... ed è per quello che nessuno (siamo alle solite) ne parla!
Alla fine ce l’ho fatta e mi sono mangiato (in senso lato) tutte le 1.092 pagine, saltandone ben poche (quelle che non condivido per niente) …
… Il presidente Iorio ha spiegato di aver voluto
festeggiare Federturismo in un modo particolare, presentando il risultato di un
lavoro costruttivo realizzato sul territorio, "che sarà un impegno e che non
dovrà finire in un cassetto". Si tratta del Libro Bianco sull'Italia
turistica ("Turismo: una rinascita competitiva, la visione delle
imprese") che sintetizza i risultati di 15 settimane di lavoro svolto sul
territorio, con la consulenza di Joseph Ejarque, Presidente di 4Tourism, coinvolgendo
350 imprenditori del settore, ricercando debolezze, criticità e problematiche e
i fattori che frenano la competitività e l'attrattività dei nostri territori,
indicando quindi le possibili soluzioni per ridare slancio al settore. In 1100
pagine la Governance, la revisione del Titolo V, il ruolo del Dipartimento
Turismo, il rinnovamento dell'offerta, il ruolo strategico del web e i social
network fino all'esigenza di un Master Plan Paese.
"Da questo Libro Bianco e
dai suoi contenuti può uscire un Master Plan che manca all'Italia - ha detto
Ejarque illustrando l'opera che è cosa diversa dal piano strategico nazionale
che analizza solo alcuni punti mentre il Master Plan è e deve essere un'analisi
a 360 gradi di tutte le sfaccettature del settore turismo: posizionamento
turistico internazionale; costruzione del prodotto-destinazione e del portfolio
prodotti; collaborazione pubblico-privata; Governance turistica unitaria;
commercializzazione e promo commercializzazione; comunicazione e diffusione dei
contenuti online".
E con l’aiuto di Frap1964 (ognuno ha letto per conto proprio la parte di preferenza) siamo arrivati alla medesima conclusione, e vale a
dire che ci pare davvero molto ben scritto.
C'è un paragrafo anche sul portalone, ma direi che in quel
caso l'analisi, purtroppo, è piuttosto inconsistente.
Imponente il lavoro di raccolta dati fatto regione
per regione, anche se i dati di riferimento sono sostanzialmente quelli ISTAT e
quindi fermi al 2010 (non si capisce il perché non aggiornino più frequentemente e soprattutto ai tempi nostri).
Anche sui ristoranti ci si è limitati a considerare Gambero
Rosso e Michelin.
Sul resto si va piuttosto nel dettaglio e con notevole senso
pragmatico, direi.
Nel complesso il
lavoro fatto appare notevole e sicuramente svolto in modo professionale.
Ho letto anche (inutilmente) la parte di intervento di Celli
che avrebbe dovuto/voluto presentare cosa starebbe facendo l'ENIT (poco e
niente).
Immaginavo!
Per chi volesse occuparsi seriamente di dare una svolta al
comparto turistico di questo Paese, secondo noi il documento è davvero
interessante, molto più del piano strategico di Gnudi e della Boston Consulting
Group di cui il mondo turistico italiano ne è venuto a conoscenza di una sola
parte.
C'è solo da sperare che Iorio lo porti alla famosa
commissione di Bray, anche se penso che, visto il parterre, nessuno lo
aprirebbe nemmeno.
E nemmeno il web s’è interessato alla cosa, ma è ben difficile trovarlo.
Infatti, i “professoroni” che ci abitano stabilmente non si
sono accorti della “cosa”, confermandomi ancora una volta che … lasciamo
perdere, va!
E da “innamorato” non corrisposto di questo settore (sì
vabbé ma solo in Italia), posso tranquillamente affermare che se avessimo un
Ejarque all'ENIT con un budget ragionevole invece che il duo Babbi/Celli ... ma
questo lo scrissi già in tempi non sospetti molti mesi prima della loro
elezione (ved. qui) e nel blog ce ne sono altri con la stessa mia preferenza.
E sono d'accordo con Ejarque, non c'è solo il turismo
culturale.
Il rischio è di puntare solo su quello e in un'ottica di
turismo "alto".
Certo quella è una nicchia importante e sicuramente quella
che più può contribuire alla tanto auspicata destagionalizzazione, oltre al
turismo sportivo e sicuramente a quello congressuale che come si sa (almeno si dovrebbe),
è quello che da più indotto di tutti gli altri.
Ma se non si esce da 'sta benedetta crisi economica non
credo sarà tanto tanto facile.
Poi occorrerebbero
l'intelligenza e l'umiltà di circondarsi di persone capaci e competenti del
comparto, con una visione internazionale delle cose e una buona dose di sano
pragmatismo e non i soliti cattedratici che … ma che ne sanno!
E invece di sfruttare l'intelligenza collettiva e le
professionalità che esistono sul territorio (quelle vere, naturalmente).
Nel campo del turismo non mi pare che Bray l'abbia fatto
(ancora), anzi.
E poi quella Giordani che non ispira nessuna fiducia, che se
le hanno dato delega al turismo spero gliela tolgano in fretta.
Da parte sua ho letto solo slogan, proposte concrete zero.
D'altra parte, competenza zero.
Comunque il lavoro commissionato da Iorio mi è parso una
cosa abbastanza seria e una buona base di partenza, anche se certamente non
esaustiva di tutti gli aspetti e dettagli.
P. S.: Da leggere
#Ardoino Luciano
RispondiEliminaGrazie non lo trovavo