giovedì 20 agosto 2009

Da Riace agli strani (senza rima, per carità)

Anche quest'anno, come in quasi tutti i settori istituzionali, la mano destra non sa cosa fa quella sinistra e mentre una ti imbocca con deliziosi spuntini, l'altra contemporaneamente ti lava i denti col dentifricio agli streptococchi fecali.
Mi riferisco alle Bandiere Blu assegnate alle spiagge e alle acque d'Italia dalla Foundation for Environmental Education (FEE) che è un'organizzazione non governativa senza scopo di lucro (figuriamoci se lo fosse) e Goletta Verde di Legambiente.
Una dice una cosa mentre l'altra chiaramente l'opposto; vabbé, siamo in Italia.
Nel 2009 le località balneari premiate con la Bandiera Blu sono aumentate di 12 unità rispetto all'anno scorso.
Dopo l'eclatante esempio di Marsala (Bandiera Blu), nonostante i fanghi inquinanti provenienti dal porto di Trapani e depositati durante il lavori della Coppa America lungo un tratto della costa marsalese; chi pensava che qualcosa cambiasse, eccolo servito col Monumento all'insipienza e alla miopia (o voluta cecità completa) politica.
Un lungo processo giudiziario è ancora in corso, e chissà mai quando finirà, ma un buon tratto di costa rimane inquinata ed inutilizzabile.
Per ottenere le Bandiere Blu i Comuni devono iscriversi alla competizione con una specie di autocertificazione sui requisiti di pulizia delle spiagge, delle acque e ai servizi offerti.
Bene, un gran bel mare sarebbe da pensare, sennonché il 17 agosto arrivano i dati della Goletta Verde, non quella Blu, che sottolinea un bilancio tutt'altro che positivo: gravemente inquinati l'81% dei campioni analizzati, mentre oltre i limiti di legge il restante 19%, soprattutto sulle foci dei corsi d'acqua delineando un quadro di emergenza nazionale e fortemente contaminati da coliformi, streptococchi fecali ed Escherichia coli.
Una situazione di cui le principali responsabilità vanno attribuite ai comuni che scaricano i reflui di proprietà nei corsi d'acqua senza effettuare un'adeguata depurazione o senza depurare affatto.
Un quadro confermato dall'imminente avvio della procedura d'infrazione europea per il mancato trattamento delle acque reflue e quindi molto probabilmente saremo costretti ancora una volta a pagare una salatissima multa all'Europa per la negligenza dei nostri politici.
Mentre il recentissimo caso degli scarichi di liquami effettuati a Ischia conferma che il Ministro dell'Ambiente e quello del Turismo, Stefania Prestigiacomo e Brambilla, "qual cosina" di produttivo dovrebbero farlo, soprattutto la seconda che del suo operato si vanta tanto ma elencando una quantità industriale di dati inveritieri che non corrispondono mai alla realtà.
Comunque il caso rende imbarazzante la situazione sull'autenticità delle Bandiere Blu ma specialmente ci da l'esatta immagine del mare dove sguazziamo.
E' la storia d'Italia che da Dante, Leonardo, Marconi attraverso la scoperta a Riace dei Bronzi, siamo finiti in mano agli str ... ani.

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