Oramai ci
siamo, l'iter di nomina per essere operativo
alla designazione di Andrea Babbi, prevedeva il decreto del Ministro del
Turismo, Piero Gnudi, che è già avvenuto.
Manca solo la registrazione della Corte dei Conti ed
il gioco è fatto.
Quindi con
questa fresca designazione del nuovo direttore generale dell'Enit si archivia
definitivamente la disastrosa parentesi degli amici di Michela Vittoria
Brambilla ai vertici delle istituzioni deputate a promuovere e commercializzare
il brand Italia nel mondo.
Dopo
l'avvicendamento alla presidenza tra il fascinoso (per gli altri e non certo
per me poiché gli preferisco di gran lunga la Monica Bellucci) ma inconcludente
poiché credo sia stato impossibilitato da chissà quali circostanze Matteo
Marzotto, ed il tenebroso Pier Luigi Celli, è infatti giunto il momento del
cambio della guardia alla direzione generale.
Che è
quella che conta di più.
Abbandona
dunque il campo Paolo Rubini, sopravvissuto fino alla naturale scadenza del
contratto dopo l'uscita di scena della Brambilla, l'ex ministro del Turismo,
che verrà ricordata soprattutto per aver lottato strenuamente per dare il
diritto anche ai cani di soggiornare negli alberghi italiani, di andare in
spiaggia, in treno e tante altre cosette che non è che abbiamo incrementato il
turismo, settore che “chillallà” doveva rappresentare.
Parentesi
(sia ben chiaro che anch’io amo gli animali da compagnia ma quel suo modo di
fare turismo solo ed esclusivamente per questi ultimi mentre in tutto il resto
c’è stata la nullità, beh che dire; i risultati si sono visti).
Al
posto di Rubini, catapultato alla direzione generale dell'Enit nonostante una
vaga (boh?) competenza in materia di turismo, è stato responsabile della 'banca
dati' dei Circoli della libertà, ex responsabile dell'audit interno dell'Isvap
ed è vicepresidente della StemWay Biotech, specializzata nel congelamento di
cordoni ombelicali, arriverà, finalmente, uno che di turismo si intende.
Si tratta
di Andrea Babbi, dal 2006 amministratore delegato di APT Emilia Romagna, ossia
di una delle poche realtà che in questi anni è stata capace di vendere con
efficacia, nel mondo, un pezzo d'Italia.
Spero
solo che a differenza del suo predecessore, che su queste pagine c’è venuto sovente
ma prendendo ben poco dei nostri consigli disinteressati e a gratis, il buon
Andrea Babbi sappia invero farne un buon uso.
Il buon
carattere, a differenza del suo predecessore (?), l’ha già dimostrato e staremo
a vedere se saprà agire con esagerata modestia ma costruttività.
E per una
volta voglio essere ottimista anche perché … vabbè non lo posso scrivere: ho
dato la mia parola a cui tengo più di ogni altra cosa.
Non
sarà certo facile il compito di Babbi, perché si tratterà di invertire la rotta
di una realtà che per troppi anni è stato considerata un buon assumificio, dove
piazzare amici ed amici degli amici e con cui sono state dilapidate ingenti
risorse pubbliche.
Senza che
dallo sperpero di centinaia di milioni di euro derivasse un ritorno, seppur
minimo, in termini di potenziamento dell'attrattività turistica del paese.
Da
questo punto di vista gli anni dei Brambilla boys Marzotto (a cui personalmente
non do molte colpe) e Rubini sono stati certamente emblematici: decine di
milioni di euro spesi per dar vita a marchi, progetti, iniziative, missioni
completamente avulsi da un approccio e da una pianificazione strategica.
L'esempio
più lampante, che viene spesso richiamato, è quello del conferimento a
Buonitalia spa, carrozzone fortemente voluto da Zaia ed ora in liquidazione (che
se soltanto fosse stato concepito meglio, avrebbe di certo dato i suoi buoni
frutti, ma di buoni consigli non ne hanno voluto sapere ed il risultato è stato
evidente).
Poi che
dire di quei 7 milioni di euro per avviare il Convention
Bureau Italia, con l'obiettivo di promuovere e valorizzare l’offerta
italiana della Meeting &
incentive Industry.
Peccato
che in neppure due anni di attività, il CBI abbia accumulato una montagna di
debiti, e attualmente è in liquidazione.
E di
altri esempi ce ne sono in grande quantità, anche perché è stato proprio questo
blog che, unico in Italia, ha seguito costantemente le “malefatte” di quell’ente,
probabilmente mettendo anche un piccolo freno a delle altre.
Chissà!
Ma
l'Enit, pur con l'innesto di indubbie competenze, rischia di continuare ad
essere poco incisivo fino a quando non si farà ordine nel confuso quadro
normativo esistente in materia di turismo. Quello scaturito, tanto per
cambiare, dalla scellerata riforma del titolo V, in forza della quale è stata
attribuita una competenza esclusiva alle Regioni in tema di promozione e commercializzazione
turistica.
Con il
risultato che, in assenza di chiari principi regolatori a livello centrale, 21
regioni si sono promosse in 21 modi diversi, poche sono state in grado di
vendersi, ogni territorio ha messo in pista una propria strategia, spesso
improvvisata, di posizionamento sui diversi mercati ed ogni regione si è data
una propria disciplina sui criteri di classificazione delle strutture
ricettive.
Nel gran
caos che da tutto ciò è derivato ha perso pesantemente il sistema paese e la
capacità competitiva del brand Italia sui mercati mondiali.
Da
un urgente riordino normativo si dovrebbe innanzitutto partire anche per dare
un senso al nuovo corso all'Enit e garantire efficacia alle auspicabili nuove
strategie che l'ente ed il suo nuovo direttore generale metteranno in atto.
Ciò,
prima ancora che sia varato il piano strategico, in fase di elaborazione da
parte del Ministro Gnudi, e che pare preveda lo stanziamento di 60 milioni
all'anno per i prossimi tre anni al fine di promuovere il marchio Italia.
Temo,
in caso contrario, che un regionalismo schizofrenico, autoreferenzale e
incapace di pensare in un'ottica di promozione turistica unitaria, oltre a non
mettere in condizione Enit di fare fino in fondo il proprio mestiere,
vanificherà, ancora una volta, lo sforzo finanziario messo in campo.
Tutto
sbagliato tutto da rifare continuerà la sua personale “lotta” contro gli
sprechi, l’improfessionalità, i numeri delle presenze turistiche date a caso,
le nomine “pazzesche” e tutte quelle cosette che non riterrà opportune all’Enit,
e questo senza sconto alcuno.
Anche se sui “nuovi” nutriamo, nonostante se n’abbia già scritto “peste e corna”, delle
buone speranze.
Quindi l’augurio
di un gran “buon lavoro” … e un occhio sempre qui, né?
Mha, mi sembri contento
RispondiElimina;-)
@Luciano
RispondiEliminaCos'è che non ha funzionato in Argentina?
Il turismo: un motore di crescita fondamentale per tutti i Paesi, ma ancor più per economie in forte difficoltà come quella argentina.
È da questo presupposto che parte il nuovo Piano di Marketing Internazionale per il comparto 2012-2015, lanciato nei giorni scorsi dalla presidente Cristina Fernandez de Kirchner. “L’impatto del turismo per l’economia nazionale in termini di creazione di occupazione, promozione delle economie regionali ed entrate in valuta è ormai indiscusso - sottolinea il ministro del Turismo, Enrique Meyer - e occorreva un progetto a lungo termine per sviluppare un comparto che rappresenta la terza fonte di entrate in valuta per il nostro Paese”.
Il piano si presenta come una vera e propria road map per la ripresa economia dell’Argentina, che si trova a dover affrontare sfide cruciali, prima fra tutte la riduzione di tassi di disoccupazione in crescita. “Ci muoviamo sulla falsariga di altre nazioni del mondo, che hanno adottato piani analoghi al nostro - spiega il presidente -. L’obiettivo è rilanciare l’economia, uscire dalla recessione e fare dell’Argentina la maggiore meta turistica del Sud America”.
Intanto, però, le cifre di luglio indicano un calo degli arrivi pari al 7,5 per cento sul 2011, per un totale di 215.511 visitatori. Al contrario sta aumentando la quota di cittadini argentini che si recano all’estero: sempre a luglio sono saliti del 20,2 per cento, secondo le cifre governative. Secondo l’Indec, l’Istituto nazionale di statistica, la spesa a luglio è stata di 293,3 milioni di dollari, il 7,6 per cento in meno rispetto a luglio 2011.
A qualche giorno dalla chiusura del bando di gara per l'acquisto dell'azienda, Valtur comunica che «l'operatività aziendale prosegue regolarmente in vista della stagione invernale sotto la guida dei tre commissari straordinari Stefano Coen, Daniele Discepolo e Andrea Gemma. Valtur, che quest'estate ha ottenuto la miglior customer satisfaction degli ultimi 5 anni per il proprio prodotto, riconferma dunque il perimetro invernale con l'apertura di tutte le strutture Neve Italia: Sestrière, Marilleva e Pila e di quelle della linea VClub Mare Inverno con i VClub Tiran Beach a Sharm El Sheikh, Twiga Beach in Kenya, Amarina in Madagascar e Le Flamboyant sull'isola di Mauritius. La programmazione invernale, le cui vendite si sono aperte lo scorso 24 settembre, verrà presentata al mercato anche nei prossimi giorni, in occasione del Ttg Incontri di Rimini. Ai network e agli agenti di viaggio presenti in fiera, verranno dunque comunicate nel dettaglio le strategie di pricing e le novità commerciali e di prodotto che caratterizzano i cataloghi Valtur Neve e Mare 2012-2013».
RispondiEliminaDimenticavo.
RispondiEliminaFiducia in Babbi e Celli?
:-)
Il governo spagnolo ha approvato venerdì 5 ottobre 2012 la riforma della legge costiera centrata sulla salvaguardia di circa 3000 imprese che operano sulle spiagge spagnole e migliaia di case di proprietà privata che insistono sul territorio marittimo-terrestre di proprietà pubblica, cristallizzando il loro insediamento per almeno 75 anni.
RispondiEliminaIl vice primo ministro spagnolo, Soraya Sáenz de Santamaría, ha spiegato durante il consiglio dei ministri che la legge precedente di 24 anni fa, basata sulle evidenze pubbliche e su una liberalizzazione delle autorizzazioni, non ha centrato correttamente gli obiettivi prefissati per la protezione delle coste e dell'ambiente e ha poi creato «incertezza del diritto».
La riforma ha lo scopo di «tutelare il nostro patrimonio ambientale, liberando la costa urbana da atrocità edilizie», ha aggiunto Sáenz de Santamaría, sottolineando che la Commissione europea ha molto vivamente approvato questo nuovo testo.
Si stima che circa 10.000 case costruite sul demanio pubblico, la maggior parte con permessi rilasciati prima della legge costiera del 1988, saranno sanate e non andranno all'evidenza pubblica prevista nel 2018 per le prime 1100 concessioni in scadenza, evitandone forme di esproprio che contrastano con il diritto alla proprietà privata ora tutelata da questa riforma.
La legge prevede anche speciali limitazioni delle aree demaniali nell'isola di Formentera, nonché alcune particolarità per dieci villaggi che sono in situazioni che rientrano in questa categoria. Tra questi sono inclusi il Marina d'Empuria Brava (Costa Brava) e Platja d'Aro (Baix Empordà, nella foto).
Le nuove regole, ha detto da parte sua il ministro delle politiche ambientali Miguel Arias Cañete, «permettono di cristallizzare le concessioni legittimamente condotte sulla costa», ma «non consentono un'amnistia per le situazioni illegali».
La Commissione europea ha valutato il progetto, ritenendo che con la nuova legge si possa dare certezza giuridica anche ai proprietari stranieri interessati. Qualche riserva, tuttavia, è stata espressa da alcune associazioni ambientaliste tra cui Seo, Birdlife e Wwf, che chiedono una maggiore attenzione ai problemi dei cambiamenti climatici e alle variazioni che possono verificarsi sul territorio costiero come l'erosione e i conseguenti problemi giuridici che comporta una legge basata sull'analisi storica delle mareggiate ordinarie, il cui punto di arrivo costituisce la linea di demarcazione tra il demanio indisponibile e gli arenili.
Fai bene Luciano a seguirli questi ragazzi, anche perché ... l'uocchie d' 'o patrone 'ngrassa 'o cavallo ...
RispondiElimina:-)
@Jennaro
RispondiEliminaIl fatto strano è che l'occhio lo mantengo senza esserne il "padrone", ed in più mi dicono di tutto.
Sic!
:(131 PSPole
@Vincenzo
RispondiEliminaPer quanto riguarda l'Argentina i primi risultati dovrebbero vedersi in questa stagione.
Non dimenticare che nel tropico del Capricorno sta cominciando adesso la primavera.
Se solo questi signori prima di scrivere 'ste str...anezze, collegassero il brain...
:)
@B.C.
RispondiEliminaCerto che sono contento.
:)
... e anche fiducia!
RispondiEliminaHo sentito il Celli e non m'è sembrato per nulla un falso, anzi!
Solo le scimmie non cambiano parere
RispondiElimina