Ultimo aggiornamento (vedere commenti) delle ore 12.38 (14 gennaio 2012). Il capitano della Capitaneria di porto di Livorno riferisce che sono arrivate 4179 persone delle 4229 stimate a bordo.
All'isola del Giglio la nave si è incagliata e poi sdraiata su un fianco. Uno squarcio di 100 metri nella chiglia. 7 miglia fuori rotta.
Inefficienze nei soccorsi.
Isola del Giglio: 3 morti accertati per annegamento, 14 feriti, un numero ancora imprecisato di dispersi nell'incidente occorso ieri sera alla nave da crociera Costa Concordia, incagliata sulle secche davanti a Punta Gabbianara.
Le ultime immagini, alle luci dell'alba, mostrano la grande nave completamente sdraiata su un fianco (foto sulla home e qui sotto), in conseguenza di uno squarcio di 100 metri nella chiglia. A quanto pare, la nave non può affondare ulteriormente, perché nel punto in cui si trova tocca il fondale.
Secondo Mara Parmegiani Alfonsi, una giornalista che era a bordo, la Costa Concordia era 7 miglia fuori dalla rotta prevista.
Inadeguatezza a bordo nell'emergenza
La Parmegiani sottolinea anche l'inadeguatezza del personale addetto all'emergenza: dai giubbotti salvagente alla guida delle scialuppe messe im nare.
"Sembravano impreparati", afferma.
Non si conosce ancora il nome delle vittime. Un lenzuolo ricopre il cadavere della prima di esse, un uomo di 65-70 anni.
Alcuni dei passeggeri si sono buttati in mare. Alcune delle vittime potrebbero essere tra essi.
Il bilancio del Prefetto di Grosseto
Il primo bilancio del Prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi, è di 6 morti e 13 feriti, ma il prefetto non esclude che ci siano altre vittime a bordo, perché la parte più bassa della nave non è stata ancora ispezionata. Successivamente, parlando con RaiNews24, il prefetto ha ridimensionato le cifre: 3 morti accertati e 14 feriti.
Numeri che il dottor Linardi ha ribadito alle 8,36 in diretta a SkyTg24, aggiungendo di non poter parlare dei dispersi, perché mancano dati attendibili.
Prevedibilmente i numeri varieranno per l'intera giornata, visto che tra passeggeri e personale di bordo ci sono migliaia di persone da controllare.
L'armatore parla di "una tragedia che sconvolge".
Uno dei feriti rischia la paralisi
Tra i feriti del naufragio un passeggero rischia di rimanere paralizzato: è stato trasportato all'ospedale di Grosseto e dovrebbe essere trasferito presto a quello di Siena. Avrebbe riportato traumi gettandosi in mare quando la nave si è incagliata al largo del Giglio. Tra i feriti sono parecchi quelli che hanno principi di assideramento proprio per essersi gettati in mare per mettersi in salvo. Soccorsa anche una donna incinta al quinto mese la quale ha riportato delle lievi lesioni.
Nel 2008 un altro incidente
Il quotidiano locale Il Tirreno riporta numerose testimonianze della tragica notte.
Nel 2008 la stessa nave era stata protagonista di un incidente a Palermo, in quella occasione senza vittime, per un impatto contro la banchina del porto (guarda il video).
Luci, colori e un'area fitness
Ma i video dell'armatore mostrano la Costa Concordia in tutto il suo splendore: luci, colori, un'area sport, diverse piscine e un'esclusiva area fitness per la crociera ideale.
Il comandante si è arenato volontariamente?
Secondo la capitaneria di porto il comandante della nave ha portato volontariamente la nave ad arenarsi per evitare guai peggiori.
Una nave "avveniristica"
La Concordia è presentata dall'armatore come la nave migliore della flotta Costa. Con 1.500 cabine disponibili, la Concordia è definita "avveniristica ed esclusiva nave da crociera dove il divertimento, il relax e l’emozione di una vacanza speciale prendono forma".
"Imponente e grandiosa - continua l'armatore - Costa Concordia è una delle navi più grandi dell’intera flotta Costa, un vero e proprio tempio del divertimento galleggiante che ti stupirà".
Lo "stupore" la notte scorsa è diventato un incubo per cause ancora tutte da accertare.
Il bilancio delle vittime non è definitivo
Il bilancio potrebbe non essere ancora definitivo, mentre, intorno alle due di notte, due o trecento persone attendevano ancora, sulla nave inclinata, di essere tratte in salvo con gli elicotteri.
4.200 passeggeri sulla Costa Concordia
La paura è arrivata all'ora di cena, quando le 4.200 persone a bordo della Costa Concordia - oltre 3.000 dei quali passeggeri e circa 1.000 di equipaggio - erano a tavola ai ristoranti della nave da crociera nei pressi dell'Isola del Giglio: uno scossone, poi la luce che va via.
Il tempo di capire quello che sta succedendo e l'invito ad indossare i salvagente e avvicinarsi alle scialuppe, "per precauzione".
"Sembrava di stare sul Titanic"
Qualcuno, a bordo, ha pensato al Titanic, di cui tra tre mesi, il 15 aprile, ricorre il centesimo anniversario dell'affondamento.
"Sembrava di stare sul Titanic" commenta Mara Parmegiani Alfonsi, una giornalista, per caso tra i crocieristi della Concordia, che poi a SkyTg24 racconta la sera denunciando numerosi disagi, l'assoluta mancanza di assistenza e anche un certa incapacità nellea guida delle scialuppe.
La Parmegiani parla di uno squarcio che si è aperto nella chiglia e che ha fatto inclinare la nave.
C'è invece chi ricorda l'Andrea Doria che nel lontano 1956, diretta a New York, si scontrò con la nave svedese Stockholm.
Qualcosa non ha funzionato
Sembrava, all'inizio, che questa avventura si fosse conclusa senza gravi conseguenze, solo tanta paura. Ma poi, durante l'evacuazione, qualcosa non ha funzionato: molti passeggeri sono caduti in acqua, qualcuno forse vi si è gettato per la paura mentre lo scafo si inclinava sempre più, e ha dovuto vedersela con il freddo del mare e della notte.
Tutte da accertare le cause della morte delle vittime: ipotermia, forse, ma non si esclude un malore, né si sa se fossero tra quelli finiti in acqua.
La crociera "Profumo del Mediterraneo"
La nave era attesa a Savona per la prima tappa della crociera "Profumo degli agrumi" nel Mediterraneo, ed era partita circa due ore prima da Civitavecchia.
Le secche di Punta Gabbianara
L'Isola del Giglio, dove i passeggeri sono stati evacuati in attesa di essere trasferiti in altri luoghi con maggiore ricettività, era a due passi quando il "tempio galleggiante del divertimento", per motivi ancora da accertare, si è incagliata alle secche di Punta Gabbianara, la punta più a sud dell'isola con alte scogliere, meta preferita dei sub.
Una falla a poppa
La Concordia ha cominciato ad imbarcare acqua e ad inclinarsi sul fianco destro a causa di una falla che si sarebbe aperta nella zona di poppa.
E proprio dall'Isola del Giglio sono partiti i primi soccorsi.
Il sindaco, Sergio Ortelli, ha messo a disposizione scuole, asili, alberghi, "qualsiasi cosa abbia un tetto" e il parroco ha aperto la chiesa per ospitare i passeggeri della nave.
Più tardi è cominciato, per alcuni di loro, il trasferimento in traghetto a Porto S.Stefano.
Il racconto dell'incidente
"Stavamo cenando quando è andata via la luce, abbiamo sentito un colpo e un boato, e le stoviglie sono cadute per terra": così ha raccontato all'Agenzia Ansa Luciano Castro, da bordo della Costa Concordia.
All'inizio è stato detto che si trattava di un guasto elettrico, ma tutti si sono accorti che i bicchieri sul tavolo non stavano più in piedi.
Prima l'invito ad avvinarsi alle scialuppe "per precauzione", poi ogni incertezza è stata spazzata via da sette fischi brevi ed uno lungo: il segnale di abbandono nave.
Sono arrivati altri natanti in soccorso
Verso la Costa Concordia che stava calando le scialuppe si sono avvicinati anche altri natanti che incrociavano nella zona, anche uno dei traghetti che fa servizio tra l'Isola del Giglio e Porto Santo Stefano, mezzi dei vigili del fuoco da Livorno e da Civitavecchia, delle capitanerie di porto e della guardia di finanza.
Nella notte la situazione si è aggravata
Verso l'una la situazione si complica: l'armatore fa sapere che "la posizione della nave, diventando più difficoltosa, sta complicando le ultime operazioni di sbarco".
La Costa Concordia è su un fianco e a bordo ci sono ancora centinaia di persone.
Prima dell'arrivo degli elicotteri, in diversi cadono nelle acque gelide del Tirreno a gennaio.
Due genitori sono in ansia per il figlio in viaggio con moglie e due bambine di 3 e 4 anni. "Sono ancora lì, fate qualcosa". Poi, per loro, un sospiro di sollievo: Gianluca Gabrielli e la sua famiglia ce l'hanno fatta; sono sulla banchina del Giglio e hanno una coperta.
Di Angelo Angeli
Una tragedia incommentabile. Ma vorrei che per una volta non si additasse la colpa a nessuno, mentre sarebbe ora di cominciare a fare tutti quanti un esame di coscienza affinché ognuno di noi cominci a dare veramente un contributo sul proprio posto di lavoro, nelle mansioni in cui si è preposti, affinché eventi del genere possano essere prontamente e professionalmente affrontati...
RispondiElimina@Jennaro
RispondiEliminaGrandi parole caro Gennaro.
La Costa Crociere è senza dubbio la migliore compagnia di navigazione del mondo ... e un qualcosa ne so.
Forse (ma ripeto forse) s'è persa un pò di quella professionalità che negli anni ... vabbè, non posso dirlo.
E per ben due volte mi ci sono trovato sopra con il mare forza 12 (a dire il vero una volta ero sulla Grimaldi), mentre tutto il personale mantenne in entrambe le occasioni un'esagerata professionalità e grande altruismo nei confronti dei passeggeri.
Ho riportato l'articolo pari pari di come l'ho trovato nel web (mi sembra sia il milgiore), ma prima di dare o fare delle accuse come si leggono sulle pagine internet, bisognerebbe accertarsi meglio sulle disamine dell'accaduto.
Se vera la decisione del comandante di buttarsi sulla "secca", beh; questa è una decisione presa in pochissimi attimi ma veramente intelligente.
Che disastro!
RispondiEliminaSecondo un sondaggio Ispo, 7 italiani su 10 sarebbero favorevoli ai giochi olimpici e paralimpici a Roma nel 2020 e solo l'11% degli italiani è contrario. Questi dati sono stati diffusi nel corso della conferenza stampa di presentazione del documento di compatibilità economica dei giochi. «Non solo Roma, ma tutta l'Italia può realmente scommettere sulle Olimpiadi. C'è grande attenzione al nostro progetto e la consapevolezza che non si tratta di un semplice evento, ma di un grande avvenimento per l'Italia» ha dichiarato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Le Olimpiadi sarebbero «una grande forza per il turismo, per le imprese e per l'immagine dell'Italia nel mondo».
RispondiElimina"La piena operatività aziendale è garantita dal Comitato esecutivo, già insediatosi con l'obiettivo di garantire la continuità di tutte le attività ordinarie e straordinarie". Così Alpitour in una nota rassicura il mercato all'indomani del cambio ai vertici dell'azienda. Dopo l'acquisto del gruppo da parte della cordata guidata dai fondi Wise Sgr Spa e J. Hirsch & Co, il t.o. ha annunciato la nomina a presidente di Enrico Vellano, chief financial officer di Exor. Una decisione presa "in attesa del perfezionamento dell'annunciato cambio di proprietà", precisa Alpitour in una nota. Secondo le previsioni, l'operazione dovrebbe essere conclusa nel primo trimestre dell'anno in corso. Il consiglio di amministrazione, riunitosi oggi per prendere in esame i risultati del 2011 "prende atto che il presidente e a.d. Daniel John Winteler e il direttore generale Fabrizio Prete hanno lasciato il Gruppo". Lasciano il tour operator, dunque, i due manager che avevano traghettato l'azienda durante gli ultimi anni, portando i risultati in terreno positivo.
RispondiEliminaIn attesa del bilancio
La nuova nomina viene annunciato al mercato pochi giorni prima dell'approvazione da parte del cda dei risultati di bilancio al 31 ottobre 2011. Un anno che, in base a quanto anticipato dall'azienda stessa, si è chiuso con risultati positivi. "Il Gruppo - afferma Alpitour - chiuderà il bilancio 2010/2011 migliorando i propri risultati: redditività
E questa non è per niente male
RispondiEliminaLe compagnie alberghiere americane sfidano i siti di prenotazione. Negli Stati Uniti debutta Roomkey.com, portale creato in joint venture da sei colossi multinazionali dell'hôtellerie: Marriott International, Hilton Worldwide, Hyatt Hotels, Choice Hotels International, Wyndham Hotel Group e InterContinental Hotels Group. Un'operazione sulla falsariga di Travelweb, sito lanciato nel 2003 in collaborazione tra Hilton, Marriott, Ihg, Starwood, Priceline.com e Pegasus Solutions. E proprio il fondatore di quest'ultima, John Davis III, è la mente principale di Roomkey.com, appena lanciato in versione beta. Il nuovo sito consente di ricercare e prenotare hotel e, eventualmente, di aggiungere giudizi e valutazioni. Dopo l'avvio negli Stati Uniti è prevista un'espansione oltreoceano, in Paesi di lingua inglese, come ha specificato la società. "Trovare l'hotel giusto è complesso, e crediamo - ha detto Davis - che Roomkey.com sarà in grado di fornire una risorsa innovativa per la ricerca e le prenotazioni, con contenuti completi e attendibili". Secondo le stime PhoCusWright, tra il 2009 e il 2013, negli Stati Uniti, le prenotazioni alberghiere online nel segmento leisure sono aumentate del 44%, raggiungendo i 39,2 miliardi di dollari e rappresentando un terzo di tutte le prenotazioni alberghiere.
@B.C.
RispondiEliminaPer quanto riguarda le Olimpiadi ci andrei molto cauto.
Non dimentichiamoci quelle di Atene e la mania di -grandeur- che ha contribuito all'attuale situazione finanziaria della Grecia.
In particolare modo chi dovrebbe controllare le spese e che tutto quello che si costruirà, una volta terminate le stesse, possa essere sfruttato nel tempo a venire, e non dimenticato come in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino!!!
RispondiEliminaLa presidenza delle Olimpiadi è affidata a Mario Pescante, deputato Pdl e vicepresidente del Comitato olimpico internazionale, mentre quello onorario è Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio che aveva rifiutato la presidenza per motivi di lavoro poiché aveva già il suo bel da fare con il Governo ... adesso però è "libero".
RispondiEliminaI vicepresidenti saranno il sindaco Gianni Alemanno, il presidente del Coni Gianni Petrucci e una terza persona ancora da indicare (credo).
Personalmente penso che ci vorrebbe una persona (veramente irreprensibile, non ricattabile, e quindi onestissima) al di sopra di questi per controllarli.
;-)
P.S.: Quelli irreprensibili, non ricattabili e onestissimi ... esistono ancora anche se l'è una razza in via d'estinzione.
ISOLA DEL GIGLIO. È in corso negli uffici della Capitaneria di porto dell'Isola del Giglio l'interrogatorio del comandante Costa Concordia, la nave naufragata ieri sera al largo dell'Isola. Il comandante dovrà ricostruire le fasi dell'incidente e spiegare come mai si fosse avvicinato così tanto alla Isola.
RispondiEliminaSecondo i programmi, infatti, la Concordia avrebbe dovuto attraversare il canale tra l'Argentario e l'Isola del Giglio a 5 miglia dalla costa italiana, e quindi a 3 dall'isola e dalla secca sulla quale si è incagliata. Il Giglio dista, infatti, dalla terraferma 16 km, cioè 8,6 miglia nautiche.
Le tre vittime, in base ai primi accertamenti medico legali, sono morte per annegamento, le salme sono all'obitorio dell'ospedale di Orbetello. Nelle fasi concitate del naufragio molte persone sono cadute in acqua o si sono gettate in mare, riportando anche fratture e principi di assideramento.
La tragedia della Costa Concordia viene raccontata anche dai testimoni diretti del disastro. Mara Parmegiani Alfonsi, giornalista, era a bordo della nave di lusso per lavoro, per seguire un evento di moda.
RispondiEliminaACCUSE - E da Porto Santo Stefano, dove è stata trasportata dopo i soccorsi, racconta il panico ma non rinuncia nemmeno alle accuse: «È stato un momento infernale. Erano circa le 21 e stavamo per andare a cena, quindi eravamo anche vestiti abbastanza leggeri - spiega la testimone a Skytg24 - Abbiamo sentito un urto e le luci si sono spente, dai tavoli sono caduti gli oggetti e i bicchieri. Siamo tutti corsi verso il ponte e a fatica abbiamo raccolto i salvagenti, ma il comandante ci ha assicurato che si trattava solamente di un guasto alle macchine, e non era vero: sotto la chiglia già c'era uno squarcio di cento metri».
INADEGUATO - Dopo le prime rassicurazioni è diventato evidente, però, come fosse necessario evacuare: «C'è stato un vero e proprio assalto alle scialuppe con personale totalmente non addestrato, non idoneo alla situazione, tanto che proprio mentre venivano calate ci sono stati gli incidenti- evidenzia Parmegiani - tanto che abbiamo dovuto sostituire il comandante della nostra scialuppa con un ufficiale di macchina di una compagnia diversa». Insomma, il personale era «Totalmente impreparato alle emergenze», e a detta di Parmigiani le responsabilità sarebbero anche del capitano che «al momento della tragedia si trovava a cena, me ne assumo la responsabilità: era a cena».
AFFONDATA - La testimonianza, drammatica, prosegue: «La Costa Concordia adesso non è più una nave incagliata, è una nave affondata, una nave di dieci piani è del tutto sdraiata su un fianco, sul fondo insieme a tutto quello che possedevamo».
I SOCCORSI - Lo stress e la tensione fanno sì che anche i soccorsi siano stati concitati e forse non perfettamente organizzati: «Abbiamo trascorso la notte avvolti solo nelle coperte, trasportati prima al Giglio e poi qui a Porto Santo Stefano, senza un bicchiere di latte né una bevanda calda».
RispondiEliminaL'ATTRICE - A bordo della Costa Concordia era presente anche l'attrice Francesca Rettondini, che racconta all'agenzia Adnkronos: «Io ero come un ebete, non sapevo cosa fare. Ho avuto paura, ci siamo spinti tutti verso l'uscita. La gente era nel panico. Quando la nave si inclinava sempre di più tutti puntavano i piedi, io avevo paura di andare giu». Ironia della sorte, dieci anni fa Rettondini aveva recitato nel film horror "Ghost ship", una storia liberamente ispirata alla vicenda di un famoso, e lussuoso, transatlantico affondato, l'Andrea Doria.
IL REALITY - A bordo erano presenti anche decine di parrucchieri che avrebbero dovuto prendere parte a «Professione lookmaker», un corso di formazione per parrucchieri e hair stylist previsto proprio a bordo della nave. Al termine della crociera trenta di loro, secondo il programma, avrebbero dovuto accedere a un reality di alcune puntate su una tv nazionale per la proclamazione del «Lookmaker 2012», con un premio di 100.000 euro da utilizzare per ristrutturare la propria azienda.
L'OSCURITA' - Ilaria, 23 anni di Roma, e Safa 22 anni di Perugia, erano invece in crociera per seguire un corso di formazione. E a caldo raccontano i momenti dell'impatto e dell'evacuazione: «Eravamo a cena ieri sera quando ha cominciato a tremare tutto, la luce è andata via e la gente ha cominciato a gridare aiuto. Dopo che ha tremato tutto la nave ha cominciato a piegarsi su un lato. Nella sala ristorante sono caduti oggetti, bicchieri, vassoi e piatti. Ci siamo anche feriti ma la cosa più drammatica è sentire la voce delle persone, in particolare delle mamme, chiamare i propri familiari, soprattutto i bambini. Era buio e non sapevamo cosa fare. La gente cadeva in terra mano a mano che la nave si inclinava. Sentivamo la voce del comandante ma abbiamo pensato a correre verso un'uscita. Un'ora dopo è suonata la sirena ed è stato dato l'ordine di evacuazione».
PRECIPITATE - Come gli altri passeggeri anche Ilaria e Safa sono corse alle scialuppe di salvataggio: «Ma per l'inclinazione della nave alcune scialuppe non sono state calate in acqua - hanno raccontato le due superstiti - sono finite sui ponti sottostanti e crediamo che in parecchi si siano fatti male o siano rimasti contusi. C'era anche chi si buttava in acqua».
CIMA SPEZZATA - «Si è spenta più volte la luce e non sapevamo orientarci - racconta Yuri Selvaggi, in crociera con la moglie e i figli - abbiamo abbandonato tutto per scappare. Ma a bordo c'era panico anche tra i membri dell'equipaggio. Molti stranieri. Non sapevano esattamente cosa fare neanche loro. Quando siamo finalmente saliti su una scialuppa si è addirittura spezzata una fune mentre veniva calata. La scialuppa non è andata subito in acqua ma ha sbattuto contro la stessa nave e solo dopo aver rimbalzato è andata in acqua, per fortuna senza rovesciarsi».
12.31 – Le testimonianze raccolte dai passeggeri nelle ultime ore hanno spesso un elemento in comune nel racconto del naufragio: molte persone hanno preferito gettarsi in mare per raggiungere a nuoto la costa, nel panico o preoccupate forse dai soccorsi non sempre così rapidi.
RispondiElimina12.23 – Dopo l’urto che ha rotto lo scafo, spiegano sul Tirreno, il comandante della Costa Concordia (Francesco Schettino) «si è avvicinato all’ingresso del porto, permettendo così un soccorso più facile per le oltre 4.200 persone a bordo. Se, infatti, il naufragio fosse avvenuto più al largo, i danni per le persone sarebbero stati sicuramente maggiori».
12.17 – Le tre persone decedute sarebbero morte per annegamento. I loro corpi sono stati trasportati a Orbetello, ma non si conosce ancora la loro identità: erano senza documenti e ci andrà tempo per la loro identificazione.
12.14 – La Capitaneria di porto di Livorno fa sapere che sarà necessario ancora del tempo prima di avere una lista aggiornata dei passeggeri che non hanno ancora risposto all’appello dopo il naufragio. Non è ancora chiaro il numero dei dispersi.
12.10 – Continua, intanto, il trasferimento dei passeggeri che si trovavano a bordo dall’isola del Giglio verso porto Santo Stefano. Alle 11.00 erano state trasferite 3.179 persone delle oltre 4.200 che si trovavano a bordo.
11.50 – L’isola del Giglio ha un perimetro costiero prevalentemente roccioso, tranne alcune zone in cui si aprono piccole spiagge sul versante orientale. Non è ancora chiaro a che distanza dall’isola si trovasse la Costa Concordia al momento del naufragio.
11.40 – Probabilmente a causa delle tante visite di persone in cerca di informazioni, il sito web della Costa Crociere continua a essere irraggiungibile.
11.33 – I soccorritori parlano di alcuni feriti in gravi condizioni, da ore sono in corso visite e controlli sulle centinaia di persone che erano a bordo.
11.28 – Il prefetto di Grosseto non esclude che ci possano essere ancora molti dispersi. La Capitaneria di Porto di Livorno ha avviato una prima inchiesta sulle cause dell’incidente, che restano da chiarire.
11.25 – La Costa Concordia era entrata in servizio nel 2006 e la sua prima crociera inaugurale avvenne il 9 luglio dello stesso anno. Era una delle navi più grandi della flotta Costa con una lunghezza pari a 292 metri e una larghezza intorno ai 35,50 per un’altezza al punto massimo di 52 metri. Nel novembre del 2008 aveva avuto un piccolo incidente in fase di manovra di ormeggio nel porto. Riportò danni alla fiancata sinistra, che furono rapidamente riparati.
11.08 – «Ero nel lato affondato», il racconto di una superstite:
Ho capito subito che stava accadendo qualcosa di serio, ma non credevo fino a questo punto. Poi, quando ho sentito l’avviso che comunicava ai passeggeri di raggiungere i punti di emergenza ho iniziato ad avere davvero paura.
11.06 – Secondo un esperto di navigazione che si trova nell’area dell’incidente, citato dal quotidiano Il Tirreno, che ha sommariamente ispezionato da sottobordo la CostaConcordia «non può esservi dubbio: la nave ha preso uno scoglio. Le indagini dovranno stabilire perchè: può essersi trattato di errore umano o di avaria degli apparati elettronici».
10.59 - Il comunicato ufficiale della Costa Crociere (estratti):
E’ una tragedia che sconvolge la nostra azienda. Il nostro primo pensiero va alle vittime, e vogliamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai loro familiari e amici. In questo momento tutti i nostri sforzi sono concentrati nelle ultime operazioni di emergenza, oltre che nell’offrire assistenza agli ospiti e all’equipaggio che erano a bordo della nave, per farli rientrare al più presto a casa. Le procedure di emergenza sono scattate immediatamente per procedere all’evacuazione della nave.
Mancano 50 persone
RispondiElimina12.38 – Il capitano della Capitaneria di porto di Livorno riferisce che sono arrivate 4179 persone delle 4229 stimate a bordo.
12.47 – A Santo Stefano tra i feriti sbarcati ce n’è uno grave: ha avuto un trauma cranico a causa di una violenta caduta durante il naufragio, spiega il Tirreno.
RispondiElimina12.52 – La Capitaneria di porto di Livorno conferma che nel complesso mancano all’appello 50 persone dopo il naufragio.
RispondiElimina@Luciano
RispondiEliminaQuesta è forse la notizia che più aspettavi e che ti auguravi pi di tutte.
E ti ci voglio vedere adesso a -sparare- sull'Enit.
Dai che scherzo!
Leggi un pò qui di seguito e fammi sapere.
Secondo indiscrezioni dell’ultima ora, il ministro per il Turismo e lo Sport, Piero Gnudi, avrebbe designato come presidente dell’Enit Pier Luigi Celli, attuale direttore generale dell’Università Luiss Guido Carli e membro dei consigli di amministrazione di Illy, Unipol, BAT e Demoskopea.
Celli, che andrebbe a sostituire Matteo Marzotto, alla guida di Enit da settembre 2008, oltre che imprenditore e direttore d’azienda, è saggista e scrittore. Molti lo ricorderanno per la lettera pubblicata da La Repubblica nel novembre 2009 indirizzata al figlio laureando, “Figlio mio, lascia questo paese”.
Nel suo curriculum, il sessantanovenne vanta esperienze di prestigio come la dirigenza della Rai nel 1998, l’incarico di Responsabile della Direzione Corporate Identity dal 2002 al 2005, e ruoli fondamentali nello start up di nuove attività per la telefonia mobile quali Wind e Omnitel
13.09 – ANSA riferisce che le persone non ancora rintracciate sono 70.
RispondiElimina13.30 – La procura di Grosseto ha aperto le indagini per naufragio, disastro e omicidio colposo.
RispondiElimina13.19 – II dispaccio completo dell’ANSA sui dispersi:
A bordo della Costa Concordia, in base all’ultimo dato fornito dall’armatore, erano imbarcati in 4234, di cui 52 bambini tra 0 e 6 anni. Di questi, spiega il prefetto di Grosseto, «ne abbiamo rintracciati al momento 4165. C’è una differenza di circa 70 persone ma stiamo facendo una ricerca, praticamente porta a porta al Giglio» . (ANSA).
14.02 – Non è ancora del tutto chiaro come siano andate le cose questa notte, ma secondo diverse fonti di agenzia la Costa Concordia sarebbe passata a un solo miglio dalla costa, non rispettando il limite di sicurezza di cinque miglia. Anche la Capitaneria di porto ha aperto un’inchiesta, di tipo amministrativo, per capire quali siano state le cause del naufragio della nave da crociera
RispondiElimina@Francesco
RispondiEliminaPiù bella notizia non mi potevi dare.
:)
p.S.: Non ti dannare ad inserire le ultime dell'Ansa. Sono costantemente collegato con le ultime dall'Isola del Giglio.
Comunque grazissimo
@Francesco
RispondiEliminaMi sono accorto che ho scritto "più bella notizia non potevi darmi" ... si va ben, ma per il fatto che adesso avrò di certo molto da scrivere e da divertirmi/ci.
Quello è un personaggio che ama mettersi in mostra e ... ne vedremo delle belle.
non ho capito, che ci sarebbe da divertirci?
RispondiEliminaio provo molto pena per quanto accaduto, ovviamente non pari a quella che sento per gli innumerevoli naufragi in crociere non su navi con tutti i confort, e però con costi superiori...
che pena anche il cinico elogio di vettori eccellenti dopo quello che succede...la gravità della responsabilità è elevatissima!
grande rispetto per le famiglie dei defunti e dei dispersi
@Anonimo
RispondiEliminaForse t'è sfuggito che il mio commento non era dovuto all'immane tragedia della Costa Concordia, ma alla notizia della nuova nomina del presidente dell'Enit arrivatami da Francesco qualche commento prima.
E' il solito problema di sempre, e vale a dire, che s'accusa la gente senza aver ben letto le causali.
Ma chi mai può ridere di cose così, siamo seri!
:(
@anonimo
RispondiElimina?
:-(
E' stata una notte strana. La maggior parte di voi ieri avrà sentito del Costa Concordia in avaria e dopo aver commentato la notizia se ne sarà andato a dormire. Per me, che su quella nave ho lavorato per anni, è stata una notizia sconvolgente e la nottata l'ho passata quasi in bianco pensando ad amici e colleghi imbarcati lì sopra.
RispondiEliminaScrivo perché mi stanno infastidendo tutti i servizi in tv che parlano di un crew impreparato a gestire la situazione. Posso solo dire il crew appena salito a bordo segue corsi per la familiarizzazione con la nave e per ogni genere di emergenza. Durante il contratto vengono fatte numerose e svariate esercitazioni, spesso anche dopo turni massacranti di lavoro. Inoltre (cosa importantissima che avevo dimenticato), lo stesso crew prima di imbarcare segue corsi di soccorso. Corsi che se non superati precludono all'imbarco.
E' chiaro che in un'emergenza simile, qualcosa può andare storto, se non lo facesse probabilmente non sarebbe emergenza ma è abbastanza assurdo dare addosso ad un crew defininendolo incapace e impreparato. Faccio presente che in una situazione che definire critica, con una nave inclinata sul lato, è un eufemismo, un equipaggio di 1000 persone ha messo in salvo più di 3000 passeggeri. E' vero, ci sono state anche 3 vittime ma, con tutto il rispetto per chi ha perso la vita, da quello che mi risulta è stato un infarto e alcuni che, presi dal panico, si sono buttati in acqua senza seguire le direttive del crew. Non credo che questo sia imputabile alla preparazione del crew stesso.
Per quanto riguarda il comandante, a nessuno viene da pensare che il suo "non è successo niente, state tranquilli", sia servito a mantenere la calma a bordo per permettere alla nave di avvicinarsi alla costa, invece che affondare completamente? Con tutta probabilità quella manovra, che molti giudicano stupida, ha contribuito a salvare centinaia di vite. Con parte delle scialuppe inutilizzabili avvicinarsi alla costa ha permesso di usufruire dell'aiuto di mezzi esterni che hanno potuto imbarcare passeggeri e portarli sulla terra ferma velocemente.
Altra cosa da dire, il boat drill di inizio crociera (obbligatorio per i passeggeri), spesso viene preso alla leggera dagli stessi, che si presentano senza salvagenti, in ritardo o molto più intenti a filmare con i cellulari, invece che ascoltare le informazioni. Il fatto stesso che in una situazione di emergenza simile, alcuni passeggeri pensano che sia meglio filmare con i cellulari invece che ascoltare le comunicazioni... la dice lunga...
Sentire dire in tv che "nessuno ci ha salvati" quando sei al sicuro su una banchina è quanto meno stupido, visto che non credo che lì ci sei arrivato volando.
Per quanto riguarda la dinamica dell'incidente e le tempistiche di comunicazione allarme non mi pronuncio. L'unica cosa che posso dire con certezza è che il crew meriterebbe più rispetto, perché mentre i passeggeri lasciavano la nave, molte persone del crew rimanevano a bordo cercando di salvare più persone possibile.
@Anonimo
RispondiEliminaVeramente bravo.
Chissà se l'anonimo di prima potrà capire quello che hai scritto.
... e bravo ancora.
:)
Le immagini ed i video sono impressionanti.
RispondiEliminaIo ero convinto che navi del genere avessero radar e sonar in grado di sondare costantemente tutto il fondale circostante e ad opportune distanze di sicurezza rispetto alla velocità normale di crociera.
Evidentemente non è così, visto che il comandante parla di "carte nautiche". Come poi lui possa essere a terra, mentre ci sono ancora passeggeri intrappolati sulla nave è davvero inspiegabile. E' palese come non ci fossero procedure di evacuazione e di sicurezza diverse dal "trovatevi tutti ai punti di ritrovo".
Non che la cosa mi meravigli molto.
Pure dove lavoro io c'è un piano di emergenza sulla carta, ma procedure concrete tese ad accertare, ad es., che nessuno sia intrappolato nei bagni e/o negli uffici, non esistono. Sono nella squadra di emergenza e so di cosa sto parlando, purtroppo.
Detto ciò, mi domando se e come si possa ora rimuovere una nave di quella stazza dalla posizione attuale e mettere in sicurezza il carburante onde evitare un disastro ambientale di proporzioni colossali nell'arcipelago toscano.
Non sono un esperto, ma non credo che per navi di quella stazza sia poi molto sicuro avvicinarsi alla costa in quel modo lì.
Dalle testimonianze dei naufraghi non pare ci fosse tutta 'sta gran professionalità a bordo: e i video parlano abbastanza chiaro.
Certo che quando la nave si è inclinata è diventato tutto più difficile. Dopodiché se hai un piano di emergenza fatto come cristo comanda, devi sapere cosa puoi e devi fare in questi casi, non è che puoi improvvisare sul momento. Certo che così dal lato sommerso è probabilmente molto difficile evacuare e dal lato opposto calare le scialuppe e le persone diventa sicuramente un bel problema.
Però, ripeto, devi aver studiato prima come affrontare il problema in quei casi lì.
A mio parere chi si è gettato in acqua, di sera, a gennaio, vestito, c'ha avuto un bel coraggio.
Vai in ipotermia probabilmente in pochi minuti e, anche se sei abbastanza vicino alla costa, rischi di rimanerci secco ugualmente.
Ahia... i morti son saliti a sei.
RispondiElimina@frap
RispondiEliminaE' tutto perfettamente come hai scritto.
Per quanto mi riguarda ho sperato fino all'ultimo che il comandante (che conosco) non fosse incappato in quei due gravissimi errori.
E' usuale passare vicino alla costa è far suonare le sirene per salutare eventuali ex comandanti e compagnia bella, ma non va fatto.
Cosa ben più grave per chi ha navigato è il rispetto delle leggi del codice della navigazione, e la più grave, dopo l'ammutinamento, è che il comandante lasci la nave in caso di abbandono, prima dell'ultimo passeggero.
Questa è una cosa che non va fatta e che condanno con tutto me stesso.
Cosa che invece non ha fatto l'attuale capo commissario (hotel director) Manrico Giampedroni che ricordo molto bene poichè ai miei tempi era un buon secondo o terzo ufficiale commissario, poichè è rimasto all'interno della nave fino all'ultimo per salvare il salvabile.
Noi commissari siamo sempre stati considerati degli ufficiali un pò così per via che non abbiamo frequentato il nautico e che potevamo, anzi dovevamo, essere sempre nei saloni per ...
Una tragedia immane che non mi sento di poter perdonare.
Per quanto riguarda l'impreparazione del crew che si è evinta dalle dichiarazioni dei passeggeri, credimi caro frap, è difficilissimo evacuare quel quantitativo di persone in questi casi di inclinamento nave.
Posso però affermare che noi non s'era così...e tutti gli ufficiali sapevano bene il da farsi, non solo sulla carta ma con settimanali fattive dimostrazioni anche in alto mare.
E' sufficiente un solo uomo per ogni punto della nave per far svolgere nel modo corretto l'evacuazione.
però aspetto le causali per conoscere le responsabilità.
I decessi aumenteranno non appena saranno visitate tutte le cabine sotto il livello del mare poichè è fattibile che chi aveva fatto il turno di notte possa essere rimasto intrappolato nei ponti sottostanti.
La speranza è che le paratie stagno siano state chiuse per tempo.
In questo caso la nave rimane in sicurezza finchè c'è aria.
Mamma mia!
Una gran tragedia che purtroppo si ripercuoterà sul turismo crocieristico italiano in maniera esagerata.
Salteranno parecchie teste e non ci giurerei su Gianni Onorato il GM ... manco su Foschi il presidente.
Non conosco come adesso si svolgano le dimostrazioni di abbandono nave o incendio a bordo, ma una volta erano molto ma molto serie e non potevi sgarrare neanche una mossa.
RispondiEliminaIn quel dato secondo dovevi essere sul punto preciso della tua zona e ragguagliare il personale con quello che dovevano fare per i passeggeri.
Tutto doveva essere preciso anche nella concitazione dell'occasione che era simulata come in un film.
Alla fine di questo poi passava il personale di coperta (ufficiali e comandante) che osservava che il tutto fosse stato fatto nel modo stabilito.
Nei video in giro ora sul web non ho visto neanche un ufficiale (coperta, macchine o commissari) che da disposizioni ai passeggeri e questo è molto strano.
Non mi sento però di dare delle responsabilità al crew della nave.
RispondiEliminaCredo inoltre che molte cose ascoltate dai passeggeri siano del tutto prive di fondamento.
Scusami ma non ci credo.
Conosco molto bene la serietà di quelle dimostrazioni e della Compagnia Costa Crociere e l'eventuale errore di uno non può ricadere su tutti.
Se ho ben capito, sarebbero passati troppo vicino alla costa. Dopodiché, avendo squarciato il lato sinistro, avrebbero fatto fare mezzo giro alla nave, per poi portarla ad incagliarsi vicino al porto, dove si trova ora.
RispondiEliminaIn una logica di sicurezza per i passeggeri, la nave e l'ambiente, in questi casi, secondo te, è davvero la cosa migliore da fare?
Perché mi pare abbastanza prevedibile che se mandi un bestione del genere ad arenarsi su una secca otterrai che la nave si inclinerà certamente su un fianco.
Lo scafo dovrebbe essere comunque compartimentato, presumo.
Certo se attacca ad imbarcare acqua solo da un lato... non è tanto facile uguale.
Non sono un esperto, sia chiaro.
Ma per evacuare al meglio la nave, non è meglio cercare di tenerla per quanto possibile dritta in acqua?
Non si calano meglio così le scialuppe? Dopodiché, l'evacuazione di 4000 persone da una nave, ragionevolmente, quanto tempo può richiedere?
Penso non certamente poco...
Fatta l'evacuazione, se possibile, potrai magari provare a mandare la nave su una secca con l'equipaggio che ti è rimasto e poi farlo evacuare. Se vuoi provare a salvare la nave.
Se lo fai subito, non rischi che la nave si capovolga (come poi è avvenuto), dopodiché hai voglia a far scendere in mare 4000 persone?
Boh... secondo me, casi del genere dovrebbero essere comunque previsti a priori e si dovrebbe sapere esattamente cosa si deve fare in questi casi qui.
Possibile che per un'ora non abbiano chiamato la guardia costiera? Che non si siano resi conto della situazione reale?
Ma non hanno sensori a bordo che dicano se stanno imbarcando acqua e sistemi di emergenza che entrino in funzione in caso di blackout?
Dai, non è possibile che non ci siano su una nave del genere.
Mah...
Comunque sul piano dell'immagine per Costa Crociere è una mazzata mica da poco...
RispondiEliminaHo idea che seguiranno un bel po' di disdette.
Leggo che si dovrà fare per recuperare la nave. Roba da brivido...
RispondiEliminaDal sito di CC:
RispondiEliminaCome già reso noto, la Magistratura, con cui Costa Crociere sta collaborando, ha disposto il fermo del Comandante, verso il quale sono state mosse gravi accuse. Sembra che il comandante abbia commesso errori di giudizio che hanno avuto gravissime conseguenze: la rotta seguita dalla nave è risultata troppo vicina alla costa, e sembra che le sue decisioni nella gestione dell’emergenza non abbiano seguito le procedure di Costa Crociere che sono in linea e, in alcuni casi vanno oltre, gli standard internazionali.
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RispondiEliminaNon credo che la nave verrà recuperata per i costi, e probabilmente verrà tagliata per recuperare il salvabile.
RispondiEliminaIl Secolo XIX di oggi descrive perfettamente quello che succederà meglio di tutti gli altri giornali per il fatto che ne sono più a diretta conoscenza degli altri.
Ti consiglio di leggerlo da domani sul sito della Camera dei Deputati.
Per esperienza so che in questi casi il comandante, il capo commissario e il direttore di macchina si mettono immediatamente in contatto con la direzione della compagnia e prendono degli ordini. Quindi non escludo che l'ordine di far apparire meno grave del dovuto l'accaduto sia proprio partita dal direttivo di terra.
E' molto presumibile, altrimenti non si spiega l'ora trascorsa per lanciare l'SOS.
Per quello che ne so di metodologie di coperta (che appartengono più al comando nave che al comando alberghiero) credo che quella di portare la nave il più vicino alla terra sia stata una mossa indovinata ... ma magari non credevano che si sarebbe inclinata in quella maniera.
Che le scialuppe siano impossibilitate alla calata in mare in caso di grande sbandamento o inclinazione, è una cosa risaputa dalla gente di mare, ma in questo caso vengono (almeno c'erano ai miei tempi) automaticamente gonfiati degli scivoli che finiscono proprio in quelle scialuppe, a sua volta gonfiabili, che vengono immediatamente lanciate in mare e depositate alla fine dello scivolo dai marinai.
Queste una volta erano deposte sulle due fiancate (prua) della nave, e in un momento con una semplicissima valvola d'apertura cadevano in mare autogonfiandosi.
Erano come degli immensi ovuli di metallo che cadendo in mare perdevanol'involucro e che contenevano anche 30 prs cadauno.
Però nell'occasione non è avvenuto.
Credimi frap, è tutto talmente strano che non riesco a comprendere.
Cercherò di mettermi in contatto con qualcuno di quei tempi per sapere se ne sa qualcosa di più e che magari era anche a bordo.
Penso che salteranno parecchie teste per l'accaduto tra il personale direttivo di terra.
Il danno d'immagine è incalcolabile però confido nella professionalità di quella compagnia che nonostante tutto ...
Ma Onorato sa cosa dice (dal min. 3:40) oppure no:
RispondiEliminaGiornalista uomo: comunque è corretto dire che la nave era fuori rotta o no?
Onorato: No.
Giornalista uomo: Ecco...
Giornalista donna: Qualcuno ha detto che altre volte la Concordia era passata così vicino all'Isola dl Giglio...
Onorato: Questo qui non ci risulta. Non è una... non è una... non è una rotta definita per passare vicino all'Isola del Giglio.
Dunque, non erano fuori rotta, ma la rotta non è definita per passare vicino all'isola.
E il comandante era sul ponte di comando.
E come ci sono arrivati lì allora... così per sbaglio?
Dai ma siamo un po' seri, come si fa a rispondere così...
L'imprevedibile sarebbe che la nave si inclini repentinamente se va in secca?
A me sembra del tutto normale: la nave è fatta per galleggiare non per stare in piedi su un fondale.
Alta come è questa, poi.
Mah... chi li capisce è bravo.
Gli scivoli di cui parli ci sono persino sui traghetti...
RispondiEliminaMa sei fai inclinare una nave e hai metà delle scialuppe su un lato e metà sull'altro, mi spieghi come caspita pensi di poter evacuare tutti quanti dalla nave?
Mi sembra tutto così assurdo...
Di Gianni Onorato preferisco non dire nulla.
RispondiEliminaInfatti avevo scritto un commento dove descrivevo il come la penso su lui, ma se fai caso subito dopo l'ho cancellato.
Comunque posso solo dire che tempo fa ho tagliato di netto (educatamente) la nostra conoscenza e labile amicizia. Non mi è mai piaciuto il suo modo di fare in qualsiasi caso la si voglia mettere.
E la conferma arriva anche dalle sue parole alla stampa. Penso che non passerà molto che la Compagnia prenderà le distanze dal Comandante della nave e questo la spiega molto lunga ... a me.
:(
Gli ovuli di cui ti parlavo prima che sostituiscono le zattere della parte inclinata.
RispondiEliminaSempre che esistano ancora.
Ricordo che durante le esercitazioni che contemplavano l'apertura di quegli ovuli, l'armatore chiedeva l'apertura di due sole unità poichè il costo per rimettere il tutto dentro agli ovuli era di svariate migliaia di dollari.
QUI si vede molto bene come è messa la nave rispetto alla costa e che profilo ha.
RispondiEliminaNon sarebbe mai potuta "stare in piedi".
Calare le scialuppe dal lato emerso deve essere stata una vera impresa.
E a trenta metri c'è il fondale che scende sino a 70. Se la nave avesse cominciato a scivolare sarebbero andati tutti sotto in pochi minuti, secondo me.
Per me è stata una totale follia.
Mah, il fatto che abbia calato le ancore per poter far fare un mezzo giro alla nave a mò di derapata, presumo che abbia calcolato che si sarebbe adagiata così...
RispondiEliminaLa mia è solo una ipotesi, per amor del cielo.
Non voglio di certo spezzare una lancia in favore del comandante.
Comunque sono quasi sicuro che ne sentiremo delle "belle" sugli ordini arrivati dal direttivo di terra.
Per esperienza so che niente a bordo si fa senza l'autorizzazione dei preposti a Genova.
Neanche comprare un chilo di patate ad un prezzo migliore, quindi è immaginabile che in quei casi ...