Non ho mai creduto all'utilità delle lettere aperte rivolte alle varie istituzioni e via cantando, che più che altro credo siano un segno di impotenza, pertanto la farò (lettera aperta) a chi in e di questo settore ci vive.
Inoltre dubito che queste vengano lette dai destinatari, mentre se questo avviene per mezzo di qualche segretaria ligia al dovere, ipotizzo che dette siano “aperte” per farsi le due classiche risate in giocosa compagnia e alla faccia bella di chi le ha scritte.
A meno che le lettere non raggiungano un considerevole quantitativo indirizzato al medesimo destinatario e con la stessa causale.
Ma pur dubitando fortemente ci provo.
E senza tanti cincischiamenti vengo subito al dunque com’è di mia consuetudine.
Il nuovo ministro del turismo eccetera eccetera, Piero Gnudi, a quando si riesce a capire dalle informazioni che riceviamo dai media, dovrebbe presentare a breve la candidatura di Pier Luigi Celli alla presidenza dell’Enit presso le commissioni parlamentari di Camera e Senato (la X), per la definitiva approvazione.
Ci sarebbe d’aggiungere che lo stesso Gnudi, pur essendo un tecnico, è l’unico, che tra i componenti del nuovo Governo, non ha mai svolto “praticantato” nel settore in cui poi è stato inserito.
Diciamo che non risulta un buon intenditore, se non per motivi vacanzieri personali, delle conoscenze di quelle metodologie necessarie per contrastare le nazioni concorrenti … che non stanno di certo a dormire o ad aspettare che il ministro faccia le sue belle esperienze.
Alcuni potrebbero anche sostenere che queste conoscenze non siano del tutto richieste, ma se invece ne ipotizziamo una dotta conoscenza, non credo che potrebbe risultare poi un gran male, e le vicissitudini della sua predecessora lo dimostrano ampiamente, nonostante questa si sia sempre profetizzata una grande conoscitrice.
Che in Italia, poi, il turismo venga considerato alla stregua di un lussuoso fardello, un freno allo sviluppo dei settori “produttivi”, checché se ne dica o si voglia far credere, è un dato di fatto.
Ma torniamo al Celli.
L’attuale direttore generale della Luiss, è si un tecnico, ma le sue conoscenze del turismo possono tranquillamente essere confinate nelle due parentesi tonde seguenti (?).
Vale a dire NIENTE.
E anche in questo caso qualche “bontempone” potrebbe insinuare che non siano necessarie, portandomi alla conclusione che prima o poi qualcuno che di turismo ne mastica almeno un po’ bisognerebbe pure mettercelo in quel benedetto ministero, o no?
Infatti se andiamo a ben vedere tutti quelli che ambitano da quelle parti, e non sono pochi, difficilmente ne troveremo qualcuno di veramente “ferrato”, e di esempi ne abbiamo a iosa.
Il Celli poi tempo fa si divertì a lanciare delle provocazioni, e tra le ultime apparve sulle pagine di La Repubblica una lettera aperta a suo figlio Mattia (non gradita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano), in cui lo invita ad andarsene da quest’Italia incancrenita che premia il mediocre e non il merito.
I più critici grugnirono: «Ma perché non se ne va lui?».
Lui spiegò: «Volevo solo far parlare del futuro dei giovani».
E infatti Pier Luigi Celli ha raggiunto le 70 primavere.
Quando si dice il caso, neh?
Comunque sia la "storia" del Celli, la funzione dell’Enit, come sicuramente abbiamo potuto appurare, è di un’importanza esagerata e vitale per l’intera economia nazionale, turistica e non, e qualsiasi passo (incarico) che possa risultare “sbagliato” va certamente valutato attentamente; possibilmente includendo del merito e non la solita partitocrazia o personale conoscenza.
Personale conoscenza poiché entrambi (Gnudi e Celli) hanno lavorato sia per l’Enel che per l’Unicredit in posizioni di notevole rilievo (simultaneamente?), e questo può chiaramente dare adito a delle considerazioni che magari possono anche trovare un certo riscontro su quell’eventuale richiesta di nomina alla presidenza dell’Enit.
C’è inoltre da riflettere sul fatto che l’Enit fu, fino a non molto tempo fa, “classificato”, da più parti del mondo, come il “carrozzone”, e non “un” carrozzone.
Se n’accorse addirittura la stessa Brambilla.
Va anche detto che un qualcosa (poco) è migliorato sotto la gestione di Matteo Marzotto e Paolo Rubini, ma siamo ahinoi ben lungi dal poterla definire perfetta o qualcosa del egnere, e personalmente credo che a portarlo ai valori attuali non sia stato poi così difficile.
Poi gli oltre cento post descritti su questo blog in merito alle discrepanze “maturate” dall’Enit in poco tempo dall’avvento brambilliano, beh; un qualcosa la narrano e dicono.
Comunque ovviando al passato ed avendo maturato (con amore) una certa esperienza in questo settore dai tempi che furono, mi permetto suggerire che la presidenza venga data a Daniel John Winteler, attualmente candidato dai media (?) alla direzione generale dell’Enit, ch’è sicuramente un’ottima scelta; mentre il suo posto (direttore generale) possa essere offerto ad un professionista del marketing turistico; ad esempio Josep Ejarque, e la cosa non sarebbe per niente male.
Dulcis in fundo, che l’eventuale stipendio possa essere equiparato ai risultati raggiunti, cosa che se finalmente raggiunta anche in Italia nel e per le istituzioni e gli enti, darebbe sicuramente dei buoni frutti.
Per chi accetta la sfida qui c’è l’indirizzo di posta elettronica certificata (dipartimento.turismo@mailbox.governo.it) a cui potete inviare queste semplici parole: “Perché Pier Luigi Celli presidente dell’Enit?” allegando eventualmente questo post … poi se non vi piace, fatene pure un altro, ma l’importante sarà dire la medesima cosa, anche con parole e frasi migliori di queste.
... e passa parola, grazie!
Inoltre dubito che queste vengano lette dai destinatari, mentre se questo avviene per mezzo di qualche segretaria ligia al dovere, ipotizzo che dette siano “aperte” per farsi le due classiche risate in giocosa compagnia e alla faccia bella di chi le ha scritte.
A meno che le lettere non raggiungano un considerevole quantitativo indirizzato al medesimo destinatario e con la stessa causale.
Ma pur dubitando fortemente ci provo.
E senza tanti cincischiamenti vengo subito al dunque com’è di mia consuetudine.
Il nuovo ministro del turismo eccetera eccetera, Piero Gnudi, a quando si riesce a capire dalle informazioni che riceviamo dai media, dovrebbe presentare a breve la candidatura di Pier Luigi Celli alla presidenza dell’Enit presso le commissioni parlamentari di Camera e Senato (la X), per la definitiva approvazione.
Ci sarebbe d’aggiungere che lo stesso Gnudi, pur essendo un tecnico, è l’unico, che tra i componenti del nuovo Governo, non ha mai svolto “praticantato” nel settore in cui poi è stato inserito.
Diciamo che non risulta un buon intenditore, se non per motivi vacanzieri personali, delle conoscenze di quelle metodologie necessarie per contrastare le nazioni concorrenti … che non stanno di certo a dormire o ad aspettare che il ministro faccia le sue belle esperienze.
Alcuni potrebbero anche sostenere che queste conoscenze non siano del tutto richieste, ma se invece ne ipotizziamo una dotta conoscenza, non credo che potrebbe risultare poi un gran male, e le vicissitudini della sua predecessora lo dimostrano ampiamente, nonostante questa si sia sempre profetizzata una grande conoscitrice.
Che in Italia, poi, il turismo venga considerato alla stregua di un lussuoso fardello, un freno allo sviluppo dei settori “produttivi”, checché se ne dica o si voglia far credere, è un dato di fatto.
Ma torniamo al Celli.
L’attuale direttore generale della Luiss, è si un tecnico, ma le sue conoscenze del turismo possono tranquillamente essere confinate nelle due parentesi tonde seguenti (?).
Vale a dire NIENTE.
E anche in questo caso qualche “bontempone” potrebbe insinuare che non siano necessarie, portandomi alla conclusione che prima o poi qualcuno che di turismo ne mastica almeno un po’ bisognerebbe pure mettercelo in quel benedetto ministero, o no?
Infatti se andiamo a ben vedere tutti quelli che ambitano da quelle parti, e non sono pochi, difficilmente ne troveremo qualcuno di veramente “ferrato”, e di esempi ne abbiamo a iosa.
Il Celli poi tempo fa si divertì a lanciare delle provocazioni, e tra le ultime apparve sulle pagine di La Repubblica una lettera aperta a suo figlio Mattia (non gradita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano), in cui lo invita ad andarsene da quest’Italia incancrenita che premia il mediocre e non il merito.
I più critici grugnirono: «Ma perché non se ne va lui?».
Lui spiegò: «Volevo solo far parlare del futuro dei giovani».
E infatti Pier Luigi Celli ha raggiunto le 70 primavere.
Quando si dice il caso, neh?
Comunque sia la "storia" del Celli, la funzione dell’Enit, come sicuramente abbiamo potuto appurare, è di un’importanza esagerata e vitale per l’intera economia nazionale, turistica e non, e qualsiasi passo (incarico) che possa risultare “sbagliato” va certamente valutato attentamente; possibilmente includendo del merito e non la solita partitocrazia o personale conoscenza.
Personale conoscenza poiché entrambi (Gnudi e Celli) hanno lavorato sia per l’Enel che per l’Unicredit in posizioni di notevole rilievo (simultaneamente?), e questo può chiaramente dare adito a delle considerazioni che magari possono anche trovare un certo riscontro su quell’eventuale richiesta di nomina alla presidenza dell’Enit.
C’è inoltre da riflettere sul fatto che l’Enit fu, fino a non molto tempo fa, “classificato”, da più parti del mondo, come il “carrozzone”, e non “un” carrozzone.
Se n’accorse addirittura la stessa Brambilla.
Va anche detto che un qualcosa (poco) è migliorato sotto la gestione di Matteo Marzotto e Paolo Rubini, ma siamo ahinoi ben lungi dal poterla definire perfetta o qualcosa del egnere, e personalmente credo che a portarlo ai valori attuali non sia stato poi così difficile.
Poi gli oltre cento post descritti su questo blog in merito alle discrepanze “maturate” dall’Enit in poco tempo dall’avvento brambilliano, beh; un qualcosa la narrano e dicono.
Comunque ovviando al passato ed avendo maturato (con amore) una certa esperienza in questo settore dai tempi che furono, mi permetto suggerire che la presidenza venga data a Daniel John Winteler, attualmente candidato dai media (?) alla direzione generale dell’Enit, ch’è sicuramente un’ottima scelta; mentre il suo posto (direttore generale) possa essere offerto ad un professionista del marketing turistico; ad esempio Josep Ejarque, e la cosa non sarebbe per niente male.
Dulcis in fundo, che l’eventuale stipendio possa essere equiparato ai risultati raggiunti, cosa che se finalmente raggiunta anche in Italia nel e per le istituzioni e gli enti, darebbe sicuramente dei buoni frutti.
Per chi accetta la sfida qui c’è l’indirizzo di posta elettronica certificata (dipartimento.turismo@mailbox.governo.it) a cui potete inviare queste semplici parole: “Perché Pier Luigi Celli presidente dell’Enit?” allegando eventualmente questo post … poi se non vi piace, fatene pure un altro, ma l’importante sarà dire la medesima cosa, anche con parole e frasi migliori di queste.
... e passa parola, grazie!
Lo faccio subito
RispondiElimina:-)
@Vincenzo
RispondiElimina:)
@Luciano
RispondiEliminaFatto!
:-)
OK!
RispondiEliminaAnch'io
RispondiEliminaCondivido
RispondiEliminaGuardate l'incremento europeo e confrontatelo con l'allegria di Bernabò Bocca.
RispondiEliminaNel 2011 il numero di pernottamenti nell'Unione Europa nelle strutture ricettive ha raggiunto il picco di 1.6 miliardi di notti, in crescita del +3.8% sul 2010.
Ancora più interessante il numero di pernottamenti dei non residenti, in crescita del +7.3% tra il 2010 e il 2011, più limitata la crescita dei residenti (+1.2%).
Questo il dato rilasciato dall'Eurostat, l'organo statistico dell'Unione Europea, che mostra anche l'evoluzione degli ultimi 10 anni. Dopo il punto minimo del 2003, il numero di pernottamenti è cresciuto stabilmente fino al biennio di crisi 2008-2009, con una ripresa tra il 2010 e il 2011.
Questo è quanto ha dichiarato Bernabò Bocca non più di dieci giorni fa.
RispondiElimina“Il comparto alberghiero italiano chiude il 2011 con risultati completamente in controtendenza rispetto all’andamento mondiale dell’economia” è questo il commento del Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei risultati finali dell’analisi campionaria svolta periodicamente dalla Federazione su un gruppo di oltre 1.000 imprese ricettive distribuite sull’intero territorio nazionale.
“I dati mostrano -prosegue Bocca- un +2,3% di presenze turistiche etc etc
Dicono che i cinesi vengono in Italia ma invece
RispondiElimina"Il 2011 potrebbe essere ricordato ricordato come il miglior anno per il turismo italiano in Cina". Alessio Rossi, marketing manager dell'Ente del turismo cinese, traccia un bilancio molto positivo per l'inbound nel Paese asiatico. Da gennaio a ottobre scorso, infatti, gli italiani hanno effettuato 200mila viaggi nella Repubblica Popolare Cinese, pari a un incremento di 4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2010. Un trend che, se confermato anche per la fine dell'anno, porterebbe il 2011 a superare anche l'anno record 2010, con oltre 240mila unità. "Le città più visitate - dice Rossi - sono state Pechino, Shanghai, Xi'an , Guilin, Hangzhou, Suzhou, Canton e Shenzhen e il pacchetto più venduto è stato il classico tour Pechino- Xi'an -Shanghai, di 7 giorni e nove notti. In estate, però, sono state ottime le performance degli itinerari più lunghi, di 15-20 giorni, con tappa a Guilin, Hangzhou e Suzhou". Tra le iniziative di quest'anno lo sviluppo del sito dedicato alle adv, www.advcina.it, "che includerà corsi online e tutto il supporto per aiutare gli agenti nella vendita del prodotto Cina". In programmazione anche nuovi corsi sul web: 'Experience Cina', online da marzo, e un corso specializzato sulla Via della Seta.
@Paolino ... perchè altrove ci sono ai vertici persone che sanno cosa fare e devono rispondere del loro operato ...e se non funzionano, via, come gli allenatori di calcio .. Solo quelli si cambiano in Italia!
RispondiElimina@Luciano è appena uscito un tweet che dice "#ENIT cdm avvia nomina #CELLI presidenza enit" ................
RispondiElimina:-(
Infatti ...
RispondiElimina... su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport:
- avvio della procedura per la nomina del dottor Pier Luigi CELLI a Presidente dell’Agenzia nazionale del turismo.
http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=66448&pg=1%2C2173%2C4209%2C6483%2C8729%2C10922%2C12959%2C15282%2C17571%2C19867%2C21873%2C24249%2C26256%2C27364&pg_c=12
Sic!
Altro esempio italiano!
... ma non è detta l'ultima parola e dovrebbe arrivare anche il FQ.
Ma chi te lo fa fare?
RispondiElimina@Anonimo
RispondiEliminaAnche tu c'hai ragione ma l'opzione Winteler - Ejarque è nettamente più valida di quella composta da Celli - Winteler.
Perchè se anche la coppia Celli-Winteler può produrre ipoteticamente un +3% (naturalmente per i soli meriti di Winteler), quella formata da Winteler-Ejarque produrrebbe di certo il doppio.
E non contiamoci balle, per piacere.
@Luciano
RispondiEliminaBisogna intervenire velocemente sui membri delle due X Commissioni perché esprimano parere negativo, imho.
@Frap
RispondiEliminaConcordo con te che questa sia l'ultima carta da giocare per ovviare a quell'assurdo incarico presidenziale dell'Enit.
E sicuramente la giocherò!
Ma cavolo, siamo in pochissimi a darci da fare.
La lettera agli operatori del turismo è stata un fiasco, quel post ha ricevuto solo 587 contatti e non ho visto nessun commento nuovo (due o tre al massimo) sul blog che attesti l'invio di e-mail a quell'indirizzo.
A volte mi chiedo se ne valga la pena di farmi un mazzo tanto (con tutto quello che ho da fare nel mio lavoro) per non ottenere niente. Neanche le cose più ovvie come l'impossibilità di proporre Celli all'Enit come presidente.
Vabbè, passato lo sconforto, dai si riparte.
E' solo stato un attimo.
Sic!
:(
P.S.: Non vorrei dirlo ma lo dico, in un altro Paese del mondo tutto questo non sarebbe accaduto.
Recentemente anche in Spagna hanno messo un gran tecnico al TourEspana e ...
Luciano, bisogna provare a fare rete.
RispondiEliminaAndare sui blog di coloro che si occupano di turismo e coinvolgerli.
Meglio ancora se li si contatta via e-mail. Possiamo provare a stilare una lista e poi dividerci il compito, coinvolgendoli e convogliandoli qui sul tuo blog. Idem per le associazioni di categoria.
Io avevo consigliato un appello breve e diretto... la gente non ha tanto tempo (e voglia) di leggere.
Anche sui post delle commissioni, che purtroppo non decidono, ma esprimono un parere non vincolante, sarebbe bastato un unico link per scrivere direttamente a tutti i deputati o senatori.
Si fa così. Si scrive:
mailto:indirizzo1@posta;indirizzo2@posta;indirizzo3@posta;...
e lo si usa come un normale link attorno al testo che vuoi, es: scrvi ai deputati della X Commissione.
Con un solo click si scrive contemporaneamente a tutti i deputati e/o ai senatori.
@frap
RispondiEliminaQuello d'inviare una unica mail a tutti i partecipanti delle commissioni l'ho già fatto.
Per la lista ?
@frap
RispondiEliminaChe tipo di testo (breve) consigli per coinvolgerli e ...?
Volendo si può anche aprire una petizione online... nel passato per il portale italia.it è stato fatto.
RispondiEliminaMa poi io ho notificato al governo con raccomandate vere e proprie, per dire.
E comunque non è servito ad ottenere un risultato immediato. Queste cose non si fanno certo con l'idea che ti daranno certamente ascolto.
Per la lista possiamo aprire un documento su Google docs e segnare i vari nominativi dei blogs e relative e-mail. Siccome ci accediamo in modo condiviso ciascuno di noi può fare le proprie modifiche e leggere in tempo reale quelle altrui. Quando pensiamo di aver raggiunto un numero sufficiente ce li dividiamo e passiamo ad inviare le e-mail (singole!) e/o a contattarli sui blog. Per il testo di un post breve e riepilogativo, se vuoi, posso provare a scrivere qualcosa io (che rimandi ai tuoi post in link, come approfondimento). Da pubblicare qui, però, il mio blog non ha sufficienti contatti.
RispondiEliminaAlla famosa lettera replicò addirittura Napolitano... questo sarà bene metterlo in evidenza.
RispondiEliminaOttimo, frap, la lettera di Napolitano è un ottima presentazione.
RispondiElimina:)
Ok Luciano.
RispondiEliminaSe vuoi, quando ho fatto, ti mando l'invito al testo del mio post su Google docs. Dopodiché, secondo me, gli ultimi 10 commenti sono, di fatto, una conversazione tra noi e non pubblica. Ergo...
OK, very bene
RispondiElimina:)
Ragazzi, bisogna usare twitter... Il mondo e' dei Social .. Facebook e twitter e G+. Io ho postato il link al blog, ma occorre fare msg apposito, breve e deciso.. Intanto ok, scrivere a ttt i componenti la commissione, ma proprio 2 righe, che non hanno tanto "tempo" da spendere x leggere le mail.... Dai che ce la facciamo! PS: anche i vari profili del settore su FB tipo jobintourism etc..
RispondiElimina@Anna
RispondiEliminaIo sono una frana nei social
Ecco, se il papà è daccordo, mi andrebbe bene pure il figlio di Celli! Anche se si fa un torto ai tanti meritevoli figli di sig. nessuno che magari fanno l'inteprete sulla costa crociere!
RispondiEliminaChe in questo sarebbe un titolo di merito, poichè nessuno della famiglia Celli ha mai lavorato nel turismo.
Ma almeno ha l'età dalla sua, e se vuole.. puote!
greg
@Luciano
RispondiEliminaScrivi qua, racchiudi tutta la mail in 140 catratteri che poi io o Anna o un altro la mettiamo su twitter
greg
@Luciano, @Arianna OK
RispondiElimina@Gregorio
RispondiEliminaOk, e grazie.
Aspetto il "pezzo" da frap (lui è più bravo) che lo sta buttando giù sul suo blog (http://magicitaly.wordpress.com/) e lo copincollo di corsa sui commenti.
P.S.: Il figlio di Celli è a fare uno stage alla Ferrari (6 mesi) e non più all'estero ... per ora.
Dicono che si sia laureato con 110 lode in ingegneria ... ma non credo che sia l'unico in Italia.
Però lì c'è andato lui.
Guarda il caso a volte, neh?
Brava Anna, l'ha già fatto
RispondiEliminaSu twitter #enit