotasse di una politica del turismo in grado di sfruttare le
grandi potenzialità del nostro territorio e del nostro patrimonio culturale e artistico.
E nel “ … dotasse di una vera politica del turismo
e bla bla bla” ci può stare veramente tutto, comprese le grandi
potenzialità non solo del territorio ma anche dei suoi abitanti che in questo
settore ci lavorano e che … in poche parole quella “meritocrazia” che non dimora di certo nel Bel Paese.
Ma morta la e passiamo al sondaggio per cercare di capire se
…
… Confesercenti ha incaricato la Società di Ricerche Ref che
a sua volta ha estrapolato il seguente studio sui micro dati della Banca d’Italia
attraverso delle indagini ai posti di frontiera … credo.
Ma quante sono queste interviste?
Né una né l’altra lo dicono e personalmente non ho trovato
la minima traccia sui rispettivi siti (di una complicazione per me esagerata) … e che mi sia sfuggita la cosa?
Qualche tempo fa
avevo scritto del modo di fare dei cugini francesi (mannaggia a loro e
mannaggia a noi che non riusciamo nemmeno a copiare) per ‘ste cosette qua, infatti,
il principale strumento di osservazione del turismo delle persone residenti in
Francia è lo SDT (Suivi de la
Demande Touristique), ovvero la frequenza della domanda turistica, mentre
il flusso dei turisti stranieri è rilevato tramite EVE (Enquête des visiteurs de
l’étranger), ovvero l’inchiesta sui visitatori dall’estero.
Questi due strumenti d’inchiesta, con le necessarie misure di rinnovamento, diventeranno la base per soddisfare gli obblighi europei di rilevazione dati.
Entrambi gli
strumenti, SDT e EVE, sono strumenti di rilevazione dati per così dire
continui; è quindi comprensibile il grande sforzo per il loro mantenimento,
tenendo anche conto che si compongono di più di 20.000 domande mensili per
l’SDT e più di 10.000 per EVE.
Nello specifico l’SDT è costituito da un
panel di 20.000 individui interrogati mensilmentesulle loro pratiche
turistiche e sulla loro mobilità. Due sotto-inchieste di questo panel
forniscono una informazione più completa sul consumo turistico: una parte per
le “spese in Francia” e l’altra per le “spese all’estero”.
Inoltre, una
inchiesta mensile su andate e ritorno giornaliere permettono d’ottenere delle
importanti informazioni sui comportamenti e le pratiche dei turisti escursionisti.
Questa comporta
mensilmente l’interrogazione di oltre 30.000 individui e il trattamento
statistico di circa 20.000 risposte.
Perbacco … e noi?
Niente, non esiste nessun numero sugli intervistati
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