martedì 4 agosto 2009

Se la torta di riso è finita...

Amen.

Come una quotidiana preghiera, anche oggi arrivano le dichiarazioni sulle statistiche da parte della signora Michela Brambilla che naturalmente differiscono da tutte le altre.
Però questa volta ha superato se stessa, infatti la fonte è la stessa ma le interpretazioni numeriche, incredibilmente (ma non troppo) sono differenti.
La recente indagine svolta da Unioncamere-Isnart (Unione Camere di Commercio italiane) in collaborazione con l’Ontit (Osservatorio Nazionale del turismo) ha stabilito che il numero di italiani che trascorrerà un periodo di ferie, nel corso del mesi estivi, si attesta a 26 milioni, in linea con il dato dell'estate 2008.Per la Brambilla, pur menzionando ed elencando gli stessi dati dell’Ontit, si avrà un incremento del 7% (?), mentre pochi giorni orsono questi, sempre e solo secondo lei, si attestavano sul circa 8% (?).
Di questi, continua Unioncamere, il 64,5% rimarrà nel Belpaese e il 23,4% andrà all'estero mentre il 6,2% riuscirà a fare una vacanza sia in Italia che oltre confine.
Il 5,9% non ha, invece, ancora deciso dove trascorrere la vacanze.
La regione preferita dal 9,9% dei vacanzieri in Italia è la Sicilia, pari a 1.811.000 unità, seguita dalla Puglia con il 9% (1.654.000), Emilia Romagna con l'8,6% (1.578.000), Toscana con l'8,1% (1.484.000), Sardegna con il 7,8% (1.428.000), Trentino Alto Adige con il 6,4% (1.167.000), Calabria con il 6,2% (1.134.000), Veneto con il 6,1% (1.116.000), Campania con il 5,2% (945.000), Liguria con il 4,4% (811.000), Lazio con il 4,1% (751.000), Lombardia con 3,1% (570.000), Marche con il 2,7% (492.000), Abruzzo con il 2,5% (457.000), Piemonte con il 2,4% (448.000), Friuli Venezia Giulia e Umbria con circa l'1,1% (rispettivamente 202.000 e 199.000), Umbria con lo 0,9% (157.000), Basilicata con lo 0,6% (109.000) e, infine, il Molise con lo 0,5% (84.000).
Ma quando i dati dell’Ontit cambiano mani e transitano in quelle della Brambilla ecco che la regione del Veneto sale al primo posto, grazie anche a Venezia che da sola attira moltissimi turisti, poi c’è la Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, perché continua la Ministro, due terzi dei vacanzieri non scende sotto di Roma…ma la Sicilia, le Puglie, la Calabria e la Campania che fine hanno fatto?
Negli ultimi trent’anni i responsabili del turismo nazionale non sono stati un granché ed i risultati si sono purtroppo visti, ma credo che adesso si sia toccato veramente il fondo.
Così (non) sia!

5 commenti:

  1. Questi dati fanno riferimento ad un comunicato stampa sul sito di ISNART, mentre l'ultimo bollettino sul sito di ONTIT (consuntivo Giugno 2009) mostra dati completamente diversi, ad es., sulle mete preferite.
    Peraltro non dicono con chiarezza che la percentuale più alta (15,6%) è quella di coloro che non hanno ancora deciso. In termini assoluti sono oltre 2.800.000 viaggiatori.
    Sicila (1) e Veneto (8) differirebbero per circa 700.000 turisti, una differenza che vale il 25% degli "indecisi".
    Subito dopo scrivono:"Traina il nord est italiano, che può contare sul 55,6% di camere prenotate per luglio, sul 59,8% per agosto e sul 38,2% per settembre. Stagione critica invece per il sud e le isole, in flessione in tutto il trimestre rispetto al 2008."
    Come sarebbe a dire scusate... no perché secondo loro: (1)Sicilia,(2)Puglia, (5)Sardegna, (7)Calabria, (9)Campania, (18)Basilicata per un totale di 7.081.000 viaggiatori
    contro
    (6)Trentino,(8)Veneto,(15)Friuli per un totale di 2.485.000 turisti.

    Ah, poi c'è l'immancabile perla di Brambi al Corriere:"l’anno scorso gli italiani che si fermavano in Italia erano il 64 per cento, quest’anno sono molti di più…". Secondo questa indagine sarebbero ben il 64,5% (solo Italia). Cito: "A fine stagione, infatti, gli italiani che avranno svolto una vacanza in Italia (compresi quelli che faranno vacanza anche all’estero) dovrebbero essere 18,3 milioni (18,1 nel 2008)". Cioè i "molti di più" sarebbero 200.000 in più, praticamente un incremento percentuale di ben 1,1%. Ma compresi quelli che andranno anche all'estero, però. Peccato che l'anno scorso all'estero ci andavano 2,7 milioni in più (7,7 contro 10,4). E questi qui dove sarebbero finiti? Cioè i 2,5 milioni di turisti di differenza, anche sottraendo gli 1,5 di "ancora non ho deciso 2009", a casa mia fa comunque almeno un milione di turisti in meno (-3,5% secco); questi dove sarebbero nel 2009 ?
    Secondo l'indagine, cito testualmente: "resta stabile rispetto al 2008 il numero di nostri connazionali che trascorrerà un periodo di ferie nel corso dei mesi estivi (circa 26 milioni)". Stabile ?!? Ma de che...

    Ma possibile che sulla stampa nazionale non ci sia nessuno che dica chiaro e tondo che 'sta ministra nemmeno è in grado di fare (o far fare) dei calcoli elementari?

    Il comunicato ISNART è QUI.
    Secondo me danno un po' (d)i numeri.

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  2. Certo i conti tornano o perlomeno tornano a noi, ma è inspiegabile come i tecnici dell'opposizione, e mi riferisco a quelli del turismo, non sappiano evidenziare queste banalità e prestino maggior attenzione a cose che poco conto hanno con la politica.
    Forse che se Sparta piange Atene non ride?
    O forse aspettano la resa dei conti di fine stagione senza sapere che chi comanda può influenzare qualsiasi numero?
    Alla Brambilla finora è stato sufficiente insistere sui numeri delle seconde case a last minute or second.
    Possibile che nessuno sappia che le seconde case sono sempre piene nei mesi caldi da innumerevoli anni?
    Queste stesse parole sono state ripetute alla nausea da tutte le correnti politiche che volevano evidenziare molte presenze turistiche durante le loro amministrazioni. E l'identica cosa succede anche all'estero.
    Se faccio un paragone con la realtà della mia regione, noto che si manifesta la stessa identica cosa. L'opposizione non riesce neanche a contestare perchè non ne capisce niente di turismo e la storia continua.
    Se penso che questi numeri li cerchiamo e tiriamo solo fuori noi due o tre, maremma maiala, ma cos'è.
    Vabbè, io continuo.

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  3. Per essere più chiaro, secondo Brambi l'anno scorso 18,1 su 28,5, cioè il 63,5% erano quelli che avevano fatto un soggiorno in Italia (compresi Italia + estero, che si conteggiano quindi 2 volte).
    Nel 2009 18,3 su 25,9, cioè il 70,3% sono quelli che faranno un soggiorno in Italia (sempre compresi Italia + estero). Uau, ben il 7,1% in più!!
    Naturalmente non c'entra una benemerita mazza fionda. Se poi ti perdi per strada 1,5 milioni di indecisi e 2,7 milioni di viaggi in meno verso estero, puoi far credere praticamente qualsiasi cosa.
    L'unica cosa abbastanza certa è che il saldo è di almeno 1 milione di viaggi in meno. E se anche gli 1,5 milioni rimanessero poi tutti in Italia, alla fine l'incremento percentuale effettivo dei viaggi in Italia sarebbe comunque inferiore al 10%. Questi sarebbero i "molti di più" di Brambi... Ma mi faccia il piacere!

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  4. Comunque mi viene da ridere...
    Sono andato a cercarmi i dati definitivi 2008 di ISNART-Unioncamere per vedere se corrispondevano a quelli dichiarati ora.
    E non li trovo.
    In compenso il rapporto sulla stagione estiva 2008 (novembre) compara i dati 2007 e 2008. Peccato che quelli del 2008 comprendano solo i primi 8 gg. di settembre e siano provvisori. In pratica confrontano patate e carote.
    Ma che roba è?

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  5. Infatti non esiste mai uno storico, e quando c'è, è sempre riportato con numeri relativi e parziali.

    Quando noi facciamo un post rimane negli archivi del blog, mentre nel loro caso; o sparisce del tutto o c'è né solo un pezzo.
    I dati Unioncamere sono incomprensibili ma soprattutto a cosa servono; non c'è comparazione.
    E' la chiara dimostrazione che in Italia se vuoi ampliare l'attività nel settore in altre locazioni è più opportuno non fare riferimento a statistiche ma a correnti politiche con chissà quali interessi. Vabbè non ho detto niente di nuovo ma sono tre ore che cerco di capire, in base ai loro dati, dove poter aprire una nuova realtà alberghiera. Era solo un gioco ma questa è la verità.

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