Bene, Massimo Bray ha aperto l’enciclopedia per la soluzione della Cultura nel Bel Paese, ma pare più un
libriccino di poche paginette, nonché scritto a caratteri molto grossi per
riempire più in fretta i pochi fogli bianchi.
Ma che cos'é?
Tante chiacchiere, ma andando
alla sostanza delle cose ci
si rende conto che si tratta di interventi minimi e del tutto ordinari
presentati come "grande riforma e innovazione".
A farla in breve saranno 500 gli stagisti, dice il ministro Bray, per fare catalogazione (ma iniziano con 100, figuriamoci come), commissariamento delle fondazioni sinfoniche da cui dovranno eliminare fino al 50% del personale tecnico-amministrativo per farlo confluire in altre amministrazioni e obbligarle al pareggio di bilancio (una cosa che dovrebbe essere normale da sempre).
Qualche soldo qui e là, generiche promesse di migliore gestione e controllo, un contributo che vale un decimo dei costi totali per il museo della Shoah di Ferrara.
Profilo generale degli interventi molto ma molto basso, imho.
In un Paese normale queste cose non si farebbero certo per decreto governativo, ci sarebbero fondi ordinari annuali per la cultura adeguati e un'organizzazione pensata su generali criteri di efficienza ed efficacia.
Che certo non può arrivare da chi fino a ieri si occupava di contenuti enciclopedici.
Riforma del MIBAC: zero virgola zero, ovviamente.
E se il buongiorno si vede dall'alba, sui provvedimenti per il turismo, sempre che alla fine arrivino, non ci sono certo da riporre grandi speranze, purtroppo.
Detto provocherà l’inevitabile
peggioramento di tutto il comparto del #turismo, ovviamente con il bene placido
degli “speranzosi” e di chi nell’ambaradan ci marcia alla grande traendone
addirittura del profitto con gli “aggiustamenti” del caso.
A proprio personale vantaggio,
però.
E per dirla in breve; soldi a
pioggia per ricevere in cambio l’approvazione del tutto va bene Madama la
Marchesa.
Il MIBAC ha un suo ufficio
statistica con tanto di sito.
QUI si leggono i dati di visitatori e introiti dei Musei, Monumenti ed Aree Archeologiche Statali per provincia e regione.
Nella metà dei siti non si paga, a parte in Umbria, dove si paga ovunque e dove stranamente non è presente la Sicilia.
Si potrebbe anche discutere se la Cultura debba essere gratuita e/o a pagamento, ma è interessante provare a dare un occhio alla redditività media per visitatore (molti non paganti).
Siamo fra 0,1 e 3 euro sul totale visitatori e tra i 2 e gli 8 euro se si considerano i soli paganti.
E il tutto al lordo dell'eventuale aggio spettante al Concessionario del servizio di biglietteria, ove è presente.
Il totale dei siti è 423.
QUI si leggono i dati di visitatori e introiti dei Musei, Monumenti ed Aree Archeologiche Statali per provincia e regione.
Nella metà dei siti non si paga, a parte in Umbria, dove si paga ovunque e dove stranamente non è presente la Sicilia.
Si potrebbe anche discutere se la Cultura debba essere gratuita e/o a pagamento, ma è interessante provare a dare un occhio alla redditività media per visitatore (molti non paganti).
Siamo fra 0,1 e 3 euro sul totale visitatori e tra i 2 e gli 8 euro se si considerano i soli paganti.
E il tutto al lordo dell'eventuale aggio spettante al Concessionario del servizio di biglietteria, ove è presente.
Il totale dei siti è 423.
Recentemente la spending
review ha investito anche il Ministero per i beni e le attività culturali, già
ridotto quest’anno a un bilancio di poco più di 1 miliardo e 370 milioni di
euro, erano poco più di 2 miliardi alla fine del Berlusconi bis nel 2006,
quando i dipendenti del Mibac erano 24 mila contro gli attuali 18 mila così
distribuiti (ved. commento di Caterina sul sito del ministro):
Anno 2009
Dipendenti di area tecnico
scientifica 3864, dei quali solo 350 archeologi e 490 storici dell’arte, contro
4649 amministrativi, 8371 custodi e 1253 occupati in attività ausiliarie.
In secondo luogo i musei
archeologici nazionali, antiquariato e aree archeologiche in Italia sono circa
237 e la loro direzione (la figura del conservatore, a meno che non si tratti
di soprintendenze speciali, non esiste) è affidata per il 90% a funzionari che
hanno il compito primario di tutela e controllo dei territori, che sono
strangolati dalle pratiche burocratiche e che comunque non avrebbero le risorse
economiche per riallestirli e pubblicizzarli.
Questo perché la maggior
parte delle risorse del Mibac sono utilizzate per gli stipendi della valanga di
custodi che li tengono aperti e dall’esercito degli amministrativi ... mentre i risultati si vedono, neh!
Altre interessanti
considerazioni QUI.
P. S.: Osare mai, vero? ... mentre "cosare" invece sì!
@Luciano, oggi mi va così, scusami :-)
RispondiElimina'ncoppo 'a n'albero 'e patane
sta cantanno 'nu merluzzo
sotto 'o cielo blu marè.
Passa 'o tram 'nterr' 'a rena
e scamazza 'o callo 'e trippa.
Ah! ah! Je vulesse 'nu babbà!
Int' 'o bosco d' 'e friarielli
fanno ammore quatt' 'mbrielli
e 'nu purpo scaurato
nun s' 'a scorda 'a 'nnammurata,
comme ha fatto chillu llà!!
(dai Sadici Piangenti)
@Jennaro
RispondiElimina'nu purpo scaurato ... m'ha fatto morire!
:)