giovedì 11 ottobre 2012

Manifesto dei Valori e delle Finalità del Turismo




Destinatari:
Presidente del Consiglio d’Europa, Presidente del Parlamento Europeo, Presidente della Commissione Europea, Direzione Generale del Turismo, Presidente della Repubblica Italiana, Presidenti del Senato e della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana, Presidente del
Consiglio dei Ministri del Governo Italiano, Ministro del Turismo, Ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture, Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Ministro dei Beni Culturali, Ministro dell’Ambiente, Ministro delle Risorse Agricole, Presidente della Conferenza Stato-Regioni, Presidente della Regione Liguria, Presidente del Consiglio Regionale della Liguria, Presidenti e Assessori al Turismo delle altre Regioni italiane, Responsabili dei mezzi d’informazione tradizionali e online.


1. L’Europa è la più importante destinazione turistica al mondo e in quanto cittadini europei ci sentiamo impegnati a promuovere e sviluppare turismo, perché è fatto dalle persone per le persone,  è educazione  alla vita, è riappropriazione del tempo e del senso del vivere. Le relazioni turistiche sono sempre relazioni tra persone e il turismo è una  risorsa straordinaria: il PIL turistico europeo è il 10% del PIL totale  e genera il 12% dell’occupazione. Questi valori per effetto della crescita dei flussi turistici mondiali possono raddoppiare.

2. Il turismo è cultura nella più ampia accezione del termine che coinvolge umanità, pace, relazioni internazionali, sviluppo sostenibile,  scambi, luoghi,  ambiente, conoscenze, cibo, arti, tecniche, scienze della vita,  ricerca, design, architettura, navigazione, sport, comunicazione, management, finanza, web, shopping, modelli e stili di vita.

3. Lo strumento sociale a disposizione delle persone e della collettività per generare  e distribuire ricchezza dal turismo è l’impresa turistica nelle sue molteplici forme e specializzazioni. L’impresa turistica è resa più solida da un contesto che  conosce e  condivide  valori,  scopi e  attività del turismo, e  da  scelte qualificate di cultura d’impresa, ricerca, innovazione e formazione continua del capitale umano.

4. L’economia del turismo del XXI secolo è un fattore sociale rilevante e non più residuale come è stato in modo prevalente prima della globalizzazione.

5. Il turismo del XXI secolo è un’economia integrata che tramite cultura, glamour, ospitalità, servizi, sostenibilità, ascolto e collaborazione promuove conoscenza e relazioni tra società, cultura ed economia  dei luoghi di destinazione e milioni e milioni di persone provenienti da aree sempre più ampie del pianeta che viaggiano alla ricerca di bellezza e serenità.

6. L’economia integrata del turismo è penalizzata da norme fordiste antistoriche e da governance a compartimenti stagni che separano cultura  e pratica del turismo da altre competenze, sistemi e infrastrutture materiali e immateriali oggettivamente coinvolti.

7. Lo sviluppo del turismo è rafforzatto  da modelli di lavoro orientati alla soddisfazione dei clienti e da
comportamenti, strumenti  e pratiche di collaborazione tra turisti, cittadini, imprese e istituzioni. Tutto questo
può essere potenziato con leggi moderne di semplificazione burocratica, incentivi per le scelte di sostenibilità
economica, sociale e ambientale, nuovi modelli di governance credibili e trasparenti basati su collaborazione tra sistemi, rendicontazione dei risultati e massima accessibilità a dati e informazioni (Open Data).

8. Il futuro del turismo è nella cultura, nella società digitale, nella sostenibilità, nell’accessibilità, nei giovani, nelle donne e  nella molteplici possibilità di  produzione di dati e informazioni in grado di modificare visibilità,
reputazione e immagine di destinazioni, imprese, luoghi e persone.

9. L’innovazione turistica, di prodotto, processo, organizzazione e comunicazione, deve essere pensata anche e soprattutto in chiave europea. Servono politiche fiscali e del lavoro integrate e omogenee a livello europeo e di incentivi imprenditoriali basati su merito, strutturazione di reti e credito d’imposta (Unione Europea del Turismo).

10. E’ interesse generale  dell’intera collettività conoscere, condividere e  partecipare il turismo del XXI secolo: sostenere l’innovazione turistica significa dare futuro a persone e luoghi e alimentare crescita civile e sociale.

11. Le policy di governo del turismo, a tutti livelli, saranno ispirate e misurate sulla base di questi valori e finalità. Efficacia ed autorevolezza di queste scelte dipenderanno da intensità di ascolto e continuità di partecipazione di turisti, cittadini, imprese, istituzioni e di tutte le persone che ogni giorni “fanno” il turismo.

12. Per questo insieme di ragioni chiediamo ai più importanti decisori istituzionali europei e italiani e ai responsabili dell’informazione di condividere, sostenere e far proprio questo Manifesto dei Valori e delle Finalità del Turismo nei fatti e nei comportamenti.


Promotori del Manifesto dei Valori:
L’Assessore al Turismo della Liguria
L’Agenzia di promozione regionale In Liguria
Gli operatori del Club Liguria All Season




12 commenti:

  1. @Francesco

    Non capisci proprio niente neh?

    :(

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  2. C'era bisogno di andare da uno studio di consulenti di direzione di Ravenna per farsi scrivere 'sto bel bla-bla?
    Mah..
    A proposito: ma la famosa piattaforma web "Il turismo che vorrei in Liguria", sviluppata da una newco del medesimo studio di cui sopra, nel concreto, è poi servita a qualcosa oppure no?
    In virtù di quanto è emerso dall'incontro di ieri, ovviamente. ;-)

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  3. I 35 milioni del piano ligure si sa già, + o -, come dovrebbero essere ripartiti?
    Quanti dovrebbero finire all'innovazione?
    Il Berlangieri non mi pare particolarmente entusiasta della paventata riforma del titolo V.
    Confindustria mi pare invece che la veda diversamente.
    Io dico: ERA ORA!
    Anche se temo l'affossamento causa doppio passaggio prima della fine della legislatura.

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  4. Dopo undici anni, l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di un disegno di legge costituzionale di riforma del Titolo V – dichiara Renzo Iorio, Presidente di Federturismo Confindustria- è un passo di grande importanza per il recupero di competitività ed attrattività della destinazione Italia.
    E’ una decisione che auspicavamo da anni e che ci auguriamo possa consentire una più razionale ed efficace azione pubblica e utilizzo delle risorse. L’attribuzione allo Stato della legislazione concorrente anche in materia di porti e aeroporti, reti di trasporto e navigazione pone le basi per una coerente politica nazionale di sostegno alla competitività dell’Italia e delle sue destinazioni turistiche.
    ---
    Per Gnudi non si tratta comunque di un ritorno al centralismo.
    ---
    Per me 'sta cosa andava fatta mesi e mesi fa.
    Ora c'è davvero il rischio che i tempi tecnici siano troppo stretti rispetto alla durata residua della legislatura.
    Sperem...

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  5. @Frap

    Credo che alla fine dei conti ci sarà una pari e patta.
    E vale a dire che parte degli euri che adesso vanno alle Regioni per il marketing, verranno trattenuti per l'Enit.
    Tutto il resto rimane invariato.



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  6. Per quanto riguarda i 35 mln non si sa ancora nulla.
    Così pure per l'innovazione.

    Mentre ci sono notizie buone per quanto riguarda i Master sul 2.0 patrocinati dalla Liguria con l'appoggio dell'Abruzzo e dell'Emilia Romagna.
    Confindustria e pure il Celli?




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  7. Sul titolo V ho letto pareri contrari di Berlangieri (Liguria) e Finozzi (Veneto). Mi aspetto il resto.
    Questo poi addirittura dichiara al giornale di Vicenza che la riforma sarebbe solo una "stupidata". La domanda nasce spontanea: ma negli ultimi 10 anni le Regioni son riuscite a promuoversi in modo coerente e coordinato all'estero? No. E potevano farlo tranquillamente in ENIT.
    Son riuscite a produrre un portale del turismo decente (leggi: famoso portale interregionale fantasma in mano alla Liguria); be' qui han fatto una bella gara con lo stato quanto ad incompetenza, eh? Comunque, No.
    Non serve daccapo il ministero con/senza portafoglio, imho; serve un'agenzia del turismo agile, diretta da gente competente, con fondi a disposizione ragionevoli (e che li tolgano in parte alle Regioni, tanto li sprecano), che gestisca 'sto cavolo di portale nazionale del turismo una volta per tutte.
    Prendano quello regionale meglio riuscito (Toscana? Trentino?) e lo facciano diventare piattaforma nazionale. E stop.
    Ma possiamo avere (e pagare) 20 portali diversi? 20 redazioni diverse? 20 classificazioni alberghiere diverse? 20 politiche diverse di marketing, ecc. ecc. ?
    Ma che sia finita una volta per tutte, davvero... sperem!!

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  8. @Frap

    Cercherò oggi di fare un post proprio su questo ... Titolo V e varie possibilità.
    E chissà visto che ci leggono con tale assiduità?
    E l'ennesima conferma è avvenuta alla recente riunione del 10 ottobre nella mia città (quella con Celli, Burlando, e gran parte dell'elite del turismo nazionale, dove è stato appunto dichiarato che questo blog ha dato degli innumerevoli suggerimenti, e mettendo il sale sulle code ha dato loro la forza di cercare di non sbagliare più.
    Peccato che la stampa non l'abbia riportato da nessuna parte ... ma questo, quando non sei nessuno, succede sempre.
    Peccato che non c'eri, è stata una gran bella giornata sotto tutti i punti di vista. Per quanto mi riguarda m'ha dato la consapevolezza che questo nostro blog ha fatto del bene, e questo mi ripaga della fatica nel farlo andare avanti.

    ;-)

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