E anche se continuo ad essere convinto che nessun comandante di nave del mondo (anche il peggiore), in quei frangenti avrebbe potuto aspettare 76 minuti prima di dare l’abbandono nave … e anche se questi fosse stato ubriaco o “drogato” dalla presenza di una gran bella donna sulla plancia della Concordia … e anche se …
Per me, dal momento che l'è accaduto il fatto, ci sono anche degli altri colpevoli.
E la magistratura, da quello che finalmente leggo, si sta indirizzando anche su quest’eventualità, ma non avevo dubbi che prima o poi … giusto per fare chiarezza, ci mancherebbe anche d’altro.
Ma adesso non è tempo di fare delle supposizioni che forse lasceranno il tempo che trovano, e allora signori responsabili della Costa Crociere, i miei complimentoni.
I miei più sentiti complimentoni (per modo di dire), perché quando c’è da prendere degli elogi sulla crescita del fatturato della Compagnia e compagnia bella, alé tutti belli presenti.
Mentre adesso, tutti belli assenti, almeno per quegli interrogativi che sono sulla bocca di tutti (i pensanti).
Nessuna parola da chi invero dovrebbe dirne tante, e tantomeno alcun dire su quelle tre/quattro telefonate avvenute tra Schettino ed il responsabile dell’unità di Crisi della Costa Crociere, Roberto Ferrarini.
E che dire delle telefonate che per forza di cosa sono avvenute tra il direttore generale Gianni Onorato e lo stesso Ferrarini (?), anche se solo e soltanto per dare una pur semplice spiegazione ...
Magari per aver sottovalutato il problema?
No, niente di niente e bocche cucite!
Ed è per questo che ho sempre pensato (dal primissimo istante che quel fattaccio l'è avvenuto) e ovviamente continuerò a farlo, che non esistono cattivi dipendenti o subalterni (e il capitano Schettino lo è), ma solo ed unicamente dei cattivi “capi”.
Comunque sia, complimenti alla bravata del comandante Schettino, che sarà costata “molto probabilmente” la vita a circa 37 persone.
Complimenti alla sua prontezza nel mettersi in salvo e alla disinvoltura con cui ha abbandonato centinaia di naufraghi al loro destino.
Ma soprattutto complimenti a chi, in tutti questi anni, ha protetto e spinto la carriera dell'ufficiale, ben sapendo quali erano i suoi limiti.
Finché la barca va e non ci sono intoppi, anche il più inetto dei comandanti può continuare a stare comodo in plancia o a fare il galante con le passeggere nei saloni di un transatlantico.
Ma alla prima manovra avventata o alla prima, reale emergenza salgono subito a galla tutte la sue carenze.
Come hanno potuto affidargli la vita di oltre 4mila persone?
Ogni azienda conosce qualità e difetti dei propri dipendenti, a maggior ragione se affida a uno di loro grandi responsabilità, non solo di costosi materiali ma anche e soprattutto di vite umane.
Non crederete mica che fosse imprevedibile la condotta (sempre che non siano intervenuti degli ordini dal direttivo di terra) del comandante Schettino durante il naufragio.
No, semplicemente qualcuno ha sempre confidato sulle scarse probabilità di un evento del genere. E proprio per questo è colpevole, tanto quanto l'uomo scelto per il comando e dimostratosi non all'altezza del compito affidatogli.
Ma nell'Italia dei raccomandati non potevamo aspettarci altro.
Basta guardarsi intorno per vedere quanti siano gli Schettino e quanti danni provochino o possano provocare con la loro inadeguatezza.
Ma sono più responsabili loro o quelli che li hanno consapevolmente sponsorizzati e protetti? Interrogativo superfluo, la risposta è scontata.
Eppure questo costume tipicamente italiano non accenna a cambiare.
E molti continuano a sottrarsi a gravi responsabilità, come chi ha consegnato una grande nave a Schettino, avventato e pericoloso come comandante, vile e pusillanime come uomo.
Di Riccardo Pelliccetti e un po’ di me.
P.S.: Schettino di sicuro non guiderà mai più delle navi, ed è giusto così, ma sono anche altre le “teste” che dovrebbero "cadere" in un'industria di un Paese “normale” … e nel caso, sarà giusto così.
Per me, dal momento che l'è accaduto il fatto, ci sono anche degli altri colpevoli.
E la magistratura, da quello che finalmente leggo, si sta indirizzando anche su quest’eventualità, ma non avevo dubbi che prima o poi … giusto per fare chiarezza, ci mancherebbe anche d’altro.
Ma adesso non è tempo di fare delle supposizioni che forse lasceranno il tempo che trovano, e allora signori responsabili della Costa Crociere, i miei complimentoni.
I miei più sentiti complimentoni (per modo di dire), perché quando c’è da prendere degli elogi sulla crescita del fatturato della Compagnia e compagnia bella, alé tutti belli presenti.
Mentre adesso, tutti belli assenti, almeno per quegli interrogativi che sono sulla bocca di tutti (i pensanti).
Nessuna parola da chi invero dovrebbe dirne tante, e tantomeno alcun dire su quelle tre/quattro telefonate avvenute tra Schettino ed il responsabile dell’unità di Crisi della Costa Crociere, Roberto Ferrarini.
E che dire delle telefonate che per forza di cosa sono avvenute tra il direttore generale Gianni Onorato e lo stesso Ferrarini (?), anche se solo e soltanto per dare una pur semplice spiegazione ...
Magari per aver sottovalutato il problema?
No, niente di niente e bocche cucite!
Ed è per questo che ho sempre pensato (dal primissimo istante che quel fattaccio l'è avvenuto) e ovviamente continuerò a farlo, che non esistono cattivi dipendenti o subalterni (e il capitano Schettino lo è), ma solo ed unicamente dei cattivi “capi”.
Comunque sia, complimenti alla bravata del comandante Schettino, che sarà costata “molto probabilmente” la vita a circa 37 persone.
Complimenti alla sua prontezza nel mettersi in salvo e alla disinvoltura con cui ha abbandonato centinaia di naufraghi al loro destino.
Ma soprattutto complimenti a chi, in tutti questi anni, ha protetto e spinto la carriera dell'ufficiale, ben sapendo quali erano i suoi limiti.
Finché la barca va e non ci sono intoppi, anche il più inetto dei comandanti può continuare a stare comodo in plancia o a fare il galante con le passeggere nei saloni di un transatlantico.
Ma alla prima manovra avventata o alla prima, reale emergenza salgono subito a galla tutte la sue carenze.
Come hanno potuto affidargli la vita di oltre 4mila persone?
Ogni azienda conosce qualità e difetti dei propri dipendenti, a maggior ragione se affida a uno di loro grandi responsabilità, non solo di costosi materiali ma anche e soprattutto di vite umane.
Non crederete mica che fosse imprevedibile la condotta (sempre che non siano intervenuti degli ordini dal direttivo di terra) del comandante Schettino durante il naufragio.
No, semplicemente qualcuno ha sempre confidato sulle scarse probabilità di un evento del genere. E proprio per questo è colpevole, tanto quanto l'uomo scelto per il comando e dimostratosi non all'altezza del compito affidatogli.
Ma nell'Italia dei raccomandati non potevamo aspettarci altro.
Basta guardarsi intorno per vedere quanti siano gli Schettino e quanti danni provochino o possano provocare con la loro inadeguatezza.
Ma sono più responsabili loro o quelli che li hanno consapevolmente sponsorizzati e protetti? Interrogativo superfluo, la risposta è scontata.
Eppure questo costume tipicamente italiano non accenna a cambiare.
E molti continuano a sottrarsi a gravi responsabilità, come chi ha consegnato una grande nave a Schettino, avventato e pericoloso come comandante, vile e pusillanime come uomo.
Di Riccardo Pelliccetti e un po’ di me.
P.S.: Schettino di sicuro non guiderà mai più delle navi, ed è giusto così, ma sono anche altre le “teste” che dovrebbero "cadere" in un'industria di un Paese “normale” … e nel caso, sarà giusto così.
Ha parlato, Gnudi ha parlato di turismo.
RispondiElimina“L’Enit deve recuperare un ruolo centrale nell’ambito del sistema turistico italiano e deve consolidarsi come braccio operativo dello Stato e delle Regioni per la promozione del brand Italia all’estero”. Questo l’invito espresso dal ministro del Turismo Piero Gnudi intervenendo ad un’audizione in Commissione Industria a Palazzo Madama. In termini generali, Gnudi ha evidenziato vari punti negativi che al momento, a suo giudizio, starebbero frenando lo sviluppo del settore. Tra questi: il grave deficit infrastrutturale, la dimensione ridotta della grande maggioranza delle imprese del settore, l’inadeguato livello di formazione degli addetti, un’accentuata stagionalità, la mancanza di player italiani di livello internazionale ed i problemi vissuti dalla compagnia di bandiera, vale a dire Alitalia, “direttamente collegata ad un numero relativamente ridotto di destinazioni internazionali”. Relativamente alle problematiche di tipo infrastrutturale, Gnudi ha esortato alla creazione di programmi a lungo termine “con investimenti di grandi dimensioni”, ma anche dotando il settore “di una strategia chiara e di medio-lungo periodo, da concordare con le Regioni”. In termini di governance, Gnudi ha chiesto il rafforzamento del Comitato permanente di coordinamento presso la Conferenza Stato-Regioni al fine di “coinvolgere sempre più le Regioni nella definizione di strategie comuni per lo sviluppo e la promozione dell’offerta italiana”.
Bene!
RispondiEliminaE se c'ha messo due mesi per accorgersi di questo, chissà a quando le soluzioni.
Ma per piacere!
Cambiate il ministro del turismo, cazzo!
Scusate ma va di moda dire sta parola.
Anzi, quasi quasi ci faccio un post.
Gianni Onorato vicino alle dimissioni? La notizia, che circola da un paio di giorni, ieri è stata ripresa con enfasi dal sito Dagospia, secondo il quale il direttore generale di Costa Crociere sarebbe intenzionato - probabilmente su suggerimento della casa madre di Miami - a farsi da parte dopo la tragedia del Giglio. «Tra Genova e Miami - scrive il sito Internet- corrono telefonate incandescenti sui vertici della società italiana. A Dagospia risulta in maniera precisa che l’americana Carnival voglia “seccare” il direttore generale di Costa Crociere Gianni Onorato».
RispondiEliminaFonti vicine al gruppo americano contattate dal Secolo XIX ieri sera hanno smentito le dimissioni di Onorato, anche se non hanno escluso che nel corso del 2012 il management possa subire variazioni «indipendenti dall’incidente» del Giglio.
«Ma quali amici, ho sempre avuto delle riserve su Schettino - racconta Palombo ai pm - È vero, è stato il mio secondo, ma era un tipo troppo esuberante. Uno spavaldo. Più di una volta ho dovuto metterlo al suo posto». Il commodoro in pensione, un´istituzione della "Costa", si sfila dunque da questa storia. O almeno ci prova.
RispondiEliminaLa nave non sarebbe stata ferita solo sul fianco sinistro, ma, verosimilmente, avrebbe toccato anche con la chiglia. «Se questo dovesse essere confermato - spiega un inquirente - questo significherebbe che il comandante ha portato la Concordia non a ridosso degli scogli delle "Scole", ma in mezzo. Vorrebbe dire che ha portato quel bestione di 36 metri di larghezza in mezzo a un canyon marino di acqua bassa largo 68. Una cruna d´ago».
Anche se non immediatamente. Passa per la Snav Agip, l´Msc crociere (pochi mesi) e la "Reinassance", da dove fa il salto in Costa. Riferiscono fonti qualificate, «anche grazie all´interessamento di Gianni Onorato, campano come lui».
Lo assumono come "ufficiale responsabile per la sicurezza" e il suo primo incarico da comandante arriva nel 2006. La promozione al timone della «Concordia" arriva tre anni dopo, nel 2009. A disastro consumato, tutti ora ricordano la "spavalderia" dell´uomo. Le «indubbie doti» di marinaio mai accompagnate da "ragionevolezza". Come del resto, ora, sembrano confermare i primi rilievi sullo scafo della "Concordia".
Gnudi dixit
RispondiEliminahttp://www.senato.it/commissioni/4572/320609/320616/genpagspalla.htm
@Luciano
RispondiEliminaPerchè questo post l'hai scritto solo dopo molti giorni dall'accaduto quando lo sapevi già prima?
@Vinc
RispondiEliminaSssssshhhhhhhhhh!!!
:-)
Sssssssshhhhhhhh???
RispondiEliminaGianni Onorato vicino alle dimissioni? La notizia, che circola da un paio di giorni, ieri è stata ripresa con enfasi dal sito Dagospia, secondo il quale il direttore generale di Costa Crociere sarebbe intenzionato - probabilmente su suggerimento della casa madre di Miami - a farsi da parte dopo la tragedia del Giglio. «Tra Genova e Miami - scrive il sito Internet- corrono telefonate incandescenti sui vertici della società italiana. A Dagospia risulta in maniera precisa che l’americana Carnival voglia “seccare” il direttore generale di Costa Crociere Gianni Onorato».
RispondiEliminaFonti vicine al gruppo americano contattate dal Secolo XIX ieri sera hanno smentito le dimissioni di Onorato, anche se non hanno escluso che nel corso del 2012 il management possa subire variazioni «indipendenti dall’incidente» del Giglio.
Oggi Gnudi?
RispondiElimina;-)
@Luciano
RispondiEliminaHai visto l'allucinante inchiesta di Servizio Pubblico sulla gestione del personale di crociera, per lo più di origine asiatica, sottopagato, con commissioni sui cocktails, con obiettivi di vendita da raggiungere pena il licenziamento, sotto continuo ricatto, ecc. ecc. e che consente di contenere i costi generale e gestire tutto il baraccone in modo da rendere la crociera economicamente conveniente per il cliente?
@frap
RispondiEliminaNo, mi dai il link?
Nel '96 (anno del mio ultimo imbarco sui Costa), in tutto tre anni, non c'era assolutamente questa forma di ...
Sic!
:(
QUI tutti i video dell' ultima puntata di Servizio Pubblico.
RispondiEliminaNella lista trovi facilmente quello sull'inchiesta.
Ma nel 1996 Costa era già in mano a Carnival Corporation & plc?
Mi sa di no, se secondo il sito di Costa Crociere:
Dall’aprile 2003 Costa Crociere fa parte di Carnival Corporation & plc, il maggior gruppo crocieristico del mondo.
Caro mio nelle aziende in mano alle corporations americane (questa è anglo-americana) succede questo ed altro, purtroppo (sic!).
@Frap
RispondiEliminaSono andato via proprio e durante il passaggio da Nicola Costa a Michy Arison.
Qui c'è un documento che fa vedere la rotta seguita dalla nave dopo l'impatto, e spiega che sarebbe stato meglio starsene al largo, avrebbebbe continuato a stare in verticale alla grande.
RispondiEliminaL'inglese no è il mio forte, qualcuno puo spigare come fa la nave a tornare indietro senza motori?
http://video.corriere.it/esperto-usa-tutti-errori-schettino/a2cdf5a6-433b-11e1-8047-0b06b4bf3f34
@Gregorio
RispondiEliminaPer fermare una nave di quelle dimensioni, anche in avaria, ci vogliono svariate miglia marine (1.852 metri), e quindi l'abbrivio ti permette di continuare la navigazione.
:)
@Luciano
RispondiEliminaCertamente, immagino, è una montagna che si muove.
Ma la marcia indietro di fianco come la spieghi? Senbra quasi che abbia urtato una seconda volta. Hai visto il filmato?
Gregorio
Qui è l'originale: http://goo.gl/vfMG5
RispondiEliminaGregorio
@Arianna Hotel
RispondiEliminainfatti qui c'è il 3D che da la medesima spiegazione
http://www.video.mediaset.it/video/tgcom24/da_assegnare/277718/concordia-in-3d-le-due-rotte-a-confronto.html
Stipendi da fame, sulla Costa Crociere.
RispondiEliminaMah!
RispondiElimina:(
Comunque domani m'informo.
professo', ma si o no confuso?
RispondiEliminate piace o nun te piace o presepe?
'A ciorta e Cazzetto: jette a piscià e se ne carette.
'A fessa mmane 'e criature.
Tu si confuso!
RispondiEliminaNo. Nun me piace.
E mò traduco per gli altri
'A fessa mmane 'e criature (La vagina [affidata] nelle mani dei bambini, ossia quando si affidano cose a chi non ha capacità)
'A ciorta e Cazzetto: jette a piscià e se ne carette (Ecco la fortuna di Cazzetto: andò a pisciare e gli cadde il pisello. Maledettamente sfortunato)
Caro Ardoino,prendo spunto da questa immane tragedia per poter
RispondiEliminaesprimere-eventualmente e in futuro-il mio pensiero(dopo aver attentamente vagliato i fatti,le circostanze e le evidenze che ancora devono venire alla luce).
Le dico solo che sono genovese e che ho passato la mia vita professionale(grazie a Dio lunga)nel mondo delle "avarie marittime".
Spero di aver adempiuto correttamente alla "registrazione".
Molto cordialmene BRANCADORIA
@Brancadoria
RispondiEliminaE' il benvenuto e resto piacevolmente in attesa del ... (dopo aver attentamente vagliato i fatti,le circostanze e le evidenze che ancora devono venire alla luce).
Anch'io sono genovese e le sorti della Costa Crociere mi sono molto care per il bene di questa città.
Sono anch'io convinto che il più si debba ancora sapere e ...
Un cordiale saluto
La mia domanda è una soltanto:
RispondiEliminaCome può un singolo uomo, fare una serie di scelte tra le più sbagliate?
Insomma qualcuno l'avrà pure aiutato a fare sto bordello, no?
Al di là delle responsabilità.Mi rifiuto di credere che una persona possa essere tanto imbecille.
Se per abbattere le Torri Gemelle c'è voluta una "signora organizzazione", pensa quant'è in gamba questo che da solo, quasi quasi riesce a far fuori migliaia di persone in un colpo solo, salvandosi senza vergogna! E con una spemplice ammaccatura alla fiancata a due passi da terra, un genio del male!
(per chi non mi conoscesse...sono sarcastica)
@Elenina
RispondiEliminaChe sei sarcastica s'era capito e soprattutto nel tuo blog simpaticissimo
@Francesco: Menomale...a volte non mi capiscono e piovono insulti, così ormai tendo a specificarlo :D
RispondiEliminaGrazie, son contenta che il mio blog sia simpatico :)