Tanto per cambiare, la classica “cassata” (non gelata) all’italiana sul turismo s’è di fatto compiuta … neanche ce ne
fosse un grande bisogno.
E i risultati dicono che la “brillante” Riforma della Legge
portuale ha realizzato solo 23 milioni di euro invece di quei 115 preventivati da
questa imposta.
Che dire (?); una gran botta di culo fortuna, né?
Piero Gnudi, 74 anni, commercialista e a capo di un avviatissimo studio in quel di Bologna, ex presidente dell'Enel, è il ministro degli Affari regionali, Turismo e Sport, ma con nessuna conoscenza pregressa nel turismo … a parte i vent’anni trascorsi in vacanza estiva sull’Adriatico per sua “simpatica” dichiarazione.
Ebbene, il Gnudi all’atto della formulazione della riforma nel
Consiglio dei Ministri da parte di qualche “bontempone” che ne pensò l’allegra
trovata, non disse nulla e né tanto meno ne cercò di ostacolarne l’attuazione.
Infatti ho cercato nel web qualcosa che potesse smentirmi,
ma ahilui non ne ho trovato, portandomi quindi alla conclusione che sia prima, sul
momento e che anche dopo, se ne sia semplicemente “fregato”.
Inutile dire che nel qual caso in quell’ambita poltrona ci
fosse stato qualcuno che del turismo se ne fosse capito anche solo n’anticchia,
la cosa non avrebbe mai potuto essere presentata, e ancor meno approvata.
Troppo stupida ed improduttiva … (per me) e non solo.
Comunque sia andata a finire, di quei preventivati 115 mln
ne sono stati incamerati solamente 23, e secondo i dati resi noti, sarebbero
ben 35.000 le imbarcazioni scappate dai nostri porti, registrando un meno 40
per cento di disdette dei posti barca stagionali.
Che dire; meglio non dire ma solo incazzarsi con la
malasorte d’avere un ministro del turismo così … e compagnia bella.
Ma non è di certo finita, magari!
Anche perché sono 20.000 gli addetti del settore che hanno
perso lavoro, mentre qui in Liguria i dati regionali parlano di un calo del 75
per cento.
Ma la cosa che far girare gli “zebedei” e che mi rende ancor più stupefatto sono alcune dichiarazioni del Presidente del Consiglio, tal Mario
Monti.
Pare infatti che abbia detto, in maniera generale, che
sapevano di fare dei danni, che però erano necessari per procedere sul cammino
della crescita.
Eh?
Un danno annunciato che chiunque avrebbe potuto ovviare
(tranne loro), un settore messo completamente in ginocchio al quale, per
ricuperare 23 milioni di euro, nel prossimo futuro probabilmente occorreranno
miliardi, e quello, il Monti, dice che i danni erano necessari per procedere
sul cammino della crescita?
Forse che intendesse il “cammino” per andare in
pellegrinaggio nei pressi di qualche Santuario per chiedere la Grazia … per lui
o per noi?
Vallo a sapere!
E per rimettere in piedi la cantieristica ci vorranno
miliardi (poche balle) e non noccioline, perché quei 20.000 posti di lavoro si
riferiscono ai dipendenti delle strutture cantieristiche.
Senza contare e immaginare poi quanti siano i
microartigiani, meccanici, elettricisti che operano nel settore della nautica,
e quelle microimprese che sono completamente sparite, le cui non compaiono in
nessuna statistica e non si sa neanche che fine abbiano fatto.
Morale della favola?
I sacchetti di plastica monouso non si deteriorano mai e ti
li ritrovi da tutte le parti.
E che dopo una prima parvenza di utilità, non servono più ad
una benemerita mazza, se non per raccogliere solo un po’ di rumenta.
Una rete di 125 storiche ville venete si aprono al turismo: agli ospiti che vogliono visitarle, conoscerne la storia, il territorio, l'ospitalita' e le tradizioni enogastronomiche, rivivere in qualche modo i secoli d'oro della pace veneziana che ha favorito la diffusione di questi edifici. I proprietari degli edifici si sono impegnati al rispetto di una specifica Carta dei Servizi e offrono la possibilita' di visitarne gli interni e i parchi, di soggiornarvi o di ristorarsi con le produzioni agroalimentari e i vini del territorio. La proposta turistica, organizzata e promossa dalla Regione del Veneto, verra' presentata alla stampa a Roma il prossimo 25 ottobre a Roma. Vi interverranno esponenti delle Associazioni tra i proprietari delle Ville che hanno aderito all'iniziativa, l'assessore regionale al turismo Marino Finozzi, i responsabili dall'Istituto che tutela le Ville, esponenti del sistema turistico nazionale. Quello delle Ville Veneto e' un fenomeno unico al mondo, che oggi si presenta nel solo Veneto con 3477 palazzi di grande pregio artistico, monumentale e paesaggistico, realizzati dal patriziato veneto in tutto il territorio regionale durante gli ultimi secoli della Repubblica di Venezia. Nella loro maestosa bellezza (Palladio e' uno dei loro piu' famosi architetti), queste Ville erano soprattutto fulcro di economia agricola locale al massimo della modernizzazione per quei tempi.
RispondiEliminaTalvolta erano anche, piu' semplicemente, luoghi di residenza o di soggiorno in terraferma. La loro realizzazione e diffusione e' stato l'effetto di uno straordinario riordino del territorio dal punto di vista idraulico, dei collegamenti, della sicurezza, reso possibile da un lunghissimo periodo di pace.