martedì 26 agosto 2014

La dimostrazione di cosa servono i "mi piace" su Facebook ed i tweet nel turismo

I “mi piace” su facebook ti fanno e fanno contenta la gente ma in alcuni casi sono una manifestazione clamorosa di stupidità (imho) e proprio per questo hanno avuto e continuano ad avere successo.

Figurati poi come sono felice quando scopro, nell'esempio che poi descriverò, che c'è gente che addirittura li paga con i miei soldi.

E la situazione è talmente idiota che se oggi non sei chiamato a pigiare quel belin di “I like”, in quel caso, ecco non sei abbastanza imbecille per essere considerato un personaggio normale.

Ma a che scopo ?
La spiegazione è tortuosa ma rivela che il “belinismo” non è solo uno stato d'animo molto diffuso, è che la gente ne è perfino compiaciuta e se lo crede davvero.
Taluni, quelli che si vendono le pigiate altrui, dicono che servono per far arrivare i turisti a mucchi, o almeno fanno il possibile per fartelo credere, mentre quelli che ci credono, li pagano e abboccano come vitelli.
Vitelli?
E certo, poiché siamo noi i tonni che hanno pagato, mica li pagano con le loro palanche, neh.
Può anche essere che non sapendo che pesci prendere (a parte i tonni) per far arrivare più turisti, ecco che gli assessori al turismo se ne accaparrano di ogni specie.

Comunque sia, e giusto per rifarmi un po', tempo fa ho mulinato io lenza nel web ed ho pescato una classifica che riporta pari pari tutti gli “I like” che le Regioni ottengono per mezzo dei loro portali e che dovrebbero quindi rispecchiare poi le presenze dei clienti, come se gli “I like” portassero gente a dimorare laddove questi provengono.

… e allora quale occasione migliore per far capire che questi “mi piace” non corrisponderanno mai alle presenze e ai pernottamenti che avvengono in verità in quella data Regione … oppure che sia una specie di catena di S.Antonio ?
Infatti parrebbe quasi che … io pigio a te e ti faccio pigiare, e poi tu pigi a me e mi fai pigiare … tanto di vitelli e tonni ce ne sono in abbondanza.

Ma adesso per far sì che le cose siano più chiare, inserirò agli assessori del turismo di tutti i colori nonché a quelli che stanno appresso col buzzo buono alla “genialata” dei “soliti furbi”, il seguente semplice schema con quattro colonne, e poi vedremo se abboccano ancora:

  • nella prima i “mi piace” che ha ricevuto quella data Regione;
  • nella seconda il “chi ne parla”;
  • nella terza l'engagement che altro non è che il passaparola dei miei tempi, con la differenza che allora era una cosa seria mentre adesso … vabbeh, abbiamo già dato. E infine …
  • nella quarta i pernottamenti (Bankitalia) del mese susseguente a questa ricerca pescata sul web.

… che secondo loro e chi ci crede dovrebbero avere una certa logica … e allora vediamo se è vero che ce l'ha.

Regione Mi piace feisbuc Chi ne parla media giorno Passaparola media giorno Pernottamenti
Diff. 2013 (5 m)
Toscana
250.000
11.600
4
-7,00%
Sicilia
230.000
6.200
3
+16,10%
Trentino Alto Adige
190.000
9.200
7
+0,40%
Puglia
71.000
1.850
3
-24,10%
Liguria
62.000
6.700
11
+3,70%
Marche
60.000
9.000
15
-36,00%
Veneto
36.000
11.100
35
-7,20%
Friuli Venezia Giulia
35.000
1.050
3
+3,80%
Emilia Romagna
27.000
2.000
7
-7,80%
Sardegna
23.000
1.100
5
-20,40%
Valle d'Aosta
18.000
2.300
13
+48,20%
Abruzzo
16.000
2.150
13
-19,30%
Basilicata
8.600
630
7
-33,30%
Umbria
8.400
140
2
-21,00%
Campania
6.200
10
0
0
Lombardia
5.000
290
5
-8,20%
Piemonte
2.100
50
2
-10,20%
Calabria
700
30
4
-33,00%
Lazio
300
0
0
+9,50%

No, non c'ha nessuna logica manco a cercarla con le lucciole e nemmeno col lanternino.

P. S.: Per la cronaca e per la precisione, che ci piace un sacco, anche i tweet non sembra che c'azzecchino tanto, anche perché la Regione che ne ha avuto di più (follower) stracciando la concorrenza (il doppio della seconda), sono le Marche che come pernottamenti ha però un – 36%.


Ma per piacere.






4 commenti:

  1. Commento arrivatomi da Antonio Vezzoso che ripropongo qua ...

    ... in effetti non capisco bene per quale motivo la destinazione Italia, ma anche le singole Regioni non danno come nel mio caso la giusta importanza alle esigenze dei vari mercati, nel mio caso tedesco. Per il trade tedesco funzionano alla grande, per esempio educationals, presentazioni in loco, co-marketing con tour operator, etc. cioè interventi di marketing tradizionale. ma anche e-learning. non se ne vede un granche in giro a parte i soliti noti Trentino / Alto Adige, Emilia Romagna, meno la Toscana.

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  2. Sarà per via di chi qui li propone e come li fa ?

    :)

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