Tutto comincia ed è per colpa o per merito di due apostrofi ai
margini della parola “sua” e ne spiego il perché.
Francesco Zoppi, un giornalista di TTG Italia scrive di Andrea Babbi, rilevando che ne condivide le scelte come per il caso che il
settore pubblico debba promuovere il turismo, mentre a vendere le camere
debbano essere le imprese.
Cosa che tra l’altro non condivido per niente quando si tratta di questi casi qua.
Vuoi perché le aziende d’intermediazione stanno facendo il
bello o cattivo tempo e questo come meglio aggrada, e vuoi perché le tasse le
pagano all’estero.
Lasciandoci in perfette braghe di tela e per di più a mezz’asta,
come nell’atto che si può ben immaginare.
Francesco Zoppi, tra l’altro, questa cosa la definisce come
una grande “genialità” di non poco conto.
Bontà sua che non credo sia granché corrisposta dalle casse dell’Erario nonché dal popolo italiano, sia che esso lavori nel turismo che quelli non.
Ma torniamo agli apostrofi da me “incriminati”.
La frase di Francesco Zoppi è questa … (ved. immagine sotto)
…
… ma non riesco a capire il come mai quel “sua” l’abbia contornato,
quando lasciandolo senza gli apostrofi avrebbe reso ugualmente l’idea.
Prima di tutto ci sarebbe da dire che negli ultimi tempi Andrea
Babbi, sulla specifica cosa, sembra abbia cambiato repentinamente idea, e qui c’è spiegato il perché, ma facendo un salto indietro, ecco che si scopre che …
… Dal principio
fu Scegli Italia (di Lucio Stanca), poi cambiato nel famoso portalone
“italia.it”, e detto nacque principalmente come progetto di booking (Ved. Art. 12 legge n. 80 del 14/05/2005).
Ma la piattaforma fu avversata in tutti i
modi dai T. O. e dalle agenzie di viaggio, certe che in questo modo
avrebbero visto contrarsi il loro giro d'affari.
Con l’avvento di Prodi (Nicolais) venne modificato il
progetto, rendendolo una vetrina senza senso e colmo di errori di notevoli
dimensioni.
In poche parole una quantità industriale di
sciocchezze che fecero ridere il mondo e piangere noi.
Con la discesa in campo della Brambilla,
parve che si ritornasse al progetto primordiale (booking) ma di nuovo
l’intercessione dei T. O., l’Alpitour (a quei tempi di Winteler) su tutti (attraverso
anche una lettera), lamentò il fatto d’aver già speso 2 mln di euro dichiarando
d’essere riuscito a movimentarne 11 durante il solo primo anno di vita, e la
cosa fece decadere definitivamente la proposta.
Detto questo … vuoi vedere che il repentino cambio (da
me presunto) di Andrea Babbi in merito alla questione, sia da imputare
nuovamente a qualche associazione del genere, e che quel “sua” con
gli accenti ai margini, sembrerebbe (a me) confermare.
Ma l’idea è sua di lui … o “sua” di altri?
Strana la cosa
RispondiEliminaMolto strana
Remind di un certo intervento di Bray.
RispondiEliminaDei siti ho detto.
Sono davvero… credo che molte risorse si devono e si possono impegnare se siamo tutti insieme a creare un nostro modello di prenotazione online.
Perché l’Italia non può scommettere su questo?
Eh... appunto.
Perché bisogna continuare a far ingrassare le OLTA invece di fare in modo che quella parte di reddito che se ne va in commissioni (in alcuni casi anche consistenti) possa essere destinata alla riqualificazione delle strutture turistiche (leggi: tutto lavoro aggiunto per le varie imprese edilizie italiane), agendo opportunamente sulla leva fiscale e inducendo così un circolo virtuoso?
@Frap
RispondiEliminaParole Sante caro Frap, ma si vede che a qualche (Lobby?) questa opportunità per l'interesse di tutti non fa piacere.
E' l'Itaglia !
Pietosi o penosi?
RispondiEliminaOppure cos'è?
@Luciano
RispondiEliminaAvrei altre cose da dire sull'argiomento ma non penso che questa sia la sede giusta.
Ci sentiamo al cell
:-DDDD
Il ministro dice una cosa e il DG dell'Enit un'altra?
RispondiEliminaQuesto è normale?
In questo caso i parassiti come faranno a dare ragione a tutti e due?
RispondiEliminaSono convinto che ce la faranno!!
;-)