sabato 6 ottobre 2012

Ecco il piano strategico (segretissimo?) per il rilancio del turismo


Un tesoretto di almeno 300 milioni da spendere in tre anni per rilanciare l'immagine dell'Italia nel mondo e promuovere il turismo come una delle leve principali dello sviluppo.

E poi un pacchetto di misure che potrebbe valere molto di più, che va dalla trasformazione della tassa di soggiorno in una di scopo per il turismo al recupero di almeno una quota dell'extragettito Iva (l'aliquota italiana per il settore è più alta rispetto ad altri Paesi), fino alla defiscalizzazione degli investimenti nelle strutture ricettive e all'impiego di almeno parte degli introiti dei visti per potenziare gli uffici di ambasciate e consolati.

Infine c'è l'idea forte di individuare almeno due nuovi grandi poli turistici che, sul modello di quanto fatto negli cinquanta con la Costa Smeralda, siano in grado di attrarre investimenti privati per 10 miliardi.
L'atteso «piano strategico» di rilancio del turismo del Governo è ormai in dirittura d'arrivo.
E il ministro Piero Gnudi, dopo averlo presentato mercoledì scorso alle Regioni, punta ad incassare a inizio ottobre l'avallo del premier Monti, che tiene molto a questo dossier, in modo di approdare poi in Parlamento subito dopo il varo in consiglio dei ministri.

L'obiettivo del Piano - che prevede circa 60 azioni di cui alcune da attuare con provvedimenti legislativi - è quello di aggiungere ogni anno dai 15 ai 30 miliardi (nella migliore delle ipotesi) al Pil italiano.
Con un effetto benefico anche sull'occupazione che in caso di sfruttamento del massimo potenziale avrebbe una ricaduta di ben 500mila posti in più.

La dote di nuove risorse, su cui ancora si sta lavorando con l'Economia, dovrà innanzitutto puntare sul potenziamento della promozione del marchio Italia: in pista c'è, in particolare, l'avvio di una campagna straordinaria in tutto il mondo da circa 60 milioni all'anno per tre anni (per 180 milioni complessivi).
A fare da locomotore su questo fronte ci sarà l'Enit, Agenzia nazionale del turismo, che sarà rinnovata e per cui si sta ritagliando un ruolo centrale nel coordinamento e nell'attuazione di molte misure del piano.
Il ministro Gnudi, insieme alle Regioni, sta anche valutando come operare sul differenziale Iva dell'Italia (che è al 10%) rispetto ad altri Paesi europei (in Francia è al 5,5 mentre in Spagna è al 7) per destinarlo al comparto.

Il piano - costruito in collaborazione con l'advisor Boston consulting group che per questo lavoro ha ricevuto un compenso simbolico (*) - interviene poi sul fronte caldo delle tasse di soggiorno spuntate in tantissimi Comuni e per le quali si chiede uniformità e la trasformazione in una tassa di scopo il cui gettito, almeno in parte, deve essere impiegato nel settore.
Ma prevede anche misure cruciali che a conti fatti potrebbero essere a saldo zero.

Come la defiscalizzazione degli investimenti nelle nuove strutture o nella loro riqualificazione: per questo fronte si pensa a una misura come la detrazione dei privati nelle ristrutturazioni della casa. In cantiere anche misure per lo snellimento burocratico per i poli turistici prevedendo procedure a burocrazia zero per la creazione di nuove strutture ricettive.
Infine nel documento - che fissa le strategie di Governo e Regioni nel breve, medio e lungo periodo (fino al 2020) - c'è un capitolo relativo alle infrastrutture: dagli aeroporti, con quelli piccoli e strategici da rilanciare, alla rete ferroviaria che non può puntare solo sull'alta velocità.

L'ambizione è quella di aiutare l'Italia a non perdere, come successo in passato, il treno del turismo mondiale che nei prossimi anni crescerà a ritmi del 4% all'anno per un giro d'affari che nel 2020 varrà 6.600 miliardi. 



P. S.: Si vabbè, la Boston Consulting Group avrà fatto anche un buon lavoro, ma non è che queste cose non si sapessero, non si fossero mai sentite o che qualcuno che questo settore lo conosce davvero bene non l'abbia innumerevoli volte già esternate, e che ai più di questi risultino più come un vintage che altro, né?

* Il prezzo definito simbolico sembra s'aggiri sui 30 o 50 mila euro ... alla faccia del simbolico!

5 commenti:

  1. Cose scontate che si spera possano finalmente essere attuate.

    E ci voleva la BCG per dire queste cose?

    Non sarebbe bastato leggere qualche riunione del turismo del secolo scorso?

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  2. Buone idee, sono le stesse su cui stiamo parlando da anni e specialmente sono di grande attualità qua da noi in Romagna ( aeroporti, ristrutturazione, tassa di soggiorno tassa di scopo di cui una parte ( solo una parte) per il turismo promozione ( chi la fa? ), da noi il comune si tira fuori. Il compenso alla Boston non è eccessivo, qui vedo tutto il sunto della situazione Romagnola, c'è di sicuro lo zampino di Babbi, che il nostro turismo lo conosce ci vive, ma piacerebbe sapere cosa ha fatto.

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  3. Il compenso 30/50 mila € non è molto, pensando che con quella cifra Er Batman ci comprava le merendine.

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  4. @Mariano

    Si, certo, non sono tanti quei soldi per un programma nazionale.
    Ma per dire le stesse cose che sappiamo tutti da almeno vent'anni ... forse mille euro sarebbero bastati.

    Più che Babbi ci vedo Massimo Bergami che poi è sempre delle tue parti, e che putacaso è il resp. della BCG giusto per quella cosa.



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