venerdì 16 agosto 2013

Turismo: la teoria stufa, la pratica scalda

Credo che l’argomento delle Commissioni che dovrebbero risolvere il turismo e la cultura nazionale, istituite questa volta da Massimo Bray, sarà molto battuto su queste pagine, e lo sarà per il semplice motivo che l’è tutto sbagliato e l’è tutto da rifare.

E questo senza ricordare quelle della Brambilla, che tra commissioni e comitati, addirittura ne ha contati dieci, sempre che non me ne sa scappata qualcuna e dei suoi predecessori, anche perché se ne fosse funzionata anche una sola, di certo non si sarebbe in queste condizioni.

Primo perché tra i componenti dell’ultima “eletta” (Commissione per il rilancio dei beni culturali e il turismo) non c’è manco un nome con esperienza “sul campo” (pratica), ma una sequenza infinita di teorici che con le loro grandi belle parole non potranno mai competere con chi ha vissuto del pari tempo un'esperienza diretta.
Almeno, questa è la mia opinione, se poi ce ne sono altre contrastanti, beh; sono pronto a discuterne con qualsiasi filosofico esponente dei tali e quali.

E poi perché senza “palanche” nessuno fa niente, e se lo fa il risultato quando c’è ed è produttivo per tutti (non solo per il loro CV), non è certo nella misura che soddisfi anche gli altri, ossia compiacere anche noi che del turismo e della cultura ci viviamo.
Perlomeno … dovremmo nonostante le loro disamine da pochi soldi.

Oppure, gli elementi di queste Commissioni saranno magari “omaggiati” in futuro (forse prima) con qualche “importantissima” consulenza che nei ministeri o negli “enti” non mancano mai in quantità esagerata.

C’è da dire che in base al DECRETO-LEGGE 8 agosto 2013, n. 91 su disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo. (13G00135) (GU Serie Generale n.186 del 9-8-2013), al massimo le Commissioni saranno “solo” sette.
Infatti …
Art. 13

Disposizioni urgenti per assicurare l'efficace e tempestivo svolgimento delle valutazioni tecniche nel settore della cultura e per la razionalizzazione degli organismi collegiali operanti presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo

1. Allo scopo di assicurare il regolare, efficace e tempestivo svolgimento delle attività di valutazione tecnica previste dalla normativa vigente, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo è autorizzato ad avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri per le finanze dello Stato, del Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici, nonché di altri Comitati tecnico-scientifici e organismi consultivi istituiti e nominati con decreto del medesimo Ministro in numero non superiore a sette.
2. Gli organismi di cui al comma 1 operano senza oneri a carico della finanza pubblica, salvo il solo rimborso delle eventuali spese di missione, ove previsto nel rispetto delle limitazioni previste a legislazione vigente per tali categorie di spese e comunque nei limiti degli stanziamenti di bilancio previsti a legislazione vigente per le medesime spese. Ai componenti dei suddetti organismi collegiali non spetta alcun emolumento o indennità.


Siccome, quanto a commissioni, siamo già a quota due (questa e questa), al massimo ne potrà fare ancora cinque ... sempre che non decida di assemblare un mucchio di gente sotto un'unica definizione, raggiungendo così i risultati (numerici) brambilleschi.
Si vede che a loro piace così!

E se volete osservare i loro immaginabili buoni risultati?
Li potete leggere da qui in giù nel post ... 



















... (?)







5 commenti:

  1. Più cultura per tutti...
    Per non cadere sotto il peso del turismo di massa!

    Temo di non ver capito nulla, infatti parla meglio di De Mita...

    Ma forse non sono il solo, visto che sta in prima pagina da 3-4 giorni con tutte le notizie che stanno arrivando!

    http://www.huffingtonpost.it/massimo-bray/piu-cultura-per-tutti-per-non-cedere-sotto-il-peso-del-turismo-di-massa_b_3755074.html

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  2. @Gregorio

    Credo che Bray abbia capito ancora di meno del come si fa il turismo.

    :)

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Leggo qui che entro il 31 ottobre la commissione dovrebbe concludere i lavori.

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  5. @Frap

    Tomaso Montanari dice che
    "the proof of the pudding is in the eating"

    ... ma dai primi bocconi direi che sia proprio rancido.

    E lo stesso Montanari non ha nominato neanche una volta per sbaglio la parola turismo.

    Ma quella commissione non è istituita in base alla disciplina sulla revisione della spesa, avrà il compito di definire le metodologie più appropriate per armonizzare la tutela, la promozione della cultura e lo sviluppo del turismo, identificando le linee di modernizzazione del Ministero e di tutti gli enti vigilati, con riguardo alle competenze?

    E il turismo che fine ha fatto?

    :(

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