Mille e più mille volte ho scritto dell’incommensurabile bellezza del Golfo di Napoli, così enorme da non riuscire neanche a stimarne il valore.
E di golfi in giro per il mondo ne ho visti un bel po’.
Ma come spesso capita, chi ha il pane non ha i denti; diciamo un po’ com’è nella mia regione, la Liguria.
Due insenature (Genova e Napoli) che del turismo potrebbero camparci, e camparci anche bene.
Sicuramente hanno problemi diversi (turisticamente parlando), ma sono accomunate da un unico triste destino; il declino.
Era il primo giorno di dicembre e sui quotidiani si leggeva così: “Il Natale a Napoli per gli albergatori si annuncia «drammatico». Numerose le disdette già pervenute alle strutture alberghiere cittadine a cui potrebbero aggiungersene altre. Questa la situazione illustrata durante l’incontro che ha visto protagonisti Federalberghi Napoli, Unione industriali Napoli e Fiavet Campania. Il calo di prenotazioni che le associazioni di categoria hanno registrato già a partire dal mese di ottobre potrebbe, dunque, ulteriormente incrementarsi. Causa principale della flessione turistica nel periodo natalizio, la nuova crisi rifiuti che attanaglia la città. «Se la situazione non migliora - ha detto il presidente di Federalberghi Napoli, Salvatore Naldi - ci aspettiamo altre disdette che si andranno così ad aggiungere a quelle già arrivate».
Era il primo giorno di dicembre e sui quotidiani si leggeva così: “Il Natale a Napoli per gli albergatori si annuncia «drammatico». Numerose le disdette già pervenute alle strutture alberghiere cittadine a cui potrebbero aggiungersene altre. Questa la situazione illustrata durante l’incontro che ha visto protagonisti Federalberghi Napoli, Unione industriali Napoli e Fiavet Campania. Il calo di prenotazioni che le associazioni di categoria hanno registrato già a partire dal mese di ottobre potrebbe, dunque, ulteriormente incrementarsi. Causa principale della flessione turistica nel periodo natalizio, la nuova crisi rifiuti che attanaglia la città. «Se la situazione non migliora - ha detto il presidente di Federalberghi Napoli, Salvatore Naldi - ci aspettiamo altre disdette che si andranno così ad aggiungere a quelle già arrivate».
I TIMORI - Diverse, come raccontato dai rappresentanti di categoria, le telefonate giunte alle strutture alberghiere sia da potenziali clienti che chiedono informazioni sulla situazione in città sia da clienti persi «che - dicono gli albergatori - in seguito alle immagini diffuse preferiscono rinviare la visita a Napoli nei mesi prossimi sperando nella risoluzione del problema». Ma non solo la crisi rifiuti è la causa, individuata dagli albergatori, delle mancate prenotazioni per il Natale.
MANCANO INIZIATIVE - L’assenza di un cartellone, di iniziative, i ritardi nell’allestimento delle luminarie sono tra i fattori citati che danneggiano il turismo.«Non c'è - ha affermato il presidente di Assoristoratori, Massimo Di Porzio - non c’è alcun indicatore in città che ci dica che il Natale è alle porte». Dita puntate contro la Regione e l’assessorato al Turismo. «La Regione - ha affermato Naldi - ha avuto il coraggio di andare alla fiera del turismo di Rimini a illustrare e vendere un prodotto Napoli per il Natale che poi non è stato messo in campo e ciò, inevitabilmente, causa a noi imprenditori del settore problemi con i tour operator e con la clientela scoraggiata a tornare in futuro non vedendo quanto si aspettava in città».
A questo punto è d’obbligo attenderci qualche ripresa nel poco tempo a disposizione, qualche cosa che… e arriva il 30 Dicembre 2010, dove:
“Albergatori e ristoratori sono concordi nel definire il 2010 l’annus horribilis del turismo a Napoli a causa dell’emergenza rifiuti. In totale, vi è un calo del 10 per cento nelle prenotazioni alberghiere rispetto al 2009 (le camere risultano occupate al 54%) e le disdette sono in aumento. Migliaia di persone atterrano all’aeroporto di Capodichino, ma i dati di Federalberghi Napoli testimoniano che i turisti non si fermano in città, ma sono di passaggio per altre mete. E dopo un lungo tira e molla, questa mattina è giunto un annuncio secondo cui si svolgeranno regolarmente i festeggiamenti in piazza del Plebiscito, come confermato dal presidente dell’Ente provinciale per il turismo di Napoli, Adele Corvino.”
“Albergatori e ristoratori sono concordi nel definire il 2010 l’annus horribilis del turismo a Napoli a causa dell’emergenza rifiuti. In totale, vi è un calo del 10 per cento nelle prenotazioni alberghiere rispetto al 2009 (le camere risultano occupate al 54%) e le disdette sono in aumento. Migliaia di persone atterrano all’aeroporto di Capodichino, ma i dati di Federalberghi Napoli testimoniano che i turisti non si fermano in città, ma sono di passaggio per altre mete. E dopo un lungo tira e molla, questa mattina è giunto un annuncio secondo cui si svolgeranno regolarmente i festeggiamenti in piazza del Plebiscito, come confermato dal presidente dell’Ente provinciale per il turismo di Napoli, Adele Corvino.”
Beh, già che c’erano potevano aspettare l’anno nuovo per darne notizia!
Satira a parte, cos’è rimasto dell’allora (luglio 2008) prima riunione operativa della Cabina di Regia per il rilancio del turismo di Napoli e della Campania, avvenuta tra l’allora assessore al turismo campano Claudio Velardi, il Matteo Marzotto e la Brambilla (se non sbaglio c’era anche il B. Bocca)?
E le “belle parole” sull’ “utile” idea di Matteo Marzotto di realizzare pacchetti turistici ad hoc per Napoli; che fine hanno fatto?
Come quando quell’estate, la ministra Brambilla, spese tempo (il suo) e denaro (il nostro) per reclamizzare il Golfo di Napoli, dimenticando però che lì, i depuratori e la spazzatura, son quel che sono ed il risultato è stato; reclami a migliaia e l’ovvia futura perdita d’immagine; nel qual caso ce ne fosse ancora bisogno.
Come quando quell’estate, la ministra Brambilla, spese tempo (il suo) e denaro (il nostro) per reclamizzare il Golfo di Napoli, dimenticando però che lì, i depuratori e la spazzatura, son quel che sono ed il risultato è stato; reclami a migliaia e l’ovvia futura perdita d’immagine; nel qual caso ce ne fosse ancora bisogno.
A quei tempi scrissi che non si può vendere un prodotto senza prima “pulirlo” (ved. depuratori, spazzatura, eccetera eccetera), ma loro, i “professoroni” di un tanto al chilo o al minuto, decisero diversamente, e i risultati sono quelli che avete appena letto sopra.
Vendere Napoli è di una facilità assoluta (chi nel mondo non conosce questa città) e c’è da fare una sola cosa: pulirla e insegnargli a mantenerla.
Perché i napoletani, nell’auto vendersi, sono i campioni del mondo.
E se soltanto quei soldi per pubblicizzare il Golfo di Napoli si fossero spesi per ripulirla e … ma vai a dirglielo a ‘sti qua.
Perchè cosa credi che ci ascoltino (?), e vedrai che alla fine la colpa è sempre degli altri; vero Brambilla?
Perchè cosa credi che ci ascoltino (?), e vedrai che alla fine la colpa è sempre degli altri; vero Brambilla?