Bene, sono arrivato alla fine di questa pazzesca e paziente ricerca (non vedevo l'ora) e c’ho dato come un matto girando quasi da tutte le parti, anche perché non volevo
fidarmi di soli e semplici primordiali “aromi”.
A volte s’intende una cosa … ma sovente capita che la realtà
sia ben diversa e quell’aroma si tramuti in “lezzo”.
Circa due anni di continue ricerche nonché meticolose all’inverosimile
che per rendere ancor più veritiere m’hanno quasi obbligato ad affidarmi (piacevolmente poiché li c'ho conosciuto alcuni colleghi anche molto validi) anche al
web (importanti gruppi alberghieri di facebook), per poter entrare dal vivo in
questo mondo così variopinto.
Al termine dei quali sono arrivato al dunque che il settore
alberghiero italiano non mi piace proprio per niente.
Ad onor del vero ho sperato fin quasi alla fine di poter fare
almeno una “pari e patta” tra quelli che il settore alberghiero lo sanno fare
(veramente) e quelli che invero (per me) non hanno ancora capito che prima lo
si deve imparare, amare e poi impararlo nuovamente … ma non m’illudevo.
E sia ben chiaro che non esistono dei cattivi collaboratori
ma pessimi capi; quindi i direttori d’albergo.
Senza però dimenticare che sopra di questi (i direttori d’hotel)
c’è la proprietà e che quindi sono ancora più “capoccioni dei capi” e talvolta
anche “molto più assai tanto”, pessimi.
Si, vabbé, adesso forse arriveranno duemila mail di commenti
da pseudo grandi saccenti che mi scriveranno “ma che stai a dì?”, oppure il perentorio
e auto gratificante “noi siamo i migliori del mondo e ben conosciamo il
rapporto tra qualità e prezzo!” con il contorno dell’onnipresente da loro
spesso usato “ … e tu che razzo ne sai!”.
E l’ultima di queste approderà da quelli più educati (per
modo di dire, né) e quindi da quei male informati che nel settore non mancano certo.
Ebbene, non me ne si voglia, ma per dirla a brevi parole, nell’eventualità che questo possa accadere, ai potenziali futuri contestatori mi
venga solo concesso il personale “e chi se ne frega” di ciò che potranno dire.
Restando ben fermo sul fatto che il livello qualitativo (opinione
strettamente personale) della proprietà, dei direttori, dei capi servizio e bla
bla bla, è alquanto modesto, e fors’anche un qual cosina di più.
Anzi, di meno.
Naturalmente da questi, poco si discostano i “grandi”
presidenti delle associazioni preposte al caso, anche perché si presume che
loro stessi ne facciano direttamente parte.
E così pure chi questo settore lo amministra da “accaregato”
(seduto su comode poltrone), istituzionalmente parlando o da proprietario.
Le istituzioni?
Velo pietoso con poche eccezioni a parte.
Le proprietà?
Velo pietoso con poche eccezioni a parte.
Comunque sia, quello che ho visto, letto ed esaminato con certosina
cura, è disastroso e con ben poche eccezioni a parte.
Direttori, Capi o presunti tali, magari forniti d’attestati
in gran quantità, lauree a gogò e Master a “popò”, alla moda che in teoria non
c’è differenza tra questa e la pratica, in pratica invece ce n’è; eccome se
c’è.
Un continuo “tirare avanti” e un “io speriamo che me la cavo”,
senza dimenticare il loro perentorio, nel qual caso le cose non vadano per il verso
giusto, è colpa d’altri o chissà di quant’altro.
Qualche esempio?
Li stessi che sapete anche voi, e per voi intendo quelli che
conoscono questo mestiere e non certo gli altri con cui ci vorrebbero degli
anni, se non ci sei a stretto contatto, per spiegarli tutti.
Ovvio che criticare sia facile facile, e che quindi chi lo
fa (come chi scrive su questo blog) debba per prima cosa trovare la soluzione …
che infatti c’è.
Chiedere è lecito, rispondere è cortesia … e noi siamo
cortesi con chi lo è.
@Luciano
RispondiEliminaGiusto per farti due o tre nuovi amici ........
;-)
@Francesco
RispondiEliminaEh già!
Cosa non si fa per avere dei nuovi amici, né?
;-)
Definire il proprio posizionamento, il segmento di mercato cui ci si rivolge, gli obiettivi che si intendono raggiungere
RispondiEliminaPredisporre il piano economico e finanziario dell’albergo
Assicurare il finanziamento dell’albergo
Analizzare costi/benefici di eventuali scelte di posizionamento sul mercato
Organizzare la contabilità
Valutare e proporre le politiche dei prezzi, analizzando i costi del servizio
Definire strategie di marketing operativo
Effettuare azioni di comunicazione per inserire l’albergo nei circuiti turistici
Pianificare e organizzare iniziative di promozione e fidelizzazione della clientela
Gestire i rapporti con i tour operator, le agenzie di viaggio e con gli enti pubblici
Monitorare, ed eventualmente correggere, il piano commerciale dell’azienda
Individuare il fabbisogno di personale per lo svolgimento delle mansioni previste
Selezionare personale
Organizzare il lavoro, assegnare tempi e modalità di svolgimento dei compiti
Fornire al personale una identificazione degli obiettivi e dei contenuti relativi alle mansioni assegnate
Controllare in itinere e come risultato finale, gli output di lavoro dei collaboratori
Motivare i collaboratori per promuovere direttamente o indirettamente il miglioramento del servizio e la soddisfazione del Cliente
Valutare i bisogni di fornitura
Selezionare fornitori e merce
Effettuare gli ordini
Verificare aspetti qualitativi e quantitativi della merce ordinata
Predisporre lo stoccaggio della merce
e se ti sembra poco
RispondiElimina@anonimo
RispondiEliminaMa va?
@anonimo
RispondiEliminahai però dimenticato di mettere che tutte quelle cose bisogna farle bene
:-D
Ice ed Enit hanno firmato il 16 ottobre un accordo per l’integrazione logistica dei propri uffici all’estero e, in generale, il coordinamento delle rispettive iniziative in un’ottica sinergica di promozione del Belpaese. Ispirata a criteri di qualificazione della spesa e di ottimizzazione dell’uso delle risorse pubbliche, la Lettera d’Intenti è stata firmata dal presidente ICE Riccardo Monti, e dal presidente ENIT Pier Luigi Celli al Ministero dello Sviluppo Economico.
RispondiEliminaLe due Agenzie, è stato ribadito, sono parte integrante del “Sistema Italia” all’estero che, nella più ampia accezione, include le Ambasciate e le Camere di Commercio italiane, e i loro compiti istituzionali presentano un’oggettiva complementarità nel rapporto con l’utenza turistica e commerciale dei mercati esteri. In base all’accordo, le parti si impegnano a verificare quali tra le rispettive sedi estere presentino le condizioni per un’integrazione logistica, pur mantenendo i due enti piena autonomia nello svolgimento delle proprie attività istituzionali. Per tre anni da ora le due agenzie si impegnano a darsi reciproca visibilità in occasione di grandi eventi promozionali nei rispettivi settori di competenza e ad istituire un tavolo tecnico che avrà il compito di individuare, coordinare e realizzare iniziative di interesse comune (si direbbe: e per far questo ci voleva un accordo scritto?… – ndr).
«Le prime sedi ad ospitare gli uffici ICE-ENIT saranno quelle di Sydney, San Paolo, Shanghai, Dubai, Mumbai e Varsavia, le ultime tre con un Punto di Corrispondenza», ha spiegato il presidente ICE Riccardo Monti. «Questo è solo l’inizio perché presto altre ne seguiranno in un’ottica di sistema che mette a fattor comune tutte le strutture e le competenze a supporto del Made in Italy, dei suoi prodotti e del suo territorio. Un connubio di cui si parla da tanto tempo» ha concluso Monti «e che ora finalmente si comincia a realizzare. L’accordo firmato oggi, rappresenta un ulteriore tassello di un programma di riordino e razionalizzazione del Sistema Italia all’estero di cui gli Uuffici ENIT sono una parte importante».
«L’ENIT ha subito colto nel lavoro di squadra che si prospetta con altre istituzioni e realtà operanti all’estero – com’è appunto l’Agenzia ICE – una grande occasione per valorizzare l’immagine globale dell’Italia e per trarre, quindi, non solo consistenti benefici in termini di spending review, ma anche di attrazione di turisti», ha sottolineato il capo dell’ENIT Pier Luigi Celli. «Credo che con questo impegno congiunto potremo fare “massa critica” nella promozione del turismo e degli altri settori di esportazione per accrescere l’offerta già di per sé rilevante che tali attività arrecano all’economia nazionale. Abbiamo bisogno di crescere e conquistare nuovi mercati, evitando però dispersione di risorse».
@Luciano
RispondiEliminaIo ti adoro
Dici le cose come stanno, nella maniera migliore e senza timore.
:-DDDDDD
@Sergio
RispondiEliminaMi sa che prima o poi ...
:(
:)
Punti di vista
RispondiElimina“Le prospettive turistiche dell’Italia passano prima di tutto dal recupero di credibilità e ruolo della governance. È sui prodotti che ci giochiamo la reputazione internazionale e su questi dobbiamo lavorare”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Enit Pier Luigi Celli nel corso di un suo intervento a Rimini, in occasione di TTG Incontri. “Dobbiamo far funzionare le cose con ciò che abbiamo – ha aggiunto Celli – consapevoli che i milioni di euro da investire sono solo18 mentre uno dei nostri principali competitor, la Spagna, ha messo a disposizione del turismo nazionale qualcosa come 430 milioni. E anche noi, come tutti, dobbiamo puntare sull’identità nazionale, rafforzando il marchio Italia”. A sostegno della sua idea, il presidente dell’Enit ha ricordato a chi sostiene la necessità di una identificazione dei prodotti più legata ai singoli territori, che per i turisti stranieri Venezia è in Italia, non in Veneto. “Rispetto alle ipotesi di annessione delle competenze turistiche al Ministero degli Esteri dico che abbiamo bisogno di infrastrutture prima che di accorpamenti che, da soli non servono. Ci stiamo attivando con il Piano Strategico Nazionale, discusso e condiviso con le Regioni che sono il nostro principale riferimento territoriale per i prodotti. Ritengo quindi sbagliato parlare di titolo V della Costituzione e di ritorno delle competenze in materia turistica al governo centrale”.
RispondiElimina@B.C.
RispondiEliminaSe contiamo tutti i soldi che mettono in campo le Regioni ... non siamo poi così distanti dalla Spagna
O no?
Parte oggi, e sarà attiva fino al prossimo martedì 23 ottobre, la prima campagna di arruolamento planetaria di Alitalia su Facebook. La compagnia aerea consentirà a tutti gli utenti Facebook che forniranno il proprio indirizzo e-mail di acquistare voli scontati del 25% senza alcun limite di posti, cioè fino all’ultimo posto disponibile sugli aerei. L’iniziativa è valida su tutte le destinazioni Alitalia per volare fino al 23 marzo 2013, utilizzando il codice promozionale dedicato. Per beneficiare dello sconto è sufficiente ‘reclamare l’offerta’ registrandosi alla pagina http://promo.alitalia.com/italy, ricevere un codice ed inserirlo durante l’acquisto sul sito www.alitalia.com. Alitalia, per la prima volta dalla nascita del social network più famoso, si rivolge ai Facebook fan in tutto il mondo. Dall’Italia agli Usa, dal Brasile alla Cina, dal Giappone al Sudafrica, dall’Australia al Canada, l’evento sarà il primo potenzialmente in grado di raggiungere il miliardo di utenti di Facebook di tutto il globo. Ragionevolmente, saranno almeno una ventina i Paesi interessati dall’0offerta e 250 milioni è una cifra prudente delle ‘impressions’ che si potranno contare, con una previsione plausibile di 30.000 biglietti acquistati. Inoltre, per pubblicizzare l’attività, Alitalia utilizzerà Google estensivamente a livello planetario nel periodo della campagna, mettendo così in campo congiuntamente le forze dei due giganti del web. La decisone di sperimentare un’iniziativa del genere nasce a settembre dopo il grande successo, anche in parte inatteso, di iniziative simili: una promozione lanciata sperimentalmente a fine settembre su Italia, Spagna, Turchia e Svizzera che ha portato 7 milioni di Impression, 23.000 nuovi fan di cui 70% da cellulare, 160.000 richieste di quotazioni, 9.000 biglietti venduti.
RispondiEliminaUna ‘special night’ lanciata nella notte tra il 10 e 11 ottobre che ha fatto vendere al vettore 5.677 extra ticket in una notte. La pagina Facebook Alitalia, con i suoi 817.000 fan, è nella top-ten mondiale tra le compagnie aeree, prima in Italia nella categoria ‘Socially Devoted Brands’ e top five come ‘Most Socially Devoted Airlines’ a livello mondiale.
Chi non è d'accordo s'arraggi ... :-)
RispondiElimina“Vedrai una città regale, addossata ad una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare”. Così Francesco Petrarca scriveva di Genova nel 1358, asserendogli per la prima volta l’aggettivazione di “Suberba” con cui è da allora identificata. Con un carattere riservato volto a conservare e a valorizzare un ricco patrimonio culturale e artistico, Genova parla di sè e della sua storia attraverso le facciate dei suoi imponenti palazzi, delle sue antiche chiese, tra i vicoli nascosti alla luce e nei quartieri dove il passare del tempo non riesce a scalfire quel che l’uomo ha lasciato di sè. Protesa sin dal passato verso la conquista dei traguardi più lontani, è una porta affacciata sul mare che racchiude al suo interno tesori e ricchezze che raccontano d’arte, di società e di uomini che hanno contribuito a delineare il suo destino, il destino di una città che quel che non possiede non ostenta e che se riceve non accetta senza ricambiare. Sviluppata attorno all’antico approdo portuale, Genova esibisce il moderno assetto urbanistico della grande metropoli che custodisce nel suo cuore la rinnovata bellezza di uno dei più interessanti patrimoni architettonici d’Europa. Seducente negli scorci tra mare e terra, nelle rocce a picco sull’acqua e nei colori delle sue verdi colline, Genova offre numerose opportunità turistiche o di semplice svago grazie alla presenza di spazi appositamente creati per ospitare iniziative culturali, e congressuali, stagioni musicali, teatrali, operistiche e di balletto: importanti eventi tutti finalizzati a creare nel visitatore l’interesse di fermarsi qualche ora o qualche giorno per conoscere la vera anima della città.
RispondiElimina@Jennaro
RispondiEliminaNel senso che s'inca**i pure che tanto ...
;-)