A sentirli ma anche a leggerli sui vari social e nel web, c’è
da pensare che i migliori del 2.0 mondiale, siano italiani.
Una continua filastrocca (tra di loro, neh!) sul come sono
bravi, buoni e qualcuno ci mette pure che sono anche belli.
Però se vai a vedere che cosa combinano, ecco che (ved. poi)
… ora, non dico che siano tutti dei “ecchenesò” per carità, ma ogni volta che
ci metto becco (e questo non è di certo il mio pane preferito nel settore del turismo)
mi verrebbe voglia di pensare il peggio del peggio, e questo anche a livello cosmico.
Ma, come già detto, non voglio di certo farne di un'erba un fascio, poiché anche nel mio settore, l'alberghiero, non è che vada poi tanto meglio, anzi.
Solo che quelli che non sanno tanto bene le cose, non è che vengano poi premiati con qualche bella remunerazione attraverso qualche incarico dato a gogò ... o forse sì?
Mah!
Ma, come già detto, non voglio di certo farne di un'erba un fascio, poiché anche nel mio settore, l'alberghiero, non è che vada poi tanto meglio, anzi.
Solo che quelli che non sanno tanto bene le cose, non è che vengano poi premiati con qualche bella remunerazione attraverso qualche incarico dato a gogò ... o forse sì?
Mah!
Ed è mai possibile che a scoprire le loro “magagne” siano
persone di altri settori di questo comparto?
Può essere che tra di loro non possano arrivarci e darsi manforte,
o sarà che non se ne accorgono nonostante il “BBB” (brave/i, buone/i e già che
ci siamo mettiamoci persino belle/i, va)?
O che sia un destino tutto italiano di chi viene scelto e
quindi prende l’opportunità (di conseguenza anche le palanche … e tante) di
combinare dei pasticci?
Ma non dovrebbero scegliere i migliori o non ce n'è?
Andiamo avanti, va ...
Ma non dovrebbero scegliere i migliori o non ce n'è?
Andiamo avanti, va ...
... tutto cominciò col portalone italia.it di cui sarebbe
inutile aggiungere parola ma tant’é è sempre bene ricordalo ai posteri che male
non fa.
Un discorso a parte merita yidalinihao.com, ossia, la versione
cinese del portale italia.it, secondo Frap1964 “un caso ancor più eclatante
e vergognoso”. Ecco cosa scrivevano sul ‘Corriere della Sera’ Stella e
Rizzo: “per cominciare, le quattro grandi foto di copertina che riassumono
l’Italia mostrano una Ferrari, una moto Ducati, un pezzo di parmigiano e un
prosciutto di Parma. In mezzo: Bologna. Con tanto di freccette sulla mappa che
ricordano la sua centralità rispetto a Roma, Milano, Venezia e Firenze. Oddio:
hanno sbagliato capitale? No, come ha scoperto ‘il Fatto Quotidiano’, è solo un
copia-incolla dal sito cinese della Regione Emilia-Romagna
aimiliyaluomaniehuanyingni.com. Ma ancora più stupefacenti sono i video che
illustrano le nostre venti regioni. Dove non solo non c’è un testo in cinese
(forse costava troppo: i milioni di euro erano finiti …) ma ogni filmato è
accompagnato da un sottofondo musicale. Clicchiamo il Veneto? Ecco il ponte di
Rialto, le gondole, il Canal Grande, le maschere, i vetrai di Burano … E la
musica? Sarà di Antonio Vivaldi o Baldassarre Galuppi, Tomaso Albinoni o
Benedetto Marcello, Pier Francesco Cavalli o Giuseppe Tartini? Sono talmente
tanti i grandi compositori veneziani del passato … Macché: la Carmen del
francese Georges Bizet rivista dal russo Alfred Schnittke! La musica
dell’Umbria? Del polacco Fryderyk Chopin. Quella della Campania? Del norvegese
Edvard Grieg. Quella del Lazio? Dell’austriaco Wolfgang Amadeus Mozart. Quella
dell’Abruzzo? Dell’inglese Edward Elgar. E via così: tutti ma proprio tutti i
video che dovrebbero far conoscere l’Italia ai cinesi, fatta eccezione per
quello della Basilicata dove la colonna sonora è del toscano Luigi Boccherini,
sono accompagnati dalle note di musicisti stranieri. Amatissimi, ma stranieri.
[…] I presunti ‘interventi di manutenzione’ sul portalone cinese sembrano
essere completati. L’unica differenza evidente, ad oggi, è la sostituzione in
home-page della veduta aerea di Bologna con una veduta aerea notturna di Milano
ed un’immagine di Campo dei Miracoli di Pisa. Tutto il resto è desolatamente
identico a prima.”
Sul suo blog Frap1964 scrive: “il sito è costruito su una
piattaforma di content management open source: Joomla 1.5. Non c’è una mappa
del sito, ma basta navigarci per un po’ e ci si rende conto che, in totale, non
si arriva a una cinquantina di pagine web. Una pagina striminzita per ciascuna
regione, una per ciascuna delle cinque maggiori città (qualcuna in più per
Milano), otto per il turismo ‘secondo motivazione’, una d’informazioni generali
sui mezzi di trasporto. I video regionali arrivano direttamente dal portale
italia.it. I testi, tradotti con Google Translate in Chrome, appaiono
dichiaratamente enciclopedici; si tratta di sintesi e/o di rielaborazioni di
quelli del portale italia.it.” Quanto può essere costato yidalinihao.com?
Considerati i mandati di pagamento, la cifra si aggira sui 320.000,00 euro.
Ma per non fare notte, salto e
passo repentinamente all’ultimo visto, quell’Expo 2015 di Milano.
Non molto tempo fa scrissi questo post,
dove le 131 “adesioni” furono tradotte in lingua inglese come cisti intestinali
e via cantando (poi subito corretto), mentre adesso noto (ho dato solo un’occhiatina a distanza di
oltre un mese) che in quaranta giorni il sito è stato aggiornato solo una volta
(bontà loro!) e che addirittura i tweet che arrivano sul canale ufficiale del
sito riguardano delle richieste di eventuali apprezzamenti su brani di musica.
Ma non li filtra nessuno?
Detto questo, per averne la conferma, ho provato a scriverne
uno, anzi due e poi anche tre (tweet) (ved. sotto) e questi continuano a far bella mostra di loro nell’home
page del sito dell’Expo 2015.
P. S.: Per il mal di pancia
consiglio questo sito.
E quanto è costato e costa non si sa
RispondiElimina@Luciano
RispondiEliminaForse è il caso di mettere di nuovo in "quarantena" il Sito dell'Expo 2015 e magari nei prossimi 40 giorni si accorgeranno dei tuoi tweeter all'idrossido di magnesio e alluminio ...
:-)
@Vincenzo
RispondiEliminaNon lo so
:(
@Jennaro
RispondiEliminaExpo 2015 ... basta la parola!
Pardon, mi sono sbagliato; era Falqui!
:)