Sono di ritorno dalla I.T.B. che
si è tenuta dal 8 al 10 Marzo al
Centro Fieristico Messe di Berlino.
Dopo la triste esperienza
della BIT di Milano, che ha raggiunto quest’anno il
momento di crisi più acuto, con calo di presenze, di visitatori e di espositori
internazionali, Berlino rappresenta una chiara immagine di come il mondo va avanti anche senza l’Italia.
Nei diversi padiglioni in cui
viene rappresentato l’intero mondo è un susseguirsi di colori, suoni, paesaggi mozzafiato,
immagini che comunicano l’emozione del viaggio,
le esperienze riservate
da ogni destinazione. I diversi Paesi fanno a gara ad attirare i visitatori
presso i propri stand con animazioni folcloristiche, personaggi in costume, performances dal vivo di
musiche tradizionali.
Insomma ogni destinazione si presenta al mondo con il meglio della propria offerta turistica.
Il nostro Stand dovrebbe rappresentare un piccolo assaggio delle emozioni che l’Italia sa dare,
immagino uno spazio con esibizioni di musicisti, arie di opera, laboratori e
degustazioni dei
nostri mille prodotti eno-gastronomici, magari la ricostruzione di un
piccolo borgo con gli artigiani, immagini che affascinino il visitatore con i
nostri paesaggi e
monumenti, e perché no brevi performance
teatrali, insomma un concentrato dell’essenza della nostra offerta
turistica … invece?
L’immagine che diamo è quella
di un Paese allo sbando e depresso.
L’Italia si presenta come un’accozzaglia di regioni che veicolano messaggi totalmente
diversi tra loro senza una strategia comunicativa coordinata del Paese anche dal punto di visivo. L’unica
animazione presente è la presenza di un Piano Bar che esegue un
repertorio di musica leggera italiana degli anni 70, nessuna immagine di Roma, Firenze,
Venezia (se non negli stand delle rispettive regioni), nessun richiamo alla Pizza, alla Vespa, al Sole.
Stereotipi sorpassati?
D’accordo, ma allora individuiamo e comunichiamo
nuovi contenuti!
Dal Padiglione Italia si
percepisce un Paese in piena crisi di identità, che ha dimenticato il Rinascimento, ha dimenticato i chilometri di coste, ha dimenticato la sua musica e la sua tradizione gastronomica, ha dimenticato la sua storia, ha
dimenticato il suo mare e
il suo teatro.
Ha dimenticato la sua
cultura!
Insomma lo stand dell’Italia a ITB (e non solo) mostra un Paese in piena crisi di identità, che
non sa valorizzare il suo passato e non sa proporsi nel
futuro.
Un Paese che non è più capace
di dire al mondo: NOI SIAMO L’ITALIA.
Siamo il Paese del Mangiar Bene e
della Cultura, il Paese dei mille Borghi , il Paese della Lirica e del Teatro, il Paese del Sole e del Mare, il Paese del Vino,
il Paese dell’ Impero Romano, degli Etruschi, della Magna Grecia …
siamo il Paese più bello del Mondo … ma questo PAESE a Berlino non c’era!
Non c’era nessuna Orchestra, non c’era il Teatro, non
c’erano i paesaggi che
hanno reso famosa l’Italia, non c’era La Dolce Vita di Roma, non c’era il nostro mare e purtroppo non c’era neanche la nostra
cultura.
A BERLINO L’ITALIA NON C’ERA, E IL RESTO DEL MONDO NON SEMBRAVA
SENTIRNE LA MANCANZA!!
Di me …
... beh, basterebbe solo questo post per aprire molti tavoli di onesto confronto se solo qualcuno di “quelli” che hanno organizzato la “cosa” lo volesse o lo pensasse di fare, ma campa cavallo.
... beh, basterebbe solo questo post per aprire molti tavoli di onesto confronto se solo qualcuno di “quelli” che hanno organizzato la “cosa” lo volesse o lo pensasse di fare, ma campa cavallo.
Loro sanno già tutto e non hanno assolutamente bisogno di niente per fare
un gran bel lavoro.
Personalmente di come si possano fare ‘ste cose avrò di certo molto da
dire nei prossimi giorni, anche perché ci vuole un attento e approfondito studio del come ci si possa arrivare a produrre il nulla.
Per il momento accontentatevi del video seguente che dimostra il grande miglioramento
che è avvenuto negli ultimi tempi.
Beh, pensate se questo l’avessero riproposto a Berlino …
quindi, meglio di niente, va.
Viva l’Italia ovunque, comunque e sempre ... ma basta consigli o costruttività.
@Luciano
RispondiEliminaOgni giorno perdiamo parte di generazioni che hanno fatto dell'Italia un grande Paese. Ogni ora che passa va via un pezzo della nostra storia, la possibilità di vivere in un posto felice dove poter crescere i nostri nipotini. I nostri nonni hanno dato la loro vita per questo. Non riesco a immaginare che tutto il dolore e le sofferenze patite in un passato nemmeno tanto lontano stiano così miseramente vanificando.
Ma c'è chi ancora oggi sta dando tutto quello che ha, tra cui, perfino la sua stessa vita. Dio Vi benedica tutti e un grazie dal profondo del cuore.
:-)
@Jennaro
RispondiEliminaDio benedica te e anche tanto mio caro amico
:)