No, nessuna vendetta, per carità!
Quel portale deve solo che chiudere definitivamente!
Su Repubblica.it il sottosegretario ai beni culturali con delega al turismo (da quando?) Simonetta Giordani interviene sul Piano strategico nazionale del turismo “rivisitato” che dovrebbe approdare a settembre in Consiglio dei Ministri.
Non poteva mancare una “severa” presa di posizione sul portalone nazionale.
Quel portale deve solo che chiudere definitivamente!
Su Repubblica.it il sottosegretario ai beni culturali con delega al turismo (da quando?) Simonetta Giordani interviene sul Piano strategico nazionale del turismo “rivisitato” che dovrebbe approdare a settembre in Consiglio dei Ministri.
Non poteva mancare una “severa” presa di posizione sul portalone nazionale.
…
Ecco, il mio obiettivo è tornare in testa, ma già per scalare l’Europa dobbiamo aumentare significativamente le presenze e recuperare un imbarazzante gap tecnologico”.
Ecco, il mio obiettivo è tornare in testa, ma già per scalare l’Europa dobbiamo aumentare significativamente le presenze e recuperare un imbarazzante gap tecnologico”.
Quale
gap?
“L’assenza di un’offerta digitale congiunta. Ormai Internet è un canale fondamentale per vendere il prodotto Italia. E noi, sul portale, non abbiamo nemmeno un calendario comune delle manifestazioni culturali e turistiche presenti sul territorio. Faremo in modo che il turista straniero entri in Italia.it, ci trovi tutta l’offerta del Paese e possa scegliere una vacanza in base al suo budget”.
“L’assenza di un’offerta digitale congiunta. Ormai Internet è un canale fondamentale per vendere il prodotto Italia. E noi, sul portale, non abbiamo nemmeno un calendario comune delle manifestazioni culturali e turistiche presenti sul territorio. Faremo in modo che il turista straniero entri in Italia.it, ci trovi tutta l’offerta del Paese e possa scegliere una vacanza in base al suo budget”.
Il
portale di cui lei parla c’è già. Ci risulta che sia costato oltre 57 milioni e
che abbia prodotto risultati tendenti allo zero. Vuole recuperarlo dimenticando
il suo scandaloso passato?
“Il portale è costato meno, ma certamente la sua gestione grida vendetta. Se vogliamo riaprire la partita, tuttavia, dobbiamo fare in fretta e sfruttare quello che c’è. Al portale le cose stanno cambiando, possiamo rifondarlo e integrarlo con un laboratorio di e-tourism che connettendo social media, blog, e applicazioni, disegni la strategia digitale italiana del turismo”.
“Il portale è costato meno, ma certamente la sua gestione grida vendetta. Se vogliamo riaprire la partita, tuttavia, dobbiamo fare in fretta e sfruttare quello che c’è. Al portale le cose stanno cambiando, possiamo rifondarlo e integrarlo con un laboratorio di e-tourism che connettendo social media, blog, e applicazioni, disegni la strategia digitale italiana del turismo”.
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Anzitutto sarebbe
interessante sapere finalmente e precisamente quanto “meno” sarebbe
costato il portale sino ad oggi. Sempre che gli uffici preposti siano in
grado di fare il conto esatto dal 2004 ai giorni nostri, cosa ormai piuttosto
improbabile.
Dove e come
starebbero cambiando le cose, poi, francamente non si capisce.
L’unico fatto recente e degno di nota è la sparizione, in home-page, del link all’impresentabile versione “cinese” del portale da 320mila euro, sito “unico al mondo” (cit.) ma, ahimé, oramai irraggiungible (meno male).
L’unico fatto recente e degno di nota è la sparizione, in home-page, del link all’impresentabile versione “cinese” del portale da 320mila euro, sito “unico al mondo” (cit.) ma, ahimé, oramai irraggiungible (meno male).
La “storiella” del laboratorio di e-tourism, un mantra la
cui paternità si fa risalire all’attuale direttore di ENIT in visita il 29
novembre 2012 al BTO di Firenze, ha prodotto, ad oggi, il nulla assoluto.
Ed è pure inserita come azione 12 (azione prioritaria) nel piano
strategico dell’ex ministro Gnudi, con tempi di attuazione 6-12 mesi.
Ancora una volta, insomma, come da tradizione, annunci ad
effetto (scarso) e chiacchiere al vento.
—
P.S. Silvia
Bonaventura, sempre su Repubblica.it, nell’ambito della medesima inchiesta “estiva” sulle
vacanze, ricostruisce un po’ tutta la vicenda del portale nazionale (con
diverse imprecisioni).
P. S.: Che il portalone lo vogliano tutti per il semplice motivo che così arrivano altri soldini (e tanti) per "accontentare" ... chissà?
@Luciano
RispondiEliminaRassegnati, pure i 320mila euro sono ahimé, oramai irraggiungibili ("meno male" però lo dicono loro)
:-D
Un po di storia qui
RispondiElimina:)